Evoluzione prostatite escherichia coli
Buonasera
Vi scrivo per parlarvi dell'evoluzione della mia prostatite.
Breve rissunto:
A fine marzo l'urinocoltura,fatta in seguito a minzione frequente(1 ogni ora) e abbondante(la vescica si riempiva di urina in un' ora come se l'avesse trattenuta per 6 ore), rileva positività all'eschierica coli 100000u/ml.
Dopo aver consultato l'antibiogramma il medico di famiglia mi segna visita urologica e Levofloxacina 1 al dì per 10 gg e topster per 10.In precedenza (prima degli esami)mi aveva segnato augmentin per 5 gg più flowberry credendo fosse una cistite.La visita del urologo mi conferma la diagnosi di prostatite pur trovando bene la prostata,e mi prescrive levofloxacina 2 al dì per ulteriori 7 gg più Danzen e fermenti lattici che già prima prendevo.
Al secondo giorno di questo terzo ciclo di antibiotici (feste di Pasqua),inizio ad accusare forti dolori osteo-muscolari alla schiena che curo con paracetamolo e gonfiore all'intestino ,seguito da diarrea acuta per 3gg.In accordo col medico di famiglia sospendo la cura antibiotica,anche notando un certo redegrire della sintomatologia.
Da due giorni ad oggi i sintomi nella zona pelvica e del coccige si sono riacutizzati cosiccome il pesantore nella vescica e perineo mentre le minzioni sono più frequenti.
Ho notato però una cosa che nello svolgere attività sessuale ,a volte anche solo con la masturbazione(in tutto questo periodo mai dolorosa e che neppure presenta deficit erettivi) ,i sintomi di pesantezza e dolore nella vescica e uretra spariscono,quasi come se ci sia qualcosa di bloccato che provoca dolore e che con la fuoriuscita dello sperma si"sblocchi".Spero di essermi spiegato bene.Può esserci congestione prostatica che si decongestiona con l'atto sessuale?I frequenti dolori soprattutto da seduto al coccige si rifanno sempre alla prostatite?ormai è da une mese che vado avanti con questo fastidio e gli antibiotici assunti per 20 gg ,pur con fermenti lattici,hanno portato solo danni all'intestino e pochi miglioramenti se non temporanei?E' possibile curarla in altri modi senza diventare dipendente da un antibiotico ?non vorrei una volta finita di curare la prostatite,dove iniziare a curare l'intestino....
Grazie per la vostra cortese attenzione
Vi scrivo per parlarvi dell'evoluzione della mia prostatite.
Breve rissunto:
A fine marzo l'urinocoltura,fatta in seguito a minzione frequente(1 ogni ora) e abbondante(la vescica si riempiva di urina in un' ora come se l'avesse trattenuta per 6 ore), rileva positività all'eschierica coli 100000u/ml.
Dopo aver consultato l'antibiogramma il medico di famiglia mi segna visita urologica e Levofloxacina 1 al dì per 10 gg e topster per 10.In precedenza (prima degli esami)mi aveva segnato augmentin per 5 gg più flowberry credendo fosse una cistite.La visita del urologo mi conferma la diagnosi di prostatite pur trovando bene la prostata,e mi prescrive levofloxacina 2 al dì per ulteriori 7 gg più Danzen e fermenti lattici che già prima prendevo.
Al secondo giorno di questo terzo ciclo di antibiotici (feste di Pasqua),inizio ad accusare forti dolori osteo-muscolari alla schiena che curo con paracetamolo e gonfiore all'intestino ,seguito da diarrea acuta per 3gg.In accordo col medico di famiglia sospendo la cura antibiotica,anche notando un certo redegrire della sintomatologia.
Da due giorni ad oggi i sintomi nella zona pelvica e del coccige si sono riacutizzati cosiccome il pesantore nella vescica e perineo mentre le minzioni sono più frequenti.
Ho notato però una cosa che nello svolgere attività sessuale ,a volte anche solo con la masturbazione(in tutto questo periodo mai dolorosa e che neppure presenta deficit erettivi) ,i sintomi di pesantezza e dolore nella vescica e uretra spariscono,quasi come se ci sia qualcosa di bloccato che provoca dolore e che con la fuoriuscita dello sperma si"sblocchi".Spero di essermi spiegato bene.Può esserci congestione prostatica che si decongestiona con l'atto sessuale?I frequenti dolori soprattutto da seduto al coccige si rifanno sempre alla prostatite?ormai è da une mese che vado avanti con questo fastidio e gli antibiotici assunti per 20 gg ,pur con fermenti lattici,hanno portato solo danni all'intestino e pochi miglioramenti se non temporanei?E' possibile curarla in altri modi senza diventare dipendente da un antibiotico ?non vorrei una volta finita di curare la prostatite,dove iniziare a curare l'intestino....
Grazie per la vostra cortese attenzione
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Gentile giovanotto,
il beneficio dell'attività sessuale (mai terapia fu maggiormente gradita ...) conferma il sospetto che la sua sia una forma di congestione prostatica con scarsa o nulla componente infettiva residua, considerata la mancata ulteriore efficacia delle terapie antibiotiche protratte. Senz'altro sarebbe il comunque caso di ripetere gli accertamenti batteriologici sull'urina ed il liquido seminale. Nel frattempo forse è opportuno non insistere con ulteriori antibiotici che, come lei giustamente teme, possono alterare la funzionalità intestinale e risulatre addirittura controproducenti. Per contro, in questa fase dovrebbe essere più efficace una terapia francamente antidolorifica e decongestionante. Se, come immagino, lei si è minimante documentato su questo tipo di problemi, avrà capito che la prostatite è un osso duro da trattare e che mette a dura prova la pazienza sia di chi ne è affetto che del medico che la deve curare ... Le consiglio pertanto di rivolgersi nuovamente all'urologo che già la conosce, per intraprendere un percorso che lei dovrà seguire con la massima fiducia ed attenzione.
Saluti
il beneficio dell'attività sessuale (mai terapia fu maggiormente gradita ...) conferma il sospetto che la sua sia una forma di congestione prostatica con scarsa o nulla componente infettiva residua, considerata la mancata ulteriore efficacia delle terapie antibiotiche protratte. Senz'altro sarebbe il comunque caso di ripetere gli accertamenti batteriologici sull'urina ed il liquido seminale. Nel frattempo forse è opportuno non insistere con ulteriori antibiotici che, come lei giustamente teme, possono alterare la funzionalità intestinale e risulatre addirittura controproducenti. Per contro, in questa fase dovrebbe essere più efficace una terapia francamente antidolorifica e decongestionante. Se, come immagino, lei si è minimante documentato su questo tipo di problemi, avrà capito che la prostatite è un osso duro da trattare e che mette a dura prova la pazienza sia di chi ne è affetto che del medico che la deve curare ... Le consiglio pertanto di rivolgersi nuovamente all'urologo che già la conosce, per intraprendere un percorso che lei dovrà seguire con la massima fiducia ed attenzione.
Saluti
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 4.6k visite dal 22/04/2012.
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