Cistite recidivante e utilizzo di d - mannosio
Gentile dottore/professore, soffro di cistite da 34 anni, con episodi più o meno frequenti. Sono entrata in menopausa da 3 anni e gli episodi sono più ricorrenti. solo negli ultimi 8 mesi sono stati 4. Il batterio è sempre e. coli. Le premetto che non ho prolasso di vescica, né residuo alla minzione, ma solo una colite spastica che curo con fermenti lattici yovis e un'alimentazione adeguata. Ho sempre preso gli antibiotici che l'urinocoltura dichiarava sensibili (ciproxin, levoxacin, glazidim 1 g) supportati da florberry. Vorrei provare il mannosio anche e soprattutto come prevenzione, per cercare di ripristinare anche le difese immunitarie e riuscire ad avere un pò più di spazio tra una cistite e l'altra. Ho visto che di mannosio ce ne sono vari tipi. La mia dottoressa è d'accordo ma non conosce il mannosio, per cui non sa consigliarmi. Potrebbe gentilmente indicarmi il prodotto migliore? Inoltre, il mirtillo rosso, è da sospendere? La ringrazio anticipatamente.
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Gentile lettrice,
fatta la premessa che indicazioni precise su una scelta strategica particolare a livello terapeutico la può dare solo il suo urologo, dopo attenta valutazione clinica diretta, le posso dire sul D-mannosio che è uno zucchero semplice che viene riassorbito otto volte più lentamente del normale glucosio (lo zucchero che generalmente usiamo in cucina); una volta assorbito, questo non viene metabolizzato subito ma una buona parte, attraverso il sangue, è filtrato dai reni e poi espulso nelle vie urinarie.
Lì sembra possedere la proprietà di "attaccarsi" ai batteri ed infatti in presenza di D-mannosio i batteri, soprattutto l' Escherichia Coli, sembrano preferirlo ed insieme formano un’entità che viene eliminata più facilmente durante la minzione.
Le basi che giustificano l'azione di questo zucchero sono sostanzialmente queste.
Il D-mannosio esiste in commercio come estratto da legno di larice fermentato.
La forma di somministrazione più usuale è una polvere a 50 g per dose. Dopo averlo preso si consiglia di aspettare circa un’ora e poi bisogna berci sopra molta acqua per "lavare" la vescica.
Il D-mannosio è indicato soprattutto come terapia di lungo termine.
Il miglioramento della situazione clinica, quando si presenta, è più significativo dopo circa tre mesi di terapia continuata.
Normalmente è sufficiente una dose di 50 mg al giorno.
La dose deve essere sempre aggiustata secondo l’età e la situazione clinica generale del paziente.
Attenzione se si è diabetici qui si raccomanda di controllare regolarmente ed attentamente la glicemia.
Detto questo poi si ricordi sempre, come regola generale l'avvertenza già fatta e cioè, prima di iniziare qualsiasi strategia terapeutica, di consultare il suo medico di medicina generale ed anche il suo urologo.
Un cordiale saluto.
fatta la premessa che indicazioni precise su una scelta strategica particolare a livello terapeutico la può dare solo il suo urologo, dopo attenta valutazione clinica diretta, le posso dire sul D-mannosio che è uno zucchero semplice che viene riassorbito otto volte più lentamente del normale glucosio (lo zucchero che generalmente usiamo in cucina); una volta assorbito, questo non viene metabolizzato subito ma una buona parte, attraverso il sangue, è filtrato dai reni e poi espulso nelle vie urinarie.
Lì sembra possedere la proprietà di "attaccarsi" ai batteri ed infatti in presenza di D-mannosio i batteri, soprattutto l' Escherichia Coli, sembrano preferirlo ed insieme formano un’entità che viene eliminata più facilmente durante la minzione.
Le basi che giustificano l'azione di questo zucchero sono sostanzialmente queste.
Il D-mannosio esiste in commercio come estratto da legno di larice fermentato.
La forma di somministrazione più usuale è una polvere a 50 g per dose. Dopo averlo preso si consiglia di aspettare circa un’ora e poi bisogna berci sopra molta acqua per "lavare" la vescica.
Il D-mannosio è indicato soprattutto come terapia di lungo termine.
Il miglioramento della situazione clinica, quando si presenta, è più significativo dopo circa tre mesi di terapia continuata.
Normalmente è sufficiente una dose di 50 mg al giorno.
La dose deve essere sempre aggiustata secondo l’età e la situazione clinica generale del paziente.
Attenzione se si è diabetici qui si raccomanda di controllare regolarmente ed attentamente la glicemia.
Detto questo poi si ricordi sempre, come regola generale l'avvertenza già fatta e cioè, prima di iniziare qualsiasi strategia terapeutica, di consultare il suo medico di medicina generale ed anche il suo urologo.
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta M.D.
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Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 4.8k visite dal 19/02/2012.
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Approfondimento su Cistite
La cistite è un'infiammazione della vescica che si avverte con frequente bisogno di urinare, con bruciore o dolore. Si può curare con farmaci o rimedi naturali.