Infiammazione ma spermiocoltura negativa
Salve! Cercerò di spiegare con termini brevi ma essenziali il mio problema. E' circa un anno che mi porto dietro disturbi legati a malattie veneree: circa un anno fa tramite tampone uretrale sono risultato positivo alla clamidia, poi tramite spermiocolutura verso luglio positivo a forme funginee, e a settembre alla klebsiella. Recentemente (circa un mese fa) ho deciso di rivolgermi ad uno specialista, dal momento che i sintomi che avvertivo ovvero bruciore prima del gettito dell'urina, arrossamento e bruciore dopo la eiaculazione e talvolta qualche episodio di squamamento del glande, continuavano a verificarsi. Lo specialista mi ha consigliato di effettuare i seguenti esami: tampone uretrale, esame completo delle urine, urinocoltura con antibirogramma e ricerca dei miceti spermiocoltura, eco tr della prostata e delle vescicole seminali.
Effettuati gli esami essi hanno avuto tutti esito negativo e l'ecografia della prostata ha evidenziato delle calcificazioni dovute ad una forma di prostatite. Ora lo specialista mi ha detto che può capitare che nonostante ci sia la presenza di batteri non sempre la spermiocoltura e il tampone li evidenziano, quindi ha prospettato due possibilità: o ripetere gli esami (spermiocoltura e tampone) quando sento il pene particolarmente infiammato e vedere se essi evidenziano la presenza di qualche germe, oppure mi ha prescritto una cura antibiotica di 3 cicli intervallati da due settimane da seguire, dicendomi che potrebbe risultare un po' pesante ma in linea generale dovrebbe coprire e guarire i miei disturbi (i farmaci prescritti sono TAVANIC , SPORANOX, MIOCAMEN). Ora sinceramente non so dove sbattere la testa: non so se ripetere un'altra volta gli esami oppure iniziare la terapia, non so quanto pesante sia una tale terapia antibiotica e soprattutto chiedo a voi se esiste un modo per cercare di far risultare tramite gli esami la presenza di un batterio. In altre parole potrebbe esistere il caso che continuando a ripetere gli esami più volte non emerga mai il batterio che provoca l'infiammazione? La terapia copre quasi totalmente la guarigione dal possibile batterio oppure potrebbe capitare che finiti i 3 cicli io non abbia ancora risolto il problema?
Vi prego di aiutarmi e di sapermi consigliare.
Vi ringrazio in anticipo.
Paolo
Effettuati gli esami essi hanno avuto tutti esito negativo e l'ecografia della prostata ha evidenziato delle calcificazioni dovute ad una forma di prostatite. Ora lo specialista mi ha detto che può capitare che nonostante ci sia la presenza di batteri non sempre la spermiocoltura e il tampone li evidenziano, quindi ha prospettato due possibilità: o ripetere gli esami (spermiocoltura e tampone) quando sento il pene particolarmente infiammato e vedere se essi evidenziano la presenza di qualche germe, oppure mi ha prescritto una cura antibiotica di 3 cicli intervallati da due settimane da seguire, dicendomi che potrebbe risultare un po' pesante ma in linea generale dovrebbe coprire e guarire i miei disturbi (i farmaci prescritti sono TAVANIC , SPORANOX, MIOCAMEN). Ora sinceramente non so dove sbattere la testa: non so se ripetere un'altra volta gli esami oppure iniziare la terapia, non so quanto pesante sia una tale terapia antibiotica e soprattutto chiedo a voi se esiste un modo per cercare di far risultare tramite gli esami la presenza di un batterio. In altre parole potrebbe esistere il caso che continuando a ripetere gli esami più volte non emerga mai il batterio che provoca l'infiammazione? La terapia copre quasi totalmente la guarigione dal possibile batterio oppure potrebbe capitare che finiti i 3 cicli io non abbia ancora risolto il problema?
Vi prego di aiutarmi e di sapermi consigliare.
Vi ringrazio in anticipo.
Paolo
[#1]
Caro lettore ,
io personalmente , prima di iniziare una terapia antibiotica, preferisco essere sicuro della presenza di eventuali microrganismi patogeni ed aver possibilmente un antibiogramma che mi indichi la terapia più mirata. A questo punto è bene riconsultare il suo andrologo , ripetere gli esami chiesti e nell'attesa conoscere e rispettare le varie indicazioni dietetiche e comportamentali che permettono in molti casi di risolvere i sintomi irritativi legati ad una infiammazione delle vie seminali (prostatite compresa).
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta
www.andrologiamedica.org
www.centromedicocerva.it
io personalmente , prima di iniziare una terapia antibiotica, preferisco essere sicuro della presenza di eventuali microrganismi patogeni ed aver possibilmente un antibiogramma che mi indichi la terapia più mirata. A questo punto è bene riconsultare il suo andrologo , ripetere gli esami chiesti e nell'attesa conoscere e rispettare le varie indicazioni dietetiche e comportamentali che permettono in molti casi di risolvere i sintomi irritativi legati ad una infiammazione delle vie seminali (prostatite compresa).
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Giovanni Beretta M.D.
http://andrologiamedica.org/prenota-consulto-online/
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[#2]
conocrdo con quanto detto dal collega ed in oltre la cosa imporatante per guarire dalla prostatite oltre che la terapia nella fase acuta è individuare la causa
cordiali saluti
Dott. Giuseppe Quarto
www.prevenzioneprostata.com
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Dott. Giuseppe Quarto
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Dott. Giuseppe Quarto. Urologo andrologo
rep urologia Ist. tumori Napoli fond Pascale
www.andrologo-urologo.com
[#3]
Utente
Grazie per la vostra risposta così tempestiva! Vi chiedo forse una stupidaggine: esiste qualche comportamento che posso adottare per far sì che al prossimo esame venga scoperto il batterio che è la causa di tutto ciò? Il mio medico mi ha detto " quando senti il pene particolarmente infiammato"...ma come faccio a stabilire quando è il momento più opportuno per ripetere gli esami? Posso fare qualcosa per fare in modo che le mie difese immunitarie non nascondano ancora i microorganismi patogeni al prossimo tampone e spermiocoltura?
Grazie ancora per la vostra attenzione e disponibilità
Paolo
Grazie ancora per la vostra attenzione e disponibilità
Paolo
[#4]
Caro lettore ,
il consiglio migliore è quello di sospendere qualsiasi terapia con antibiotici almeno 10 giorni prima di una eventaule rivalutazione colturale.
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta
www.andrologiamedica.org
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il consiglio migliore è quello di sospendere qualsiasi terapia con antibiotici almeno 10 giorni prima di una eventaule rivalutazione colturale.
Un cordiale saluto.
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Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 7.7k visite dal 28/01/2008.
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