Il dott mi ha fatto fare un urinocoltura nonostante io stia prendendo l'antibiotico
Salve
Vorrei sapere se un antibiotico non da effetti contro una infezione urinaria si può fare un urinocoltura mentre si è sotto la cura senza risultare negativa? Perché io sto facendo una cura di colistina e il dott mi ha fatto fare un urinocoltura nonostante io stia prendendo l'antibiotico..dicendo che se non da benefici nel esame ci dovrebbero essere ancora il battereio..a me sembra strano dato che ho sempre aspettato almeno 5 giorni dalla sospensione del antibiotico anche avendo i disturbi.mille grazie in anticipo.
Vorrei sapere se un antibiotico non da effetti contro una infezione urinaria si può fare un urinocoltura mentre si è sotto la cura senza risultare negativa? Perché io sto facendo una cura di colistina e il dott mi ha fatto fare un urinocoltura nonostante io stia prendendo l'antibiotico..dicendo che se non da benefici nel esame ci dovrebbero essere ancora il battereio..a me sembra strano dato che ho sempre aspettato almeno 5 giorni dalla sospensione del antibiotico anche avendo i disturbi.mille grazie in anticipo.
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Gentile Signore,
la colistina non è certamente un antibiotico di utilizzo comune nelle infezioni delle vie urinarie, per poter meglio giudicare sarebbe opportuno conosere i risultati dell'urocoltura su cui ci si è basati per la sua prescrizione. Se è vero che è generalmente opportuno attendere qualche tempo dopo la fine di una terapia per ripetere l'urocoltura (due settimane - 5 giorni sono troppo pochi), è anche vero che, se la stessa terapia non ha sortito il risultato sperato e persistono i disturbi non modificati, è comunque opportuno ripetere la coltura senza attendere, ovvero utilizzare un altro antibiotico presumibilmente efficacie in base alla prima indagine.
Saluti
la colistina non è certamente un antibiotico di utilizzo comune nelle infezioni delle vie urinarie, per poter meglio giudicare sarebbe opportuno conosere i risultati dell'urocoltura su cui ci si è basati per la sua prescrizione. Se è vero che è generalmente opportuno attendere qualche tempo dopo la fine di una terapia per ripetere l'urocoltura (due settimane - 5 giorni sono troppo pochi), è anche vero che, se la stessa terapia non ha sortito il risultato sperato e persistono i disturbi non modificati, è comunque opportuno ripetere la coltura senza attendere, ovvero utilizzare un altro antibiotico presumibilmente efficacie in base alla prima indagine.
Saluti
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Ex utente
La colistina è stata frutto di mesi di cure con antibiotici ma senza risultati.ho una klebsiella pneumoniae che è diventa nel ultimo antibiogramma resistente a tutto a parte che il principio attivo del bactrim e alla colistina.ma la mia paura e che un po' di tempo gli antibiotici avevano effetti sulla mia infezione togliendomi i sintomi anche se poco dopo la sospensione si ripresentava ora vorrei chiedere la mia infezione urinaria è possibile ke gli antibiotici di cui l'antibiogramma segnala la sensibilità non mi danno più beneficio cioè non migliora anzi rimane uguale all'inizio della terapia? È se la mia infezione dovrebbero persistere dopo questo ciclo di colistina esisterebbero altre cure anche se l'antibiogramma non segnala sensibilità a nessun antibiotico??
[#3]
Gentile Signore,
il problema della Klebsiella poli-resistente è purtroppo frutto di decenni di terapie antibiotiche sconsiderate, ovviamente non effettuate su di lei ma sulla popolazione generale. A questo punto, si tratta di una situazione in cui sono maggiomente competenti gli infettivologi, mentre l'urologo si può limitare a trattare le eventuali complicazioni di queste infezioni, ovvero eventuali condizioni favorenti. Nella fattispecie, la colistina è certamente un antibiotico non molto maneggevole, ricco di effetti collaterali e per essere efficace deve essere somministrato per via endovenosa. Per questo motivo, riteniamo che la situazione meriterebbe senz'altro la valutazione da parte di un infettivologo.
Saluti
il problema della Klebsiella poli-resistente è purtroppo frutto di decenni di terapie antibiotiche sconsiderate, ovviamente non effettuate su di lei ma sulla popolazione generale. A questo punto, si tratta di una situazione in cui sono maggiomente competenti gli infettivologi, mentre l'urologo si può limitare a trattare le eventuali complicazioni di queste infezioni, ovvero eventuali condizioni favorenti. Nella fattispecie, la colistina è certamente un antibiotico non molto maneggevole, ricco di effetti collaterali e per essere efficace deve essere somministrato per via endovenosa. Per questo motivo, riteniamo che la situazione meriterebbe senz'altro la valutazione da parte di un infettivologo.
Saluti
[#4]
Ex utente
Salve
Vorrei porvi una domanda,se alla sera prima di dormire iniettò una fiala di gentamicina in vescica attraverso un carattere,dato che ho vescica neurologia iper attiva dovuta a un incidente automobilistico.mi chiedevo se questa operazione potesse contaminare la mia urinocoltura? Ovviamente la sera prima del urinocoltura non inserisco una fiala..grazie in anticipo..
Vorrei porvi una domanda,se alla sera prima di dormire iniettò una fiala di gentamicina in vescica attraverso un carattere,dato che ho vescica neurologia iper attiva dovuta a un incidente automobilistico.mi chiedevo se questa operazione potesse contaminare la mia urinocoltura? Ovviamente la sera prima del urinocoltura non inserisco una fiala..grazie in anticipo..
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Gentile Signore,
l'antibiotico direttamente instillato in vescica tramite un catetere avrebbe ben scarse possibilità di successo, questa in fatti non è praticamente mai una via utilizzata in terapia. Se in vescica vi è dell'urina, l'antibiotiico verrebbe subito diluito a livelli inefficaci; per contro, se la vescica è vuota, verosimilmente la distribuzionee del medicinale non raggiungerebbe simultaneamente tutte le pareti.
Saluti
l'antibiotico direttamente instillato in vescica tramite un catetere avrebbe ben scarse possibilità di successo, questa in fatti non è praticamente mai una via utilizzata in terapia. Se in vescica vi è dell'urina, l'antibiotiico verrebbe subito diluito a livelli inefficaci; per contro, se la vescica è vuota, verosimilmente la distribuzionee del medicinale non raggiungerebbe simultaneamente tutte le pareti.
Saluti
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 96k visite dal 24/11/2012.
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