Ritenzione urinaria dopo intervento
Gentilissimi dottori,
sono una ragazza di 30 anni e, in seguito ad un intervento di laparoscopia esplorativa eseguito due mesi fa per dolori pelvici cronici, sto soffrendo di ritenzione urinaria acuta.
Nel mese di maggio, ho accusato dei fortissimi dolori pelvici che si irradiavano verso il retto e poichè ero al diciassettesimo giorno del ciclo ho preso un anti-infiammatorio (OKI), sperando che mi passasse. Dopo alcune ore i dolori sono peggiorati e quando ho cercato di urinare non ci sono riuscita. Sono andata in PS, dove mi hanno fatto un catetere ed in seguito ad esplorazione rettale hanno evidenziato un "dolore evocato alla digitopressione della regione utero annessiale". Sono stata trasferita in ginecologia ed in seguito ad un' eco transvaginale hanno evidenziato la presenza di una discreta falda di liquido libero nel Douglas.Poichè i valori delle analisi del sangue erano perfetti mi hanno fatto tornare a casa. Da quel giorno è iniziato il mio calvario: i dolori pelvici, sebbene attenuati, sono sempre rimasti e soprattutto m i è rimasto il dolore al retto che si intensificava quando spingevo per defecare o urinare. Il mio ginecologo ha sospettato la presenza di endometriosi e mi ha prescritto la pillola Loette. Poiché i dolori non passavano ho fatto prima una ecografia addominale completa e poi una rm senza contrasto dell’ addome superiore e inferiore dalla quale è emerso solo una piccolo versamento nel Douglas. La vescica (che aveva ripreso a funzionare da subito) era normodistesa e priva di alterazioni organiche intrinseche. Nel frattempo ho iniziato ad avvertire un costante fastidio a livello della fossa iliaca destra e dolore lombare tutti i giorni. A luglio ho fatto una colonscopia con biopsie: tutto nella norma a parte una leggera infiammazione nella parte destra del colon. A settembre ho fatto un clisma opaco con doppio contrasto: tutto nella norma. Ho eseguito anche la manometria ano-rettale dalla quale è emersa una moderata dissinergia ano rettale in fase di ponza mento. A novembre, poiché i dolori continuavano, ho deciso di sottopormi ad una laparoscopia esplorativa che ha escluso la presenza di endometriosi e ha portato alla luce numerose aderenze tra il peritoneo parietale di destra e l’intestino. Quando dopo l’intervento mi hanno tolto il catetere e mi è venuto lo stimolo ad urinare, non ci sono riuscita. Mi hanno fatto un catetere estemporaneo con estrazione di 200 ml di urina limpida. Al secondo stimolo la situazione si è ripresentata e mi hanno rimesso il catetere per altre 24 ore, addestrandomi alla ginnastica vescicale. Il giorno dopo ho urinato spontaneamente, ma senza stimolo (poiché la quantità di urina era minima) e con esito minzionale, getto debole ed interrotto. Nonostante questi miei problemi, mi hanno dimessa e la sera stessa, dopo aver bevuto del brodo, sono finita in PS per ritenzione urinaria. Mi hanno fMi hanno fatto un catetere estemporaneo. In vescica avevo 1 litro di urina. Da quel giorno ho cercato di non riempire mai troppo la vescica, ho bevuto poco e ho urinato sempre senza stimolo per paura di bloccarmi nuovamente. Il getto era sempre interrotto e molto debole. Ho fatto una analisi delle urine con urino coltura: tutto nella norma, nessuna cistite. Il 3 gennaio ho avvertito lo stimolo ma non sono riuscita ad urinare. Dopo 3 ore sono andata in PS e avevo 500 ml di urina estratta con catetere. Mi hanno fatto fare la prova minzionale con esito negativo e mi hanno consigliato di fare l’esame uro dinamico completo.
Lo specialista che mi ha operata, invece, mi ha detto che è meglio aspettare e nel frattempo mi ha dato il Pradif. Secondo voi da cosa dipendono questi problemi che sto avendo? Cosa mi consigliate di fare? Vi ringrazio di cuore.
sono una ragazza di 30 anni e, in seguito ad un intervento di laparoscopia esplorativa eseguito due mesi fa per dolori pelvici cronici, sto soffrendo di ritenzione urinaria acuta.
