Rossore del glande in seguito ad eiaculazione

Salve,
da un po' di tempo avevo cominciato a soffrire di alcuni problemi che inizialmente avevo sottovalutato.
Premetto che prima di intraprendere cure o azioni di qualsiasi tipo, vado sempre a farmi visitare, e altrettanto continuerò a fare ma sinceramente noto un po' di confusione da parte del mio medico generale e di chi mi ha visitato...

Bene, farò un piccolo riassunto.
Tempo addietro, più d'un paio d'anni fa, ebbi un problemino che si risolse da solo nel giro di poco tempo. In pratica rossore e bruciore del glande con seguente "spellamento" (mi si passino le virgolette) dello stesso.
Qualcuno di voi penserà ad una micosi... va beh, fatto sta che in 2 giorni tutto andò via e non avendo partner all'epoca ne altri problami non me ne sono più preoccupato.

Quasi un anno addietro, ho invece cominciato ad avere problemi di bruciore e costante voglia di urinare, a volte moilto pesante dopo una eiaculazione; anche stavolta niente partner, ne avevo avuta una poco prima però.
Oltre a questo avevo di nuovo il glande facilmente arrossabile anche se la pelle stavolta non si spellava ma piuttosto tendeva ad essere raggrinzita e avvertivo contrazioni improvvise sotto i testicoli, nella zona della prostata diciamo , almeno come locazione "geografica" ma essendo tutto complicato da comprendere pensavo si trattasse dei testicoli stessi.

Così vado da un urologo, che fa le sue cose e mi dice: "forse hai un varicocele" e mi dice di fare un esame di cui non ricordo il nome, ma che in pratica era un'ecografia ai testicoli.
Mentre per il rossore dice "ma a me sembra tutto a posto... vedo qualche chiazza" e decide di darmi un detergente adatto alla zona con cui lavarlo regolarmente ed il gentalyn-beta da applicare due volte al di dicendo che se peggiorava era una micosi e non dovevo allarmarmi, ma solo sospendere e lui mi avrebbe dato altro.

L'esame da esito negativo, nessun varicocele (leggo "lieve idrocele al testicolo sinistro") per cui io chiedo se non possa trattarsi di qualche infezione... (ma devo chiederlo io?) e l'urologo mi assegna esami delle urine con antibiogramma. Poi mi vede il glande, e nonostante io ritenessi non avesse sortito effetto mi dice che è a posto così. "E come lo vorresti tenere?" mi dice. Si ho capito, ma io la cura l'ho sospesa un giorno prima perchè il gentalyn non faceva che farmelo migliorare il primo giorno per poi farlo diventare violaceo e per nulla uniforme senza contare che il famoso "raggrinzimento" non andava via!

Armato di tanta pazienza aspetto le analisi, e quando escono per evitare di attendere una settimana per vedere l'urologo vado dal medico di base che mi "chiarisce" quanto scritto sulle analisi: infezione di un batterio, per fortuna sensibile agli antibiotici, di cui ricordo ancora il nome: proteus mirabilis.
Al che mi assegna direttamente lui gli antibiotici (bactrim forte) ed il problema al glande passa in secondo piano (anche perchè l'urologo mi aveva detto di stare tranquillo e che non avevo più nulla).

Dopo la cura sembro a posto, ma dopo pochi giorni torno ad avere contrazioni non sistematiche in quella zona. Il medico allora pensa potesse trattarsi di una prostatite annessa... mi consiglia di provare ad usare le supposte di "mictasone" ma queste avranno avuto su di me solo un effetto placebo perchè dopo poco io continuo a sentire fastidi in quella zona, anche un certo senso di pesantezza specialmente dopo un'erezione.

Per togliersi ogni dubbio il mio medico mi fa ripetere l'analisi delle urine: tutto perfetto, ed in seguito mi fa fare anche uno spermocultura con antibiogramma: niente, manco mezzo batterio o qualcosa fuori posto. Onestamente comincio a credere di immaginarmi tutto, ma questa sensazione prosegue e a volte si era ritrasmessa anche in ambito sessuale.

