Dolore glande durante minzione
Gentili dottori/specialisti, da quasi un anno avverto ormai il problema descritto di seguito, per il quale ho premura adesso di chiedere un parere in quanto la situazione si è aggravata come meglio descriivo qui di seguito:
Circa un po' di tempo fa mi rivolsi ad un urologo poichè a causa della vita frenetica derivante da stress lavorativo, mi accorsi che di giorno non bevevo affatto, tantomeno urinavo, recuperando ovviamente di sera. Questo fatto pertanto mi costringeva spesso a trattenere l'urina in vescica di giorno, e ad avere l'esigenza di urinare la notte con conseguente disturbo del sonno oltre che bruciori e difficoltà nella minzione. Pensando di avere qualche serio problema mi rivolsi appunto ad un urologo che mi fece una ecografia addominale e renale completa, con visione della prostata. Mi prescrisse alcune analisi del tipo urine con ricerca antibatterica ed eventuale antibiogramma, tampone uretrale e per scrupolo, nonostante la normale dimensione della prostata, decisi di fare anche il PSA. Gli esami delle urine furono negativi, così come quelle del PSA (ecografia prostatica nella norma) altrettanto quelle del tampone urinario. Il problema deriva proprio da quest'ultimo: quella mattina di circa un anno fa mi recai presso l'ambulatorio, il dottore prese questa sorta di lungo "ago" provvisto di cotton-fiock e iniziò la manovra (ricordo tantissimo fastidio!!) ma nel momento in cui lo levò fece così bruscamente che credo mi avesse come "graffiato" nei pressi del'estremità superiore del glande. Ricordo che per qualche giorno quando dovevo urinare, arrivato il flusso alla punta avevo un tale fastidio che dal dolore involontariamente facevo ostruzione avvalendomi dell'uso di quei muscoli che permettono anche di regolare il flusso delle urine. Man mano che il tempo passava, nonostante pensavo che fossi guarito (il fastidio infatti si era di gran lunga attenuato) non mi rendevo conto che probabilmente, anche per causa involontaria, facevo sempre ostruzione durante la minzione per paurea di farmi male. Ad oggi a distanza di quasi un anno mi sono reso conto di questo atteggiamento percui, provando a rilassarmi completamente durante la minzione, ecco che insorge nuovamente il "fastidio". Come se non bastasse, ad oggi mi rendo conto di come vado più spesso ad urinare, del bruciore, del fatto che il getto è debole e più sottile anche se una volta raggiunta l'uscita il fastidio poi passa, sento come se l'urina ci mettesse tanto ad arrivare mentre altre volte sento un urgenza pazzesca e poi ne viene fuori poca, oltre al fatto che magari avverto dopo la minzione che fuoriescono altre fastidiose gocce. Insomma, gentili dottori, rinnovo la richiesta di consiglio perchè purtroppo questa situazione inizia a causarmi una preoccupazione davvero non indifferente che mi sta portando tanta agitazione ed imbarazzo con gli altri, anche per lo sgradevole odore che a volte ne consegue. Spero sia una questione psicologica e non solo un fattore fisico.Vi ringrazio.
