Ipospadia, recurvatum penieno, stenosi uretrale
Egregi Dottori, sono un 40enne sull'orlo della disperazione.
Ex bambino ipospadico operato in tre tempi all'età di 5 anni mi accorgo in età puberale di frequenti disturbi. In prima istanza notevole recurvatum verso il basso del pene eretto e poi dall'età di 19 anni anni un' infinita sequela di infezioni urinarie, uretriti curate con terapia antibiotica per isolamento di escherichia coli fino ad arrivare a 21 anni a prostatite che mi ha dato il tormento per un anno circa e trattata con antibiotici e serenoa repens. A distanza di 20 anni sto attraversando periodo davvero pesante e mi rivolgo a voi per indicazioni visto che non so letteralmente che fare.
Nel 2008 comincio ad avvertire dolori sovrapubici e spasmo alla fine della minzione e osservandomi mi rendo conto che il meato si era vertiginosamente ristretto, essendo infermiere, tento, al fine di saggiare il calibro del lume uretrale, una cateterizzazione con foley molle da 6 CH ma mi rendo conto che non riesce nemmeno ad entrarne la punta e, per altro inizio a sanguinare. Ricordo che 15 anni fa avevano tentato di sottopormi a uretroscopia ma l'unico risultato fu sanguinamento post traumatico e uretrite purulenta. Mi rivolgo dunque nel 2009 ad urologo che, raccolta l'anamesi mi invia, da presso quotatissimo centro dove mi si diagnostica stenosi e mi si prospetta intevernto chirurgico: Ne subisco 3 con ricostruzione del tratto stenotico immediatamente sotto il meato che salta via, e quindi in due parole mi si ricorregge l'ipospadia e mi si esegue resezione di corda penis che mi lascia pero' una lieve torsione del pene prima non presente e il meato che é in posizione balanica lievemente asimmetrico per il cedimento della sutura.
Per farla breve a distanza di 8 mesi dall'ultimo intervento (aprile 2011) ho atroci dolori a tutto il canale uretrale con senso di pesantezza prostatico e dolore alla vescica a prescindere dalla minzione, sebbene l'uroflussometria dia valori di 23.5, sembra esserci in atto prostatite con colture negative, sto aspettando risultato PSA, di spermiocoltura e ricerche mycoplasma e chlamydia mentre l'urinocoltura del mitto iniziale e del medio è negativa, il recurvatum è notevolmente peggiorato, ecograficamente si documenta ristagno postminzionale di 100 ml con prostata finemente disomogena con sottili calcificazioni e lievemente aumentata di volume, comincio ad avere deficit erettile. Per il chirurgo che mi ha operato va tutto bene perchè il meato è pervio e il mitto buono, per altro passa un catetere vescicale in silicone da 14 CH, e mi rimanda a specialista della mia città per prostatite. Credetemi non so che fare, mi vegogno ad avere rapporti sessuali , anche in virtù delle fallite erezioni e della forma anomala, e anche la quotidianità è difficoltosa per i dolori molto intensi dalla vescica fino al meato che, per altro dopo i rapporti spesso mi da bruciore. Ho fatto mille supposizioni, ho pensato che possibilmente, a parte la prostatite, la sintomatologia sia di origine traumatica per via dello stiramento cui l'uretra viene obbligata durante l'erezione che obbliga il pene ad angolo di oltre 90°. La cosa che più mi manda in confusione è l'essermi sentito trattare come rubinetto da aggiustare senza considerazione dell'aspetto estetico. Chiedo a voi cosa sia possibile pensare basandosi sull'anamnesi fornitavi. Al momento assumo serenoa repens 1cpx2 e fortilase 1c/die in attesa di tutta la diagnostica per consultare poi specialista della mia città che è Palermo. Grazie in anticipo per le vostre consulenze.