Così, arrivo a poco tempo fa, un paio di mesi. Mi torna il famoso rossore, con spellamento, vado dal dottore mi dice che potrebbe essere una micosa e dice "prova a lavarti il glande con un po' di amuchina quando ti fai la doccia". Mi sembra un rimedio della nonna sinceramente, ma provo... sarà che non l'ho fatto troppe volte e sarà che la cosa era diminuita... ma ultimemente s'è ripresentato. Specialmente dopo un'erezione la pelle risulta completamente raggrinzita e arrossata... il dottore mi chiede se c'è anche del materiale biancastro (pensa ad una candida suppongo) ma nulla di tutto questo. Il gentalyn non funziona, glielo ribadisco, per cui mi da stavolta "Pevaryl 1% genitali esterni".
Sto lavando con questa soluzione da 4 giorni alle dosi indicate ma, onestamente non c'è sto grande milgioramento. Ed ho notato che appena dopo un'eiaculazione, al momento il glande caccia grandi chiazze rosse e bruciore. Posso anche provare a non "toccarmi" durante la cura con pevaryl ma davvero il problema è l'erezione? oppure semplicemente il pevaryl non è quello di cui ho bisogno? Anche a riposo attualmente non ha un bell'aspetto, si forma "il segno" del prepuzio che lo ricopre, poi alcune zone sono più verdognole. Oggi la pele si presentava ancora più secca e pronta a spellarsi di nuovo, e le macchie rosse post erettive sono andate a diminuire col tempo a riposo ma alcune sono rimaste più vistosamente in rilievo per più tempo.

Io continuerò a farmi visitare ma mi fareste un piacere a dire la vostra su questa situazione, ed in particolare:

- Perchè inizialmente l'urologo mi faceva usare il gentalyn beta? Cosa pensava fosse (escludeva una micosi, dicendo che se fosse stata tale sarebbe peggiorato ed io dovevo sospendere)

- Il pevaryl non porta grandi miglioramenti, ma questo perchè magari da solo non basta o perchè magari può darsi che non si tratti affatto di una micosi? E cosa potrebbe essere?

- Visto che attualmente i fastidi nella zona sottostante i testicoli sono molto diminuiti e la cosa va meglio, devo pensare che si sia trattato di qualcosa di momentaneo dovuto a quell'infezione da proteus mirabilis o mi consigliate qualche tipo di approfondimento, tenendo conto che spermocoltura ed urinocoltura hanno dato esito negativo? Potrebbe essere altro? I fastidi, per meglio precisare, spesso erano leggere contrazioni continue ed incostanti in quella zona... o altre volte sensi di pesantezza e tutto ciò spesso dopo un'erezione.

Grazie per il tempo dedicatomi.

[#1]
Dr. Luigi Laino Dermatologo 22k 464
Gentile utente,

le risposte alle sue domande:

- impossibile determinare ciò che il collega ha supposto nella sua pratica

- se esiste una balanopostite micotica la terapia d'elezione è sistemica e non topica

- in caso di balanopostite batterico micotica recidivante la situazione infiammatoria può reliquare anche dopo la eliminazione degli agenti infettanti:

esrgua quindi una visita venereologica per chiarire il quadro.

cari saluti
Dott. Luigi Laino
Ricercatore dermatologo e venereologo, ROMA

Dr.Luigi Laino Dermovenereologo, Tricologo
Direttore Istituto Dermatologico Latuapelle
www.latuapelle.it

[#2]
Dr. Daniele Masala Urologo, Andrologo 2.3k 52
caro signore la sua storia mi sembra ricca di ansie e di incongruità anche da parte di chi l'ha visitata.
Probabilmente la cosa migliore da farsi in assenza di miglioramenti sintomatologici e dello stato locale è di recarsi presso un altro specialista e farsi seguire in modo più fiduciario.
Cordiali saluti,
dott Daniele Masala.

Cordiali saluti,
dott. Daniele Masala.
Dirigente Medico Urologo UOC Urologia Pozzuoli
Perfezionato in Andrologia
Consulente Uro-Oncologo

[#3]
Utente
Utente
Ringrazio il dottor laino per le risposte.
Sono poi d'accordo con quanto dice il dottor Masala... più che altro credo che il mio medico di base per quanto in gamba non sia in grado di gestire cose di questo tipo, tenendo conto anche che si tratta di un dentista...
Non so se fidarmi del primo urologo (che per tempi e "tasche" è il più accessibile)anche perchè mi è sembrato ultra-superficiale, per cui a quanto ho capito meglio ripartire da zero presso un altro specialista.
Mi consigliate dunque un dermatologo a quanto capisco?

Grazie per l'attenzione
[#4]
Dr. Luigi Laino Dermatologo 22k 464
Si, come le ho significato.

cari saluti.
[#5]
Utente
Utente
La ringrazio ancora :)
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