Febbre dopo l'asportazione di un carcinoma maligno in seguito a cistoscopia

Buonasera,
mio padre di 64 anni ha subito un'intervento di cistoscopia in seguito al quale sono stati rimossi dei polipi e ha avuto un ridimensionamento della prostata.
Successivamente dall'esame istologico è emerso un papilloma ad alto grado di malignità, e quindi ha iniziato un ciclo di instillazioni però dopo la prima, effettuata lunedì 28 maggio, il venerdì ha avuto febbre alta per tre giorni e quindi non ha potuto fare la seconda instillazione prevista per il 6 giugno. Oggi gli è ritornata la febbre a 38,8 e nei giorni precedenti ha avuto anche forti dolori allo stomaco.
Volevo chiedere da cosa poteva dipendere questa febbre? e se i dolori allo stomaco siano comunque dovuti all'inizio del ciclo di instillazioni?
anche perchè da quello che ho letto su internet che la presenza della febbre è normale ma per breve durata e soprattutto qualche giorno dopo l'instillazione.... sono necessari ulteriori controlli secondo voi!?

Grazie per l'attenzione
Luca
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Dr. Enrico Conti Urologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Andrologo 2.3k 51 14
Gentile Luca, da quello che racconta si deduce che quasi certamente il protocollo di istillazioni cui si sottopone Suo padre è a base di Bacillo di Calmette Guerin (BCG). Si tratta di un bacillo tubercolare di virulenza attenuata, molto efficace nel ridurre le recidive di carcinomi vescicali di alto grado. Tra gli effetti collaterali o le complicanze c'è la febbre. Talvolta, se la durata della febbre supera le 24 ore, può essere indice di una forte rezione dei tessuti al bacillo. In alcuni casi (rari!) il bacillo genera una infezione dell'intero organismo. I medici che sottopongono Suo padre alle istillazioni sono i responsabili della terapia e dei suoi effetti. Per ogni situazione di febbre prolungata, in funzione di intensità e durata, esistono rimedi, che vanno dall'assunzione di paracetamolo o antibiotici specifici. Un altro modo di ridurre gli effetti del BCG è di ridurre il tempo di contatto con la vescica o ridurne la dose, o utilizzare accorgimenti come svuotare la vescica con un catetere dopo l'applicazione. Come detto sono tutte decisioni che debbono essere prese dall'urologo curante, il quale và prontamente informato di queste problematiche. Cordiali saluti

Dr. Enrico Conti
Specialista in Urologia e Andrologia
Primario Urologo ASL 5 Spezzino

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Utente
Utente
buongiorno dottore,
innanzitutto la volevo ringraziare per la sua risposta che un po mi ha rassicurato.
Domani, comunque, andro' in ospedale con mio padre e chiedero' al dottore come poter risolvere questa situazione anche perche' se non si resce ad eliminare questa probabile infezione il ciclo di instillazioni non puo proseguire, e inoltre mio padre non avendo appetito e avendo doloi allo stomaco sta perdendo peso.
spero che non sia qualche altra complicazione a provocare questa febbre.
[#3]
Utente
Utente
Scusi ancora per il disturbo dottore ma le volevo chiedere un ulteriore informazione. Secondo lei quale sarebbe il metodo piu' adeguato per verificare l'esistenza o meno di un infezione?
La rigeazio nuovamente per l' attenzione e colgo l'occasione per augurarle una buona domenica.
[#4]
Dr. Enrico Conti Urologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Andrologo 2.3k 51 14
Le caratteristiche della febbere (durata, intensità e sintomi annessi) orientano il medico verso la probabile diagnosi. A lui il compito di decidere se instaurare un trattamento o effettuare accertamenti diagnostici particolari. E' chiaro che la prosecuzione del ciclo di istillazioni richiede di risolvere prima il problema in atto e poi - eventualmente - prendere accorgimenti del tipo di quelli che ho precedentemente elencato. Vedo che già domani Suo padre sarà visitato, quindi stia tranquillo. Ancora cordiali saluti
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