Carcinoma uroteliale papillare pta g1-2
All'Egr. Dr. Piana
Scusate ma non riesco a risp. al mess. del Dr. Piana,mi trovo costretto perciò a aprire un altro consulto.Riporto la risposta datami dal Dr. Piana:
Gentile Signore,
nei tumori superficiali della vescica è provato oramai da molto tempo che la chemioterapia locale (le cosiddette "instillazioni" di mitomicina, farmorubicina, bcg, gemcitabina, eccetera) sono in grado di ridurre il rischio di ripetizione, che lasciato a sè resta del 70% circa. Se questo tipo di terapia non è stato prescritto in precedenza, mi fa pensare che le neoformazioni asportate nel 2009 e 2010 fossero davvero molto piccole. E' molto probabile che, una volta confermato l'esame istologico, vi saranno ora indicazioni a questo tipo di terapia ed alla programmazione di controlli endoscopici con maggiore frequenza rispetto al passato.
Per quanto riguarda i disturbi ad urinare, bisognerebbe sapere che tipo di intervento sia stato eseguito sulla prostata nel 2009 e quale sia il quadro endoscopico attuale a questo livello, cosa che solo il vostro Urologo curante può conoscere oggettivamente. Il bruciore al tratto terminale dell'uretra è molto tipico di un persistente stato irritativo a livello prostatico, che irradia il disturbo verso la punta, dove invece non viè alcuna lesione od infiammazione. Considerati i lunghissimi tempi ormai trascorsi, dubito che vi sia una causa "infettiva" e pertanto gli antibiotici ben difficilmente possono essere risolutivi.
Saluti
Dr. Paolo Piana
----------------------
Egr. Dr. Piana
La ringrazio per la sua cortese e veloce risposta.
In effetti nelle operazioni del 2009 e del 2010 le neoplasie erano di pochissimi millimetri e soprattutto erano poche (1). Nell'ultima operazione del dicembre 2011 invece erano presenti tante neoplasie disposte in tutta la parete della vescica, soprattutto nella parte alta. Comunque l'urologo mi ha detto, se ho capito bene, che questo tipo di neoplasie non creano delle metastasi in quanto si sviluppano solo all'interno della vescica.
Riguardo la sua domanda su che tipo di intervento è stato eseguito sulla prostata nel 2009, credo si riferisca alla TURP, cioè l'urologo mi ha detto che "è stata tolta quella parte di prostata che dava impedimento al normale flusso dell'urina". Inoltre mi sono scordato di dire che, insieme a quella parte di prostata resecata, fu asportato anche un adenoma.
Quindi, se ho capito bene, questo tipo di neoplasie - se confermato il referto della biopsia - sono poco pericolose? E non c'è pericolo di metastasi in altre parti del corpo?
Riguardo gli effetti collaterali della chemioterapia non so molto, se non quello che sento dire, cioè ad esempio vomito, perdita dei capelli, ecc. In questo caso ci possono essere tali effetti collaterali?
Il bruciore al tratto terminale dell'uretra è causato da una irritazione della prostata?
Può essere vista endoscopicamente questa irritazione?
Come si può curare?
Grazie ancora e buon lavoro
Scusate ma non riesco a risp. al mess. del Dr. Piana,mi trovo costretto perciò a aprire un altro consulto.Riporto la risposta datami dal Dr. Piana:
Gentile Signore,
nei tumori superficiali della vescica è provato oramai da molto tempo che la chemioterapia locale (le cosiddette "instillazioni" di mitomicina, farmorubicina, bcg, gemcitabina, eccetera) sono in grado di ridurre il rischio di ripetizione, che lasciato a sè resta del 70% circa. Se questo tipo di terapia non è stato prescritto in precedenza, mi fa pensare che le neoformazioni asportate nel 2009 e 2010 fossero davvero molto piccole. E' molto probabile che, una volta confermato l'esame istologico, vi saranno ora indicazioni a questo tipo di terapia ed alla programmazione di controlli endoscopici con maggiore frequenza rispetto al passato.
Per quanto riguarda i disturbi ad urinare, bisognerebbe sapere che tipo di intervento sia stato eseguito sulla prostata nel 2009 e quale sia il quadro endoscopico attuale a questo livello, cosa che solo il vostro Urologo curante può conoscere oggettivamente. Il bruciore al tratto terminale dell'uretra è molto tipico di un persistente stato irritativo a livello prostatico, che irradia il disturbo verso la punta, dove invece non viè alcuna lesione od infiammazione. Considerati i lunghissimi tempi ormai trascorsi, dubito che vi sia una causa "infettiva" e pertanto gli antibiotici ben difficilmente possono essere risolutivi.
