Il medico di base ha suggerito trattamento di profilassi o con un monuril ogni 15 giorni oppure una
buon giorno, dopo mesi di urinoculture positive,finalmente mia mamma 75 anni( con infezioni urinarie ricorrenti che negli ultimi cinque mesi hanno raggiunto 2/3 EPISODI al mese),ritiro un esame con esito NEGATIVO, qursto esame fatto martedi'21 agosto, ritirato ieri è proprio negativo perà oggi gia' ha molto dolore ad urinare.sta usando da qualche giorno colpogin pomata vaginale su indicazione dell'urologo, può essere questa a cusare dolore ad urinare o devo rifare un'altra urinocultura per sospetta nuova infezione?Il medico di base ha suggerito trattamento di profilassi o con un monuril ogni 15 giorni oppure una settimana di furodantin al mese mentre l'urologo dice che sono indicazioni prive di basi scientifiche. chi ascolto? premetto che mamma ha fatto eco appaato urinario ed è tutto ok, uroflussometria con rsiduo ed è a posto ed ogni volta che ha la cistite(sempre con un batterio diverso) viene trattata con antibiotico.CHE FARE? GRAZIE
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Gentile Signora,
a prescindere dai risultati delle colture, vi sono alcuni dettagli mancanti, di cui già le abbiamo parlato in occasione di suoi precedenti quesiti. E' molto importante infatti sapere quale sia la funzionalità dell'intestino e quanti liquidi madre riesce ad assumere nella giornata. Per un giudizio più appropriato, compatibilmente con questo tipo di consulenza a distanza, penso sia importante conoscere anche questi particolari.
Saluti
a prescindere dai risultati delle colture, vi sono alcuni dettagli mancanti, di cui già le abbiamo parlato in occasione di suoi precedenti quesiti. E' molto importante infatti sapere quale sia la funzionalità dell'intestino e quanti liquidi madre riesce ad assumere nella giornata. Per un giudizio più appropriato, compatibilmente con questo tipo di consulenza a distanza, penso sia importante conoscere anche questi particolari.
Saluti
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
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Gentile Signora,
mi sfugge il motivo per cui si faccia un uso ancora così ampio del pannolone, è solo una questione "logistica" legata all'impaccio nei movimenti, oppure c'è una vera incontinenza, magari già pre-esistente? Ovviamente, in una donna anziana che porta sempre il pannolone la presenza di batteri nell'urina (batteriuria) costituisce praticamente la regola. La terapia antibiotica può molto transitoriamente sterilizzare le urine, ma la recidiva non può che essere inesorabile. Ma una cosa è la batteriuria e l'altra sono i sintomi vescicali, mentre con la prima si può (e talora si deve) convivere, ovviamente la presenza di fastidi importanti impone un provvedimento terapeutico. La terapia antibiotica, come ho detto, è un'arma spuntata, la sua reale efficacia si limita alla fase acutissima, ad esempio se vi è febbre. Purtroppo le possibilità di ottenere dei risultati migliori sono piuttosto aleatorie e perlopiù su base totalmente empirica. La terapia antibiotica intermittente è uno dei provvedimenti più comuni, ma certamente (come afferma il nostro Collega) non ha anche questa un vero fondamento. Vi sono poi tutta una serie di terapie alternative, basate su integratori che "si presume" possano diminuire la suscettibilità della mucosa vescicale all'impianto dei germi (derivati del ribes rosso e simili), ovvero fermenti lattici e probiotici vari indirizzati a stabilizzare la flora intestinale, che alla fine dei conti è la fonte inesauribile di tutti i batteri, più o meno virulenti. Nel caso specifico, penso che un provvedimento da tentare, se possibile, sia lo svezzamento dal pannolone. Credo che meno lo si utilizzi e meglio sia. Addirittura se i problemi di movimento od incontinenza fossero così gravi, c'è sinceramente da chiedersi se, alemno in via transitoria, sia meglio tornare al catetere a permanenza. Non è una decisone semplice da prendere e presuppone un bilancio accurato dei pro- e dei contro, che purtroppo qui non è possibile fare, ma che sarà compito di un nostro Collega in grado di seguire la situazione con continuità.
Saluti
mi sfugge il motivo per cui si faccia un uso ancora così ampio del pannolone, è solo una questione "logistica" legata all'impaccio nei movimenti, oppure c'è una vera incontinenza, magari già pre-esistente? Ovviamente, in una donna anziana che porta sempre il pannolone la presenza di batteri nell'urina (batteriuria) costituisce praticamente la regola. La terapia antibiotica può molto transitoriamente sterilizzare le urine, ma la recidiva non può che essere inesorabile. Ma una cosa è la batteriuria e l'altra sono i sintomi vescicali, mentre con la prima si può (e talora si deve) convivere, ovviamente la presenza di fastidi importanti impone un provvedimento terapeutico. La terapia antibiotica, come ho detto, è un'arma spuntata, la sua reale efficacia si limita alla fase acutissima, ad esempio se vi è febbre. Purtroppo le possibilità di ottenere dei risultati migliori sono piuttosto aleatorie e perlopiù su base totalmente empirica. La terapia antibiotica intermittente è uno dei provvedimenti più comuni, ma certamente (come afferma il nostro Collega) non ha anche questa un vero fondamento. Vi sono poi tutta una serie di terapie alternative, basate su integratori che "si presume" possano diminuire la suscettibilità della mucosa vescicale all'impianto dei germi (derivati del ribes rosso e simili), ovvero fermenti lattici e probiotici vari indirizzati a stabilizzare la flora intestinale, che alla fine dei conti è la fonte inesauribile di tutti i batteri, più o meno virulenti. Nel caso specifico, penso che un provvedimento da tentare, se possibile, sia lo svezzamento dal pannolone. Credo che meno lo si utilizzi e meglio sia. Addirittura se i problemi di movimento od incontinenza fossero così gravi, c'è sinceramente da chiedersi se, alemno in via transitoria, sia meglio tornare al catetere a permanenza. Non è una decisone semplice da prendere e presuppone un bilancio accurato dei pro- e dei contro, che purtroppo qui non è possibile fare, ma che sarà compito di un nostro Collega in grado di seguire la situazione con continuità.
Saluti
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 6.3k visite dal 26/08/2012.
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Approfondimento su Cistite
La cistite è un'infiammazione della vescica che si avverte con frequente bisogno di urinare, con bruciore o dolore. Si può curare con farmaci o rimedi naturali.