La radioterapia sia la terapia piu' adeguata
Buongiorno,
vorrei un chiarimento circa la situazione clinica di mio padre.
Mio padre (70 anni) ha subito un intervento di prostatectomia radicale robotica il 06/04/2011.
Riporto il risultato dell'esame istologico (02/05/2011):
"adenocarcinoma prostatico grado somma 7 (4+3) del sistema di Gleason (Mod. isup 2005), interessante il lobo dx e l'apice con focale estensione al margine di resezione chirurgico del lobo di destra. Si osservano reperti di invasione perineurale, perivasale e di pin di alto grado. Le vescichette seminali dx e sn e gli ulteriori margini di resezione sono esenti da infiltrazione neoplastica. Margine uretrale indenne. Sono stati repertati 15 linfonodi (6 otturatori di destra e 9 otturatori di sinistra) esenti da ripetizione neoplastica.
UICC 2009 pT2b, N0, MX"
I valori di PSA eseguiti dopo l'intervento sono:
14/05/2011 0,228
02/09/2011 0,362
05/10/2011 0,459
16/11/2011 0,601
E' stata allora effettuata una PET con somministrazione di 18F-Colina il 06/12/2011, le cui conclusioni del referto sono
"- ipermetabolismo plurifocale a livello della loggia prostatica compatibile, in prima ipotesi, con recidiva di malattia
- non evidenza scintigrafica di localizzazioni secondarie a distanza"
L'urologo ha ritenuto allora opportuno effettuare della radioterapia e ha inviato mio padre ad un centro apposito.
Il centro di radioterapia ha richiesto anche una RMN ADOOME INFERIORE, il cui referto e':
" In corrispondenza della loggia prostatica, in sede mediana/paramediana sinistra, strettamente adiacente al versante posteriore della parete/collo vescicale ed alla porzione anteriore della fascia del mesoretto, e' presente un gettone solido delle dimensioni 18mmx12mmx20mm che mostra restrizione della diffusibilita' cellulare nelle sequenze pesate in DWI con ipointensita' diffusa nella mappa ADC e progressivo potenziamento post-contrastografico.
Il reperto e' sospetto per recidiva loco-regionale di malattia.
...."
Mio padre attualmente sta eseguendo un ciclo di 8 settimane di radioterapia.
Vi chiedo cortesemente di chiarirmi dei dubbi:
1) il responso dell'esame istologico
".... interessante il lobo dx e l'apice con focale estensione al margine di resezione chirurgico del lobo di destra. Si osservano reperti di invasione perineurale, perivasale e di pin di alto grado..."
stava dando un'indicazione di possibile fuoriuscita di cellule tumorali dalla ghiandola prostatica in seguito ad intervento chirurgico (...e' stata involontariamente forata)?
2) il valore del PSA a distanza di un mese dall'intervento (0.228 ng/ml) confermava tale ipotesi? (non dovrebbe essere <0.2 ng/ml)
3) era necessario aspettare sei mesi e ben quattro valori del PSA in costante aumento, prima di richiedere la PET?
4) dal referto dalla RMN si puo' pensare che il tumore abbia attaccato la vescica e il retto?
5) viste le dimensioni del bottone (2cm), ritenete che la radioterapia sia la terapia piu' adeguata?e con quali probabilita' di eliminarlo del tutto?
Grazie
vorrei un chiarimento circa la situazione clinica di mio padre.
Mio padre (70 anni) ha subito un intervento di prostatectomia radicale robotica il 06/04/2011.
Riporto il risultato dell'esame istologico (02/05/2011):
"adenocarcinoma prostatico grado somma 7 (4+3) del sistema di Gleason (Mod. isup 2005), interessante il lobo dx e l'apice con focale estensione al margine di resezione chirurgico del lobo di destra. Si osservano reperti di invasione perineurale, perivasale e di pin di alto grado. Le vescichette seminali dx e sn e gli ulteriori margini di resezione sono esenti da infiltrazione neoplastica. Margine uretrale indenne. Sono stati repertati 15 linfonodi (6 otturatori di destra e 9 otturatori di sinistra) esenti da ripetizione neoplastica.
UICC 2009 pT2b, N0, MX"
I valori di PSA eseguiti dopo l'intervento sono:
14/05/2011 0,228
02/09/2011 0,362
05/10/2011 0,459
16/11/2011 0,601
E' stata allora effettuata una PET con somministrazione di 18F-Colina il 06/12/2011, le cui conclusioni del referto sono
"- ipermetabolismo plurifocale a livello della loggia prostatica compatibile, in prima ipotesi, con recidiva di malattia
- non evidenza scintigrafica di localizzazioni secondarie a distanza"
L'urologo ha ritenuto allora opportuno effettuare della radioterapia e ha inviato mio padre ad un centro apposito.
