Prostatite ricorrente
Gentili Dottori, innanzitutto grazie per il tempo che dedicherete a rispondere al mio quesito.
La mia storia inizia nel 2007, quando al termine di un rapporto sessuale accuso un forte dolore al testicolo dx con tumefazione ed edema localizzato. Dolore molto forte che riesco a far rientrare dopo qualche ora con l'applicazione di ghiaccio localmente e riposando a letto senza slip.
Il giorno seguente mi reco dal medico di famiglia il quale mi visita e mi riscontra un epididimite e mi prescrive Levoxacin x 7gg.
Intanto il dolore andava scemando, residuando solo una lieve dolenzia alla palpazione.
Ritorno dopo i 7gg di terapia e mi viene prescritta Urinocultura e spermio cultura da effettuarsi 10gg dopo sospensione antimicrobico.
Risultato: urine negative; presenza di batteri E.fecalis nello sperma.
Diagnosi prostatovescicolite.
Nuovo ciclo di Ciproxin x 14gg + Ananase. Termine 10gg dal ciclo, altra cultura sperma ed ancora positiva x altro enterococco.
Non tocco altri antibiotici e il problema sembra risolversi spontaneamente stando bene per qualche mese.
Nel Marzo dell'anno seguente 2008 nuova ricaduta. Consulto specialistico e nuova prescrizione di terapia antibiotica su base ABG ovvero Augmentin x 14gg + topster supp. x 10gg.
Altra culture spermatica e altra mutazione batterica, ma sempre di enterococchi si trattava.
Il prof. che mi visita dice di non accanirsi eccessivamente sulla betteriosi in quanto a suo dire potrebbero essere anche dei falsi positivi dovuti a contaminazioni durante il prelievo ma di focalizzare l'attenzione si sintomi.
Sintomi che, dopo l'ennesima cura sembrano rientrare in uno stato di quiescenza.
Sto bene più o meno fino al 2009 quando accuso dolenzia al testicolo sx questa volta e leggera dolorabilità inguino-scrotale con senso di pesantezza perineale. Eseguo ecografia pelvico scrotale con riscontro di calcificazioni diffuse nel parenchima prostatico e flogosi in atto epididimo sx con presenza di cisti e aspetto ecografico (epididimo) disomogeneo e lieve idrocele.
Nuova terapia a base di Tavanic 500 x 10gg + topster 10.gg. Sintomi scomparsi.
Sto nuovamente bene per parecchio tempo, solo lievi risentimenti saltuari con i quali ho imparato a convivere, fino ad oggi dove nuovamente ho accusato dolore al testicolo sx.
Per lavoro mi trovo all'estero in un paese dove non è semplice ottenere cure mediche in standard europeo quindi, per evitare di andare a complicarmi la vita alla ricerca di un ospedale mi sono "autoprescritto" del ciproxin 500rm che ho portato con me e pensavo di prenderlo x la solita decina di giorni. Ho anche utilizzato il topster che fortunatamente avevo a seguito.
Le mie domande gentilmente sono queste:
1. quanto è sbagliata la terapia empirica a base di fluorchinloni in assenza di isolamento batterico?
2. 10gg di ciproxin 500rm possono bastare?
3. Ritenete opportuno, qualora i sintomi si risolvano, effettuare ulteriori accertamenti?
Grazie a tutti
La mia storia inizia nel 2007, quando al termine di un rapporto sessuale accuso un forte dolore al testicolo dx con tumefazione ed edema localizzato. Dolore molto forte che riesco a far rientrare dopo qualche ora con l'applicazione di ghiaccio localmente e riposando a letto senza slip.
Il giorno seguente mi reco dal medico di famiglia il quale mi visita e mi riscontra un epididimite e mi prescrive Levoxacin x 7gg.
Intanto il dolore andava scemando, residuando solo una lieve dolenzia alla palpazione.
Ritorno dopo i 7gg di terapia e mi viene prescritta Urinocultura e spermio cultura da effettuarsi 10gg dopo sospensione antimicrobico.
Risultato: urine negative; presenza di batteri E.fecalis nello sperma.
Diagnosi prostatovescicolite.
Nuovo ciclo di Ciproxin x 14gg + Ananase. Termine 10gg dal ciclo, altra cultura sperma ed ancora positiva x altro enterococco.
Non tocco altri antibiotici e il problema sembra risolversi spontaneamente stando bene per qualche mese.
Nel Marzo dell'anno seguente 2008 nuova ricaduta. Consulto specialistico e nuova prescrizione di terapia antibiotica su base ABG ovvero Augmentin x 14gg + topster supp. x 10gg.
Altra culture spermatica e altra mutazione batterica, ma sempre di enterococchi si trattava.
Il prof. che mi visita dice di non accanirsi eccessivamente sulla betteriosi in quanto a suo dire potrebbero essere anche dei falsi positivi dovuti a contaminazioni durante il prelievo ma di focalizzare l'attenzione si sintomi.
Sintomi che, dopo l'ennesima cura sembrano rientrare in uno stato di quiescenza.
Sto bene più o meno fino al 2009 quando accuso dolenzia al testicolo sx questa volta e leggera dolorabilità inguino-scrotale con senso di pesantezza perineale. Eseguo ecografia pelvico scrotale con riscontro di calcificazioni diffuse nel parenchima prostatico e flogosi in atto epididimo sx con presenza di cisti e aspetto ecografico (epididimo) disomogeneo e lieve idrocele.
Nuova terapia a base di Tavanic 500 x 10gg + topster 10.gg. Sintomi scomparsi.
Sto nuovamente bene per parecchio tempo, solo lievi risentimenti saltuari con i quali ho imparato a convivere, fino ad oggi dove nuovamente ho accusato dolore al testicolo sx.
Per lavoro mi trovo all'estero in un paese dove non è semplice ottenere cure mediche in standard europeo quindi, per evitare di andare a complicarmi la vita alla ricerca di un ospedale mi sono "autoprescritto" del ciproxin 500rm che ho portato con me e pensavo di prenderlo x la solita decina di giorni. Ho anche utilizzato il topster che fortunatamente avevo a seguito.
Le mie domande gentilmente sono queste:
1. quanto è sbagliata la terapia empirica a base di fluorchinloni in assenza di isolamento batterico?
2. 10gg di ciproxin 500rm possono bastare?
3. Ritenete opportuno, qualora i sintomi si risolvano, effettuare ulteriori accertamenti?
Grazie a tutti
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Gent.le utente,
per quanto comprenda le motivazioni che l'hanno spinta a scriverci,purtroppo non è costume di qs sito prescrivere terapie proprio per l'impossibilità di visitare.
Cmq se proprio si trova in un paese dove non esistono urologi continui la terapia che già conosce e al suo rientro esegua un controllo urologico.
per quanto comprenda le motivazioni che l'hanno spinta a scriverci,purtroppo non è costume di qs sito prescrivere terapie proprio per l'impossibilità di visitare.
Cmq se proprio si trova in un paese dove non esistono urologi continui la terapia che già conosce e al suo rientro esegua un controllo urologico.
Dott.Roberto Mallus
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.5k visite dal 27/12/2011.
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