Incremento psa dopo prostatectomia radicale
Sono molto preoccupata perché a mio fratello di anni 63 ,nel 1998 sottoposto ad
intervento chirurgico di prostatectomia radicale e linfoadenectomia per
Adenocarcinoma G. 3 + 4 (secondo Gleason), pT3a, pN0, pMX.
nell'aprile del 1999, sottoposto a trattamento radioterapico per una dose
totale di 60 Gy in 30 frazioni, il PSA è gradualmente aumentato negli anni fino a che in controlli (luglio 2009) del PSA è comparso un dato di "2,91",
mentre il dato dell'anno precedente (Febbraio 2008) era 1,33. La Scintigrafia
ossea (giugno 2009) non presentava variazione alcuna rispetto ai referti degli
anni precedenti. Ecografiatransrettale e conseguente visita non evidenziarono nulla di particolare.
Gli è stato consigliato esame PET TC con colina che ha eseguito nell'agosto del 2009 e che non ha rilevato nulla per cui nessuna cura gli è stata prescritta. Mio fratello, in tutti questi anni, è stato sempre bene, ma il PSA è arrivato nell'agosto 2011 a 4,00 per cui l'urologo che lo ha seguito ha prescritto la terapia ormonale Casodex 150 da fare per un anno con controlli ogni tre mesi del PSA che gradualmente è arrivato a fine cura a 0,00. Fin qui tutto bene ma nel novembre 2011 il PSA era 0,07 e a febbraio 2012 è già arrivato a 0,39. Ha effettuato in questi giorni scintigrafia ossea con esito negativo. Domande: 1.questo rialzo a sei mesi dalla fine della terapia che significato può avere? 2.ormai mi pare scontato che siamo in presenza di una recidiva biochimica e, allora, tutto questo cosa potrebbe comporta? 3. per quanto tempo si può seguire la terapia ormonale? 4. è necessario effettuare PET- TAC con colina subito o monitorare per altri 3-6 mesi il PSA per controllarne l'andamento?. Gli è stato consigliato dal professore che lo cura di aspettare che il PSA arrivi a 1,5 per poi riprendere il Casodex ma io sono un pò perplessa riguardo a questo. Desidererei per ultimo sapere cosa ne pensate di questa situazione e, vista ancora l'età di mio fratello, a cosa potrà andare incontro qualora subentri una refrattarietà alla terapia ormonale e quali potranno essere le prospettive di vita e , soprattutto , della qualità di quest'ultima.
Resto in ansiosa attesa di risposta e ringrazio anticipatamente
intervento chirurgico di prostatectomia radicale e linfoadenectomia per
Adenocarcinoma G. 3 + 4 (secondo Gleason), pT3a, pN0, pMX.
nell'aprile del 1999, sottoposto a trattamento radioterapico per una dose
totale di 60 Gy in 30 frazioni, il PSA è gradualmente aumentato negli anni fino a che in controlli (luglio 2009) del PSA è comparso un dato di "2,91",
mentre il dato dell'anno precedente (Febbraio 2008) era 1,33. La Scintigrafia
ossea (giugno 2009) non presentava variazione alcuna rispetto ai referti degli
anni precedenti. Ecografiatransrettale e conseguente visita non evidenziarono nulla di particolare.
Gli è stato consigliato esame PET TC con colina che ha eseguito nell'agosto del 2009 e che non ha rilevato nulla per cui nessuna cura gli è stata prescritta. Mio fratello, in tutti questi anni, è stato sempre bene, ma il PSA è arrivato nell'agosto 2011 a 4,00 per cui l'urologo che lo ha seguito ha prescritto la terapia ormonale Casodex 150 da fare per un anno con controlli ogni tre mesi del PSA che gradualmente è arrivato a fine cura a 0,00. Fin qui tutto bene ma nel novembre 2011 il PSA era 0,07 e a febbraio 2012 è già arrivato a 0,39. Ha effettuato in questi giorni scintigrafia ossea con esito negativo. Domande: 1.questo rialzo a sei mesi dalla fine della terapia che significato può avere? 2.ormai mi pare scontato che siamo in presenza di una recidiva biochimica e, allora, tutto questo cosa potrebbe comporta? 3. per quanto tempo si può seguire la terapia ormonale? 4. è necessario effettuare PET- TAC con colina subito o monitorare per altri 3-6 mesi il PSA per controllarne l'andamento?. Gli è stato consigliato dal professore che lo cura di aspettare che il PSA arrivi a 1,5 per poi riprendere il Casodex ma io sono un pò perplessa riguardo a questo. Desidererei per ultimo sapere cosa ne pensate di questa situazione e, vista ancora l'età di mio fratello, a cosa potrà andare incontro qualora subentri una refrattarietà alla terapia ormonale e quali potranno essere le prospettive di vita e , soprattutto , della qualità di quest'ultima.
Resto in ansiosa attesa di risposta e ringrazio anticipatamente
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Gentile Signora,
direi che la situazione di suo fratello è stata finora gestita nel modo migliore possibile. In caso di "recidiva biochimica" talune scuole di pensiero indicano di attendere rialzi del PSA anche ben più consistenti di 1,5 ng/ml per iniziare o riprendere una terapia ormonale. La terapia deve essere poi seguita ovviamente almeno fino a quando i valori del PSA tornano stabilmente prossimi allo zero. Se la PET dovesse dimostrare positività con PSA basso, sarà invece il caso di passare a terapie oncologiche diverse, es. taxani. In casi molto selezionati, si eseguono oggi talora delle asportazioni estese dei linfonodi profondi dell'addome (linfadenectomia retroperiotoneale). In conclusione, a quattordici anni dalla prostatectomia radicale per un tumore non localizzato, direi che l'evoluzione e la situazione attuale siano da considerare tutto sommato buone e niente affatto minacciose, proseguendo con la attuale strategia di cura e controllo.
Saluti
direi che la situazione di suo fratello è stata finora gestita nel modo migliore possibile. In caso di "recidiva biochimica" talune scuole di pensiero indicano di attendere rialzi del PSA anche ben più consistenti di 1,5 ng/ml per iniziare o riprendere una terapia ormonale. La terapia deve essere poi seguita ovviamente almeno fino a quando i valori del PSA tornano stabilmente prossimi allo zero. Se la PET dovesse dimostrare positività con PSA basso, sarà invece il caso di passare a terapie oncologiche diverse, es. taxani. In casi molto selezionati, si eseguono oggi talora delle asportazioni estese dei linfonodi profondi dell'addome (linfadenectomia retroperiotoneale). In conclusione, a quattordici anni dalla prostatectomia radicale per un tumore non localizzato, direi che l'evoluzione e la situazione attuale siano da considerare tutto sommato buone e niente affatto minacciose, proseguendo con la attuale strategia di cura e controllo.
Saluti
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 3.4k visite dal 19/02/2012.
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