Nel mese di maggio, ho accusato dei fortissimi dolori pelvici che si irradiavano verso il retto e poichè ero al diciassettesimo giorno del ciclo ho preso un anti-infiammatorio (OKI), sperando che mi passasse. Dopo alcune ore i dolori sono peggiorati e quando ho cercato di urinare non ci sono riuscita. Sono andata in PS, dove mi hanno fatto un catetere ed in seguito ad esplorazione rettale hanno evidenziato un "dolore evocato alla digitopressione della regione utero annessiale". Sono stata trasferita in ginecologia ed in seguito ad un' eco transvaginale hanno evidenziato la presenza di una discreta falda di liquido libero nel Douglas.Poichè i valori delle analisi del sangue erano perfetti mi hanno fatto tornare a casa. Da quel giorno è iniziato il mio calvario: i dolori pelvici, sebbene attenuati, sono sempre rimasti e soprattutto m i è rimasto il dolore al retto che si intensificava quando spingevo per defecare o urinare. Il mio ginecologo ha sospettato la presenza di endometriosi e mi ha prescritto la pillola Loette. Poiché i dolori non passavano ho fatto prima una ecografia addominale completa e poi una rm senza contrasto dell’ addome superiore e inferiore dalla quale è emerso solo una piccolo versamento nel Douglas. La vescica (che aveva ripreso a funzionare da subito) era normodistesa e priva di alterazioni organiche intrinseche. Nel frattempo ho iniziato ad avvertire un costante fastidio a livello della fossa iliaca destra e dolore lombare tutti i giorni. A luglio ho fatto una colonscopia con biopsie: tutto nella norma a parte una leggera infiammazione nella parte destra del colon. A settembre ho fatto un clisma opaco con doppio contrasto: tutto nella norma. Ho eseguito anche la manometria ano-rettale dalla quale è emersa una moderata dissinergia ano rettale in fase di ponza mento. A novembre, poiché i dolori continuavano, ho deciso di sottopormi ad una laparoscopia esplorativa che ha escluso la presenza di endometriosi e ha portato alla luce numerose aderenze tra il peritoneo parietale di destra e l’intestino. Quando dopo l’intervento mi hanno tolto il catetere e mi è venuto lo stimolo ad urinare, non ci sono riuscita. Mi hanno fatto un catetere estemporaneo con estrazione di 200 ml di urina limpida. Al secondo stimolo la situazione si è ripresentata e mi hanno rimesso il catetere per altre 24 ore, addestrandomi alla ginnastica vescicale. Il giorno dopo ho urinato spontaneamente, ma senza stimolo (poiché la quantità di urina era minima) e con esito minzionale, getto debole ed interrotto. Nonostante questi miei problemi, mi hanno dimessa e la sera stessa, dopo aver bevuto del brodo, sono finita in PS per ritenzione urinaria. Mi hanno fMi hanno fatto un catetere estemporaneo. In vescica avevo 1 litro di urina. Da quel giorno ho cercato di non riempire mai troppo la vescica, ho bevuto poco e ho urinato sempre senza stimolo per paura di bloccarmi nuovamente. Il getto era sempre interrotto e molto debole. Ho fatto una analisi delle urine con urino coltura: tutto nella norma, nessuna cistite. Il 3 gennaio ho avvertito lo stimolo ma non sono riuscita ad urinare. Dopo 3 ore sono andata in PS e avevo 500 ml di urina estratta con catetere. Mi hanno fatto fare la prova minzionale con esito negativo e mi hanno consigliato di fare l’esame uro dinamico completo.
Lo specialista che mi ha operata, invece, mi ha detto che è meglio aspettare e nel frattempo mi ha dato il Pradif. Secondo voi da cosa dipendono questi problemi che sto avendo? Cosa mi consigliate di fare? Vi ringrazio di cuore.
