Prostata stadiazione e ntervento
un caro saluto a chi mi legge, bene ho 58 anni alto 1.78 peso 70 kg
settembre 2007 solo per controllo, psa 6.56 libero 1.017 psa lib/psa tot 15.48 non ho sintomi, la mia prostata è normale non ingrossata,
non ho familiarità con questa malattia e ho un regime alimentare molto corretto
ecografia transrettale ok risonanza magnetica endorettale non ha dimostrato segni di penetrazione capsulare
esito della biopsia
le agobiopsie del lobo destro A sono composte da 7 frustoli, uno dei quali mostra un piccolo focolaio di adenocarcinoma prostatico ben differenziato che occupa circa il 35 - 40 % del frustolo, si tratta fondamentalmente di un grado 3 di gleason con una piccolissima componente di grado 4 risultante in una score complessivo di 3 + 4 = 7
Lobo sinistro (B) 7 frustoli con lievi alterazioni iperplastiche senza rvodenza di malignità.
Dunque gli specialisti 2 di torino 1 di roma e 1 di milano tutti concordano con intervento chirurgico si distinguono dalla tecnica proposta in particolare
intervento mini invasivo a cielo aperto
laparoscopico
tecnica robotica
vorrei conoscere i pro e i contro delle rispettive tecniche e se possibile nel mio caso quale è la più idonea, in particolare quale è più sicura per evitare l'impotenza e incontinenza?
ho in sospeso la scintigrafia che devo fare in questi giorni, trovo strano che i due medici di torino avevano escluso mentre sia a roma che milano mi hanno richiesto.
Auspico di ricevere a breve un consiglio, ringrazio della attenzione
con i miei migliori auguri per il vostro lavoro!
Eder Cappelli
settembre 2007 solo per controllo, psa 6.56 libero 1.017 psa lib/psa tot 15.48 non ho sintomi, la mia prostata è normale non ingrossata,
non ho familiarità con questa malattia e ho un regime alimentare molto corretto
ecografia transrettale ok risonanza magnetica endorettale non ha dimostrato segni di penetrazione capsulare
esito della biopsia
le agobiopsie del lobo destro A sono composte da 7 frustoli, uno dei quali mostra un piccolo focolaio di adenocarcinoma prostatico ben differenziato che occupa circa il 35 - 40 % del frustolo, si tratta fondamentalmente di un grado 3 di gleason con una piccolissima componente di grado 4 risultante in una score complessivo di 3 + 4 = 7
Lobo sinistro (B) 7 frustoli con lievi alterazioni iperplastiche senza rvodenza di malignità.
Dunque gli specialisti 2 di torino 1 di roma e 1 di milano tutti concordano con intervento chirurgico si distinguono dalla tecnica proposta in particolare
intervento mini invasivo a cielo aperto
laparoscopico
tecnica robotica
vorrei conoscere i pro e i contro delle rispettive tecniche e se possibile nel mio caso quale è la più idonea, in particolare quale è più sicura per evitare l'impotenza e incontinenza?
ho in sospeso la scintigrafia che devo fare in questi giorni, trovo strano che i due medici di torino avevano escluso mentre sia a roma che milano mi hanno richiesto.
Auspico di ricevere a breve un consiglio, ringrazio della attenzione
con i miei migliori auguri per il vostro lavoro!
Eder Cappelli
[#1]
Per quanto riguarda la scintigrafia ossea eseguita per tumore della prostata in genere con PSA totale al di sotto di 10 ng/ml è molto difficile ed improbabile che vi siano metastasi osse.
Per quanto riguarda incontinenza urinaria post prostatectomia radicale l'incidenza è variabile dallo 0,3 al 65% dei casi, l'impotenza o disfunzione erettile post prostectomia radicale ha un'incidenza variabile dal 10 al 90 %, la variabilità è legata soprattutto all'operatore piuttosto che all'uso del robot o della laparoscopia.
Cordiali saluti
Dott. Patrizio Vicini
www.patriziovicini.it
Per quanto riguarda incontinenza urinaria post prostatectomia radicale l'incidenza è variabile dallo 0,3 al 65% dei casi, l'impotenza o disfunzione erettile post prostectomia radicale ha un'incidenza variabile dal 10 al 90 %, la variabilità è legata soprattutto all'operatore piuttosto che all'uso del robot o della laparoscopia.
Cordiali saluti
Dott. Patrizio Vicini
www.patriziovicini.it
Dott. Patrizio Vicini
www.patriziovicini.it
www.chirurgia-plasticaestetica.com
Roma
[#2]
Caro signore concordo col collega Vicini su quanto detto circa le statistiche inerenti i problemi post-chirurgici.
