Eteroplasia vescicale

Salve,
a mio padre di 86 anni, è stata individuata, una grossolana neoformazione solida delle dimensioni di 4 x 5 cm, al livello del pavimento vescicale, in sede mediana, a contorni irregolari che aggetta nel lume vescicale e a sviluppo prevalentemente posteriore, nel frattempo il chirurgo ha prenotato la TURV e ha richiesto una TC dell’addome completo con e senza MDC, dalla quale è risultato che la grossolana formazione vegetante ingloba lo sbocco dell’uretere sinistro, sembra infiltrare in modo transmurale la parete muscolare e raggiungere, per breve estensione, l’adipe perivescicale; non può essere stabilito un sicuro piano di clivaggio con il lobo medio prostatico, mentre la vescichetta seminale di sinistra sembrerebbe indenne da fenomeni infiltrativi. Altra piccola formazione polipoide si apprezza a carico della parete vescicale anterolaterale destra. Sono visibili piccoli millimetrici linfonodi perivescicali (6mm. di diametro massimo bilateralmente). Conclusioni: stadiazione TNM della neoplasia vescicale in T3 (Minima infiltrazione dell’adipe perivescicale), non sicura infiltrazione del lobo medio prostatico, in tal caso T4, NO, Mx.
L’urologo, che dovrebbe eseguire la TURV, vedrà il risultato della TC lunedì prossimo.
In base ai risultati ottenuti, potrebbe cambiare opinione ed optare per una asportazione radicale della vescica?
Premesso che la valutazione istologica darà un quadro più completo per valutare l’aggressività della lesione, quali conseguenze si potrebbero prospettare?
Ringrazio per le risposte che seguiranno.
Cordialmente
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Dr. Paolo Piana Urologo 43k 1.9k
Gentile Signore,
in questi casi il fattore da valutare con maggiore attenzione è l'età biologica del paziente, che può essere anche molto diversa da quella anagrafica. Il quadro TAC parrebbe dimostrare un interessamento extravescicale, seppure limitato, della neoplasia. Pertanto, l'indicazione di massima sarebbe per un intervento chirugico demolitivo e confezionamento di una derivazione urinaria. La stadiazione istologica è un tempo intermedio che il più delle volte viene comunque eseguito, a prescindere dal quadro TAC. Le indicazioni successive vanno poi discusse con molta attenzione e ponderatezza, coinvolgendo anche il paziente (se possibile) ma soprattutto i suoi familiari, tenendo presente l'attesa e la qualità di vita che si può presumere di ottenere. Mi auguro che queste considerazioni possano essere affronate a più presto con il nostro Collega che ha in cura suo padre, per giungere appena possibile alla migliore soluzione possibile.

Saluti

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it