Adenocarcinoma acinare prostatico
Buongiorno,
a mio padre di anni 71 senza alcuna malattia o sintomi precedenti dopo degli esami del sangue in cui si riscontravano dei valori anomali di PSA sono state richieste agobiopsie prostatiche (lunghezza cm 1,2)con la seguente diagnosi:
2)campione agobioptico sede esteso focolaio di infiltrazionidi adenocarcinoma acinare prostatico ( grado di Gleason 3+3) privo di immunoreattività per citocheratina 34betaE12 e per P63.
3)piccolo focolaio di infiltrazioni di adenocarcinoma acinare prostatico (grado di Gleason 3+3)
9)piccolo focolaio di displasia (pin 3) nell'ambito di iperplasia adenofibroleiomiomatosa della prostata.
1,4,5,6,7,8,10,11) campioni agobioptici sede di iperplasia adenofibroleiomiomatosa della prostata.
12) scarsi campioni inadeguati di tessuto prostatico frammentato con iperplasia adenomatosa e frammenti di tessuto perirettale.
Il medico visti questi esami ha deciso per una prostectomia totale con tempi di attesa di circa 40 giorni dicendoci anche che la cosa non è grave (anche se io leggendo la diagnosi sono parecchio preoccupato) e che si risolverà totalmente con l'intervento da lui prospettato.
Vorrei sapere da lei se erano necessari altri esami (come la scintigrafia ossea), se ci sono altre tecniche d'intervento, quali effetti temporanei e permanenti comporterà l'intervento, ed anche se l'intervento risolverà definitivamente il problema o se saranno necessari dei controlli periodici.
Mi scusi se queste domande le possano sembrare ovvie, ma di questi problemi e di tutti questi non ne capisco molto.
Se la può interessare mio padre sarà operato all'ospedale di Ponte San Pietro in provincia di Bergamo.
Ringrazio anticipatamente e colgo l'occasione per porgere distinti saluti
a mio padre di anni 71 senza alcuna malattia o sintomi precedenti dopo degli esami del sangue in cui si riscontravano dei valori anomali di PSA sono state richieste agobiopsie prostatiche (lunghezza cm 1,2)con la seguente diagnosi:
2)campione agobioptico sede esteso focolaio di infiltrazionidi adenocarcinoma acinare prostatico ( grado di Gleason 3+3) privo di immunoreattività per citocheratina 34betaE12 e per P63.
3)piccolo focolaio di infiltrazioni di adenocarcinoma acinare prostatico (grado di Gleason 3+3)
9)piccolo focolaio di displasia (pin 3) nell'ambito di iperplasia adenofibroleiomiomatosa della prostata.
1,4,5,6,7,8,10,11) campioni agobioptici sede di iperplasia adenofibroleiomiomatosa della prostata.
12) scarsi campioni inadeguati di tessuto prostatico frammentato con iperplasia adenomatosa e frammenti di tessuto perirettale.
Il medico visti questi esami ha deciso per una prostectomia totale con tempi di attesa di circa 40 giorni dicendoci anche che la cosa non è grave (anche se io leggendo la diagnosi sono parecchio preoccupato) e che si risolverà totalmente con l'intervento da lui prospettato.
Vorrei sapere da lei se erano necessari altri esami (come la scintigrafia ossea), se ci sono altre tecniche d'intervento, quali effetti temporanei e permanenti comporterà l'intervento, ed anche se l'intervento risolverà definitivamente il problema o se saranno necessari dei controlli periodici.
Mi scusi se queste domande le possano sembrare ovvie, ma di questi problemi e di tutti questi non ne capisco molto.
Se la può interessare mio padre sarà operato all'ospedale di Ponte San Pietro in provincia di Bergamo.
Ringrazio anticipatamente e colgo l'occasione per porgere distinti saluti
[#1]
Gentile Signore,
con i limiti imposti dall'esiguità della documentazione disponibile, si direbbe che a suo padre sia stata riscontrato un tumore della prostata a bassa aggresività (Gleason 3+3) e di piccole dimensioni (riscontrato in 2 campioni su 12 biopsie eseguite). In questi casi, l'età e le condizioni generali dettano la strategia terapeutica. Noi non abbiamo qui ulteriori elementi di giudizio, che però sono certo siano stati presi in considrazione dai nostri Colleghi che stanno seguendo il caso. Senz'altro, in assenza di altri fattori contrastanti, l'intervento chirurgico è da considerarsi risolutore. I tempi d'attesa sono del tutto accettabili, nel contesto della sanità pubblica italiana. Non si tratta comunque dell'unica possibilità di cura. Per quanto riguarda l'esecuzione di ulteriori accertamenti, sarebbe opportuno conoscere il valore del PSA alla diagnosi. L'esecuzione di accertamenti di secondo livello, come la scitigrafia ossea e la TAC dipendono essenzialmente da questo.
