Operazione turp
Buongiorno, ho già effettuato un precedente consulto al quale il dott. Quarto ha gentilmente risposto e, pertanto, lo ringrazio.
Il problema è che mi sono sentito dire che è meglio fare la TURP al fine di preservare la vescica, la quale, peraltro, non mostra, allo stato attuale nessun segno particolare. Dall'ultima ecografia risulta distesa, a pareti regolari senza ispessimenti e calcoli mentre nelle precedenti mi è sempre stato detto che le pareti erano regolari ma ispessite (chi ci capisce è bravo ..).
E' però vero che sono ormai 13 che non ho una minzione come prima della prostatite dell'epoca. Cioè, in buona sostanza, da allora non urino più con un flusso unico dall'inizio alla fine, anche se molto dipende da quanto la vescica è piena. Il calibro si è sicuramente ridotto anche se dipende dai momenti. A volte il getto è più sottile e altre volte no. Adesso faccio uso di alfa litici ma nonostante ciò il flusso continuo dall'inizio alla fine è un lontano ricordo.
Sicuramente c'è un residuo post minzionale, la cui valutazione però è ardua. Fino a novembre dello scorso anno tale residuo era modestissimo (ma anche questo nel corso degli anni ha subito variazioni), però va detto che, causa le lunghe attese, spesso una parte la facevo prima. All'ultima ecografia, in piena crisi di prostatite, non sono riuscito ad urinare (poi a casa l'ho fatta perché in caso contrario mi avrebbero dovuto cateterizzare)
Indubbiamente la prostata impronta ben bene il pavimento vescicale, è globosa, ed è di volume superiore ai 30 ml. (4,85 x 3,77 x 3,51), con adenoma di 14 e rotti. In tutti questi anni mai fatta una uroflussimetria, nonostante abbia contattato tre urologi diversi (forse dalle mie parti non va di moda?). Da quanto ho letto però tale esame non è molto attendibile, in quanto risente di vari fattori (liquidi ingeriti, tempi di attesa prima di mingere, ansia prestazionale, ecc.). Inoltre, sebbene mi incuriosisca, sono abbastanza convinto che i risultati varierebbero enormemente nell'arco della stessa giornata.
Sono altresì convinto che molti dei miei problemi derivino dalla prostatite cronicizzatasi (che a mio modesto avviso è più una cpps che vera e propria prostattie, non essendo mai stato isolato un agente patogeno ed avendo rilevato lo scatenarsi dei sintomi, ad esclusione del primo, in seguito a traumi di tipo meccanico).
Ho letto di persone allucinate dopo aver fatto la TURP. Gente che per mesi e mesi è andata avanti con bruciori, fastidi e quant'altro (oltre alle complicazioni). Inoltre, anche dopo averla fatta, sento di persone che fanno fatica ad urinare per motivi infiammatori. Allora mi domando: ma non c'è il rischio che dopo averla fatta mi ritrovo disostruito meccanicamente e continuo ad essere ostruito infiammatoriamente? Se così fosse non resta che spararsi un colpo in testa, anche perchè, considerando i lunghi tempi di attesa dovrei farla a pagamento.
Sono molto confuso e faccio fatica a trovare un urologo che mi dia veramente fiducia.
Il problema è che mi sono sentito dire che è meglio fare la TURP al fine di preservare la vescica, la quale, peraltro, non mostra, allo stato attuale nessun segno particolare. Dall'ultima ecografia risulta distesa, a pareti regolari senza ispessimenti e calcoli mentre nelle precedenti mi è sempre stato detto che le pareti erano regolari ma ispessite (chi ci capisce è bravo ..).
E' però vero che sono ormai 13 che non ho una minzione come prima della prostatite dell'epoca. Cioè, in buona sostanza, da allora non urino più con un flusso unico dall'inizio alla fine, anche se molto dipende da quanto la vescica è piena. Il calibro si è sicuramente ridotto anche se dipende dai momenti. A volte il getto è più sottile e altre volte no. Adesso faccio uso di alfa litici ma nonostante ciò il flusso continuo dall'inizio alla fine è un lontano ricordo.