Circa un po' di tempo fa mi rivolsi ad un urologo poichè a causa della vita frenetica derivante da stress lavorativo, mi accorsi che di giorno non bevevo affatto, tantomeno urinavo, recuperando ovviamente di sera. Questo fatto pertanto mi costringeva spesso a trattenere l'urina in vescica di giorno, e ad avere l'esigenza di urinare la notte con conseguente disturbo del sonno oltre che bruciori e difficoltà nella minzione. Pensando di avere qualche serio problema mi rivolsi appunto ad un urologo che mi fece una ecografia addominale e renale completa, con visione della prostata. Mi prescrisse alcune analisi del tipo urine con ricerca antibatterica ed eventuale antibiogramma, tampone uretrale e per scrupolo, nonostante la normale dimensione della prostata, decisi di fare anche il PSA. Gli esami delle urine furono negativi, così come quelle del PSA (ecografia prostatica nella norma) altrettanto quelle del tampone urinario. Il problema deriva proprio da quest'ultimo: quella mattina di circa un anno fa mi recai presso l'ambulatorio, il dottore prese questa sorta di lungo "ago" provvisto di cotton-fiock e iniziò la manovra (ricordo tantissimo fastidio!!) ma nel momento in cui lo levò fece così bruscamente che credo mi avesse come "graffiato" nei pressi del'estremità superiore del glande. Ricordo che per qualche giorno quando dovevo urinare, arrivato il flusso alla punta avevo un tale fastidio che dal dolore involontariamente facevo ostruzione avvalendomi dell'uso di quei muscoli che permettono anche di regolare il flusso delle urine. Man mano che il tempo passava, nonostante pensavo che fossi guarito (il fastidio infatti si era di gran lunga attenuato) non mi rendevo conto che probabilmente, anche per causa involontaria, facevo sempre ostruzione durante la minzione per paurea di farmi male. Ad oggi a distanza di quasi un anno mi sono reso conto di questo atteggiamento percui, provando a rilassarmi completamente durante la minzione, ecco che insorge nuovamente il "fastidio". Come se non bastasse, ad oggi mi rendo conto di come vado più spesso ad urinare, del bruciore, del fatto che il getto è debole e più sottile anche se una volta raggiunta l'uscita il fastidio poi passa, sento come se l'urina ci mettesse tanto ad arrivare mentre altre volte sento un urgenza pazzesca e poi ne viene fuori poca, oltre al fatto che magari avverto dopo la minzione che fuoriescono altre fastidiose gocce. Insomma, gentili dottori, rinnovo la richiesta di consiglio perchè purtroppo questa situazione inizia a causarmi una preoccupazione davvero non indifferente che mi sta portando tanta agitazione ed imbarazzo con gli altri, anche per lo sgradevole odore che a volte ne consegue. Spero sia una questione psicologica e non solo un fattore fisico.Vi ringrazio.
[#1]
Gentile Signore,
è un po' difficile pensare che il minimo trauma del prelievo per il tampone uretrale possa aver causato una lesione interna tale da causare complicazioni (ovvero un restringimento del canale) perduranti pr così tanto tempo. D'ogni modo, questo potrà essere eventualmente chiarito. Piuttosto, i suoi disturbi potrebbero essere più facilmente causati da una lieve infiammazione/congestione della prostata, cui il suo modo "viziato" di urinare certamente non ha fatto un gran bene. Per non continuare a baloccarsi con delle ipotesi, le consiglierei senz'altro di rivolgersi ad un nostro Collega specialista in urologia, che immagino potrà facilemente chiarire le cose ed avvialrla verso un appropriato percorso di terapia. Nel frattempo, ovviamente, continui a bere molta acqua.
Saluti
è un po' difficile pensare che il minimo trauma del prelievo per il tampone uretrale possa aver causato una lesione interna tale da causare complicazioni (ovvero un restringimento del canale) perduranti pr così tanto tempo. D'ogni modo, questo potrà essere eventualmente chiarito. Piuttosto, i suoi disturbi potrebbero essere più facilmente causati da una lieve infiammazione/congestione della prostata, cui il suo modo "viziato" di urinare certamente non ha fatto un gran bene. Per non continuare a baloccarsi con delle ipotesi, le consiglierei senz'altro di rivolgersi ad un nostro Collega specialista in urologia, che immagino potrà facilemente chiarire le cose ed avvialrla verso un appropriato percorso di terapia. Nel frattempo, ovviamente, continui a bere molta acqua.
Saluti
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
caro lettore,
anch'io sono convinto che il traumatismo del tampone urtrale non possa aver determinato rilevanti problemi sul suo modo di urinare,
Ci possono essere abitudini inveterate e necessità impellenti ad indurre la necessità di svuotare la vescica.
Un urologo è in grado di valutare con la visita, semplici esami urinari o dello sperma, ecografie renali, vescicali e prostatiche se esistano problematiche del sistema urinario che possano aver determinato la sua simtomatologia. Tenga presente che anche il fattore psicologico, emotivo può giocare un suo ruolo.
