Infezione da e. coli prescritta claritromicina, è efficace?

Salve, da un anno e mezzo soffro di una infezione da e.coli trascurata poichè il mio medico ginecologo pensando fosse herpes genitale mi ha prescritto antivirale (Zovirax).
Da Giugno circa, scoperto il batterio e.coli tramite un' urinocoltura positiva ho iniziato a curarmi assumendo antibiotici prima Ciprofloxacina (non efficace) poi Augmentin e al seguito di numerosi accorgimenti (lavaggi meno frequenti, attenzione nella pulizia con asciugamani differenziati, fermenti lattici nella dieta e succo di cranberry, regolare svuotamento dell' alvo etc.) ho riscontrato nuovamente nell' esame di urinocoltura e.coli questa volta più alto (1.000.000 colonie / ml) il medico di base mi ha prescritto claritromicina, nell' antibiogrammma però questo antibiotico non appare e nel foglietto illustrativo viene definito come farmaco per cura di infezioni a vie respiratorie inferiori / superiori e infezioni cutanee dei tessuti molli. Secondo voi è opportuno assumerlo? Non potrebbe avere qualche effetto collaterale o peggiorare la situazione?
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Dr. Paolo Piana Urologo 43k 1.9k
Gentile signorina,
l'antibiotico di cui ci parla, appartenente alla classe dei "macròlidi" - è vero - non è fra i più frequentemente usati nelle infezioni urinarie, ma se risulta efficace all'antibiogramma, un tentativo empirico è comunque lecito. Senz'altro però questi Escherichia Coli arrivano dall'intestino ed è lì che vanno dirette le maggiori attenzioni, magari anche con la collaborazione di uno specialista gastro-enterologo. Le cure che sta seguendo sono comunque sicuramente congrue, anche se sulla loro efficacia nulla si può assicurare. Beva moltissma acqua, spece in questo periodo di grande caldo.

Saluti

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
Salve, nell' antibiogramma non è presente, sono in attesa di un ulteriore tampone che mi arriverà in data 30/08 per una presunta vaginite (forse dovuta proprio all' e.coli) secondo lei dovrei aspettare l'esito anche di questo ultimo esame e portare il tutto dalla ginecologa oppure iniziare a prendere la claritomicina? La ginecologa che mi ha visitata mi ha precisato che necessito di una cura mirata ed adeguata al mio problema. Anche perchè ormai è più di un anno che ne soffro e temo sia divenuta ormai recidivante e che si possa fare ben poco. Se mi dice che claritomicina non è molto efficace lascerei perdere, temo il rischio di infezioni dovute ai troppi antibiotici assunti.... il problema è che ho i disturbi tutt'ora e mi preoccupa solo trascurare nuovamente la cosa nell' attesa trovino una soluzione al mio problema.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43k 1.9k
Gentile signorina,
se saranno presto disponibili altri risultati da coltura e i disturbi sono quantomeno sopportabili, potrebbe essere opportuno attendere prima di instaurare una nuova terapia antibiotica. L'E. Coli di per sè è generalmente molto sensibile a tutti gli antibiotici, in particolare quelli più attivi sui germi cosiddetti "Gram-negativi" che si utilizzano più frequentemente in urologia. Il problema della recidiva è certamente causato dalla inesauribile riserva di Coli presenti nell'intestino e dalla aumentata suscettibilità dei tessuti delle vie urinarie e/o genitali all'impianto di questi germi. Fra questi due fattori esiste un normale equilibrio che nel suo caso (come in moltissimi altri) risulta in qualche modo alterato. Ristabilire questo equilibrio è la sfida da intraprendere, e in parte mi pare lo si stia già facendo. L'esperienza consiglia comunque di essere molto parsimoniosi con la prescrizione di antibiotici.

Saluti
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Utente
Utente
Salve, i dolori molto forti mi hanno impedito di dormire, così ho preso di nuovo ciprofloxacina ratiopharm 500 mg mattina e sera, due scatole per un totale di 6 gg di cura. l principio dell' Augmentin è diventato invece resistente. Tutt'ora comunque soffro di un fastidioso formicolio in vagina (è il 2 giorno che prendo l'antibiotico). I Secondo lei è possibile che e.coli abbia causato la vaginite di cui parlava la ginecologa e mi dia tutti questi problemi (soffro di disturbi soprattutto in vagina e dolori alla cervice)? L'antibiotico di per sè può essere efficace a sconfiggerla oppure sono necessari altri farmaci? Ormai è un anno e mezzo che ne soffro, avere un rapporto è impossibile a causa del forte bruciore e ogni volta che ci tento ricompaiono fastidi alla vagina e dolore nella zona di reni e vescica. Non ho febbre ma sono spesso stanca. Ogni visita è stata inconcludente, mi sono sentita dire solo di assumere fermenti lattici e stare attenta alla pulizia, cose che già faccio ma che non sono sufficenti ad ovviare il mio problema. Temo che il continuo recidivare (ho episodi ogni mese) possa portarmi alla sterilità e che ormai non sia più curabile.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43k 1.9k
Gentile signorina,
comprendo pienamente il suo scoramento. Mi pare di capire che ciò che le dà più fastidio attualmente sia il dolore vaginale, visto che non ci parla di disturbi ad urinare. Ovviamente la cura della vaginite è di competenza ginecologica, come le ho già detto, la chiave di un possibile successo non sta tanto nell'efficacia (temporanea?) dell'antibiotico, ma piuttosto nell'individuare, riconoscere e cercare di agire sui fattori predisponenti. A livello vaginale, ad esempio, anche l'equilibrio ormonale risulta molto importante. Ma senz'altro l'intestino e la sua funzione continuano ad essere i maggiori sospettati.
Se ha instaurato un buon rapporto fiduciale con la sua ginecologa, ne segua con scrupolo tutti i consigli.

