Tampone uretrale ricerca chlamydia
Ho effettuato un tampone uretrale per ricerca chlamydia con metodo PCR a distanza di 10 giorni da una terapia con Levofloxacina per una suspetta uretrire da Chlamydia. Il tampone è stato effettuato in presenza di scarse, per non dire quasi assenti, secrezioni uretrali trasparenti. E' risultato negativo.
Persistendo la sintomatologia, ossia bruciore dopo aver urinato e secrezioni uretrali trasparenti, quasi mai abbondanti, ne ho effettuato un secondo una settimana dopo il primo. Anche questo negativo.
Volevo chiedere l'affidabilità di questo tipo di tampone uretrale con metodo PCR, per ricerca Chlamydia, in assenza di secrezioni e/o di secrezioni abbondanti.
La terapia antibiotica fatta due settimane prima può aver indotto falsi negativi?
Ho letto addirittura che, terapie antibiotiche ravvicinate all'esame, possono indurre falsi positivi: rilevazioni di microrganismi, ma non più vitali.
E' vero tutto ciò.
Alla luce di ciò, consigliereste di ripetere ulteriori esami o, oramai, si potrebbe escludere in infezione da Chlamydia per giustificare i miei sintomi.
Dopo il secondo tampone uretrale, il mio urologo mi ha comunque prescritto una terapia con 1 mg di Azitromicina (2 pastiglie), con scarsi risultati.
Vergognoso da aggiungere, una masturbazione a 4 giorni dall'assunzione dell'Azitromicina, può aver influito negativamente sulla terapia antibiotica?
Cordialmente
Massimo
Persistendo la sintomatologia, ossia bruciore dopo aver urinato e secrezioni uretrali trasparenti, quasi mai abbondanti, ne ho effettuato un secondo una settimana dopo il primo. Anche questo negativo.
Volevo chiedere l'affidabilità di questo tipo di tampone uretrale con metodo PCR, per ricerca Chlamydia, in assenza di secrezioni e/o di secrezioni abbondanti.
La terapia antibiotica fatta due settimane prima può aver indotto falsi negativi?
Ho letto addirittura che, terapie antibiotiche ravvicinate all'esame, possono indurre falsi positivi: rilevazioni di microrganismi, ma non più vitali.
E' vero tutto ciò.
Alla luce di ciò, consigliereste di ripetere ulteriori esami o, oramai, si potrebbe escludere in infezione da Chlamydia per giustificare i miei sintomi.
Dopo il secondo tampone uretrale, il mio urologo mi ha comunque prescritto una terapia con 1 mg di Azitromicina (2 pastiglie), con scarsi risultati.
Vergognoso da aggiungere, una masturbazione a 4 giorni dall'assunzione dell'Azitromicina, può aver influito negativamente sulla terapia antibiotica?
Cordialmente
Massimo
[#1]
Gent.le utente,
ovviamente la positività del test è legato alla quantità di secrezione esaminata e cmq mi permetta di dirLe di avere notato una sorta di " accanimento" verso la clamydia.Quando esistono secrezioni uretrali qs sono per lo più prostatiche da infiammazione prostatica nelle quali sono coinvolti un numero incredibili di germi aspecifici.
Cordialità
ovviamente la positività del test è legato alla quantità di secrezione esaminata e cmq mi permetta di dirLe di avere notato una sorta di " accanimento" verso la clamydia.Quando esistono secrezioni uretrali qs sono per lo più prostatiche da infiammazione prostatica nelle quali sono coinvolti un numero incredibili di germi aspecifici.
Cordialità
Dott.Roberto Mallus
[#2]
Utente
Relativamente alla prostatite, questo sospetto infatti era venuto in origine al mio medico di base. Alla luce di quanto descritto ora anche il mio urologo sembra essersi orientato in questa direzione. Inoltre, l'urologo, sostiene che a seguito delle terapie con Levofloxacina prima e Azitromicina poi, se c'era una Chlamydia (a meno di qualche possibile, ma non probabile, ceppo resistente) ormai dovrebbe essere stata eradicata.
Oltre ai due tamponi per Chlamydia, ancor prima, avevo eseguito un tampone per germi comuni e lieviti e un urinocoltura del getto intermedio (in cui mi è stato "assicurato" dal laboratio di analisi vengono ricercati gonococchi, micoplasmi, uroplasmi e, ovviamente, altri germi comumi) anch'essi negativi.
Dall'esame microscopico delle urine invece erano risultati presenti cristalli di urati superiori alla norma.
Dalla coltura delle urine, si rintracciano eventualmente i germi responsabili di un'infiammazione prostatica? Od occore eseguire una coltura dopo apposito massaggio prostatico?
Cordialmente e nuovamente grazie per la celere e gentile risposta.
Massimo
Oltre ai due tamponi per Chlamydia, ancor prima, avevo eseguito un tampone per germi comuni e lieviti e un urinocoltura del getto intermedio (in cui mi è stato "assicurato" dal laboratio di analisi vengono ricercati gonococchi, micoplasmi, uroplasmi e, ovviamente, altri germi comumi) anch'essi negativi.
Dall'esame microscopico delle urine invece erano risultati presenti cristalli di urati superiori alla norma.
Dalla coltura delle urine, si rintracciano eventualmente i germi responsabili di un'infiammazione prostatica? Od occore eseguire una coltura dopo apposito massaggio prostatico?
Cordialmente e nuovamente grazie per la celere e gentile risposta.
Massimo
[#3]
Gent.le utente,
l'infiammazione prostatica può presentare colture urinarie negative: infatti l'infiammazione " si affaccia " sulle vie urinarie, ma non è propria delle vie urinarie.
La coltura dopo massaggio prostatico è un esame che viene praticato quando si vuol cercare un germe specifico ( ad es gonococco).
Ascolti il suo urologo.
Cordialmente
l'infiammazione prostatica può presentare colture urinarie negative: infatti l'infiammazione " si affaccia " sulle vie urinarie, ma non è propria delle vie urinarie.
La coltura dopo massaggio prostatico è un esame che viene praticato quando si vuol cercare un germe specifico ( ad es gonococco).
Ascolti il suo urologo.
Cordialmente
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 7.4k visite dal 19/06/2012.
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