Radiologia o chirurgia per adenocarcinoma prostatico gleason 3 4

gentile dottore le scrivo per mio marito.nessun sintomo, in seguito a controllo di routine il psa si è alzato rispetto a due anni fà. eseguiti accertamenti gli è stato diagnosticato un adenocarcinoma prostatico gleason 3+4 con 10 agobiopsie:
5 in zona dx senza alterazioni,
5 zona sx :
1 basale laterale coinvolgimento 50% frustolo non evidenza elementi neoplastici in prossimità dell'apice-
2 zona media laterale 50% frustolo non evidenza elementi neoplastici in prossimità dell'apice-
3 apice 30% frustolo non si osserva estremità del frustolo marcata-
4 zona basale 70% frustolo non evidenza elementi neoplastici in prossimità dell'apice -
5 zona media 15% frustolo non evidenza elementi neoplastici in prossimità dell'apice.
PSA 5.5
ecografia: zona transizionale disomogenea, moderatamente sviluppata
zona anteriore regolarmente disomogenea
zona centrale disomogenea
zona periferica disomogenea, ipoecogena bilateralmente nei settori mediani
apice regolare
echi capsulari conservati
vescicole seminali regolari, simmetriche, contenuto disomogeneo.
mio marito ha 72 anni,è una persona molto indipendente ed autonoma, è in ottime condizioni psico-fisiche a parte da un decennio fibrillazione atriale e un episodio di tia probabilmente dovuto alla fibrillazione e fortunatamente ben risolto. E' in cura con rytmonorm e coumadin.
ora,edotto sulle opzioni terapeutiche, tra chirurgia e radioterapia avrebbe scelto la radioterapia. dico avrebbe perchè ancora ne stiamo discudendo in quanto è ancora in uno stato di incertezza e confusione, e noi familiari temiamo non sia la scelta migliore per un'aspettativa di vita a lungo termine. Lui teme l'intervento chirurgico ed eventuali effetti collaterali invalidanti sulla qualità della vita.
le sarei molto grata se potesse darmi un suo parere .

[#1]
Prof. Alchiede Simonato Urologo 220 7
Gentile utente, se l'età biologica e le condizioni generali di suo marito sono buone e se non è particolarmente sovrappeso non ci dovrebbero essere particolari controindicazioni alla chirurgia. Certo è che nessuno ha la possibilità nel suo caso di dare una indicazione assoluta. Posso solo dire che sono due opzioni terapeutiche curative valide ma anche operatore dipendente (più la chirurgia ovviamente). Tuttavia è assolutamente necessaria un visita per un parere mirato e calzante al paziente, in questo modo si possono solo fare delle ipotesi che potrebbero non essere corrette.
Cordiali saluti

Prof. Alchiede Simonato

Professore Ordinario di Urologia
Università degli Studi di Palermo

[#2]
Utente
Utente
La ringrazio per la sollecita risposta. Mi permetta, se posso,di porle ancora un quesito considerata la sua esperienza e conoscenza della casistica.
Optando per la radioterapia, da fare in F.V.G. ts o ud, quali potrebbero essere gli effetti collaterali quasi certi o possibili -
e quale la qualità e aspettativa di vita, queste ultime anche rispetto alla chirurgia. grazie ancora
[#3]
Prof. Alchiede Simonato Urologo 220 7
Domanda difficilissima, dipende da tantissimi fattori le riporto quanto c'è scritto sul sito www.aimac.it:
Possibili effetti collaterali
Le reazioni ai trattamenti e, quindi, la frequenza e l’intensità degli effetti collaterali variano da persona a persona. Gli effetti collaterali della radioterapia della prostata possono essere acuti o tardivi.
Gli effetti collaterali acuti si manifestano durante il ciclo di trattamento e possono comprendere:
disturbi della minzione: aumento della frequenza delle minzioni, dolore e/o bruciore, difficoltà a rinviare la minzione, riduzione del getto urinario, presenza di sangue nelle urine
sintomi intestinali: dolore, bruciore e sensazione di peso anale; perdita di sangue e/o muco dal retto soprattutto dopo la defecazione; stimolo ad evacuare senza riuscire ad emettere feci; in caso di irradiazione dei linfonodi pelvici lieve o moderata diarrea, meteorismo e lievi e saltuari dolori addominali;
fatigue: senso di debolezza generale.
La maggior parte degli effetti collaterali acuti scompare gradualmente nel giro di un mese dalla conclusione della terapia.
Gli effetti collaterali tardivi possono comparire a distanza di mesi o anni dalla conclusione del trattamento e possono includere:
disfunzione erettile: incapacità di raggiungere e/o mantenere una valida erezione e, quindi, di avere rapporti sessuali soddisfacenti;
diminuzione o scomparsa del liquido seminale;
disturbi della minzione: come per effetti collaterali acuti; saltuaria presenza di sangue nelle urine;
sintomi intestinali: saltuaria presenza di sangue nelle feci, comparsa di meteorismo e perdita di muco dal retto (raro) oppure svuotamento dell’intestino anche più volte al giorno (raro).
Gli effetti collaterali tardivi tendono a diventare permanenti. Il rischio di incontinenza urinaria è molto basso, sia subito dopo il trattamento sia a distanza di tempo.

Se notate uno qualunque di questi segni, informate il radioterapista, che potrà prescrivere alcuni farmaci in grado di alleviare i disturbi.

Una precisazione importante: la radioterapia a fasci esterni non rende radioattivi e potrete quindi stare a contatto con gli altri, anche con i bambini o con le donne in gravidanza.

In linea generale si ritiene la chirurgia, quando possibile, moderatamente migliore della radioterapia.
In ogni caso non sono un radioterapista per cui conosco precisamente il problema chirurgico, mentre i problemi radioterapici mi vengono solitamente raccontati. dovrebbe sentire un radioterapia
Cordiali saluti
[#4]
Utente
Utente
ho compreso. ritengo piu' sicuro asportare completamente il tumore piuttosto che rischiare una cellula non irradiata.
e comprendo (purtroppo) anche le motivazioni di mio marito.
la prossima settimana ci sarà la visita con il medico radioterapista.

desidero ringraziarLa per la sua disponibilità
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