Il medico insiste sul fare analisi delle urine
Salve, mi rivolgo a voi perchè sono ormai 10 giorni che presento i seguenti sintomi: bruciore nell'urinare, ritenzione delle urine (bevo tanto, urino 1-2 volte al giorno con fatica), malessere e "bruciore" sotto l'ombelico internamente, in corrispondenza di vescica e prostata, sensazione di gonfiore, nausea, dolore e sensazione "di peso" sotto i testicoli, tra testicoli e ano. Mi sono recato dal mio medico di base, il quale mi ha prescritto Tavanic antibiotico, per 5 giorni in dose 500 mg al giorno dicendo si tratta di cistite-prostatite. Io ho 24 anni, ho avuto un episodio molto simile in Gennaio curato sempre con Tavanic 500 mg al giorno però per 14 giorni. Ora essendo al 5° giorno di cura con leggerissimi miglioramenti, ma non ancora sano mi trovo di fronte a un problema. Il medico insiste sul fare analisi delle urine e urinocultura, quindi evitando di prescrivermi ultieriori cure; io non sto bene, i sintomi sono leggeri ma ci sono, temo possano proseguire di intensità nei giorni a venire considerando che ho finito l'antibiotico e temo anche possa crearsi maggiore difficoltà e guarigione abbandonando il problema non risolto per 7 giorni, fino a risultato analisi.
C'è poi da dire che dubito molto delle analisi delle urine e urinocoltura; in quanto se non erro unità superiori alle 100.000 vengono prese in esame come batteriche, ma ci sono casi di infezioni urinarie anche con 30.000 unità a detta dell'infermiere che raccolse le provette da analizzare a Gennaio quando feci il primo caso di infezione. Ora dopo antibiotico dubito fortemente possa risultare qualcosa dalle analisi essendo "leggermente" migliorato e tenermi ancora i sintomi non penso sia buona come cosa.
Essendomi stata diagnosticata una prostatite dai sintomi e dalla visita che mi ha fatto il mio medico di base mi giunge dunque una domanda,anzi due: Tavanic per 5 giorni (500 mg) al giorno, non è un poco per una prostatite, considerando che la membrana di grasso che avvolge la prostata è difficilmente penetrabile in tempi brevi dall'antibiotico? Il farmacista mi ha detto addiruttura che per una prostatite giovanile non cronica ci vogliono 10-14 di cura non 5.
E 2) le analisi delle urine dopo antibiotico e leggero mio miglioramento darebbero qualche risultato?
Sono molto scettico e essendo al mio secondo caso a distanza di mesi di infezione urinaria penso da semplice paziente che 10 giorni di Tavanic mi avrebbero messo in forma com a Gennaio, senza tanti esami, e cicli di antibiotici brevi che possono provocare solo ricadute e situazioni poco curabili con fastidi ogni due giorni per tre.
Spero in un vostro consiglio e in una vostra risposta circa le domande poste sopra sulle dosi e sull utilità di analisi ora. Grazie mille a tutti medici!
C'è poi da dire che dubito molto delle analisi delle urine e urinocoltura; in quanto se non erro unità superiori alle 100.000 vengono prese in esame come batteriche, ma ci sono casi di infezioni urinarie anche con 30.000 unità a detta dell'infermiere che raccolse le provette da analizzare a Gennaio quando feci il primo caso di infezione. Ora dopo antibiotico dubito fortemente possa risultare qualcosa dalle analisi essendo "leggermente" migliorato e tenermi ancora i sintomi non penso sia buona come cosa.
Essendomi stata diagnosticata una prostatite dai sintomi e dalla visita che mi ha fatto il mio medico di base mi giunge dunque una domanda,anzi due: Tavanic per 5 giorni (500 mg) al giorno, non è un poco per una prostatite, considerando che la membrana di grasso che avvolge la prostata è difficilmente penetrabile in tempi brevi dall'antibiotico? Il farmacista mi ha detto addiruttura che per una prostatite giovanile non cronica ci vogliono 10-14 di cura non 5.
E 2) le analisi delle urine dopo antibiotico e leggero mio miglioramento darebbero qualche risultato?
Sono molto scettico e essendo al mio secondo caso a distanza di mesi di infezione urinaria penso da semplice paziente che 10 giorni di Tavanic mi avrebbero messo in forma com a Gennaio, senza tanti esami, e cicli di antibiotici brevi che possono provocare solo ricadute e situazioni poco curabili con fastidi ogni due giorni per tre.
Spero in un vostro consiglio e in una vostra risposta circa le domande poste sopra sulle dosi e sull utilità di analisi ora. Grazie mille a tutti medici!
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Gentile lettore,
noi da questa postazione non possiamo contestare indicazioni terapeutiche mirate che potrebbero anche essere, in alcuni casi, condivisibili in funzione di particolari e specifiche situazioni cliniche.
In estrema sintesi le posso solo dire che, in questi casi, senza una valutazione clinica diretta, è impossibile, per un medico alla tastiera di un computer, formulare una risposta corretta, cioè capire la vera causa del suo specifico problema a livello della sua prostata e dare quindi una precisa indicazione su quali passi successivi fare sia a livello diagnostico ma soprattutto terapeutico o addirittura cambiare indicazioni già ricevute da colleghi che hanno avuto la fortuna di valutare la sua situazione clinica in diretta.
Bisogna, a questo punto, se ci sono dubbi sulle terapie indicate consultare in diretta altro esperto andrologo.
Nel frattempo, se poi desidera avere altre notizie più dettagliate su tali problematiche urologiche ed andrologiche a livello della ghiandola prostatica, le consiglio di consultare, se non ancora fatto, anche gl’articoli pubblicati sempre sul nostro sito e visibili agl'indirizzi:
https://www.medicitalia.it/minforma/urologia/200-le-malattie-della-prostata-stili-di-vita-prevenzione-e-nuove-indagini-diagnostiche.html,
https://www.medicitalia.it/salute/urologia/7-prostata.html .
Un cordiale saluto.
noi da questa postazione non possiamo contestare indicazioni terapeutiche mirate che potrebbero anche essere, in alcuni casi, condivisibili in funzione di particolari e specifiche situazioni cliniche.
In estrema sintesi le posso solo dire che, in questi casi, senza una valutazione clinica diretta, è impossibile, per un medico alla tastiera di un computer, formulare una risposta corretta, cioè capire la vera causa del suo specifico problema a livello della sua prostata e dare quindi una precisa indicazione su quali passi successivi fare sia a livello diagnostico ma soprattutto terapeutico o addirittura cambiare indicazioni già ricevute da colleghi che hanno avuto la fortuna di valutare la sua situazione clinica in diretta.
Bisogna, a questo punto, se ci sono dubbi sulle terapie indicate consultare in diretta altro esperto andrologo.
Nel frattempo, se poi desidera avere altre notizie più dettagliate su tali problematiche urologiche ed andrologiche a livello della ghiandola prostatica, le consiglio di consultare, se non ancora fatto, anche gl’articoli pubblicati sempre sul nostro sito e visibili agl'indirizzi:
https://www.medicitalia.it/minforma/urologia/200-le-malattie-della-prostata-stili-di-vita-prevenzione-e-nuove-indagini-diagnostiche.html,
https://www.medicitalia.it/salute/urologia/7-prostata.html .
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta M.D.
http://andrologiamedica.org/prenota-consulto-online/
https://centrodemetra.com/prenota-consulto-online/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.6k visite dal 02/08/2012.
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