Visita urologica, psa alto e biopsia

Gentili dottori, stavolta chiedo un'opinione che interessa mio padre.

Ha 68 anni, fortemente sovrappeso, non fumatore (ma lo è stato per molti anni), sottoposto ad aneurismectomia con ricostruzione nel 2007.

Come ogni anno da qualche anno a questa parte (per questioni di età) dopo il dosaggio del PSA si è sottoposto alla visita urologica.

Questa la breve relazione di visita

"Paziente con PSA sierico di 5,84 ng/ml in salita rispetto ad un anno fa. La visita evidenzia prostata lata apparentemente regolare, medio piccola.
Consiglio biopsia prostatica."

La visita non è stata molto approfondita, probabilmente dopo aver visto il valore del PSA il medico ha immediatamente pensato alla biopsia indipendentemente dall'esplorazione digitale. L'anno scorso il valore del PSA sierico era di 4,72 ng/ml.

Nella relazione non si parla del PSA libero e del rapporto tra i due, riporto i dati delle analisi:

PSA totale 5,84
PSA libero 1,52
PSA libero / PSA totale 26% (>25 rischio basso)

Mio padre non accusa sintomi particolari legati all'apparato urinario. Nessuno dei suoi parenti maschi più prossimi (padre e fratello) ha avuto tumori prostatici.
La biopsia sarà tra una ventina di giorni.

Sicuramente fare la biopsia è la cosa migliore e più sicura per levarsi ogni dubbio, ma con questi valori c'è da preoccuparsi?
Probabilmente sono troppo ansiosa io, ma mia madre è morta di cancro e mi viene naturale associare la parola biopsia a cose poco belle (per usare un eufemismo).

Una settimana prima della visita dovrà sospendere la cardioaspirina, due giorni prima iniziare una breve cura antibiotica. E' la giusta prassi? Sulle linee guida dell'ospedale di riferimento è scritto che l'esame dura poco e non è eccessivamente doloroso, ma che è meglio se al ritorno il paziente è accompagnato... significa che è meglio se non guida? Sempre nelle linee guida si parla di un piccolo clistere da fare la mattina stessa prima dell'esame, ma il dottore che l'ha visitato non ne ha fatto menzione: è necessario?

Grazie mille e scusate per la raffica di domande.

M.
[#1]
Dr. Gino Alessandro Scalese Urologo, Andrologo 6k 128
Gentile utente,

quando ci si trova di fronte ad incrementi del PSA specie se progressivi ed all'esplorazione rettale esiste anche qualche minimo dubbio è necessario come propostole una biopsia prostatica che serve soprattutto per fare una diagnosi quanto più precoce possibile. Ovviamente il PSA non può definirsi un marcatore tumorale d'eccellenza è più da conisderarsi un marcatore d'organo non sempre associato a patologia tumorale.

Cordiali saluti
Gino Scalese

[#2]
Utente
Utente
Quindi il campanello d'allarme è dovuto all'aumento di oltre un punto del PSA che non tanto al valore in sé?

Grazie mille.
[#3]
Dr. Gino Alessandro Scalese Urologo, Andrologo 6k 128
Esatto! Si definisce PSA velocity che prende in considerazione almeno 3 incrementi consecutivi eseguita a distanza di qualche mese l'uno dall'altro.
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