Infezione a reni, prostata o cosa?

Gentili Dottori,

Vivo all'estero e sarei felice di un vostro parere su ciò che mi è successo negli ultimi mesi.
Premetto che anni fa mi è stata diagnosticata (tramite uretrocistografia minzionale) una ostruzione al collo della vescica, con abbondante residuo post minzione (150cc). Prendo Omnic ogni giorno, e con esso la situazione è accettabile (anche se bruciori di vario tipo compaiono abbastanza spesso).

Circa due mesi fa ho avuto un episodio di febbre alta (39-40° costanti, che non scendevano con aspirina o tachipirina), fortissimi dolori alla parte bassa della schiena, incapacità a mangiare, etc. Dopo 3 giorni senza che la febbre scendesse, mi sono recato in ospedale. Esami del sangue con valori dei leucociti alti, esami delle urine con leucociti (4-8 per campo) e tracce ematiche (1-3 per campo). Proteinuria: Positivo ++. Il coltivo delle urine ha dato esito negativo.
Diagnosi: infezione renale. Ho iniziato un ciclo di antibiotici ad ampio spettro che dopo qualche giorno hanno fatto scendere la febbre.
Nel complesso, sono stato ricoverato una settimana e mi hanno fatto ecografia addominale, tac addominale anche con liquido di contrasto, radiografia, nuovamente esami del sangue e delle urine per cercare di avere una prova rispetto alla diagnosi fatta.
Rilasciato senza che i medici potessero fornirmi una spiegazione comprovata di ciò che mi è successo (tutti gli esami non hanno fornito alcuna indicazione).

Una volta rilasciato, niente più febbre ma i bruciori (post minzione e post eiaculazione) sono aumentati e molto frequenti. Circa un mese dopo esser stato rilasciato ho avuto una forte diarrea per circa una settimana (che se n'è andata via a fatica).
Qualche settimana fa mi sono recato da un urologo il quale (tenendo conto della mia ostruzione al collo vescicale) sostiene abbia avuto una prostatite acuta e non una infezione renale, e mi ha prescritto esami del sangue e delle urine nuovamente.
A circa un mese e mezzo dal ricovero sangue perfetto, esami delle urine nuovamente con leucociti (10-15 per campo) e tracce ematiche (2-4 per campo). Coltivo negativo.

A breve tornerò dall'urologo per vedere il da farsi. Nel frattempo, sarei felice di avere un parere vostro per una situazione che certamente mi sta creando notevoli disagi e mi sembra difficile da valutare ed affrontare con successo.

Grazie dell'attenzione.
[#1]
Dr. Gino Alessandro Scalese Urologo, Andrologo 6k 128
Gentile utente,
è necessario che si esegua una nuova valutazione della prostata per capire se la infiammazione si è risolta del tutto o se esite una incompleta guarigione, ma questo lo si può fare solo dopo accurata visita.

Cordiali saluti
Gino Scalese

[#2]
Attivo dal 2009 al 2013
Ex utente
Gentile dottore,

Cosa intende per nuova valutazione della prostata? Con un qualche esame (tipo ecografia), esplorazione rettale o che?

Cordialmente.
[#3]
Dr. Gino Alessandro Scalese Urologo, Andrologo 6k 128
Si! E' necessaria una nuova esplorazione rettale della prostata per verificare il tipo di modifiche dopo terapie.
[#4]
Attivo dal 2009 al 2013
Ex utente
Niente esplorazione, il dottore preso atto degli esami mi ha detto che ritiene si tratti di una prostatite cronica.
Per tal motivo mi ha prescritto un trattamento di tre mesi a base di un farmaco con principi attivi Alanina, Glicina, Acido Glutamico e Pygeum africanum. Fra tre mesi nuovi esami e verifica dell'andamento.

Mi sembra una valutazione condivisibile anche se l'idea di una prostatite cronica (che peraltro mi sta creando parecchi disturbi) mi deprime parecchio.
[#5]
Dr. Gino Alessandro Scalese Urologo, Andrologo 6k 128
Purtroppo è una patologia difficile da curare, ma questo non deve essere motivo di depressione che non fa altro che accentuare i disturbi. Segua i consigli del collega, con molta attenzione anche nell'alimentazione.
[#6]
Attivo dal 2009 al 2013
Ex utente
Non è che abbia mai ricevuto gran consigli, solo di prendere questo farmaco (in Italia, Prostaplan) per 4 volte al giorno (2 mattino 2 sera).

Riguardo l'alimentazione, mi sono documentato anche nel vostro sito.
Credo di avere un'alimentazione molto buona, però di certo non segue alla lettera le indicazioni che ho trovato (es.: 2 caffè al giorno, 1 bicchiere di vino ogni tanto, qualche spezia qua e là).

Ma davvero una dieta rigorosa può fare la differenza? Sarebbe meglio che consultassi un dietologo (sono normopeso e sportivo)?
L'idea che mi son fatto è che controllare l'alimentazione assomiglia più a un palliativo temporaneo che a un rimedio duraturo.
[#7]
Dr. Gino Alessandro Scalese Urologo, Andrologo 6k 128
Nessuna ristrettezza particolare solo da evitare superalcoolici, cibi piccanti e spezie. Ogni tanto un bel bagno caldo può anche giovare.
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