Mi permetto di aggiungere che probabilmente il suo caso sarebbe trattabile con metodica chirurgica tradizionale o laparoscopica, ma probabilmente non con la robotica visto che il gleason score bioptica è abbastanza elevato.
Giusto a compendio informativo le dico che la chirurgia laparoscopica e sopratutto quella robotica hanno il vantaggio di un recupero postoperatorio più rapido, con dunque degenze minori e nel caso della robotica anche una rimozione precoce del catetere. Sembrerebbe peraltro che anche le percentuali di incontinenza postoperatoria con le tecniche laparoscopiche e robotiche siano ridotte rispetto alla chirurgia tradizionale, ma sempre nelle mani di un chirurgo che abbia grande dimestichezza con queste metodiche.
A questo punto la scelta è sua. Il mio consiglio è di evitare di perdere altro tempo andando in giro per l'Italia o addirittura all'estero per consultare altri colleghi, ciò aumenterebbe in lei solo le incertezze e non favorirebbe una decisione assennata.
Del resto a Torino c'è un eccellentissimo di urologia diretto dal prof Muto che è anche il presidente dell'associazione degli urologi ospedalieri italiani ed è uno dei pilastri di riferimento nazionali proprio nell'uro-oncologia.
Cordiali saluti,
dott Daniele Masala.
Mi permetto di aggiungere che probabilmente il suo caso sarebbe trattabile con metodica chirurgica tradizionale o laparoscopica, ma probabilmente non con la robotica visto che il gleason score bioptica è abbastanza elevato.
Giusto a compendio informativo le dico che la chirurgia laparoscopica e sopratutto quella robotica hanno il vantaggio di un recupero postoperatorio più rapido, con dunque degenze minori e nel caso della robotica anche una rimozione precoce del catetere. Sembrerebbe peraltro che anche le percentuali di incontinenza postoperatoria con le tecniche laparoscopiche e robotiche siano ridotte rispetto alla chirurgia tradizionale, ma sempre nelle mani di un chirurgo che abbia grande dimestichezza con queste metodiche.
A questo punto la scelta è sua. Il mio consiglio è di evitare di perdere altro tempo andando in giro per l'Italia o addirittura all'estero per consultare altri colleghi, ciò aumenterebbe in lei solo le incertezze e non favorirebbe una decisione assennata.
Del resto a Torino c'è un eccellentissimo di urologia diretto dal prof Muto che è anche il presidente dell'associazione degli urologi ospedalieri italiani ed è uno dei pilastri di riferimento nazionali proprio nell'uro-oncologia.
Cordiali saluti,
dott Daniele Masala.
Cordiali saluti,
dott. Daniele Masala.
Dirigente Medico Urologo UOC Urologia Pozzuoli
Perfezionato in Andrologia
Consulente Uro-Oncologo
[#3]
Utente
grazie per il vostro intervento e contributo, credo che il mio caso possa interessare a tanti, oggi ho ulteriori considerazioni da fare, allora la scintigrafia è negativa, sono stato all'istituto dei tumori di veronesi a milano www.ieo.it
lo specialista mi offre due alternative intervento chirurgico o radioterapia, mi ha spiegato le differenze, sarei propenso per la radioterapia anche se offre meno garanzia in prospettiva, mi parla di una " quasi garanzia per 10 anni, dopo non ci sono studi "
vorrei sapere quanto sono incosciente ad optare per la radioterapia?
e già che siamo in argomento cosa ne pensate degli ultrasuoni?
Oggi se ne parla tanto!
A me interessano gli effetti collaterali, considerando cha ad aprile compio 59 anni preferisco vivere 10 anni bene che 20 da ammalato, sono psicologicamente sano?
com gratitudine i miei migliori saluti
Eder Cappelli
lo specialista mi offre due alternative intervento chirurgico o radioterapia, mi ha spiegato le differenze, sarei propenso per la radioterapia anche se offre meno garanzia in prospettiva, mi parla di una " quasi garanzia per 10 anni, dopo non ci sono studi "
vorrei sapere quanto sono incosciente ad optare per la radioterapia?
e già che siamo in argomento cosa ne pensate degli ultrasuoni?
Oggi se ne parla tanto!
A me interessano gli effetti collaterali, considerando cha ad aprile compio 59 anni preferisco vivere 10 anni bene che 20 da ammalato, sono psicologicamente sano?
com gratitudine i miei migliori saluti
Eder Cappelli
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 7.1k visite dal 15/01/2008.
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