Ex bambino ipospadico operato in tre tempi all'età di 5 anni mi accorgo in età puberale di frequenti disturbi. In prima istanza notevole recurvatum verso il basso del pene eretto e poi dall'età di 19 anni anni un' infinita sequela di infezioni urinarie, uretriti curate con terapia antibiotica per isolamento di escherichia coli fino ad arrivare a 21 anni a prostatite che mi ha dato il tormento per un anno circa e trattata con antibiotici e serenoa repens. A distanza di 20 anni sto attraversando periodo davvero pesante e mi rivolgo a voi per indicazioni visto che non so letteralmente che fare.
Nel 2008 comincio ad avvertire dolori sovrapubici e spasmo alla fine della minzione e osservandomi mi rendo conto che il meato si era vertiginosamente ristretto, essendo infermiere, tento, al fine di saggiare il calibro del lume uretrale, una cateterizzazione con foley molle da 6 CH ma mi rendo conto che non riesce nemmeno ad entrarne la punta e, per altro inizio a sanguinare. Ricordo che 15 anni fa avevano tentato di sottopormi a uretroscopia ma l'unico risultato fu sanguinamento post traumatico e uretrite purulenta. Mi rivolgo dunque nel 2009 ad urologo che, raccolta l'anamesi mi invia, da presso quotatissimo centro dove mi si diagnostica stenosi e mi si prospetta intevernto chirurgico: Ne subisco 3 con ricostruzione del tratto stenotico immediatamente sotto il meato che salta via, e quindi in due parole mi si ricorregge l'ipospadia e mi si esegue resezione di corda penis che mi lascia pero' una lieve torsione del pene prima non presente e il meato che é in posizione balanica lievemente asimmetrico per il cedimento della sutura.
Per farla breve a distanza di 8 mesi dall'ultimo intervento (aprile 2011) ho atroci dolori a tutto il canale uretrale con senso di pesantezza prostatico e dolore alla vescica a prescindere dalla minzione, sebbene l'uroflussometria dia valori di 23.5, sembra esserci in atto prostatite con colture negative, sto aspettando risultato PSA, di spermiocoltura e ricerche mycoplasma e chlamydia mentre l'urinocoltura del mitto iniziale e del medio è negativa, il recurvatum è notevolmente peggiorato, ecograficamente si documenta ristagno postminzionale di 100 ml con prostata finemente disomogena con sottili calcificazioni e lievemente aumentata di volume, comincio ad avere deficit erettile. Per il chirurgo che mi ha operato va tutto bene perchè il meato è pervio e il mitto buono, per altro passa un catetere vescicale in silicone da 14 CH, e mi rimanda a specialista della mia città per prostatite. Credetemi non so che fare, mi vegogno ad avere rapporti sessuali , anche in virtù delle fallite erezioni e della forma anomala, e anche la quotidianità è difficoltosa per i dolori molto intensi dalla vescica fino al meato che, per altro dopo i rapporti spesso mi da bruciore. Ho fatto mille supposizioni, ho pensato che possibilmente, a parte la prostatite, la sintomatologia sia di origine traumatica per via dello stiramento cui l'uretra viene obbligata durante l'erezione che obbliga il pene ad angolo di oltre 90°. La cosa che più mi manda in confusione è l'essermi sentito trattare come rubinetto da aggiustare senza considerazione dell'aspetto estetico. Chiedo a voi cosa sia possibile pensare basandosi sull'anamnesi fornitavi. Al momento assumo serenoa repens 1cpx2 e fortilase 1c/die in attesa di tutta la diagnostica per consultare poi specialista della mia città che è Palermo. Grazie in anticipo per le vostre consulenze.
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Caro Utente,il quadro clinico e' troppo articolato per permettere consigli diagnostico/terapeutici telematici che prescindano da quelli ricevuti dallo specialista reale.Indubbiamente, i cardini clinici si identificano nella stenosi uretrale e nella prostatite cronica e la terapia farmacologica non sempre riesce a risolvere il problema.Ci aggiorni dopo la visita specialistica programmata.Cordialita'.
