Psa alto
Ho 60 anni. Soffro da anni di generici sintomi di sofferenza alla prostata: sensazioni di dolenzia a livello del pube, leggero fastidio uretrale, nicturia e mitto ipovalido. Dopo un dosaggio del Psa (6,41, libero 0,92 rapporto 0,16) mi sono rivolto all’urologo il quale riferisce: ”Esame obiettivo: prostata congesta in toto non noduli, 1x1,6. Eco: adenoma 40, ecoTR: piani di clivaggio rispettati, eco struttura iperecogena come da flogosi, non aree sospette. Conclusioni: urorec + novixon. Ripetere PSA dopo tre mesi. Se invariato biopsia random”. Dopo tre mesi ho rifatto il dosaggio del Psa preceduto da 10 giorni di assunzione antibiotici e antinfiammatori. I valori non si sono spostati in modo significativo(PSA 6.01, libero 0,96, rapporto 0,16) e perciò mi sono sottoposto a biopsia( 12 prelievi) con il seguente esito: ”Parenchima prostatico sede,localmente, di iperplasia ghiandolare: Assenti figure neoplastiche”. Dopo due mesi con assunzione di urorec+ novixon ho rifatto il PSA e i valori sono risultati ancora poco tranquillizzanti( PSA 7.54, libero 1.09, rapporto 0,14). Sono entrato, a questo punto, nella spirale atroce del dubbio. Vorrei un consulto per una valutazione sul che fare. Grazie.
[#1]
Gentile lettore ,
se la biopsia prostatica è negativa il PSA mosso potrebbe anche essere legato solo all'aumento del volume della sua ghiandola.
Comunque è bene monitorare il tutto sempre con il suo urologo di fiducia.
Nel frattempo, se poi desidera avere altre notizie più dettagliate su tali problematiche urologiche ed andrologiche a livello della ghiandola prostatica, le consiglio di consultare, se non ancora fatto, anche gl’articoli pubblicati sempre sul nostro sito e visibili agl'indirizzi:
https://www.medicitalia.it/minforma/urologia/200-le-malattie-della-prostata-stili-di-vita-prevenzione-e-nuove-indagini-diagnostiche.html,
https://www.medicitalia.it/salute/urologia/7-prostata.html .
Un cordiale saluto.
se la biopsia prostatica è negativa il PSA mosso potrebbe anche essere legato solo all'aumento del volume della sua ghiandola.
Comunque è bene monitorare il tutto sempre con il suo urologo di fiducia.
Nel frattempo, se poi desidera avere altre notizie più dettagliate su tali problematiche urologiche ed andrologiche a livello della ghiandola prostatica, le consiglio di consultare, se non ancora fatto, anche gl’articoli pubblicati sempre sul nostro sito e visibili agl'indirizzi:
https://www.medicitalia.it/minforma/urologia/200-le-malattie-della-prostata-stili-di-vita-prevenzione-e-nuove-indagini-diagnostiche.html,
https://www.medicitalia.it/salute/urologia/7-prostata.html .
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta M.D.
http://andrologiamedica.org/prenota-consulto-online/
https://centrodemetra.com/prenota-consulto-online/
[#2]
Utente
Intanto la ringrazio per la sollecita risposta. Le chiederei ancora se, sulla scorta della sua esperienza, ritiene il caso che mi sottoponga ad una ulteriore biopsia. Non mi tranquillizza il fatto che la terpia d'attacco con antibiotici e antinfiammatori non abbia scremato quella parte di PSA addebitabile all'ipotesi flogistica che pure il mio urologo pensa che sussista anche in base alla sintomatologia. Qule secondo lei la strada da percorrere anche in considerazione dello stato di tensione che tutto ciò mi ha innescato? Ancora grazie.
[#3]
Gentile lettore,
ora è bene aspettare che il problema infiammatorio ed altro si riassorba e poi, se il PSA rimane mosso, sempre sotto indicazione del suo urologo oggi vi è un altro “nuovo marcatore urinario”, chiamato PCA3, che è un gene specifico per la prostata e che si trova più rappresentato in presenza di un tumore.
Questo test quantifica e misura il livello di RNA messaggero che corrisponde al gene PCA3 presente in un campione di urina: maggiore è la quantità di PCA3 presente e più alte sono le probabilità della presenza di un tumore.
Il test è già in uso in alcuni laboratori italiani ed europei ed al momento viene indicato soprattutto quando una o più biopsie della prostata sono risultate negative per un tumore ma il PSA tende comunque a mantenersi alto o a “lievitare”.
Cordiali saluti.
ora è bene aspettare che il problema infiammatorio ed altro si riassorba e poi, se il PSA rimane mosso, sempre sotto indicazione del suo urologo oggi vi è un altro “nuovo marcatore urinario”, chiamato PCA3, che è un gene specifico per la prostata e che si trova più rappresentato in presenza di un tumore.
Questo test quantifica e misura il livello di RNA messaggero che corrisponde al gene PCA3 presente in un campione di urina: maggiore è la quantità di PCA3 presente e più alte sono le probabilità della presenza di un tumore.
Il test è già in uso in alcuni laboratori italiani ed europei ed al momento viene indicato soprattutto quando una o più biopsie della prostata sono risultate negative per un tumore ma il PSA tende comunque a mantenersi alto o a “lievitare”.
Cordiali saluti.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 3.6k visite dal 09/11/2012.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Tumore alla prostata
Il tumore alla prostata è il cancro più diffuso negli uomini, rappresenta il 20% delle diagnosi di carcinoma nel sesso maschile: cause, diagnosi e prevenzione.