Sicuramente c'è un residuo post minzionale, la cui valutazione però è ardua. Fino a novembre dello scorso anno tale residuo era modestissimo (ma anche questo nel corso degli anni ha subito variazioni), però va detto che, causa le lunghe attese, spesso una parte la facevo prima. All'ultima ecografia, in piena crisi di prostatite, non sono riuscito ad urinare (poi a casa l'ho fatta perché in caso contrario mi avrebbero dovuto cateterizzare)
Indubbiamente la prostata impronta ben bene il pavimento vescicale, è globosa, ed è di volume superiore ai 30 ml. (4,85 x 3,77 x 3,51), con adenoma di 14 e rotti. In tutti questi anni mai fatta una uroflussimetria, nonostante abbia contattato tre urologi diversi (forse dalle mie parti non va di moda?). Da quanto ho letto però tale esame non è molto attendibile, in quanto risente di vari fattori (liquidi ingeriti, tempi di attesa prima di mingere, ansia prestazionale, ecc.). Inoltre, sebbene mi incuriosisca, sono abbastanza convinto che i risultati varierebbero enormemente nell'arco della stessa giornata.
Sono altresì convinto che molti dei miei problemi derivino dalla prostatite cronicizzatasi (che a mio modesto avviso è più una cpps che vera e propria prostattie, non essendo mai stato isolato un agente patogeno ed avendo rilevato lo scatenarsi dei sintomi, ad esclusione del primo, in seguito a traumi di tipo meccanico).
Ho letto di persone allucinate dopo aver fatto la TURP. Gente che per mesi e mesi è andata avanti con bruciori, fastidi e quant'altro (oltre alle complicazioni). Inoltre, anche dopo averla fatta, sento di persone che fanno fatica ad urinare per motivi infiammatori. Allora mi domando: ma non c'è il rischio che dopo averla fatta mi ritrovo disostruito meccanicamente e continuo ad essere ostruito infiammatoriamente? Se così fosse non resta che spararsi un colpo in testa, anche perchè, considerando i lunghi tempi di attesa dovrei farla a pagamento.
Sono molto confuso e faccio fatica a trovare un urologo che mi dia veramente fiducia.
[#1]
Gentile utente, l'indicazione alla TURP và posta in base a criteri oggettivi che sono rappresentati fondamentalmente dal test IPSS (internatinal prostate symptom score) e dal reale grado di ostruzione. Per vautare quest'ultimo a volte vi sono problemi di oggettività e gli esami morfologici vanno presi con le molle. Se Lei ha grossi disturbi che alterano la qualità della vita e del sonno ed un flusso urinario costantemente basso OK per la TURP, ma in caso di dubbio è bene effettuare prima uno studio urodinamico per valutare se Lei è realmente ostruito e può o meno beneficiare di tale intervento. Cordiali saluti.
Dr. Enrico Conti
Specialista in Urologia e Andrologia
Primario Urologo ASL 5 Spezzino
[#2]
Ex utente
La ringrazio per la precisa risposta. Effettivamente ho provato a compilare il questionario IPSS ed i miei sintomi sono risultati medi severi.
Mi sento altresì di evidenziare che il suddetto questionario, almeno in un paio di punti, non si sposa molto con chi, come me, ha un'alimentazione pressoché vegetariana e beve oltre 1,5 litri fra acqua e tisane.
La mia grossa preoccupazione risiede sostanzialmente in due aspetti: il rischio RUA (che statisticamente aumenta, oltre che con l'età, quando il volume della prostata supera i 30 cc) e il fatto che se la prostata si gonfia per effetto di una prostatite son dolori (quest'estate, forse anche a causa del grande caldo, ho passato momenti in cui la fatica ad urinare è stata notevole).
Il flusso non è generalmente potente (non certo come a 20-30 anni quando facevo fatica a centrare la tazza perché andavo oltre) ma i tempi di esitazione sono il più delle volte esigui.
Mi succedono poi cose che mi fanno riflettere. Per es., al sabato, circa un'ora dopo pranzo, in situazione di relax mi capita di andare in bagno con uno stimolo discreto e di sparare circa 200 e passa ml.. Dopo 10 - 15 minuti mi tocca di tornare e di urinare altri 100 - 200 ml.. Se le cose fossero a posto mi vien da dire che dovrei, in un colpo solo, emettere 300 - 400 ml. di urina ed il fatto che debba farla, per così dire, a rate mi fa pensare che un certo livello di ostruzione ci sia. Altre volte invece il detrusore scatta come una molla, come se dovesse superare un intoppo (sclerosi del collo?).