Dr. Pierluigi Izzo
www.studiomedicoizzo.it
info@studiomedicoizzo.it
[#2]
Ex utente
Egregio Dott. Izzo il problema è che lo specialista si è praticamente lavato le mani delle mia situazione rinviandomi a controllo tra un anno ma solo per valutare la pervietà del tratto operato, ha liquidato come una perdita di elasticità dovuta alla ricostruzione il problema della eiaculazione non più efficace, eiaculo cioè non più a getto ma per "tracimazione" come se il seme, arrivando alla fine del percorso, incontrasse un ostacolo, si raccogliesse e poi venisse fuori dal canale. tutta la diagnostica la sto facendo di mia sponte e sto cercando valido specialista nella mia città. Essendo appunto un sanitario, Le posso solo dire che per la prostata non ci sono le classiche situazioni favorenti: no fumo, no alcool, no bevande gassate, no fritti, no coitus interruptus. Porgo distinti saluti ringraziandoLa per avere attenzionato il mio quesito.
[#3]
...il Suo problema,tecnico e diversificato,non puo' essere chiarito da una postazione telematica.Va da se che vi siano dubbi ma,in attesa di consultare un nuovo specialista,consiglierei di evitare il faidate,pur coprendendo il malessere riferito.Ci aggiorni sulle novita',se ritiene.Cordialita'.
[#4]
Ex utente
Egr.Dott. Izzo,dal 14/11 essendomi rivolto al mio medico di base ho proseguito, su sua indicazione, la terapia con serenoa repens a cui é stato aggiunto un alfalitico (Urorec). La sintomatologia sembra lievemente migliorata per quanto concerne il senso di pesantezza ma non per il dolore vescicale e perineale con coinvolgimento di tutto il canale uretrale che, sebbene non continuo, talora mi sveglia anche di notte.Si é ridotta la frequenza di alzate notturne ed ho ritirato tutta la disgnostica di laboratorio eseguita e che é completamente negativa per ricerca patogeni sia sulle urine che sul liquido seminale oltre al PSA che é nella norma essendo 1.24 con 0.52 libero e 42% ratio.La scorsa settimana ho finalmente visto uno specialista a Palermo. Devo dirmi pienamente soddisfatto per l'accuratissima anamnesi raccolta. Si è volutamente tralasciato il particolare del recurvatum in virtù del troppo ardimentoso intervento di risoluzione da eseguire su un organo già per sei volte operato e in cui, tutto sommato, sebbene non da estetica eccelsa, si può anche sorvolare in merito all'aspetto. Il problema che permane é quindi quello prostatico, per cui devo eseguire un esame chimico/fisico delle urine ed uno spermiogramma oltre ad un nuovo esame ecografico per rivalutare il residuo post minzionale che, secondo lo specialista, nell'indagine precedente potrebbe essere spiegato da iperdistensione della vescica da eccessiva ripienezza.
L'esame obiettivo rileva: Addome trattabile, corda colica, genitali esterni nella norma, meato uretrale esterno elastico di buon calibro, cicatrice ben guarita.
E.R: prostata modicamente aumentata di volume (10 g), consistenza fibrosa.
Mi si consiglia, in virtù del mio intestino irregolare, il consumo di yogurt e kiwi sebbene in effetti io già per mie abitudini consumi molto yogurt e probiotici, e la prosecuzione della terapia già in atto.
Rivedrò lo specialista dopo l'esecuzione degli esami di cui Le ho scritto e, al bisogno, dovrò assumere dei fans per lenire il dolore.
Dall'esterno cosa può trarre Lei dalla situazione che Le espongo?
Comprendo che l'esame obbiettivo non é stato da Lei eseguito ma cosa pensa in merito al dolore vescico/uretrale, perineale e della regione ischiatica, bilateralmente, che persiste? E soprattutto é davvero necessario l'alfalitico?
