Stenosi del giunto pielo ureterale: recidiva

Sono una donna di 39 anni, sette anni fa sono stata operata per via endoscopica per una stenosi del giunto pielo ureterale al giunto sinistro. Circa tre settimane fa, in occasione di un controllo ecografico periodico, il radiologo che mi segue ha osservato un lieve ingrossamento del bacinetto renale (da 3,5 del precedente controllo, a 3,8/4 mm). Da quella data ho ricominciato a sentire un senso di pesantezza al rene sinistro e comunque tutti i sintomi che avevo avuto in occasione della prima diagnosi. Ieri ho fatto un ulteriore controllo ecografico che ha evidenziato un ulteriore sostanziale ingrossamento del bacinetto (6 mm di diametro) con relativa tensione delle sue pareti che negli anni dopo l'intervento era andata via via scomparendo. Sono molto preoccupata per un prossimo intervento perché temo di essere incinta. In questo caso, mi chiedo se sarebbe molto pericoloso pensare di rimandare l'intervento di tanti mesi? Grazie
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Dr. Michele Amenta Urologo 54 1
L'intervento è procrastinabile.
Le sconsiglio di sottoporsi a intervento endoscopico, ma ad intervento di giunto- pielo- plastica per via laparoscopica.
Se non è gravida le consiglio di eseguire (prima dell'intervento):
Urografia ev.
Scintigrafia renale sequenziale con wash out.
Se aveva gia eseguito suddette indagini prima di sottoporsi ad endopielotomia (1° intervento endoscopico) è fondamentale la ripetizione degli esami e il confronto con le precedenti.
Rimango a sua disposzionie per ogni chiarimento.

Dott. MIchele Amenta

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Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
Gentile dottor Amenta, la ringrazio infinitamente per la precisa e sollecita risposta. Nel suo intervento risponde anche alle domande che non avevo espresso ma che, in fondo, mi ponevo (circa il tipo di intervento, l'opportunità della ripetizione degli esami che avevo già effettuato prima della endopielotomia con laser ad olmio). Il mio ritardo nel ciclo è di appena due giorni e il test casalingo che ho appena fatto escluderebbe una gravidanza.
Sto cercando di mettermi in contatto con il chirurgo (di chiara fama che opera a Roma) che ha effettuato il primo intervento per un consulto ma, dal momento che ora abito a Pavia e ho un bambino di due anni, mi chiedevo quali fossero i centri d'eccellenza in materia in Lombardia dove poter essere operata stando più vicina a casa e mantenendo la stessa tranquillità che ho avuto mettendomi nelle mani del prof. romano.
Con gratitudine
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Dr. Michele Amenta Urologo 54 1
Le rispondo schiettamente: i centri che utilizzano routinariamente la chirurgia laparoscopica per il trattamento della sua patologia sono pochi su tutto il territorio nazionale.
Mi pregio di lavorare in uno di questi centri
Cordialità
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Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
La ringrazio ancora dell'indicazione, aspetto di poter parlare col chirurgo che mi ha operato per poi rivolgermi ad un centro più vicino a casa. Nell'attesa ho cercato di documentarmi, ma non mi è ancora chiaro il perché qualcuno parli di intervenire per via laparoscopica e qualcun'altro "a cielo aperto"...Ovviamente, potendo scegliere (sicura di ottenere buoni risultati), tenderei a preferire il tipo di intervento meno invasivo - intuitivamente, la laparoscopia. Tra l'altro sono diabetica (insulinodipendente, portatrice di microinfusore), quindi il trauma legato all'operazione è sempre un elemento che mi spaventa. Spero che le indicazioni presenti nel sito mi possano essere utili per ottenere un appuntamento presso di voi.
Grazie, per un ulteriore commento
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Dr. Michele Amenta Urologo 54 1
In mani esperte i risultati dell'approccio laparoscopico sono sovrapponibili a quelli delle metodiche tradizionale "a cielo aperto".
Come ha ben intuito la laparoscopia è un approccio mininvasivo.
E'altrettanto intuitivo che è tecnicamente più complessa.
Cordiali saluti
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Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
La ringrazio ancora per le risposte puntuali, celeri ed esaurienti.
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Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
Mi sono sottoposta a Scintigrafia renale sequenziale con test al Lasix e le conclusioni che il referto recita sono le seguenti: "capacità di filtrazione glomerulare globalmente conservata, senza differenze significative di lato. Persiste un ostacolo non critico al deflusso dell'urina tracciata a carico del rene sn con ristagno di tracciante pari a circa il 73% dell'attività massima raggiunta che non si modifica dopoo minzione in ortostatismo."
Sono andata a rileggere i referti degli esami precedenti (uno pre operatorio - dic. 2001 - e uno post-operatorio - maggio 2002) e il referto odierno sembra molto simile a quello post operatorio...
La settimana prossima ho appuntamento con un urologo che mi darà il suo parere, intanto...Grazie per un gentile commento :-)