Tumore prostatico

Chiedo un Vs. consulto per mio papà, che compirà 65 anni il prossimo settembre. E' da qualche anno che cerca di curare un valore di PSA di poco superiore ai limiti, ha effettuato tante cure antibiotiche, ma poichè il valore non si abbassava mai di molto (l'ultimo PSA da 6,71 è sceso a 6,20 dopo cura di 40gg.), dopo eco trans-rettale e visite, l'Urologo che lo ha in cura ha consigliato la biopsia prostatica.
Di seguito il risultato:
BIOPSIA PROSTATICA A MAPPING NR 12 SEDI:
A-B-C) Nr. 9 sedi: IPERPLASIA ADENOLEIOMIOMATOSA.
D) Nr. 3 sedi: ADENOCARCINOMA PROSTATICO INFILTRANTE, SCORE 6 SEC. GLEASON (GRADO 3+3).

L'Urologo ha consigliato intervento di prostatectomia radicale in videolaparoscopia, per questo ha prescritto tac total body, scintigrafia ossea e altri esami del sangue e cardiologici ai fini dell'intervento chirurgico.
Oggi ho ritirato il referto della TAC, e domani papà dovrà sottoporsi alla scintigrafia ossea. La tac total body eseguita prima, durante e dopo somministrazione per venam di mdc iodato, non ionico, ha messo in evidenza:
Torace: Aumento della densità di fondo con ispessimento dei setti intersegmentali ed interlobulari segnatamente evidenti nei campi basali bilaterlmente. Non segni di versamento pleurico, allo stato. Non evidenti linfoadenomegalie ilo mediastiniche. Qualche formazione linfonodale valutabile in sede ascellare bilaterlamente.
Addome: fegato ai limiti volumetrici finemente e diffusamente disomogeneo. Colecisti poco distesa. Non evidenti dilatazioni delle vie biliari intra ed extraepatiche. Pancreas nei limiti volumetrici finemente e diffusamente disomogeneo segnatamente nella porzione cefalica. Milza in sede nei limiti volumetrici a struttura sostanzialmente omogenea. Reni in sede a discreta e simmetrica opacizzazione senza segni di urostasi, bilateralmente; presenza formazione fluida di circa 41x39mm in sede mesorenale a sx. Presenza di millimetriche formazioni linfonodali apprezzabili in sede intercavoartica, paraortica sx, inoltre in sede iliaco-otturatoria ed inguinale superficiale bilateralmente. Vescica distesa a contenuto apparentemente omogeneo. Ghiandola prostatica nei limiti volumetrici, disomogenea. Presenza di multiple estroflessioni diverticolari del sigma. Aortosclerosi.

Un medico radioterapista che ha subito visto il referto tac dice che si potrebbe anche evitare l'intervento e fare terapia, ma questo ci ha confusi di più le idee, visto che prima abbiamo dovuto accettare di dover affrontare l'asportazione della prostata, con le sue eventuali conseguenze, mentre ora sembra che si prospetti un'alternativa. Vorrei sapere cose ne pensate voi e cosa suggerite. Grazie tantissime e buon lavoro.
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Dr. Paolo Piana Urologo 42.9k 1.9k
Gentile Signore,
le possibilità di cura del tumore della prostata sono sempre fondamentalmente tre: interventi che comportano l'asportazione della ghiandola (chirurgia a cielo aperto o laparoscopia), terapie conservative (radioterapia classica, brachiterapia, ultrasuoni focalizzati - HIFU) e terapia farmacologica (ormono-terapia). Il tipo di tumore, l'età del paziente e le sue condizioni generali possono far propendere per l'una o l'altra possibilità, ma nessuna delle tre strade si è dimostrata essere chiaramente migliore delle altre. Ovviamente, vi sono dei pro- e dei contro di ciascuna terapia, che dovrebbero essere dettagliatamente presentati e discussi con il paziente, cosa che ovviamente non è possibile fare qui. Nel caso di suo Padre (se non vi sono altri problemi concomitanti di salute - che lei non ci precisa) riconosco che buona parte dei miei Colleghi proporrebbe come prima scelta la chirurgia, che oggi viene sempre più spesso realizzata per via laparoscopica, tradizionale o robotica. La radioterapia e l'HIFU vengono più sovente proposte a soggetti più anziani o con importanti problemi di salute. Ciò non toglie che alcuni pazienti scelgano queste strade alternative, temendo le possibili complicazioni chirurgiche (impotenza, incontinenza) che, anche se ben controllate non possono essere azzerate. In conclusione, penso sia magari opportuno prendersi un po' di tempo in più per decidere con la massima serenità possibile, sentendo magari ancora un terzo parere.