Cordiali saluti
L'esame obiettivo rileva: Addome trattabile, corda colica, genitali esterni nella norma, meato uretrale esterno elastico di buon calibro, cicatrice ben guarita.
E.R: prostata modicamente aumentata di volume (10 g), consistenza fibrosa.
Mi si consiglia, in virtù del mio intestino irregolare, il consumo di yogurt e kiwi sebbene in effetti io già per mie abitudini consumi molto yogurt e probiotici, e la prosecuzione della terapia già in atto.
Rivedrò lo specialista dopo l'esecuzione degli esami di cui Le ho scritto e, al bisogno, dovrò assumere dei fans per lenire il dolore.
Dall'esterno cosa può trarre Lei dalla situazione che Le espongo?
Comprendo che l'esame obbiettivo non é stato da Lei eseguito ma cosa pensa in merito al dolore vescico/uretrale, perineale e della regione ischiatica, bilateralmente, che persiste? E soprattutto é davvero necessario l'alfalitico?
Cordiali saluti
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Ex utente
Egregio Dott. Izzo da novembre ho continuato a sottopormi a ulteriori indagini per risalire alla causa dei miei fastidi. Ho rieseguito urinocoltura che é risultata ancora negativa e negativa é stata anche la ricerca sia su urine che liquido seminale di patogeni specifici come clamidia (metodo IFA) e micoplasmi e ureaplasmi. Su indicazione del mio medico ho anche fatto eseguire uno spermiogramma del quale Le indico di seguito i valori:
Carattere chimico/fisico
Vol 3 ml;
Ph 8;
aspetto proprio;
viscosità nei limiti;
fluidificazione a 45° ne limiti.
Esame microscopico:
Concentranzione nemaspermica 58.000.000;
Conta nemaspermica/eiaculato 174.000.000;
motilità alla 2° ora 23%;
Rett. vel 1%;
Rett. lenta 3%;
discinetica 11%;
agitatoria in loco 8%;
Motilità alla 4° ora 20%;
R. veloce 1%;
R. lenta 2%;
Discinetica 10%;
Agitatoria in loco 7%;
Morfologia nemaspermica (400x):
Forme tipiche 20%;
Forme atipiche 80%;
Leucociti 500.000;
Emazie Assenti;
Cellule Germinali Rare;
Cellule epiteliali Rare;
Zone di spermioagglutinazione Assenti;
Giorni di astinenza sessuale 4;
Osservazioni: Si distinguono teste amorfe e code mozze e angolate.
Agli esami di laboratorio è seguita nuova rivalutazione ecografica con il seguente referto:
Vescica repleta, esente da alterazioni parietali o vegetazioni endoluminali.
Prostata con diametri di ca 4x3 cm ad ecostruttura nel suo complesso omogenea fatta eccezione per alcune focali areole calcifiche nel suo contesto. Residuo post minzionale stimato in 15,8 ml.
Per quanto concerne la sintomatologia Le devo dire che il dolore perineale è molto persistente, con sensazione di bruciore a tutto il tratto genitourinario senza che vi sia secrezione alcuna. Ho assunto l'alfalitico per 20 gg in quanto mi dava ipotensione ma pare sia stato sufficiente a ridurre a 16cc circa il residuo postiminzionale che inizialmente era di 100 cc, l'eiaculazione, che precedentemente Le riferivo per sbavatura, sembra sia tornata "normale" e questo contraddicendo la teroria di chi mi ha operato circa la mancata elasticità della parete uretrale ricostruita. Da quasi 20 gg assumo levofloxacina 500mg/die, continuo da 60gg la serenoa repens 320mg e fluconazolo 100mg/die, oltre a consumare una tonnellata di fermenti lattici, yogurt e probiotici vari.
Il mio quesito é: ritiene Lei necessaria, Egr. Dottore, l'introduzione in terapia di un macrolide nel caso in cui effettivamente, sebbene non documentata, vi sia la clamidia?
