Episodio di prostatite acuta con tanto di ricovero ospedaliero
Egr. sig. Medici,
sono un 30enne siciliano che circa 10 anni fa ha avuto un episodio di prostatite acuta con tanto di ricovero ospedaliero: sangue nelle urine, bisogno irrefrenabile di urinare, dolori al basso ventre, febbre e tremori. Dopo qualche giorno, passata la fase acuta, sono stato dimesso con diagnosi di prostato-vesciculite, con sospetta stenosi (in base a quale evidenza?) curata con (forse) 2 settimane di antibiotici.
Dopo tale episodio ho sempre avuto scarsa sintomatologia prostatica, non degna di grande attenzione: ad esempio accusavo leggero dolore perineale qualche giorno al mese; ma nulla di più.
Un anno fa decisi di recarmi da un urologo il quale mi disse di avere una prostatite cronicizzata, evidenziata da qualche calcificazione in zona prossimale all'uretra prostatica. Terapia: mictasone + levofloxacina per 10 giorni al mese da ripetere tre volte. Risultato ottimo! Scomparsa anche dei sintomi più lievi per quasi due anni.
Ad ottobre 2007, invece, incorro in un nuovo tremendo episodio acuto, con un dolore alla punta del pene, quando urinavo o lo toccavo, che aveva dell'incredibile. Pertanto mi recai al pronto soccorso, ove l'urologo di turno mi confermo quanto facilmente si immaginava. Inoltre si notava una prostata con volume di 33 mmc (da cinquantenne messo male! - mi disse). Pertanto mi prescrisse aulin + ciproxin 500 per 10 giorni e dopo pausa spermiocoltura con ABG, da quale risulto uno stafilocco aureo sensibile alla levofloxacina ed altre molecole. Dopo 28 gg. il "tizio" era ancora presente ed allora cambiammo molecole: ceftriaxone x 10 gg. e azitromicina x 3 gg. Stafilococco sconfitto!
Sintomi ostruttivi però ancora presenti: ossia dolore, sebbene leggero, alle prime 3/4 urine della giornata. dalla 4°/5° in poi tutti "fila" liscio.
Intanto verso gennaio accuso dolori al basso ventre, abbastanza importanti, ed allora l'urologo di fiducia mi prescrive 14 gg. di ciprofloxacina 1000 RM. Farmaco miracoloso: dolori al basso ventre scomparsi ed apparentemente nessun sintomo che faccia pensare ad una IVU. Succede però una qualcosa di strano (solo adesso e non prima!): quando ejaculo lo sperma non fuoriesce con getto imponente come qualche settimana fa, ed inoltre i sintomi ostruttivi, come già descritti, sono sempre presenti. In più noto che ho una aumentata sensibilità del glande che appare appiccicoso (considerate che durante la terapia ho avuto un mese di balanopostite curata con itraconazolo); ciò mi provoca una ejaculaizone anticipata (non precoce), nel senso che raggiungo l'orgasmo in tempi troppo brevi rispetto al passato, dove avevo durate molto lunghe, dell'ordine di 20/30 minuti. Fra gli altri, sempre da febbraio ho un leggera prostatorrea (non da sforzo, che si manifesta se ho più di 3 gg. di astinenza) ed il liquido seminale non proprio bianchissimo e leggermente agglutinato. Inoltre, mentre prima perdevo una enorme quantità di liquido ex libidine, adesso praticamente non ne perdo più.
L'urologo, sempre lo stesso (del quale mi fido), nella visita di controllo della scorsa settimana mi conferma l'apparente assenza di patologia infettiva in corso: prostata solo leggermente dolente, solo poco congesta e di dimensioni di 20 mmc.
Pertanto, rispetto ai sintomi ed alle evidenze mi dice:
- la prostatorrea passerà in quanto se ne andrà via quando la situazione prostatica sarà completamente risolta (ci vuole del tempo!) e mi prescrive della serenoa per 3 mesi;
- la sensazione (evidente, ce l'ho ogni mattina!) di ostruzione probabilmente non se ne andrà, a causa delle calcificazioni nella zona uretrale;
- la aumentata sensibilità al glande e il suo essere appiccicaticcio non lo ha nemmeno turbato (mi ha fatto un sorriso, dicendo che questo non è un problema).
Fra le altre cose mi ha raccomandato di fare sesso molto spesso (un lato positivo!).
Allora, vi chiedo:
- se ho ancora congestione prostatica (leggi prostatorrea e leggero dolore all'uretra) perché la serenoa e non il mictasone?
- possibile che i problemi ostruttivi, nella medicina del XXI secolo dove gli astrocitomi si debellano con un laser con precisione al micron, non possono essere risolti?
