Escherichia coli: contagio da uomo a uomo
Egr. Dottori, sono affetto da escherichia coli da 10 mesi; l ho contratto mediante catetere in ospedale, ho provato molte terapie, antibiotici diversi, fosfomicina, bactrim, monuril, nitrofurantoina, amikacina ma non l ho debellato. Ora, il problema è che anche mio fratello ventenne ha contratto l escherichia, e non mi capacito di come può averlo contratto. Quindi è contagioso? e se si, in che modo posso averglielo trasmesso? Io non cucino, quindi non vengo a contatto con alimenti che poi lui mangia, non credo che si trasmetta con starnuti, l unico dubbio che ho è che posso, in qualche circostanza, aver maneggiato il mouse del pc con mani non lavate dopo aver urinato,( e urino con poche gocce anche 25-30 volte al giorno) mouse che poi ha tenuto lui anche per ore consecutive, ma possibile che l escherichia si possa stabilire su oggetti, che siano in plastica o metallo o altro? Certo che, visto che io non l ho debellato, non vorrei che anche a lui il problema si cronicizzasse, quindi nei prossimi giorni sarò dall urologo e spero che col primo antibiotico l escherichia venga debellata. Mi sento male al pensiero di averlo contagiato, ma può essere possibile?
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Gentile Signore,
di batteri Escherichia Coli è normalmente pieno zeppo l'intestino di qualsiasi animale, uomo compreso. Si tratta infatti dell batterio più comune della flora intestinale. Normalmente non contamina altre parti dell'organismo, ma in situazioni particolari può colonizzare altri organi, in particolare le vie urinarie, causando infezioni e problemi locali. Tenga comunque conto che buona parte delle infezioni urinarie da E. Coli non causano alcun disturbo e vengono scoperte casualmente. La trasmissione di questi batteri tra un soggetto e l'altro è abbastanza inverosimile, e certamente non per contatto diretto nei modi che lei ci ha riferito. Lei non ci ha precisato se suo fratello abbia anch'egli dei disturbi alle vie urinarie, od atrimenti perchè è giunto ad eseguire degli esami batteriologici. E' ipotizzabile che, come consanguinei e conviventi, possiate avere una predisposizione comune o dei fattori comuni in grado di sviluppare questa condizione. Piuttosto, se i suoi disturbi ad urinare sono così importanti come ce li riferisce, questi non saranno certamente causati solo dall'infezione batterica, ma vi saranno certamente altre cause per le quali mi auguro vivamente sia già in cura da un nostro Collega.
Saluti
di batteri Escherichia Coli è normalmente pieno zeppo l'intestino di qualsiasi animale, uomo compreso. Si tratta infatti dell batterio più comune della flora intestinale. Normalmente non contamina altre parti dell'organismo, ma in situazioni particolari può colonizzare altri organi, in particolare le vie urinarie, causando infezioni e problemi locali. Tenga comunque conto che buona parte delle infezioni urinarie da E. Coli non causano alcun disturbo e vengono scoperte casualmente. La trasmissione di questi batteri tra un soggetto e l'altro è abbastanza inverosimile, e certamente non per contatto diretto nei modi che lei ci ha riferito. Lei non ci ha precisato se suo fratello abbia anch'egli dei disturbi alle vie urinarie, od atrimenti perchè è giunto ad eseguire degli esami batteriologici. E' ipotizzabile che, come consanguinei e conviventi, possiate avere una predisposizione comune o dei fattori comuni in grado di sviluppare questa condizione. Piuttosto, se i suoi disturbi ad urinare sono così importanti come ce li riferisce, questi non saranno certamente causati solo dall'infezione batterica, ma vi saranno certamente altre cause per le quali mi auguro vivamente sia già in cura da un nostro Collega.