Altro quesito:
Dopo l'intervento per uretroplastica sono stato molti giorni, già dal risveglio dalla narcosi, con fortissimi dolori da lombosciatalgia, avendo io problemi comunque lombosacrali secondari a incidente stradale e 2 piccole protrusioni discali in L4/L5 e L5/S1. Può una parte del mio dolore perineale che si irradia anche al bacino ed alle gambe essere di tipo nevralgico (interessamento del pudendo?) e può servire l'uso di miorilassanti quali tiocolchicoside o, sospeso il chinolonico, anche di tizanidina? E può darmi beneficio l'uso di fans in associazione al miorilassante?
Comprendo Egregio Dottore che deontologicamente Lei non possa darmi una prescrizione , non gliela chiederei per correttezza, Le chiedo solo gentilmente una indicazione in merito a questi miei dubbi. Cordiali Salute e sempre grazie.
Carattere chimico/fisico
Vol 3 ml;
Ph 8;
aspetto proprio;
viscosità nei limiti;
fluidificazione a 45° ne limiti.
Esame microscopico:
Concentranzione nemaspermica 58.000.000;
Conta nemaspermica/eiaculato 174.000.000;
motilità alla 2° ora 23%;
Rett. vel 1%;
Rett. lenta 3%;
discinetica 11%;
agitatoria in loco 8%;
Motilità alla 4° ora 20%;
R. veloce 1%;
R. lenta 2%;
Discinetica 10%;
Agitatoria in loco 7%;
Morfologia nemaspermica (400x):
Forme tipiche 20%;
Forme atipiche 80%;
Leucociti 500.000;
Emazie Assenti;
Cellule Germinali Rare;
Cellule epiteliali Rare;
Zone di spermioagglutinazione Assenti;
Giorni di astinenza sessuale 4;
Osservazioni: Si distinguono teste amorfe e code mozze e angolate.
Agli esami di laboratorio è seguita nuova rivalutazione ecografica con il seguente referto:
Vescica repleta, esente da alterazioni parietali o vegetazioni endoluminali.
Prostata con diametri di ca 4x3 cm ad ecostruttura nel suo complesso omogenea fatta eccezione per alcune focali areole calcifiche nel suo contesto. Residuo post minzionale stimato in 15,8 ml.
Per quanto concerne la sintomatologia Le devo dire che il dolore perineale è molto persistente, con sensazione di bruciore a tutto il tratto genitourinario senza che vi sia secrezione alcuna. Ho assunto l'alfalitico per 20 gg in quanto mi dava ipotensione ma pare sia stato sufficiente a ridurre a 16cc circa il residuo postiminzionale che inizialmente era di 100 cc, l'eiaculazione, che precedentemente Le riferivo per sbavatura, sembra sia tornata "normale" e questo contraddicendo la teroria di chi mi ha operato circa la mancata elasticità della parete uretrale ricostruita. Da quasi 20 gg assumo levofloxacina 500mg/die, continuo da 60gg la serenoa repens 320mg e fluconazolo 100mg/die, oltre a consumare una tonnellata di fermenti lattici, yogurt e probiotici vari.
Il mio quesito é: ritiene Lei necessaria, Egr. Dottore, l'introduzione in terapia di un macrolide nel caso in cui effettivamente, sebbene non documentata, vi sia la clamidia?
Altro quesito:
Dopo l'intervento per uretroplastica sono stato molti giorni, già dal risveglio dalla narcosi, con fortissimi dolori da lombosciatalgia, avendo io problemi comunque lombosacrali secondari a incidente stradale e 2 piccole protrusioni discali in L4/L5 e L5/S1. Può una parte del mio dolore perineale che si irradia anche al bacino ed alle gambe essere di tipo nevralgico (interessamento del pudendo?) e può servire l'uso di miorilassanti quali tiocolchicoside o, sospeso il chinolonico, anche di tizanidina? E può darmi beneficio l'uso di fans in associazione al miorilassante?