- il problema di ejaculazione anticipata e dall'appiccicaticcio del glande non possono essere segnali di evidenza dermatologica?
- l'ejaculazione di cui dietro, non può avere qualche nesso con l'assenza di liquido ex libidine?
- infine (e vi ho tolto troppo tempo) noto da qualche anno che ad pene eretto ho il perineo molto gonfio e duro. E una zona muscolare, quindi si ipertrofizza ed indurisce: ma credo che lo faccia in modo esagerato. E normale?
Ringrazio i sig. Medici che parteciperanno alla presente richiesta di consulto.
Cordialmente
sono un 30enne siciliano che circa 10 anni fa ha avuto un episodio di prostatite acuta con tanto di ricovero ospedaliero: sangue nelle urine, bisogno irrefrenabile di urinare, dolori al basso ventre, febbre e tremori. Dopo qualche giorno, passata la fase acuta, sono stato dimesso con diagnosi di prostato-vesciculite, con sospetta stenosi (in base a quale evidenza?) curata con (forse) 2 settimane di antibiotici.
Dopo tale episodio ho sempre avuto scarsa sintomatologia prostatica, non degna di grande attenzione: ad esempio accusavo leggero dolore perineale qualche giorno al mese; ma nulla di più.
Un anno fa decisi di recarmi da un urologo il quale mi disse di avere una prostatite cronicizzata, evidenziata da qualche calcificazione in zona prossimale all'uretra prostatica. Terapia: mictasone + levofloxacina per 10 giorni al mese da ripetere tre volte. Risultato ottimo! Scomparsa anche dei sintomi più lievi per quasi due anni.
Ad ottobre 2007, invece, incorro in un nuovo tremendo episodio acuto, con un dolore alla punta del pene, quando urinavo o lo toccavo, che aveva dell'incredibile. Pertanto mi recai al pronto soccorso, ove l'urologo di turno mi confermo quanto facilmente si immaginava. Inoltre si notava una prostata con volume di 33 mmc (da cinquantenne messo male! - mi disse). Pertanto mi prescrisse aulin + ciproxin 500 per 10 giorni e dopo pausa spermiocoltura con ABG, da quale risulto uno stafilocco aureo sensibile alla levofloxacina ed altre molecole. Dopo 28 gg. il "tizio" era ancora presente ed allora cambiammo molecole: ceftriaxone x 10 gg. e azitromicina x 3 gg. Stafilococco sconfitto!
Sintomi ostruttivi però ancora presenti: ossia dolore, sebbene leggero, alle prime 3/4 urine della giornata. dalla 4°/5° in poi tutti "fila" liscio.
Intanto verso gennaio accuso dolori al basso ventre, abbastanza importanti, ed allora l'urologo di fiducia mi prescrive 14 gg. di ciprofloxacina 1000 RM. Farmaco miracoloso: dolori al basso ventre scomparsi ed apparentemente nessun sintomo che faccia pensare ad una IVU. Succede però una qualcosa di strano (solo adesso e non prima!): quando ejaculo lo sperma non fuoriesce con getto imponente come qualche settimana fa, ed inoltre i sintomi ostruttivi, come già descritti, sono sempre presenti. In più noto che ho una aumentata sensibilità del glande che appare appiccicoso (considerate che durante la terapia ho avuto un mese di balanopostite curata con itraconazolo); ciò mi provoca una ejaculaizone anticipata (non precoce), nel senso che raggiungo l'orgasmo in tempi troppo brevi rispetto al passato, dove avevo durate molto lunghe, dell'ordine di 20/30 minuti. Fra gli altri, sempre da febbraio ho un leggera prostatorrea (non da sforzo, che si manifesta se ho più di 3 gg. di astinenza) ed il liquido seminale non proprio bianchissimo e leggermente agglutinato. Inoltre, mentre prima perdevo una enorme quantità di liquido ex libidine, adesso praticamente non ne perdo più.
L'urologo, sempre lo stesso (del quale mi fido), nella visita di controllo della scorsa settimana mi conferma l'apparente assenza di patologia infettiva in corso: prostata solo leggermente dolente, solo poco congesta e di dimensioni di 20 mmc.
Pertanto, rispetto ai sintomi ed alle evidenze mi dice:
- la prostatorrea passerà in quanto se ne andrà via quando la situazione prostatica sarà completamente risolta (ci vuole del tempo!) e mi prescrive della serenoa per 3 mesi;
- la sensazione (evidente, ce l'ho ogni mattina!) di ostruzione probabilmente non se ne andrà, a causa delle calcificazioni nella zona uretrale;
- la aumentata sensibilità al glande e il suo essere appiccicaticcio non lo ha nemmeno turbato (mi ha fatto un sorriso, dicendo che questo non è un problema).
