Prostatite: quale antibiotico terapia?
Buongiorno,
sono un giovane adulto di 30 anni e soffro di epididimiti ricorrenti da circa un anno, generalmente risolte con Ciproxin e successivamente Bassado, in associazione ad antitinfiammatori.
A fine Luglio scorso ho accusato nuovamente i sintomi e, nonostante Cirpoxin (1000mg x 10 gg+ altri 5 gg alla ricomparsa dei sintomi) e poi Bassado per 20 giorni, i dolori pubici e il fastidio al testicolo non passavano mai. Dopo due settimane dalla sospensione della terapia, accuso un malessere generale caratterizzato da una forte astenia, fiato corto, sudorazioni notturne, minzione notturna, febbricola (37.2 come massimo), nausea, formicolii perineali, dolori trafittivi a livello dei linfonodi ascellari, del collo ed una sensazione generale di gonfiore. Dopo qualche giorno accuso dolore a livello perineale, e successivamente dolori molto forti al ginocchio destro, che si gonfia e rimane tale per 15 giorni. Inoltre le articolazioni del corpo cominciano a scrocchiare (spalle, gomiti, anche, ginocchia e caviglie). In aggiunta ho anche avuto dolori addominali e, attualmente, a 45 giorni dai primi sintomi, persistono dolori articolari a braccio e mano sinistra, con una sensazione di non ottimale controllo dell'arto. In termini generali riprendo un po' le condizioni di salute, ma persiste un facile affaticamento.
Dopo una serie di controlli presso vari specialisti, l'urologo mi trova la prostata dolente e, tramite spermiocoltura, si identifica una infezione da Enterococco fecale. Dopo una visita infettivologica, sembra ragionevole la diagnosi di prostatite. Non mi hanno detto però se acuta o cronica. L'antibiogramma riporta una sensibilità del patogeno per ampicillina, teicoplanina e vancomicina, io però sono allergico a penicilline e cefalosporine, quindi non posso assumere ampicillina.
Ora, le mie domande sono le seguenti:
- sarebbe opportuno fare un Test di Stamey per valutare se l'infezione sia effettivamente sita nella prostata? E che il patogeno sia effettivamente Enterococco Fecale?
- l'infettivologo mi cosiglia di fare teicoplanina in endovena, tuttavia ho letto che il farmaco è pesante e può comportare dei rischi (ototossicità e nefrotossicità) e ciò mi preoccpa alquanto. Inoltre il trattamento sarebbe da farsi in endovena in Day Hospital, per un periodo che non so ancora quanto potrà essere lungo; cosa che complica non di poco la mia viata lavorativa e non solo. Mi chiedo, non sarebbe il caso di fare un tentativo prima con Ciprofloxacina o Levofloxacina?
Vi ringrazio della disponibilità,
Cordiali saluti
sono un giovane adulto di 30 anni e soffro di epididimiti ricorrenti da circa un anno, generalmente risolte con Ciproxin e successivamente Bassado, in associazione ad antitinfiammatori.
A fine Luglio scorso ho accusato nuovamente i sintomi e, nonostante Cirpoxin (1000mg x 10 gg+ altri 5 gg alla ricomparsa dei sintomi) e poi Bassado per 20 giorni, i dolori pubici e il fastidio al testicolo non passavano mai. Dopo due settimane dalla sospensione della terapia, accuso un malessere generale caratterizzato da una forte astenia, fiato corto, sudorazioni notturne, minzione notturna, febbricola (37.2 come massimo), nausea, formicolii perineali, dolori trafittivi a livello dei linfonodi ascellari, del collo ed una sensazione generale di gonfiore. Dopo qualche giorno accuso dolore a livello perineale, e successivamente dolori molto forti al ginocchio destro, che si gonfia e rimane tale per 15 giorni. Inoltre le articolazioni del corpo cominciano a scrocchiare (spalle, gomiti, anche, ginocchia e caviglie). In aggiunta ho anche avuto dolori addominali e, attualmente, a 45 giorni dai primi sintomi, persistono dolori articolari a braccio e mano sinistra, con una sensazione di non ottimale controllo dell'arto. In termini generali riprendo un po' le condizioni di salute, ma persiste un facile affaticamento.
Dopo una serie di controlli presso vari specialisti, l'urologo mi trova la prostata dolente e, tramite spermiocoltura, si identifica una infezione da Enterococco fecale. Dopo una visita infettivologica, sembra ragionevole la diagnosi di prostatite. Non mi hanno detto però se acuta o cronica. L'antibiogramma riporta una sensibilità del patogeno per ampicillina, teicoplanina e vancomicina, io però sono allergico a penicilline e cefalosporine, quindi non posso assumere ampicillina.
