Lo stesso medico mi ha invitato
Egregi dottori, buonasera.
In data 27.09.12 l'andrologo mi ha diagnosticato una prostatite da curare con Prostil forte (1 x 2 die x 90gg), Danzen (2 x 2 die x 10 gg) e Poliven (1 die x 60 gg) e mi ha prescritto esami del sangue (tutto nella norma tranne PSA 6,850 e Rapporto PSAlibero e PSA Tot. 113,0) e del liquido seminale (negativo).
Alla luce di questi esami lo stesso medico mi ha invitato a sottopormi ad ecografia transrettale, effettuata oggi con il seguente referto:
"Prostata di circa 4,7x3,3x4,7 cm di diametro.
La regione posteriore è lievemente disomogenea come per esiti flogistici.
Al lobo sinistro si rileva minuta areola ipo-anecogena subcapsulare di 2,5 mm. di aspetto non univoco (esito flogistico?).
Utile rivalutazione clinica ed eventuale ricontrollo a 2-3 mesi se in accordo con lo specialista.
Alcune areole nodulari confluenti alla regione anteriore ed alcune piccole calcificazioni.
Normale aspetto delle vescicole seminali".
Se fosse possibile, vi invierei le immagini.
Ritenete sia il caso di attendere la fine della terapia e ripetere l'esame tra due mesi o procedere ad esami più invasivi (biopsia)?
Resto in attesa del vostro parere e ringrazio anticipatamente.
Cordiali saluti.
In data 27.09.12 l'andrologo mi ha diagnosticato una prostatite da curare con Prostil forte (1 x 2 die x 90gg), Danzen (2 x 2 die x 10 gg) e Poliven (1 die x 60 gg) e mi ha prescritto esami del sangue (tutto nella norma tranne PSA 6,850 e Rapporto PSAlibero e PSA Tot. 113,0) e del liquido seminale (negativo).
Alla luce di questi esami lo stesso medico mi ha invitato a sottopormi ad ecografia transrettale, effettuata oggi con il seguente referto:
"Prostata di circa 4,7x3,3x4,7 cm di diametro.
La regione posteriore è lievemente disomogenea come per esiti flogistici.
Al lobo sinistro si rileva minuta areola ipo-anecogena subcapsulare di 2,5 mm. di aspetto non univoco (esito flogistico?).
Utile rivalutazione clinica ed eventuale ricontrollo a 2-3 mesi se in accordo con lo specialista.
Alcune areole nodulari confluenti alla regione anteriore ed alcune piccole calcificazioni.
Normale aspetto delle vescicole seminali".
Se fosse possibile, vi invierei le immagini.
Ritenete sia il caso di attendere la fine della terapia e ripetere l'esame tra due mesi o procedere ad esami più invasivi (biopsia)?
Resto in attesa del vostro parere e ringrazio anticipatamente.
Cordiali saluti.
[#1]
Gentile Signore,
nel corso di una prostatite il PSA si può rialzare in modo non specifico anche di parecchio. L'aspetto ecografico è abbastanza tipico per la presenza di una infiammazione e non vi sono aspetti di sicuro sospetto. La cosa più opportuna è completare la terapia prescritta, quindi ripetere il PSA, magari anche un paio di volte a distanza di qualche mese. In base a questi risultati si deciderà se una biopsia possa essere davvero opportuna o meno.
Saluti
nel corso di una prostatite il PSA si può rialzare in modo non specifico anche di parecchio. L'aspetto ecografico è abbastanza tipico per la presenza di una infiammazione e non vi sono aspetti di sicuro sospetto. La cosa più opportuna è completare la terapia prescritta, quindi ripetere il PSA, magari anche un paio di volte a distanza di qualche mese. In base a questi risultati si deciderà se una biopsia possa essere davvero opportuna o meno.
Saluti
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Utente
Vi ringrazio per la prontezza e per la chiarezza della risposta.
Per completezza di informazioni, desidero riportare l'esito degli esami da me effettuati dal 2005:
- 30.05.2005: PSA totale 3,02
- 02.02.2009: PSA 5,17
- 29.05.2010: PSA totale 5,31 - PSA libero 0,656 - RATIO 12,3
- 09.02.2011: PSA 5,36 - PSA libero 0,62 - Rapporto 12,0
Desidero, infine, sapere se condividete la terapia prescritta.
Grazie ancora e cordiali saluti.
Per completezza di informazioni, desidero riportare l'esito degli esami da me effettuati dal 2005:
- 30.05.2005: PSA totale 3,02
- 02.02.2009: PSA 5,17
- 29.05.2010: PSA totale 5,31 - PSA libero 0,656 - RATIO 12,3
- 09.02.2011: PSA 5,36 - PSA libero 0,62 - Rapporto 12,0
Desidero, infine, sapere se condividete la terapia prescritta.
Grazie ancora e cordiali saluti.
[#3]
Gentile Signore,
la terapia che le è stata prescritta è una delle infinite combinazioni che lo specialista ha a disposizione per curare la prostatite. Ognuno di noi si regola in base alla propria esperienza ed alle proprie abitudini. Per il resto, se ai prossimi due controlli il PSA dovesse continuare a salire gradualmente, sarà opportuno eseguire la biopsia, non tanto per ricercare un tumore, ma - assai più probabilmente - per escluderne la presenza.