Saluti
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Utente
Utente
Salve, la ringrazio per le risposte. In effetti ho sempre considerato il problema di tipo ginecologico, anche perchè soffro dei disturbi dopo i rapporti o in concomitanza con il ciclo mestruale. All' inizio attribuivo i fastidi a delle bolline dolenti che mi comparivano dopo i rapporti, da qui la prescrizione di farmaci per herpes genitale (zovirax 200 mg 5 volte al dì) cura da me seguita su ordine del ginecologo per circa 4 mesi. Un successivo esame specifico sul sangue ha però dimostrato che il ceppo 2 responsabile di herpes genitale non era presente e il ceppo 1 (causa dei disturbi labiali) al momento dell' esame (effettuato in presenza del disturbo) non era presente. Oltretutto non avevo mai avuto rapporti non protetti, solo un rapporto tramite dita dopo il quale ho avuto una perdita di sangue e a cui probabilmente attribuisco il fattore scatenante dei disturbi. Ad ogni modo un tampone da me richiesto ha evidenziato la presenza dell' e.coli, così come di uno squilibrio della flora vaginale. Dopodichè abbiamo effettuato diverse urinocolture, tutte positive a e.coli, dopo una cura con augmentin ho trovato la positività di 1.000.000 colonie che sto curando ora e di cui le parlavo.
Comunque mi sono documentata e ho trovato che la vaginite batterica non è curabile con i comuni antibiotici, ma va trattata con metronidazolo o clindamicina. Rimango in attesa del tampone, tenterò quindi di farmi prescrivere una priorità dal medico di base per una ulteriore visita ginecologica di controllo durante la quale sottoporrò alla dottoressa il mio dubbio. Per ora provo a continuare la terapia antibiotica con ciprofloxacina, almeno per abbassare la carica batterica che è piuttosto alta; spero solo che l'assunzione di questo antibiotico non causi poi un problema in caso di un' altra terapia per vaginite.
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Utente
Utente
Salve, il tampone effettuato ha confermato novamente la presenza di eserichia coli, insieme a stafilococco epidermis (può essere questo batterio la causa delle bolline?) e enterococco fecale di tipo D. Ho fatto quindi visionare i miei esami ad un ginecologo (purtroppo dovendo effettuare la visita all' ospedale non ho avuto la possibilità di scegliere qualcuno che mi seguisse nel mio percorso). Il dottore mi ha quindi dato degli ovuli di cleocin 100 mg da inserire tutte le sere per 6 giorni. Nel foglietto illustrativo leggo però che è indicato in caso di tricomonas e gardenella, io non soffro di queste infezioni, potrebbe comunque essere indicato nel mio caso? Ieri ho effettuato la prima applicazione e provo un senso di irritazione, formicolio e un leggero dolore interno. Inoltre temo che l'assunzione di tutti questi farmaci possa causare infezioni da candida o lieviti, pensa possa essere consono come trattamento?
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Dr. Paolo Piana Urologo 43k 1.9k
Gentile Signorina,
nel suo messaggio del 26/8 lei affermava:
"Comunque mi sono documentata e ho trovato che la vaginite batterica non è curabile con i comuni antibiotici, ma va trattata con metronidazolo o clindamicina."
Ebbene, il principio attivo del Cleocin è appunto la clindamicina, pertanto penso che lei possa dar fiducia a questa terapia e valutarne gli effetti a distanza.

Saluti
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Utente
Utente
Purtroppo ancora nessun riscontro positivo... dopo 3 giorni di cura con cleocin sento l'infiammazione interna peggiorata, ora ho di nuovo disturbi in vagina, un forte dolore alla cervice, ai reni e alla vescica. Faccio fatica ad urinare e sento una sorta di peso alla vescica. Bisogno impellente di urinare poco dopo aver bevuto. Non riesco più ad assumere gli ovuli e ho sospeso la terapia 2 giorni fa. Può essere normale questa sintomatica? Dovrei continuare l'assunzione o rischio solo un ulteriore peggioramento?
Mi sento molto spossata, sto bevendo molto e assumendo fermenti lattici per bocca, valuto di applicare localmente ovuli di fermenti lattici locali per riequilibrare la flora o secondo lei è tutto inutile? Inoltre la continua cronicizzazione può portare a danni gravi? Posso fare qualcosa per evitarli?
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Dr. Paolo Piana Urologo 43k 1.9k
Gentile Signorina,
i suoi disturbi, da come ce li riferisce, ci paiono un po' troppo intensi ed articolati per essere ricondotti solo ad una infiammazione vaginale. Pur tenendo conto che la "lente" psicosomatica tende ad amplificare qualsiasi disturbo, in particolare della sfera uro-genitale, penso che sia il caso di ricercare ed individuare il maggior numero possibile di dati oggettivi. In particolare, è necessario escludere qualsiasi causa che possa dipendere da problemi agli organi interni, cosa possibile con l'esecuzione di una ecografia ed eventualmente una TAC. Di questo approccio, un poco più "proattivo" della semplice prescrizione di farmaci, possono farsi carico sia il ginecologo che l'urologo. Un nostro Collega potrà valutare anche la possibilità di una semplice endoscopia della vescica, spesso in grado di fornire elementi suggestivi, anche in caso di negatività degli altri accertamenti.
Nel frattempo, ogni tipo di terapia palliativa è lecita, di ovuli e prodotti vari che si presume possano contribuire a riequilibrare la flora batterica vaginale ed intestinale c'è solo l'imbarazzo della scelta.

Saluti
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