Fra le altre cose mi ha raccomandato di fare sesso molto spesso (un lato positivo!).
Allora, vi chiedo:
- se ho ancora congestione prostatica (leggi prostatorrea e leggero dolore all'uretra) perché la serenoa e non il mictasone?
- possibile che i problemi ostruttivi, nella medicina del XXI secolo dove gli astrocitomi si debellano con un laser con precisione al micron, non possono essere risolti?
- il problema di ejaculazione anticipata e dall'appiccicaticcio del glande non possono essere segnali di evidenza dermatologica?
- l'ejaculazione di cui dietro, non può avere qualche nesso con l'assenza di liquido ex libidine?
- infine (e vi ho tolto troppo tempo) noto da qualche anno che ad pene eretto ho il perineo molto gonfio e duro. E una zona muscolare, quindi si ipertrofizza ed indurisce: ma credo che lo faccia in modo esagerato. E normale?
Ringrazio i sig. Medici che parteciperanno alla presente richiesta di consulto.
Cordialmente
[#1]
...per fortuna si fida del Suo urologo,immaginiamo il contrario.Credo che la strada più corretta sia di continuarne a seguire le indicazioni,in quanto ha il privilegio di poterLa visitare.Il consiglio che Le darei é di documentarsi meno,in quanto noto che confonde sintomatologia con malattia e questo atteggiamento può,o ha già innestato,una problematica psicosomatica di attezione nevrotica che certamente non La aiuta.Cordialità.
Dr. Pierluigi Izzo
www.studiomedicoizzo.it
info@studiomedicoizzo.it
[#2]
Come lei stesso ha potuto notare le prostatiti, specie quelle batteriche sono delle "brutte rogne", perchè difficili da eradicare. In condizioni poi di cronicizzazione di una prostatite le riaccensioni acute possono essere più o meno frequenti e ciò purtroppo non è dato saperlo in aticipo, tuttavia in linea empirica di principio è possibile oservare delle norme comportamentali ed igienico alimentari molto utili alla riduzione nel tempo degli episodi acuti. In questo contesto un ruolo fondamentale ha l'urologodi riferimento. Lei ha scelto la strada giusta che le consiglio di mantenere saldamente.
Cordiali saluti,
dott. Daniele Masala.
Dirigente Medico Urologo UOC Urologia Pozzuoli
Perfezionato in Andrologia
Consulente Uro-Oncologo
[#3]
Ex utente
Sintomatologia = effetto. Malattia = causa.
Non credo che essere un pò acculturati in ambito medico debba necessariamente creare problemi psicogeni, o viceversa. D'altronde la sintomatologia esposta nel mio post è ciò che realmente riscontro.
Speravo in qualche risposta più mirata, ma mi rendo anche conto che ho scritto davvero troppo, e forse anch'io mi sarei scocciato a leggere e rispondere.
Ringrazio comunque i due Sig. Medici che hanno gentilmente risposto.
Cordialmente
Non credo che essere un pò acculturati in ambito medico debba necessariamente creare problemi psicogeni, o viceversa. D'altronde la sintomatologia esposta nel mio post è ciò che realmente riscontro.
Speravo in qualche risposta più mirata, ma mi rendo anche conto che ho scritto davvero troppo, e forse anch'io mi sarei scocciato a leggere e rispondere.
Ringrazio comunque i due Sig. Medici che hanno gentilmente risposto.
Cordialmente
[#4]
Ex utente
Succede questo:
per tutta la giornata di ieri avvertivo un certo vastidio al basso ventre, dolore lungo tutta l'eretra, con focalizzazione di questo principalmente nella zona perineale che al tatto fa molto male.
Inoltre c'è stata una maggiore prostatorrea.
Avuto un rapporto sessuale con la mia partner (ne avevo avuto un altro il giorno prima!), tutto sembra svanito: come se non avessi mai avuto la prostatite.
Mi riuscite a tradurre cosa succede?
per tutta la giornata di ieri avvertivo un certo vastidio al basso ventre, dolore lungo tutta l'eretra, con focalizzazione di questo principalmente nella zona perineale che al tatto fa molto male.
Inoltre c'è stata una maggiore prostatorrea.
Avuto un rapporto sessuale con la mia partner (ne avevo avuto un altro il giorno prima!), tutto sembra svanito: come se non avessi mai avuto la prostatite.
Mi riuscite a tradurre cosa succede?
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 9.5k visite dal 08/04/2008.
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Approfondimento su Prostatite
La prostatite è un'infiammazione della prostata molto diffusa. Si manifesta con bruciore alla minzione, può essere acuta o cronica: tipologie, cause e cura.