Uropatia malformativa
Salve dottore,
vivo in provincia di Ancona e sono la mamma di una bambina di 5 anni. Le scrivo questa mail per chiederle un parere riguardo il quadro clinico di mia figlia. Le spiego: mia figlia è nata con una uropatia malformativa (RVU dx di V° Idroureteronefrosi e ureterocele ectopica cervicale dx; Diverticolo di Hutch dx vescica trabecolata, meato sx normoconformato). A cinque mesi le hanno praticato una ureterocistoscopia ed ureterocelectomia per via endoscopica. Dopo circa sei mesi mia figlia è stata sottoposta a scintigrafia sequenziale renale, la quale ha evidenziato una percentuale di captazione parenchimale del radiofarmaco pari all’84% a sinistra e al 16% a destra. Da allora la bambina è sottoposta a controlli annuali (ecografia renale e visita urologica), l’ultimo dei quali ha evidenziato la formazione di ureterocele. Inoltre, la bimba è spesso affetta da infezioni urinarie (circa due volte l’anno).Il problema è che i medici di chirurgia pediatrica dell’ospedale di Ancona che la seguono non si esprimono in modo chiaro sulla questione, e, secondo loro, mia figlia dovrebbe essere sottoposta, a breve, solo ad un’altra ureterocelectomia endoscopica, in quanto non conviene intervenire chilurgicamente visto la bassa funzionalità del rene dx, mentre secondo un altro medico, di un’altra città, che ha esaminato il caso, la bambina andrebbe subito operata, sia per praticarle l’ureterocelectomia, e sia per sottoporla a reimpianto vescico-uretrale in un intervento a cielo aperto, ualora il rene avesse ancora un percentuale di funzionamento del 16% .Dato che mi trovo ad un bivio, ho paura di imboccare l’una o l’altra strada: ecco perchè sarebbe di fondamentale importanza il suo parere.
La ringrazio vivamente per la sua immensa disponibilità...
vivo in provincia di Ancona e sono la mamma di una bambina di 5 anni. Le scrivo questa mail per chiederle un parere riguardo il quadro clinico di mia figlia. Le spiego: mia figlia è nata con una uropatia malformativa (RVU dx di V° Idroureteronefrosi e ureterocele ectopica cervicale dx; Diverticolo di Hutch dx vescica trabecolata, meato sx normoconformato). A cinque mesi le hanno praticato una ureterocistoscopia ed ureterocelectomia per via endoscopica. Dopo circa sei mesi mia figlia è stata sottoposta a scintigrafia sequenziale renale, la quale ha evidenziato una percentuale di captazione parenchimale del radiofarmaco pari all’84% a sinistra e al 16% a destra. Da allora la bambina è sottoposta a controlli annuali (ecografia renale e visita urologica), l’ultimo dei quali ha evidenziato la formazione di ureterocele. Inoltre, la bimba è spesso affetta da infezioni urinarie (circa due volte l’anno).Il problema è che i medici di chirurgia pediatrica dell’ospedale di Ancona che la seguono non si esprimono in modo chiaro sulla questione, e, secondo loro, mia figlia dovrebbe essere sottoposta, a breve, solo ad un’altra ureterocelectomia endoscopica, in quanto non conviene intervenire chilurgicamente visto la bassa funzionalità del rene dx, mentre secondo un altro medico, di un’altra città, che ha esaminato il caso, la bambina andrebbe subito operata, sia per praticarle l’ureterocelectomia, e sia per sottoporla a reimpianto vescico-uretrale in un intervento a cielo aperto, ualora il rene avesse ancora un percentuale di funzionamento del 16% .Dato che mi trovo ad un bivio, ho paura di imboccare l’una o l’altra strada: ecco perchè sarebbe di fondamentale importanza il suo parere.
La ringrazio vivamente per la sua immensa disponibilità...
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Gentile signora,
se ho ben interpretato quanto da lei scritto sua figlia di 5aa è affetta da reflusso vescicoureterale con ureterocele dx; funzionalità renale dx del 16%. Partiamo dal presupposto che è un caso molto delicato da affrontare via Web e per esprimere indicazioni più appropriate sarebbe opportuno visionare tutte le analisi sinora eseguite. La branca più appropriata è ovviamente la chirurgia pediatrica.