Saluti
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
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Utente
Egr. Dottore, ho consigliato a mio fratello di fare gli esami delle urine perchè da circa una settimana ha gli stessi sintomi che ebbi io dallo scorso Novembre, e cioè bisogno incombente di urinare ogni 15-20 minuti, come se avesse la vescica piena, ma poi minzione brevissima, e inoltre fuoriuscita per caduta, senza pressione; fastidio al canale che porta l urina all uscita, mi pare si chiami uretere, una specie di reflusso, come se una goccia di urina, all interno dell uretere, andasse verso l uscita e poi tornasse indietro, e questo lo porta a stringere il pene con la mano per non sentire questa sensazione. Non ha mai avuto di questi problemi, ecco perchè mi è sorto il dubbio che possa averlo contagiato. Non penso che siamo predisposti perchè consanguinei proprio perchè io son stato contagiato con caterere per una settimana quando ero ricoverato in ospedale. Lei scrive che dato che siamo conviventi, possono esserci fattori comuni in grado di sviluppare questa condizione, e vorrei che facesse qualche esempio, tanto da capirci un po di più. Come detto, dato che è solo da 7 giorni che accusa questi problemi, non l ho ancora accompagnato da un urologo, gli ho solo fatto fare subito gli esami delle urine, cosi posso poi mostrare i risultati al medico. Ciò che mi fa pensare è : come mai questo problema gli è esploso da un momento all altro? Credevo che questi problemi cominciassero con piccoli fastidi e aumentassero di intensità gradatamente, dopo un determinato periodo, invece lui è passato da un giorno all altro da non avere alcun tipo di problema o fastidio a non poter addormentarsi la sera per via di questo bisogno infondato di urinare. Grazie per la disponibilità e i consigli
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Gentile Signore,
dai sintomi che ci riferisce, è verosimile che suo fratello abbia in corso una infiammazione delle basse vie urinarie, che nella maggioranza dei casi coinvolge principalmente la prostata. Ovviamente la diagnosi dovrà essere precisata, prima dalla visita specialistica e poi da eventuali accertamenti. E' probabile che il nostro Collega consigli già da subito qualche forma di terapia, antibiotica ed anti infiammatoria, in attesa di ulteriori risultati. Come già le ho detto, le possibilità di un "contagio" (anche se certamente non è quasto il termine più adatto) esistono di fatto solo in linea teorica, poichè il passaggio dalle sue vie urinarie a quelle di suo fratello non può certo essere stato diretto, ma mediato da contatti in un ambiente esterno in cui i batteri tendono a vivere comunque poco e male, fatta eccezione per condizioni igieniche talmente precarie da non poter essere neanche lontanamente ipotizzabili in un mondo civile. Non deve quindi assolutamente colpevolizzarsi, ci mancherebbe, anzi assumere un atteggiamento positivo, appunto facendo in modo che suo fratello sia seguito appena possibile da uno specialista. Dopotutto, in assenza di altri problemi, vi sono elevate probabilità che la cosa possa risolversi in breve tempo nel migliore dei modi.
Saluti
dai sintomi che ci riferisce, è verosimile che suo fratello abbia in corso una infiammazione delle basse vie urinarie, che nella maggioranza dei casi coinvolge principalmente la prostata. Ovviamente la diagnosi dovrà essere precisata, prima dalla visita specialistica e poi da eventuali accertamenti. E' probabile che il nostro Collega consigli già da subito qualche forma di terapia, antibiotica ed anti infiammatoria, in attesa di ulteriori risultati. Come già le ho detto, le possibilità di un "contagio" (anche se certamente non è quasto il termine più adatto) esistono di fatto solo in linea teorica, poichè il passaggio dalle sue vie urinarie a quelle di suo fratello non può certo essere stato diretto, ma mediato da contatti in un ambiente esterno in cui i batteri tendono a vivere comunque poco e male, fatta eccezione per condizioni igieniche talmente precarie da non poter essere neanche lontanamente ipotizzabili in un mondo civile. Non deve quindi assolutamente colpevolizzarsi, ci mancherebbe, anzi assumere un atteggiamento positivo, appunto facendo in modo che suo fratello sia seguito appena possibile da uno specialista. Dopotutto, in assenza di altri problemi, vi sono elevate probabilità che la cosa possa risolversi in breve tempo nel migliore dei modi.
Saluti
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Utente
Egr. Dottore, quindi pensa che dipenda dalla prostata? Cosi giovane, vent anni appena compiuti, può già aver problemi alla prostata? Ripeto inoltre la domanda posta da me prima: possibile che questi problemi esplodano da un momento all altro, senza che ci sia un aumento graduale dei sintomi? Ho appena prenotato una visita da un suo collega, anche se per la prossima settimana( pultroppo è pieno di visite fino a mercoledi prossimo). La terrò informata sull evolversi della situazione e sulle terapie che il medico gli prescriverà. Io la ringrazio per la sua cortesia e disponibilità e spero di risentirla al più presto. Le auguro un buon proseguimento di giornata.