Tutto sommato, se con l'operazione, elimino il problema residui, che potrebbero essere la causa dei sintomi irritativi (in primis l'andare spesso in bagno) ed il rischio RUA potrebbe anche andarmi bene. Se invece dovessero subentrare dei problemi irritativi del tipo stimolo a 50 ml. partedo da vescica vuota ecco che potrebbe essere un problema.
Mi sento altresì di evidenziare che il suddetto questionario, almeno in un paio di punti, non si sposa molto con chi, come me, ha un'alimentazione pressoché vegetariana e beve oltre 1,5 litri fra acqua e tisane.
La mia grossa preoccupazione risiede sostanzialmente in due aspetti: il rischio RUA (che statisticamente aumenta, oltre che con l'età, quando il volume della prostata supera i 30 cc) e il fatto che se la prostata si gonfia per effetto di una prostatite son dolori (quest'estate, forse anche a causa del grande caldo, ho passato momenti in cui la fatica ad urinare è stata notevole).
Il flusso non è generalmente potente (non certo come a 20-30 anni quando facevo fatica a centrare la tazza perché andavo oltre) ma i tempi di esitazione sono il più delle volte esigui.
Mi succedono poi cose che mi fanno riflettere. Per es., al sabato, circa un'ora dopo pranzo, in situazione di relax mi capita di andare in bagno con uno stimolo discreto e di sparare circa 200 e passa ml.. Dopo 10 - 15 minuti mi tocca di tornare e di urinare altri 100 - 200 ml.. Se le cose fossero a posto mi vien da dire che dovrei, in un colpo solo, emettere 300 - 400 ml. di urina ed il fatto che debba farla, per così dire, a rate mi fa pensare che un certo livello di ostruzione ci sia. Altre volte invece il detrusore scatta come una molla, come se dovesse superare un intoppo (sclerosi del collo?).
Tutto sommato, se con l'operazione, elimino il problema residui, che potrebbero essere la causa dei sintomi irritativi (in primis l'andare spesso in bagno) ed il rischio RUA potrebbe anche andarmi bene. Se invece dovessero subentrare dei problemi irritativi del tipo stimolo a 50 ml. partedo da vescica vuota ecco che potrebbe essere un problema.
[#3]
Ex utente
Dimenticavo, c'è chi sostiene che gli alfa litici vadano bene in caso di IPB ma che in caso di prostatite, in cui la forza del getto viene ridotta per motivi infiammatori, generino in reltà una sorta di ipovalidità permanente (limitata al periodo di assunzione, ovviamente) per effetto del rilassamento dei muscoli coinvolti nella minzione. E' vera questa asserzione?
Me lo domando perché, prima del riacutizzarsi dei sintomi della prostatite, avevo un getto più potente, nonostante l'IPB.
Solo che adesso, dopo quello che ho passato, non ho il coraggio di smettere di assumere l'Urorec (che fra l'altro mi era stato assicurato non comportasse eiaculazione retrograda .. ma vabbè .. tanto non è certo quello il problema).
Grazie
Cordiali saluti
Me lo domando perché, prima del riacutizzarsi dei sintomi della prostatite, avevo un getto più potente, nonostante l'IPB.
Solo che adesso, dopo quello che ho passato, non ho il coraggio di smettere di assumere l'Urorec (che fra l'altro mi era stato assicurato non comportasse eiaculazione retrograda .. ma vabbè .. tanto non è certo quello il problema).
Grazie
Cordiali saluti
[#4]
Caro utente, la ricerca compulsiva di verità in merito a questa o quella affermazione non modifica il fatto che Lei è in uno stato di labilità "minzionale". Non c'è dubbio che una ostruzione da IPB è aggravata dalla infiammazione (cronica, cronica riacutizzata o acuta che sia). Il punto sostanziale è che o si riesce a controllare i sintomi e migliorare la qualità di vita con cura (o cure) medica oppure ostruzione einfiammazione vengono portati via con un intervento disostruttivo, indipendentemente dal loro peso specifico nel singolo paziente. Ancora cordiali saluti.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 5.2k visite dal 23/10/2012.
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