Quel che mi sento di affermare è che la funzionalità del rene dx è molto compromessa ovvero tale rene contribuisce pochissimo alla funzionalità renale globale (immagino che azotemia e creatininemia sono nella norma). Tale rene ha poche probabilità di riacquisire una accettabile funzionalità con la crescita e predispone sua figlia ad infezioni delle vie urinarie ricorrenti. Concettualmente sono due opinioni comunque valide. Nel primo caso le si propone un intervento minimamente invasivo ma con basse probabilità di risoluzione definitiva del problema. Nel secondo caso le si propone un intervento più aggressivo nella speranza che con la crescita la situazione del rene dx migliori (cosa non garantita).
Quando situazioni simili nell'età adulta capitano alla mia attenzione e ci sono dubbi sul possibile recupero della funzionalità del rene, per decidere quale intervento eseguire posiziono uno stent ureterale (tubicino interno che permette il passaggio dell'urina dal rene direttamnete alla vescica) simulando un intervento di reimpianto ureterale e faccio ri-eseguire al mio paziente una scintigrafia renale dopo qualche mese verificando se quel rene ha un certo grado di recupero. In base al tipo di risultato mi oriento se l'intervento chirurgico può effettivamente essere utile o meno al paziente. Tale principio penso sia applicabile anche in chirurgia urologica pediatrica verificando la esistenza di stent appropriati e tenendo presente che ha volte creano qualche fastidio tipo bruciore ad urinare.
Con questa ulteriore ipotesi spero di non averle confuso ulteriormente le idee ma credo che sia una strada percorribile: provi a riparlarne con il suo urologo e se sia una stada percorribile nel caso specifico di sua figlia.
se ho ben interpretato quanto da lei scritto sua figlia di 5aa è affetta da reflusso vescicoureterale con ureterocele dx; funzionalità renale dx del 16%. Partiamo dal presupposto che è un caso molto delicato da affrontare via Web e per esprimere indicazioni più appropriate sarebbe opportuno visionare tutte le analisi sinora eseguite. La branca più appropriata è ovviamente la chirurgia pediatrica.
Quel che mi sento di affermare è che la funzionalità del rene dx è molto compromessa ovvero tale rene contribuisce pochissimo alla funzionalità renale globale (immagino che azotemia e creatininemia sono nella norma). Tale rene ha poche probabilità di riacquisire una accettabile funzionalità con la crescita e predispone sua figlia ad infezioni delle vie urinarie ricorrenti. Concettualmente sono due opinioni comunque valide. Nel primo caso le si propone un intervento minimamente invasivo ma con basse probabilità di risoluzione definitiva del problema. Nel secondo caso le si propone un intervento più aggressivo nella speranza che con la crescita la situazione del rene dx migliori (cosa non garantita).
Quando situazioni simili nell'età adulta capitano alla mia attenzione e ci sono dubbi sul possibile recupero della funzionalità del rene, per decidere quale intervento eseguire posiziono uno stent ureterale (tubicino interno che permette il passaggio dell'urina dal rene direttamnete alla vescica) simulando un intervento di reimpianto ureterale e faccio ri-eseguire al mio paziente una scintigrafia renale dopo qualche mese verificando se quel rene ha un certo grado di recupero. In base al tipo di risultato mi oriento se l'intervento chirurgico può effettivamente essere utile o meno al paziente. Tale principio penso sia applicabile anche in chirurgia urologica pediatrica verificando la esistenza di stent appropriati e tenendo presente che ha volte creano qualche fastidio tipo bruciore ad urinare.
Con questa ulteriore ipotesi spero di non averle confuso ulteriormente le idee ma credo che sia una strada percorribile: provi a riparlarne con il suo urologo e se sia una stada percorribile nel caso specifico di sua figlia.
Cordiali saluti
Gino Scalese
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 3.9k visite dal 30/04/2012.
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