Saluti
la terapia che le è stata prescritta è una delle infinite combinazioni che lo specialista ha a disposizione per curare la prostatite. Ognuno di noi si regola in base alla propria esperienza ed alle proprie abitudini. Per il resto, se ai prossimi due controlli il PSA dovesse continuare a salire gradualmente, sarà opportuno eseguire la biopsia, non tanto per ricercare un tumore, ma - assai più probabilmente - per escluderne la presenza.
Saluti
[#5]
Gentile Signore,
la terapia che le è stata prescritta è una delle infinite combinazioni che lo specialista ha a disposizione per curare la prostatite. Ognuno di noi si regola in base alla propria esperienza ed alle proprie abitudini. Per il resto, se ai prossimi due controlli il PSA dovesse continuare a salire gradualmente, sarà opportuno eseguire la biopsia, non tanto per ricercare un tumore, ma - assai più probabilmente - per escluderne la presenza.
Saluti
la terapia che le è stata prescritta è una delle infinite combinazioni che lo specialista ha a disposizione per curare la prostatite. Ognuno di noi si regola in base alla propria esperienza ed alle proprie abitudini. Per il resto, se ai prossimi due controlli il PSA dovesse continuare a salire gradualmente, sarà opportuno eseguire la biopsia, non tanto per ricercare un tumore, ma - assai più probabilmente - per escluderne la presenza.
Saluti
[#6]
Utente
Egregio dottore, ho letto, peraltro anche nel vostro sito, che la terapia dovrebbe prevedere antibiotici e/o antinfiammatori, mentre quella prescrittami è a base di integratori, parafarmaci costosi e non detraibili.
Poichè mancano ancora 15 gg di Poliven e ben 45 di Prostil, le chiedo se si può fare di meglio.
Cordiali saluti.
Poichè mancano ancora 15 gg di Poliven e ben 45 di Prostil, le chiedo se si può fare di meglio.
Cordiali saluti.
[#7]
Gentile Signore,
se per la prostatite esistesse una terapia universalmente valida, tutti gli specialisti la prescriverebbero e non si assisterebbe alla proliferazione di decine e decine di prodotti più o meno simili, che si prefiggono perlopiù lo stesso scopo. Gli anti-infiammatori puri vengono volentieri evitati per i loro effetti collaterali considerevoli, soprattutto in caso di terapie prolungate. Pertanto, se ne fa uso perlopiù solo in caso di manifestazioni molto intense e per brevi periodi. Gli antibiotici dovrebbero essere sempre utilizzati a ragion veduta, ovvero solo in caso di febbre oppure riscontri francamente positivi agli esami colturali su urine o liquido seminale. Tutto il resto della terapia per la prostatite ha dunque un significato palliativo, la prescrizione, come già le abbiamo detto si basa sulle abitudini dello specialista che si regola in base ai risultati ottenuti nella sua esperienza precedente. Ovviamente è difficile imporre al paziente l'assunzione di un prodotto costoso se non se ne osservano i vantaggi in tempo ragionevole. Da qui in avanti il discorso passa però dalla medicina alla filosofia, dove il buon senso dovrebbe regolare l'efficacia di un buon rapporto reciproco tra medico e paziente.
Saluti
se per la prostatite esistesse una terapia universalmente valida, tutti gli specialisti la prescriverebbero e non si assisterebbe alla proliferazione di decine e decine di prodotti più o meno simili, che si prefiggono perlopiù lo stesso scopo. Gli anti-infiammatori puri vengono volentieri evitati per i loro effetti collaterali considerevoli, soprattutto in caso di terapie prolungate. Pertanto, se ne fa uso perlopiù solo in caso di manifestazioni molto intense e per brevi periodi. Gli antibiotici dovrebbero essere sempre utilizzati a ragion veduta, ovvero solo in caso di febbre oppure riscontri francamente positivi agli esami colturali su urine o liquido seminale. Tutto il resto della terapia per la prostatite ha dunque un significato palliativo, la prescrizione, come già le abbiamo detto si basa sulle abitudini dello specialista che si regola in base ai risultati ottenuti nella sua esperienza precedente. Ovviamente è difficile imporre al paziente l'assunzione di un prodotto costoso se non se ne osservano i vantaggi in tempo ragionevole. Da qui in avanti il discorso passa però dalla medicina alla filosofia, dove il buon senso dovrebbe regolare l'efficacia di un buon rapporto reciproco tra medico e paziente.
Saluti
[#8]
Utente
Egregio dottore, grazie per la risposta come sempre puntuale ed esauriente: non mi resta che adottare l'atteggiamento filosofico del "tanto male non fanno" ed ultimare la terapia sia pure palliativa.
Ripeterò gli esami dopo il 15 di gennaio e tornerò a chiedere il suo gradito parere.
Cordiali saluti.
Ripeterò gli esami dopo il 15 di gennaio e tornerò a chiedere il suo gradito parere.
Cordiali saluti.
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 5.9k visite dal 23/11/2012.
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