Comprendo Egregio Dottore che deontologicamente Lei non possa darmi una prescrizione , non gliela chiederei per correttezza, Le chiedo solo gentilmente una indicazione in merito a questi miei dubbi. Cordiali Salute e sempre grazie.
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...non eseguirei terapie antibiotiche in assenza di una documentata patogenesi batterica.Darei,a questo punto,più importanza alla patologia lombo-sacrale e...lascerei in pace il nervo pudendo,la cui funzionalità é difficilmente indagabile.Ne parli con un neurologo.Cordialità.
[#9]
Ex utente
Egregio Dott. Izzo, come leggerà dalle precedenti conversazioni, seguendo anche le sue indicazioni oltre quelle del mio specialista in loco, ho eseguito diagnostica strumentale per saggiare lo stato di salute della colonna vertebrale che, da D10 in giù, pare essere un disastro e sono in attesa di vedere un neurologo. L'unica perplessità è avere avuto, nonostante le ricerche per chlamydia, così come di miceti e patogeni genitourinari siano state tutte negative, beneficio da un trattamento di 25 gg con doxiciclina.
La sintomatologia urinaria é completamente rientrata e non pare vi sia recidiva di stenosi, mi sono sottoposto a uroflussometria qualche giorno fa ed il mitto è buono con picchi di flusso massimo di 22,5; a persistere è però deficit erettile saltuario, erezione dolorosa, e l'accentuazione della sintomatologia algica dopo i rapporti e per alcuni giorni successivamente. Devo dire, senza voler apparire infinitamente ansioso, che mi sembra sia notevolmente peggiorato il recurvatum ( e questo onestamente dopo il primo intervento per la correzione della stenosi uretrale in seno al quale si é fatta resezione di corda penis) e noto anche una lieve torsione del pene, in effetti la sutura si era strappata e la ferita chirurgica è guarita per seconda intenzione. Potrebbe l'uretrite residua, risoltasi ormai la sintomatologia prostatica, essere di natura meccanica? Il mio urologo mi ha consigliato di assumere palmitoiletanolamide micronizzata/trans-polidatina e preparati a base di escina e bromelina. Cosa pensa in merito a questa terapia ? Sempre grazie per la sua disponibilità e cortesia.
La sintomatologia urinaria é completamente rientrata e non pare vi sia recidiva di stenosi, mi sono sottoposto a uroflussometria qualche giorno fa ed il mitto è buono con picchi di flusso massimo di 22,5; a persistere è però deficit erettile saltuario, erezione dolorosa, e l'accentuazione della sintomatologia algica dopo i rapporti e per alcuni giorni successivamente. Devo dire, senza voler apparire infinitamente ansioso, che mi sembra sia notevolmente peggiorato il recurvatum ( e questo onestamente dopo il primo intervento per la correzione della stenosi uretrale in seno al quale si é fatta resezione di corda penis) e noto anche una lieve torsione del pene, in effetti la sutura si era strappata e la ferita chirurgica è guarita per seconda intenzione. Potrebbe l'uretrite residua, risoltasi ormai la sintomatologia prostatica, essere di natura meccanica? Il mio urologo mi ha consigliato di assumere palmitoiletanolamide micronizzata/trans-polidatina e preparati a base di escina e bromelina. Cosa pensa in merito a questa terapia ? Sempre grazie per la sua disponibilità e cortesia.
[#11]
Ex utente
Egregio Dott. Izzo, lo so che si tratta di integratori alimentari ma lo stesso specialista ha allargato le braccia non sapendo più da che parte parare. Onestamente devo dirle che, oltre a chi mi ha operato, gli specialisti consultati in loco sono 2, il primo dopo avermi visto due volte e chiesto di mandargli per email i referti della dignostica strumentale, nemmeno mi ha risposto alla mail in questione. Il secondo mi vede in amicizia dato che siamo dipendenti della stessa azienda ospedaliera ed é sua l'indicazione dell'integratore alimentare. Per quanto concerne la "spremitura" devo onestamente confessarle che nemmeno ci penso né oso attuare dal momento che "stuzzicare" un organo verosimilmente infiammato (ma è uretra? prostata? corpi cavernosi? Onestamente non lo so più perchè salvo i testicoli è tutto il pene che mi fa male) sarebbe come mettere del sale su una ferita aperta.