[#1]
cara signora le disfunzioni vescicali possono avre numerose cause, sicuramente per capirne un po' di iù va eseguito l'esame urodinamico nonché è una cistoscopia con eventuale biopsia
Dott. Giuseppe Quarto. Urologo andrologo
rep urologia Ist. tumori Napoli fond Pascale
www.andrologo-urologo.com
[#2]
Utente
Gentilissimo dottore,
ho poi eseguito l'esame urodinamico che riporto qui sotto:
UROFLUSSOMETRIA
desiderio minzionale assente
CISTOMANOMETRIA:
cateterismo evacuativo riscontro di RPM, procedura eseguita in ortostatismo con H20 e riempimento a media velocità. Prima sensazione minzionale a 59 ml, desiderio normale di svuotamento a 119 ml, desiderio intenso a 137 ml. Si prosegue l'infusione fino a 167 ml, sempre con bassa pressione di riempimento, sensibilità propriocettiva aumentata.
STUDIO PRESSIONE FLUSSO:
notevole compartecipazione emotiva della paziente che non riesce ad urinare con cateterino vescicale (ho urinato in bagno)
CONCLUSIONI:
Quadro di vescica stabile, di capacità regolare e sensibilità propriocettiva aumentata; tracciato manometrico di bassa compliance, non evidenza di segni indiretti di ostruzione cervico-uretrale secondo i parametri ICS.
Iniziale dissinergia detrusore/sfintere uretrale?
A gennaio sono andata a visita anche da un neurologo che mi ha prescritto una RMN dell'encefalo e del midollo spinale con gadolinio. Ho eseguito anche quest'ultimo esame che ha escluso la presenza di lesioni all'encefalo e/o al midollo di natura demielinizzante.
Ad oggi, quando sento lo stimolo e la vescica si riempie un pò di più (200-250 ml), non riesco ad urinare,sento la vescica molto tesa, il flusso si interrompe e non è continuo e a volte capita di bloccarmi e dover ricorrere all'autocateterismo.
Quale potrebbe essere secondo Lei la causa di questa dissinergia?Potrebbe dipendere dall'anestesia o dal gas insufflato durante la laparoscopia, visto che prima dell'intervento urinavo abbastanza bene?
Quali altri esami dovrei fare secondo Lei?Ricordo che in estate ho effettuato una RMN pelvica che ha escluso lesioni ai diversi organi.
La ringrazio per la disponibilità e Le porgo distinti saluti.
ho poi eseguito l'esame urodinamico che riporto qui sotto:
UROFLUSSOMETRIA
desiderio minzionale assente
CISTOMANOMETRIA:
cateterismo evacuativo riscontro di RPM, procedura eseguita in ortostatismo con H20 e riempimento a media velocità. Prima sensazione minzionale a 59 ml, desiderio normale di svuotamento a 119 ml, desiderio intenso a 137 ml. Si prosegue l'infusione fino a 167 ml, sempre con bassa pressione di riempimento, sensibilità propriocettiva aumentata.
STUDIO PRESSIONE FLUSSO:
notevole compartecipazione emotiva della paziente che non riesce ad urinare con cateterino vescicale (ho urinato in bagno)
CONCLUSIONI:
Quadro di vescica stabile, di capacità regolare e sensibilità propriocettiva aumentata; tracciato manometrico di bassa compliance, non evidenza di segni indiretti di ostruzione cervico-uretrale secondo i parametri ICS.
Iniziale dissinergia detrusore/sfintere uretrale?
A gennaio sono andata a visita anche da un neurologo che mi ha prescritto una RMN dell'encefalo e del midollo spinale con gadolinio. Ho eseguito anche quest'ultimo esame che ha escluso la presenza di lesioni all'encefalo e/o al midollo di natura demielinizzante.
Ad oggi, quando sento lo stimolo e la vescica si riempie un pò di più (200-250 ml), non riesco ad urinare,sento la vescica molto tesa, il flusso si interrompe e non è continuo e a volte capita di bloccarmi e dover ricorrere all'autocateterismo.
Quale potrebbe essere secondo Lei la causa di questa dissinergia?Potrebbe dipendere dall'anestesia o dal gas insufflato durante la laparoscopia, visto che prima dell'intervento urinavo abbastanza bene?
Quali altri esami dovrei fare secondo Lei?Ricordo che in estate ho effettuato una RMN pelvica che ha escluso lesioni ai diversi organi.
La ringrazio per la disponibilità e Le porgo distinti saluti.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 19k visite dal 12/01/2012.
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