Saluti
con i limiti imposti dall'esiguità della documentazione disponibile, si direbbe che a suo padre sia stata riscontrato un tumore della prostata a bassa aggresività (Gleason 3+3) e di piccole dimensioni (riscontrato in 2 campioni su 12 biopsie eseguite). In questi casi, l'età e le condizioni generali dettano la strategia terapeutica. Noi non abbiamo qui ulteriori elementi di giudizio, che però sono certo siano stati presi in considrazione dai nostri Colleghi che stanno seguendo il caso. Senz'altro, in assenza di altri fattori contrastanti, l'intervento chirurgico è da considerarsi risolutore. I tempi d'attesa sono del tutto accettabili, nel contesto della sanità pubblica italiana. Non si tratta comunque dell'unica possibilità di cura. Per quanto riguarda l'esecuzione di ulteriori accertamenti, sarebbe opportuno conoscere il valore del PSA alla diagnosi. L'esecuzione di accertamenti di secondo livello, come la scitigrafia ossea e la TAC dipendono essenzialmente da questo.
Saluti
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Utente
buongiorno Dr Piana,
la ringrazio per la sua tempestiva risposta e approfitto della sua disponibilità per chiederle quali altre possibilità di cura ci sono e quale secondo lei è la migliore.
Per quanto riguarda il valore del PSA ne ho tre:
maggio 2011 PSA 6, con questo valore il medico ha ritenuto opportuno prescrivere una cura antibiotica chinoplus di 12 giorni dopo la quale il PSA è sceso a 5 allora il medico ha deciso di effettuare la biopsia avvenuta il 7 dicembre 2011 quel giorno il PSA era sceso a 4,5.
Il medico già da maggio ha prescritto a mio padre il farmaco botam 0,4 mg che tutt'ora sta prendendo.
grazie dell'attenzione e cordiali saluti
Diego
la ringrazio per la sua tempestiva risposta e approfitto della sua disponibilità per chiederle quali altre possibilità di cura ci sono e quale secondo lei è la migliore.
Per quanto riguarda il valore del PSA ne ho tre:
maggio 2011 PSA 6, con questo valore il medico ha ritenuto opportuno prescrivere una cura antibiotica chinoplus di 12 giorni dopo la quale il PSA è sceso a 5 allora il medico ha deciso di effettuare la biopsia avvenuta il 7 dicembre 2011 quel giorno il PSA era sceso a 4,5.
Il medico già da maggio ha prescritto a mio padre il farmaco botam 0,4 mg che tutt'ora sta prendendo.
grazie dell'attenzione e cordiali saluti
Diego
[#3]
caro lettore,
con una diagnosi istologica di adenocarcinoma prostatico una scintigrafia nossea total body potrebbe servire a mettere in evidenza eventuali ripetizioni metastatiche osse ( che controindicherebbero la prostatectomia radicale) che peraltro potrebbero essere escluse già dai valori bassi di PSA.
penso che i colleghi che hanno organizzato l'intervento siano ben consapevoli del corretto approccio diagnostico
cari saluti
con una diagnosi istologica di adenocarcinoma prostatico una scintigrafia nossea total body potrebbe servire a mettere in evidenza eventuali ripetizioni metastatiche osse ( che controindicherebbero la prostatectomia radicale) che peraltro potrebbero essere escluse già dai valori bassi di PSA.
penso che i colleghi che hanno organizzato l'intervento siano ben consapevoli del corretto approccio diagnostico
cari saluti
Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org
[#5]
caro utente, per correttezza e completezza è giusto che sappia che, considerando l'età e le caratteristiche del tumore, è solitamente corretto proporre con la chirurgia anche alternative terapeutiche non invasive. La terapia standard alternativa all'intervento è la radioterapia. Per il tumore prostatico a basso rischio ha le stesse possibilità di controllo tumorale, pur non avendo rischi operatori e sequele post-chirurgiche(anche se di contro la radio può causare effetti infiammatori urinari e intestinali).
In centri dove l'approccio multidisciplinare è presente, le varie alternative vengono proposte affinchè, una volta edotto di rischi e benefici di ogni metodica, sia il paziente a scegliere la terapia più adeguata( essendo ugualmente valide ed efficaci) alle proprie esigenze.
ps: a questi valori di PSA, TC e scintigrafia sono sostanzialmente superflui.
In centri dove l'approccio multidisciplinare è presente, le varie alternative vengono proposte affinchè, una volta edotto di rischi e benefici di ogni metodica, sia il paziente a scegliere la terapia più adeguata( essendo ugualmente valide ed efficaci) alle proprie esigenze.
ps: a questi valori di PSA, TC e scintigrafia sono sostanzialmente superflui.
Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)
[#7]
Gentile Signore,
i rischi intra-operatori della prostatecomia radicale sono tutto sommato modesti, ammesso ovviamente che il chirurgo disponga della adeguata esperienza e consuetudine su questo tipo di intervento, con una adeguata casistica annuale. La prostata è nota per essere un organo molto vascolarizzato e la tecnica operatoria è tesa a minimizzare il sanguinamento. A seconda delle preferenze del chirurgo e delle sue disponibilità tecnologiche, la prostatectomia può oggi essere eseguita per via chirurgica tradizionale, in laparoscopia manuale o in laparoscopia robotizzata. Gli interventi laparoscopici sono mediamente meno invasivi, la perdita di sangue è generalmente ancora inferiore, ma i risultati terapeutici sono simili a quelli ottenuti con la chirurgia tradizionale (anche se su questo punto il consenso non è ancora definitivo). Fra le sequele, dopo l'intervento vi possono essere problemi di continenza delle urine, nella maggioranza dei casi lievi e transitorie (alcune settimane) e raramente persistenti. I pazienti più anziani sono maggiormente soggetti ad avere questi problemi. Per questo motivo, almeno nella mia esperienza, considero le indicazioni alla chirurgia con molta attenzione dopo una certa età (dove l'età biologica conta molto di più di quella anagrafica). Un'altra comune sequela è quella che riguarda la potenza sessuale, che risulta generalmente ridotta. Per far fronte a questo, da tempo si adotta in casi selezionati una tecnica chirurgica particolarmente tesa al rispetto delle strutture nervose circostanti la ghiandola. Ovviamente questo a parziale scapito della radicalità d'intervento (almeno dal punto di vista teorico). Questo dettaglio deve quindi essere apertamente discusso con il paziente nel contesto di un corretto consenso informato.
A margine di queste note, a complemento di quanto giustamente puntualizzato dal Collega Radioterapista, ricordo che oltre alla radioterapia esterna, il tumore localizzato della prostata è trattato presso taluni centri di riferimento in modo mini-invasisvo anche con la brachiterapia (infissione di semi radioattivi), e gli ultrasuoni focalizzati ad alta intensità (HIFU).
Saluti
i rischi intra-operatori della prostatecomia radicale sono tutto sommato modesti, ammesso ovviamente che il chirurgo disponga della adeguata esperienza e consuetudine su questo tipo di intervento, con una adeguata casistica annuale. La prostata è nota per essere un organo molto vascolarizzato e la tecnica operatoria è tesa a minimizzare il sanguinamento. A seconda delle preferenze del chirurgo e delle sue disponibilità tecnologiche, la prostatectomia può oggi essere eseguita per via chirurgica tradizionale, in laparoscopia manuale o in laparoscopia robotizzata. Gli interventi laparoscopici sono mediamente meno invasivi, la perdita di sangue è generalmente ancora inferiore, ma i risultati terapeutici sono simili a quelli ottenuti con la chirurgia tradizionale (anche se su questo punto il consenso non è ancora definitivo). Fra le sequele, dopo l'intervento vi possono essere problemi di continenza delle urine, nella maggioranza dei casi lievi e transitorie (alcune settimane) e raramente persistenti. I pazienti più anziani sono maggiormente soggetti ad avere questi problemi. Per questo motivo, almeno nella mia esperienza, considero le indicazioni alla chirurgia con molta attenzione dopo una certa età (dove l'età biologica conta molto di più di quella anagrafica). Un'altra comune sequela è quella che riguarda la potenza sessuale, che risulta generalmente ridotta. Per far fronte a questo, da tempo si adotta in casi selezionati una tecnica chirurgica particolarmente tesa al rispetto delle strutture nervose circostanti la ghiandola. Ovviamente questo a parziale scapito della radicalità d'intervento (almeno dal punto di vista teorico). Questo dettaglio deve quindi essere apertamente discusso con il paziente nel contesto di un corretto consenso informato.
A margine di queste note, a complemento di quanto giustamente puntualizzato dal Collega Radioterapista, ricordo che oltre alla radioterapia esterna, il tumore localizzato della prostata è trattato presso taluni centri di riferimento in modo mini-invasisvo anche con la brachiterapia (infissione di semi radioattivi), e gli ultrasuoni focalizzati ad alta intensità (HIFU).
Saluti
[#8]
Utente
Sempre molto gentile ed esauriente, per quanto riguarda l'età biologica le posso dire che mio padre pratica ancora sport(tennis) ed in generale è dinamico, invece per quanto riguarda la potenza sessuale è stato adeguatamente informato e su questo non sembra ci siano problemi.
La ringrazio per la sua cortese attenzione
Distinti saluti
La ringrazio per la sua cortese attenzione
Distinti saluti
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 5k visite dal 14/01/2012.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Tumore alla prostata
Il tumore alla prostata è il cancro più diffuso negli uomini, rappresenta il 20% delle diagnosi di carcinoma nel sesso maschile: cause, diagnosi e prevenzione.