Il centro di radioterapia ha richiesto anche una RMN ADOOME INFERIORE, il cui referto e':
" In corrispondenza della loggia prostatica, in sede mediana/paramediana sinistra, strettamente adiacente al versante posteriore della parete/collo vescicale ed alla porzione anteriore della fascia del mesoretto, e' presente un gettone solido delle dimensioni 18mmx12mmx20mm che mostra restrizione della diffusibilita' cellulare nelle sequenze pesate in DWI con ipointensita' diffusa nella mappa ADC e progressivo potenziamento post-contrastografico.
Il reperto e' sospetto per recidiva loco-regionale di malattia.
...."
Mio padre attualmente sta eseguendo un ciclo di 8 settimane di radioterapia.
Vi chiedo cortesemente di chiarirmi dei dubbi:
1) il responso dell'esame istologico
".... interessante il lobo dx e l'apice con focale estensione al margine di resezione chirurgico del lobo di destra. Si osservano reperti di invasione perineurale, perivasale e di pin di alto grado..."
stava dando un'indicazione di possibile fuoriuscita di cellule tumorali dalla ghiandola prostatica in seguito ad intervento chirurgico (...e' stata involontariamente forata)?
2) il valore del PSA a distanza di un mese dall'intervento (0.228 ng/ml) confermava tale ipotesi? (non dovrebbe essere <0.2 ng/ml)
3) era necessario aspettare sei mesi e ben quattro valori del PSA in costante aumento, prima di richiedere la PET?
4) dal referto dalla RMN si puo' pensare che il tumore abbia attaccato la vescica e il retto?
5) viste le dimensioni del bottone (2cm), ritenete che la radioterapia sia la terapia piu' adeguata?e con quali probabilita' di eliminarlo del tutto?
Grazie
[#1]
Gentile Signore,
il referto istologico è evidentemente quello di uno sconfinamento della neoplasia oltre il margine di resezione chirurgica. A livello anatomo-patologico non è possibile definire oltre l'entità di questo sconfinamento. Ma certamente questo sconfinamento era pre-esistente, non è stato causato dalla manovra chirurgica. Anzi, proprio la tecnica robotica permette una precisione di dissezione ben supetiore a quella della chirurgia tradizionale. In un primo tempo dopo l'intervento, l'unico modo per valutare l'evoluzione sono i dosaggi del PSA. In effetti questi si sono mantenuti comunque bassi come valore assoluto, ma con questa lieve tendenza alla risalita, percepibile chiaramente dopo qualche mese.
Ritengo che la scelta della radioterapia sia certamente la più adeguata al giorno d'oggi. Può essere che in futuro si definisca meglio il ruolo di altri tipi di trattamento, come gli ultrasuoni focalizzati (HIFU). La definizione delle indagini radiologiche, risonanza compresa, non è sufficiente per affermare con certezza i rapporti di questo piccollo nodo di tessuto tumorale, ma non è verosimile che, proprio per le sue modeste dimensioni abbia interessato le strutture anatomiche circostanti.
Saluti
il referto istologico è evidentemente quello di uno sconfinamento della neoplasia oltre il margine di resezione chirurgica. A livello anatomo-patologico non è possibile definire oltre l'entità di questo sconfinamento. Ma certamente questo sconfinamento era pre-esistente, non è stato causato dalla manovra chirurgica. Anzi, proprio la tecnica robotica permette una precisione di dissezione ben supetiore a quella della chirurgia tradizionale. In un primo tempo dopo l'intervento, l'unico modo per valutare l'evoluzione sono i dosaggi del PSA. In effetti questi si sono mantenuti comunque bassi come valore assoluto, ma con questa lieve tendenza alla risalita, percepibile chiaramente dopo qualche mese.
Ritengo che la scelta della radioterapia sia certamente la più adeguata al giorno d'oggi. Può essere che in futuro si definisca meglio il ruolo di altri tipi di trattamento, come gli ultrasuoni focalizzati (HIFU). La definizione delle indagini radiologiche, risonanza compresa, non è sufficiente per affermare con certezza i rapporti di questo piccollo nodo di tessuto tumorale, ma non è verosimile che, proprio per le sue modeste dimensioni abbia interessato le strutture anatomiche circostanti.
Saluti
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 3k visite dal 17/02/2012.
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