Pillola anticoncezionale e infezioni al rene

Gentile dottore,
ho 24 anni e nell'ottobre 2011 ho avuto una serie di coliche renali, durate circa una settimana, accompagnate da febbre e successivamente da minzione dolorosa, con dilatamento del rene sinistro. Sono stata in diversi ospedali a causa del dolore al fianco molto forte, e nonostante i medici abbiano ipotizzato "calcoli al rene", non risultavano essercene dalle ecografie. Dalle analisi delle urine hanno riscontrato un'infezione alle vie urinarie da Escherichia coli, e dopo aver assunto un antibiotico efficace secondo l'antibiogramma le coliche sono passate, ma ho continuato per diverso tempo ad avvertire una sorta di pressione sul rene. La mia ginecologa sostiene che l'ovaio sinistro non abbia nessun problema, mentre in un altro consulto hanno detto che era policistico. Successivamente ho ricominciato a prendere la pillola anticoncezionale Yaz, e durante i sei mesi d'assunzione non ho più avuto problemi. L'ho interrotta da circa 3 settimane e la pressione sul rene sembra ritornata, e man mano che mi avvicino al ciclo sembra acuirsi e ho il timore che le "coliche" si ripresentino. Può esserci qualche collegamento tra le due cose? Se non si tratta di calcoli al rene, il problema deriva semplicemente dall'infezione alle vie urinarie o potrebbe essere un dolore riflesso che si irradia dall'ovaio? Potrebbe consigliarmi qualche esame per approfondire la questione, per esempio se è necessaria un'altra ecografia alle ovaie?
La ringrazio molto
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Dr. Roberto Mallus Urologo 5.5k 109
Gent.le utente,
un ecografia renale non è in grado di stabilire l'effettiva presenza di calcoli nell'uretere( il tubicino tra il rene e la vescica) se poi è vero che esisteva una dilatazione renale andavano eseguiti altri esami, specie se una visita urologica avesse confermato tale sospetto.
Una rx diretta reni e se serve una UroTC potrebbero essere necessari perchè non vedo correlazione tra le coliche , pesantezza renale e anticoncezionali.
Esegia una visita urologica al più vicino centro ospedaliero.
Cordialmente

Dott.Roberto Mallus