Stenosi post intervento di prostatectomia radicale

Mio padre (74 anni)in data 30.10.07 ha subito un intervento di PROSTATECTOMIA RADICALE E LINFOADENECTOMIA ILIACO-OTTURATORIA BILATERALE. Percorso post operatorio regolare.
Rimosso il catetere il 10.11.07 sono iniziati i probemi di incontinenza urinaria (da allora papà indossa sempre i pannoloni). Mi sono informata e ho saputo che esisteva la possibilità della riabilitazione; ho preso contatti con il Servizio presente nella mia asl.La fisioterapista dice di attendre almeno 40 giorni dalla rimozione del catetere. Trascorsi i 40 giorni circa, la ricontatto per un appuntamento. Poco prima di iniziare la riabilitazione a mio padre, in data 13.12.07, viene fatto un ulteriore intervento per STENOSI DELL'ANASTAMOSI VESCICA-URETRALE.
La riabilitazione viene rinviata a tempi successivi.
Perdura l'incontinenza.
Solo agli inizi del mese di febbraio mio padre inizia gli esercizi della riabilitazione ( sono previste 10 sedute). Qualche giorno fa mio padre ha effettuato la nona seduta.
L'incontinenza è un pò più ridotta ma permane.
I medici intanto consigliano di effettuare oltre all'esame urine, alla flussimetria.. l'esame di urodinamica. Prescrivono inoltre CIMBALDA 1 cp al dì.
Una settimana fa provano ad effettuare l'esame di urodinamica ma non riescono ad inserire il catetere. Riprovano una settimana dopo ma non riescono. Di nuovo stenosi???!
Il giorno dopo (ven. 14.03.08) il medico che ha operato mio padre inserisce un catetere (8) per poi passare lun. 17.03.08 ad uno più grande....per vedere se riesce ad effettuare l'esame. Il medico riferisce che al momento non è necessario rintervemnire come per il sewcondo intervento e che comunque c'è una zona che si è nuovamente ostruita.
Le domande che Vi porgo sono queste: è possibile che soppraggiungano tali problemi al punto tale che si debba intervenire per stenosi più volte? o può esserci stato un errore clinico nell'intervento? Mio padre che ha 74 (per il resto gode di buona salute) può sopportare bene un uleriore anestesia per un ennesimo intervento per stenosi?
Esistono cure risolutive per prevenire la stenosi? Cosa mi potete consigliare?
Grazie tante per le risposte.
Firmato: una figlia che vuole bene a suo padre e che non vede una risoluzione dei problemi post operatori.
[#1]
Dr. Diego Pozza Andrologo, Chirurgo generale, Endocrinologo, Oncologo, Urologo 16.1k 474
Cara lettrice,

le stenosi della anastomosi vescico-uretrale sono uno dei problemi di tale chirurgia.
L'unico punto di riferimento non può essere che il medico che ha praticato l'intervento e che ha il dovere di intervenire per risolvere le eventuali complicanze ed al quale può essere corretto prosppettare di avere il parere di altro specialista
Un parere di chi non conosce il malato è molto arbitrario
cari saluti

Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org

[#2]
Dr. Daniele Masala Urologo, Andrologo 2.3k 52
Cara signora l'incontinenza postoperatoria dopo prostatectomia radicale è pressocchè costante nelle prime fasi di recupero, e via via il recupero è graduale nel corso dei mesi successivi.
La problematica statisticamente viene ad accentuarsi quando l'età del paziente supera la soglia dei 70 anni, questo per motivi di ordine funzionale e di trofismo dei tessuti.
Esistono casi in cui all'incontinenza si associa purtroppo anche una situazione di grossa difficoltà ad urinare (stenosi dell'anastomosi), questi casi vanno trattati (come nel caso di suo padre) proprio con un intervento endoscopico.
La riabilitazione va correttamente inziata così come le è stato detto all'asl ,ma la situazione dopo un reintervento per stenosi potrebbe essere mutata, per cui vale la pena sentire prima il parere del collega operatore.
Le restenosi possono presentarsi quando la cicatrizzazione interna non è regolare, ciò non dipende dall'atto chirurgico in sè, ma appunto dai fenomeni di riassorbimento e di cicatrizzazione del singolo paziente. Ribadisco l'età ha la sua importanza.
In questi casi è opportuno con massima pazienza affidarsi alle cure dell'operatore.
Buona Pasqua.

Cordiali saluti,
dott. Daniele Masala.
Dirigente Medico Urologo UOC Urologia Pozzuoli
Perfezionato in Andrologia
Consulente Uro-Oncologo

[#3]
Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
Ringrazio moltissimo i medici (nello specifico il Dott. POZZA E e il Dott. MASALA oltre ovviamente gli altri medici)che hanno risposto alle mie domande. La salute è la cosa più importante e un Servizio come il Vostro è di grande valore.
Cordialmente saluto anche a nome del "Paziente", mio padre augurandoVi Buon Lavoro.
[#4]
Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
Gentili dottori vorrei aggiornarvi sulla condizione clinica di mio padre.
In aprile 2008 sono state effettuate successive dilatazioni uretrali.
Nei mesi di agosto e settembre papà ha dovuto assumere farmaci antibiotici per infezioni urinarie occasionali. Nell'urinocoltura effettuata a sett. scorso l'infezione non risultava più.
Nell'ultima ecografia del 4 ottobre 2008 risulta: vescica oon 2 diverticoli parietali, uno a destra di cm. 1; due a sinistra di cm. 6,8 e cm. 2,6.
(Da circa 10 anni comunque erano già presenti i diverticoli). Nei reni risultano 2 cisti: una di cm. 9.1 e una di cm 2.(anche le cisti erano presenti da tempo).
In questi mesi mio padre ha continuato a fare terapia riabilitativa per l'incontinenza urinaria che tutt'ora persiste costringendolo all'uso continuo di pannoloni.
Come mai a distanza di un anno dal primo intervento, da 6 mesi da quello delle dilatazioni uretrali progressive (ben riuscite), ancora l'incontinenza urinaria permane?
Volevo inoltre specificare che durante la notte papà non necessita del pannolone; durante il giorno invece l'incontinenza permane specialmente nelle ore pomeridiane.
Il PSA (dopo l'intervento) è sempre risultato "non dosabile".
Il 15 ottobre 2008 mio padre ha rifatto l'uroflussimetria con riduzione degli indici velocimetri (buon esito). Infatti il flusso max è 12,2 ml/s; flusso medio 8,4 ml/s; volume espulso 226 ml; tempo di raggiungimento del flusso massimo 24s. Tempo di svuotamento 32 s; tempo di flusso 27 s.
Volevo inoltre dire che mio padre è un soggetto pittosto ansioso, frettoloso e sempre molto attivo (alterna passeggiate a piccoli lavori di giardinaggio... .Può incidere sull'incontinenza?
Cosa suggerite per sconfiggere l'incontinenza?
Grazie anticipatamente per la risposta.
Distinti saluti.
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