Saluti

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
La ringrazio tantissimo per la Sua gentile risposta. In effetti ci tenevo a conoscere anche il Vs. parere, xkè da quello che ho potuto leggere su questo sito e dalle vostre opinioni e risposte, credo che sia abbastanza confortevole e comunque "obiettivo" rivolgersi anche a voi come ho fatto anch'io.
In effetti non ho precisato altri problemi concomitanti di salute di papà perchè fortunatamente, almeno fino adesso, non è ha mai avuti, quindi sinceramente credo che se l'intervento chirurgico proposto sia una buona soluzione per eliminare completamente il tumore, allora vale la pena affrontare anche possibili eventuali conseguenze chirurgiche, nella speranza che utilizzando la tecnica laparoscopica (purtroppo ancora la tecnica robotica non viene applicata in tutti gli ospedali, specialmente al sud!), visto che, come ci è stato detto, il tumore dovrebbe essere ancora in fase iniziale e comunque circoscritto, le varie complicanze post-operatorie vengano davvero ridotte il più possibile. La speranza è proprio questa: eliminare questo tipo di tumore (peraltro infiltrante) e garantire per quanto possibile una continuità di vita migliore possibile. Grazie ancora per la vostra professionalità e competenza messa al servizio ed al bene di noi tutti.
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Utente
Utente
Gent.mi medici,
nel ringraziarVi ancora per la Vostra disponibilità, mi rivolgo ancora a Voi per il proseguio della situazione di papà. Mio padre è stato sottoposto il 18 luglio scorso a prostatectomia radicale con tecnica laparoscopica. Intervento perfettamente riuscito e già il quinto giorno dall'intervento è stato dimesso, naturalmente con il catetere che ha tolto, dopo cistografia, in data 07 agosto. Gli è stata ordinata, dopo cistografia, una cura tramite pillole da assumere ogni due giorni e per un mese, per aiutare la funzione erettile, purtroppo non a carico del SSN. Ha avuto sin dalla rimozione del catetere una buona continenza, tanto che ad oggi ha ancora solo qualche problemino di incontinenza legata a movimenti un po' più bruschi o all'atto di alzarsi dalla posizione di seduto. Per quanto riguarda la DE, invece, ancora non ha avuto alcun miglioramento, anche se in effetti è ancora passato solo poco tempo dall'intervento.
Il motivo principale per cui mi rivolgo ancora al Vs. prezioso parere è il referto dell'esame istologico effettuato sulla prostata asportata e che di seguito riporto:
"Materiale inviato: Prostata e vescicole seminali. Esame microscopico: Prostata con adese le vescichette seminali delle dimensioni 4x4. Al taglio aspetto plurinodulare con aree di maggiore addensamento. (La prostata viene inclusa in toto).
A) Vescichetta destra B) Vescichetta sinistra C) Apice D) Emisezione destra E) Emisezione sinistra.
Diagnosi: ADENOCARCINOMA PROSTATICO DEL LOBO SINISTRO INFILTRANTE, SCORE 7 SEC. GLEASON (GRADO 4+3), ESTESO ALLA CAPSULA CON CARCINOSI PERINEURALE. VESCICHETTE SEMINALI ED APICE INDENNI."
Questo risultato mi ha messo un po' in allarme per quanto riguarda il grado del tumore, differente rispetto alla biopsia prostatica eseguita solo due mesi prima: da score 6 è passato in poco tempo a score 7 (GRADO 4+3) e ho anche sentito dire che 4+3 è più aggressivo di 3+4: è vero?
Voi cosa ne pensate? Il parere dell'urologo è stato tranquillizante a dir la verità, in quanto ci ha spiegato che il tumore è risultato incapsulato e che adesso bisogna solo tenere sotto controllo il PSA, da controllare inizialmente ogni tre mesi; solo in base ai risultati del PSA si stabilirà se prescivere o meno qualche ciclo di terapia.
Vorrei avere gentilmente anche il Vs. parere, sapere se c'è da preoccuparsi per il GRADO 4+3 e se è giusto in effetti aspettare solo i risultati del PSA.
Ringrazio cordialmente attendendo il Vs. gradito riscontro.
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Utente
Utente
Gent.mi Sigg. Medici,
chiedo se avete avuto la possibilità di valutare la mia utlima richiesta del 26 settembre. Ci tengo tantissimo ad avere anche la Vostra preziosa opinione. Grazie anticipatamente.
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Dr. Paolo Piana Urologo 42.9k 1.9k
Gentile Signore,
non é raro che la stadiazione definitiva aumenti di poco il grado Gleason, essenzialmente perché la quantitá di materiale é molto maggiore di quella delle biopsie. In effetti il 4 + 3 é forse il grado piú comune rilevato all'intervento chirurgico. Anche se all'esame istologico la neoplasia giungeva ai margini della capsula, al momento non vi é altro da fare se non approfittare di una ripresa fisica direi brillante. In base ai risultati del PSA dei prossimi 8/12 mesi si valuterá l'eventuale necessitá di una radioterapia d'appoggio.

Saluti
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Utente
Utente
Gent.mo Dr. Piana,
La ringrazio di cuore per la Sua opinione e valutazione, che mi ha ulteriormente tranquillizzata. Auguro a Lei e a tutti i Suoi colleghi che prestano volontariamente questo meraviglioso servizio sul presente sito tante buone cose. Grazie ancora e buon lavoro.
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