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Gentile Signore,
le infiammazioni acute della prostata sono manifestazioni completamente diverse dall'ingrossamento prostatico dell'anziano, anzi, sono molto più comuni nella giovane età. Il loro esordio. proprio perchè si tratta di forme acute, è tipicamente brusco, rapido, a volte con la comparsa a ciel sereno di febbre elevatissima. Ma, come spesso accade, ciò che compare rapidamente, altrettanto rapidamento può scomparire!
Tenga comunque presente che da qui è possibile solo fare delle ipotesi molto generiche, sarà compito del nostro Collega (bontà sua pieno di visite ...) chiarire la situazione nel modo più opportuno.
Saluti
le infiammazioni acute della prostata sono manifestazioni completamente diverse dall'ingrossamento prostatico dell'anziano, anzi, sono molto più comuni nella giovane età. Il loro esordio. proprio perchè si tratta di forme acute, è tipicamente brusco, rapido, a volte con la comparsa a ciel sereno di febbre elevatissima. Ma, come spesso accade, ciò che compare rapidamente, altrettanto rapidamento può scomparire!
Tenga comunque presente che da qui è possibile solo fare delle ipotesi molto generiche, sarà compito del nostro Collega (bontà sua pieno di visite ...) chiarire la situazione nel modo più opportuno.
Saluti
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Utente
Grazie ancora Dottore. Una cosa positiva che notai dal mio urologo la prima volta che ci andai è che esegue ecografia ai reni e addome, controlla se ci son calcoli o altro, e quindi può subito escludere altri problemi. Naturalmente controlla la prostata, mentre io pensavo inizialmente che avrebbe chiesto di fare esami che poi gli avrei dovuto mostrare. So che si eseguono anche tac addominali, ma quindi cosa differenzia una tac da una ecografia? c è molta differenza o si possono diagnosticare problemi sia con l uno che con l altro esame? Scusi l ignoranza in materia, ma fortunatamente fino a 1 anno fa non ricordo di aver mai fatto esami simili perchè son sempre stato bene. Poi un sinistro stradale mi ha cambiato la vita. Grazie per le informazioni Dottore. La saluto .
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Gentile Signore,
se dispone della strumentazione idonea, l'urologo può eseguire una ecografia a complemento della sua visita, ma per motivi medico-legali non potrà mai sostituirsi all'ecografista specialista in radiologia, l'unico in grado di refertare ufficialmente questo tipo di indagine. Pertanto, anche in presenza del minimo dubbio, all'ecografia estemporanea eseguita dall'urologo dovrà sempre seguire un'indagine regolarmenta eseguita dallo specialista competente. La TAC è in grado di definire con maggiore precisione quanto viene rilevato dall'ecografia, peraltro utilizzando una dose di raggi x molto elevata, cosa di cui l'ecografia è completamente priva. Pertanto, le indicazioni all'esecuzione della TAC devono essere sempre poste con la massima accortezza, quando vi sia necessità di studiare dei particolari verosimilmente individuabili solo in questo modo.
Saluti
se dispone della strumentazione idonea, l'urologo può eseguire una ecografia a complemento della sua visita, ma per motivi medico-legali non potrà mai sostituirsi all'ecografista specialista in radiologia, l'unico in grado di refertare ufficialmente questo tipo di indagine. Pertanto, anche in presenza del minimo dubbio, all'ecografia estemporanea eseguita dall'urologo dovrà sempre seguire un'indagine regolarmenta eseguita dallo specialista competente. La TAC è in grado di definire con maggiore precisione quanto viene rilevato dall'ecografia, peraltro utilizzando una dose di raggi x molto elevata, cosa di cui l'ecografia è completamente priva. Pertanto, le indicazioni all'esecuzione della TAC devono essere sempre poste con la massima accortezza, quando vi sia necessità di studiare dei particolari verosimilmente individuabili solo in questo modo.
Saluti
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 35.7k visite dal 11/09/2012.
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