Cari saluti
anch'io sono convinto che il traumatismo del tampone urtrale non possa aver determinato rilevanti problemi sul suo modo di urinare,
Ci possono essere abitudini inveterate e necessità impellenti ad indurre la necessità di svuotare la vescica.
Un urologo è in grado di valutare con la visita, semplici esami urinari o dello sperma, ecografie renali, vescicali e prostatiche se esistano problematiche del sistema urinario che possano aver determinato la sua simtomatologia. Tenga presente che anche il fattore psicologico, emotivo può giocare un suo ruolo.
Cari saluti
Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org
[#3]
Utente
Gentili dottori, Vi ringrazio davvero per le risposta ed i consigli. Ho adottato sia il consiglio di bere molta acqua che quello di cercare di "migliorare" quelle cattive abitudini che mi perseguitano ancora (ma in maniera minore). In buona sostanza i disturbi sono davvero diminuiti, ed ammetto che la condizione psicologica influiva in maniera più che negativa, percui ritengo di aver ripreso (quasi) la normalità.
Purtroppo però stasera, prima di andare a coricarmi sentivo la necessità di urinare e convinto di poterlo fare naturalmente, mi recai in bagno ed ecco, proprio nel momento in cui l'urina stava per uscire, spunta di nuovo quel "famoso fastidio" nei pressi della parte superiore del glande (lo stesso identico dolore pungente che sentii' durante quella stramaledetta manovra violenta di espulsione con cui l'infermiere ritirava il cotton fiock del tampone uretrale). E' come se ci fosse qualcosa di spinoso all'interno che mi fa bloccare di colpo e mi fa andare nel panico, quasi come se stesse passando qualcosa all'interno!!!! E' fastidiosissimo, ve lo giuro, è un dolore lancinante e pungente!!!! Al che, dopo aver accuratamente lavato le mani ed aver fatto un bidet, ho deciso di provare ad individuare il punto più o meno preciso in cui ci fosse questa "spina" ed ho appurato tramite palpazione sulla parte superiore del glande, che il fastidioso e doloroso "problema" è situato a circa 1,5 cm dall'orifizio. Dopo un po' di tempo questo fastidio come al solito va via, ma tendo ad aver subito dopo paura di urinare perché un poco almeno per un giorno, il fastidio c'è comunque... Di cosa si potrebbe trattare? E' grave? Come posso risolverlo? Datemi una speranza, vi prego.
Spero non sia nulla di grave.
Vi ringrazio per la disponibilità e Vi lascio un caro saluto.
Purtroppo però stasera, prima di andare a coricarmi sentivo la necessità di urinare e convinto di poterlo fare naturalmente, mi recai in bagno ed ecco, proprio nel momento in cui l'urina stava per uscire, spunta di nuovo quel "famoso fastidio" nei pressi della parte superiore del glande (lo stesso identico dolore pungente che sentii' durante quella stramaledetta manovra violenta di espulsione con cui l'infermiere ritirava il cotton fiock del tampone uretrale). E' come se ci fosse qualcosa di spinoso all'interno che mi fa bloccare di colpo e mi fa andare nel panico, quasi come se stesse passando qualcosa all'interno!!!! E' fastidiosissimo, ve lo giuro, è un dolore lancinante e pungente!!!! Al che, dopo aver accuratamente lavato le mani ed aver fatto un bidet, ho deciso di provare ad individuare il punto più o meno preciso in cui ci fosse questa "spina" ed ho appurato tramite palpazione sulla parte superiore del glande, che il fastidioso e doloroso "problema" è situato a circa 1,5 cm dall'orifizio. Dopo un po' di tempo questo fastidio come al solito va via, ma tendo ad aver subito dopo paura di urinare perché un poco almeno per un giorno, il fastidio c'è comunque... Di cosa si potrebbe trattare? E' grave? Come posso risolverlo? Datemi una speranza, vi prego.
Spero non sia nulla di grave.
Vi ringrazio per la disponibilità e Vi lascio un caro saluto.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 8.2k visite dal 27/08/2012.
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