Saluti
Dr. Paolo Piana
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Egr. Dr. Piana
La ringrazio per la sua cortese e veloce risposta.
In effetti nelle operazioni del 2009 e del 2010 le neoplasie erano di pochissimi millimetri e soprattutto erano poche (1). Nell'ultima operazione del dicembre 2011 invece erano presenti tante neoplasie disposte in tutta la parete della vescica, soprattutto nella parte alta. Comunque l'urologo mi ha detto, se ho capito bene, che questo tipo di neoplasie non creano delle metastasi in quanto si sviluppano solo all'interno della vescica.
Riguardo la sua domanda su che tipo di intervento è stato eseguito sulla prostata nel 2009, credo si riferisca alla TURP, cioè l'urologo mi ha detto che "è stata tolta quella parte di prostata che dava impedimento al normale flusso dell'urina". Inoltre mi sono scordato di dire che, insieme a quella parte di prostata resecata, fu asportato anche un adenoma.
Quindi, se ho capito bene, questo tipo di neoplasie - se confermato il referto della biopsia - sono poco pericolose? E non c'è pericolo di metastasi in altre parti del corpo?
Riguardo gli effetti collaterali della chemioterapia non so molto, se non quello che sento dire, cioè ad esempio vomito, perdita dei capelli, ecc. In questo caso ci possono essere tali effetti collaterali?
Il bruciore al tratto terminale dell'uretra è causato da una irritazione della prostata?
Può essere vista endoscopicamente questa irritazione?
Come si può curare?
Grazie ancora e buon lavoro
[#1]
Gent.le utenye,
i tumori che aggrediscono la vescica sono per lo più di tipo uroteliale.
Si distinguono e si classifficano con il sistema TNM dove il T indica l'infiltrazione locale, l'N le eventuali ripetizioni linfonodali mentre l'M indica ev ripetizioni ematiche.Oltre alla class TNM è in uso la classificazione in G dove il G1 indica il tumore con meno mostruosità cellulare e quindi meno aggressività.
Il papilloma è un carcinoma uroteliale molto superficiale.
Tali carcinomi hanno la tendenza a recidivare e per tale motivo tutti, con maggior frequenza per quelli più aggressivi, non possono considerarsi benigni e per tale motivo sono richiesti controlli endoscopici ripetuti sempre.
Oltre l'85% dei tumori vescvicali sono superficiali e quindi la prognosi è favorevole sempre che siano eseguiti i controlli preventivati.
L'eventuale chemioterapia topica viene eseguita con instillazioni endovescicvali e non portano gli effetti collaterali ( ad es perdita dei capelli) che si hanno con una chemioterapia endovenosa.
Endoscopicamente non si può vedere una ipertrofia prostatica ma possono essere dimostrati effetti secondari di una prostatite ( collicolo seminale con segni di infiammazione).
Il bruciore irradiato al tratto terminale dell'uretra o è secondario a trattamenti endoscopici o può essere un sintomo di una uretrite.
Con la speranza di avere risposto a tutti i suoi interrogativi e Le porgo cordiali saluti
i tumori che aggrediscono la vescica sono per lo più di tipo uroteliale.
Si distinguono e si classifficano con il sistema TNM dove il T indica l'infiltrazione locale, l'N le eventuali ripetizioni linfonodali mentre l'M indica ev ripetizioni ematiche.Oltre alla class TNM è in uso la classificazione in G dove il G1 indica il tumore con meno mostruosità cellulare e quindi meno aggressività.
Il papilloma è un carcinoma uroteliale molto superficiale.
Tali carcinomi hanno la tendenza a recidivare e per tale motivo tutti, con maggior frequenza per quelli più aggressivi, non possono considerarsi benigni e per tale motivo sono richiesti controlli endoscopici ripetuti sempre.
Oltre l'85% dei tumori vescvicali sono superficiali e quindi la prognosi è favorevole sempre che siano eseguiti i controlli preventivati.
L'eventuale chemioterapia topica viene eseguita con instillazioni endovescicvali e non portano gli effetti collaterali ( ad es perdita dei capelli) che si hanno con una chemioterapia endovenosa.
Endoscopicamente non si può vedere una ipertrofia prostatica ma possono essere dimostrati effetti secondari di una prostatite ( collicolo seminale con segni di infiammazione).
Il bruciore irradiato al tratto terminale dell'uretra o è secondario a trattamenti endoscopici o può essere un sintomo di una uretrite.
Con la speranza di avere risposto a tutti i suoi interrogativi e Le porgo cordiali saluti
Dott.Roberto Mallus
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 4.4k visite dal 26/12/2011.
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