Ora, le mie domande sono le seguenti:
- sarebbe opportuno fare un Test di Stamey per valutare se l'infezione sia effettivamente sita nella prostata? E che il patogeno sia effettivamente Enterococco Fecale?
- l'infettivologo mi cosiglia di fare teicoplanina in endovena, tuttavia ho letto che il farmaco è pesante e può comportare dei rischi (ototossicità e nefrotossicità) e ciò mi preoccpa alquanto. Inoltre il trattamento sarebbe da farsi in endovena in Day Hospital, per un periodo che non so ancora quanto potrà essere lungo; cosa che complica non di poco la mia viata lavorativa e non solo. Mi chiedo, non sarebbe il caso di fare un tentativo prima con Ciprofloxacina o Levofloxacina?
Vi ringrazio della disponibilità,
Cordiali saluti
[#1]
Gent.le utente più consigliarLe se es eseguire o no un test di Stamey , la domanda sarebbe dovuta essere se eseguire o no ancora una terapia antibiotica e a qs può solo rispondere seriamente l'urologo che la ha in cura e che conosce lo stato infiammatorio della sua prostata.
Cordialmente
Cordialmente
Dott.Roberto Mallus
[#2]
Utente
Gent.mo Dott. Mallus,
l'urologo ha riscontrato una prostata dolente e pertanto ha richiesto esami microbiologici (urine, urinocoltura, spermiocoltura, sperimogramma), dai quali è emersa l'infezione da Enterococco Fecale e un basso valore di acido citrico nel liquido seminale. Non ho effettuato alcuna antibiotico terapia successiva a questo esito, per via della mia allergia alle penicilline. Ho atteso il parere dell'infettivologo che suggerisce teicoplanina endovenosa presso Day Hospital, esistendo, a suo parere un fallimento terapeutico a seguito dell'utilizzo di Ciprixin 500 x2 per 10 gg + altri 5 gg.
Le mie condizioni generali sono sì migliorate ma persistono i seguenti sintomi: elevata frequenza alla minzione, nicturia e fastidi al momento dell'erezione e, a livello sistemico: facile affaticabilità, dolori articolari migranti e diarrea.
Ora, avendo escluso altre patologie di carattere infettivo, ematico e reumatologico, l'idea dell'urologo che mi ha in cura è proprio quella di effettuare una terapia antibiotica per eradicare il batterio.
Le mie domande sono quindi:
- è il caso di effettuare un Test di Stamey per avere la certezza della diagnosi di infezione alle vie seminali? oppure è sufficiente la spermiocoltura?
- nel caso l'infezione alla prostata sia confermata, è di utilizzo comune la cura con teicoplanina? o è ragionevole effettuare un altra antibioticoterapia (escludendo penicilline e cefalosporine per allergia)?
La ringrazio.
l'urologo ha riscontrato una prostata dolente e pertanto ha richiesto esami microbiologici (urine, urinocoltura, spermiocoltura, sperimogramma), dai quali è emersa l'infezione da Enterococco Fecale e un basso valore di acido citrico nel liquido seminale. Non ho effettuato alcuna antibiotico terapia successiva a questo esito, per via della mia allergia alle penicilline. Ho atteso il parere dell'infettivologo che suggerisce teicoplanina endovenosa presso Day Hospital, esistendo, a suo parere un fallimento terapeutico a seguito dell'utilizzo di Ciprixin 500 x2 per 10 gg + altri 5 gg.
Le mie condizioni generali sono sì migliorate ma persistono i seguenti sintomi: elevata frequenza alla minzione, nicturia e fastidi al momento dell'erezione e, a livello sistemico: facile affaticabilità, dolori articolari migranti e diarrea.
Ora, avendo escluso altre patologie di carattere infettivo, ematico e reumatologico, l'idea dell'urologo che mi ha in cura è proprio quella di effettuare una terapia antibiotica per eradicare il batterio.
Le mie domande sono quindi:
- è il caso di effettuare un Test di Stamey per avere la certezza della diagnosi di infezione alle vie seminali? oppure è sufficiente la spermiocoltura?
- nel caso l'infezione alla prostata sia confermata, è di utilizzo comune la cura con teicoplanina? o è ragionevole effettuare un altra antibioticoterapia (escludendo penicilline e cefalosporine per allergia)?
La ringrazio.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 5.2k visite dal 20/11/2012.
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