Gentilissimo Dottore sono in astinenza da un bel pezzo ormai perchè temo più il dolore concomitante (dato dall'uretra e dai tessuti penieni che tirano durante l'erezione) e quello postumo che la repressione dello stimolo, sebbene la libido sia ridotta e molto.
La situazione é abbastanza complessa anche per il concomitante stato della mia colonna vertebrale, ne sono pienamente cosciente. Il prossimo passo sarà appunto la visita neurologica e l'iter che ne seguirà, un eventuale terzo urologo(?) e a questo punto, se la sintomatologia algica non si attenua (e dire che ho una soglia del dolore parecchio elevata in genere), uno specialista in terapia del dolore.
Le confesso che, a fermarmi a riflettere, il dubbio di essere divenuto ipocondriaco me lo son fatto venire, ma il ristagno di 150 cc iniziale era documentato al pari della pollachiuria (100cc eliminati con stimolo importante ogni 2 ore), dei tre interventi per stenosi e delle calcificazioni prostatiche e della brutta RMN della colonna vertebrale.
La ringrazio sempre Dott.Izzo, cordiali saluti.
Gentilissimo Dottore sono in astinenza da un bel pezzo ormai perchè temo più il dolore concomitante (dato dall'uretra e dai tessuti penieni che tirano durante l'erezione) e quello postumo che la repressione dello stimolo, sebbene la libido sia ridotta e molto.
La situazione é abbastanza complessa anche per il concomitante stato della mia colonna vertebrale, ne sono pienamente cosciente. Il prossimo passo sarà appunto la visita neurologica e l'iter che ne seguirà, un eventuale terzo urologo(?) e a questo punto, se la sintomatologia algica non si attenua (e dire che ho una soglia del dolore parecchio elevata in genere), uno specialista in terapia del dolore.
Le confesso che, a fermarmi a riflettere, il dubbio di essere divenuto ipocondriaco me lo son fatto venire, ma il ristagno di 150 cc iniziale era documentato al pari della pollachiuria (100cc eliminati con stimolo importante ogni 2 ore), dei tre interventi per stenosi e delle calcificazioni prostatiche e della brutta RMN della colonna vertebrale.
La ringrazio sempre Dott.Izzo, cordiali saluti.
[#12]
Ex utente
Salve Egregio Dott. Izzo. sono passati diversi mesi dall'ultimo contatto e devo dirle che, nonostante la riduzione della sintomatologia algica, la situazione non é affatto migliorata. La problematica é ormai esclusivamente andrologica più che urologica.
Il deficit erettile è infatti aumentato, possibilmente anche per ragioni psicogene, ed é di molto aggravato anche il recurvatum ventrale. Sto assumendo su consiglio dello specialista, e dopo molti integratori a base di escina, vit E, bromelina, curcuma e prodotti che si usano in genere per l'approccio iniziale del trattamento per la IPP, tadalafil da 5 mg 1 c/die e fans al bisogno. Lo specialista mi ha consigliato una corporoplastica ma, dopo tre uretroplastiche, sono molto perplesso.
Ho anche visto il neurologo, come Lei mi consigliava, il quale non ha rilevato nessuna alterazione di sua competenza e mi ha prescritto, pro forma, una solo fiala di Synacthen ma giusto per non farmi assumere cortisonici. Ad oggi il dolore persiste solo a sinistra dalla regione ischiatica, lungo l'attaccatura dello scroto fino al glande in cui noto ridotta la sensibilità tattile.
Ecograficamente, col pene flaccido non si documentano alterazioni, eccezion fatta per una piccolissima area fibrotica che non giustifica però il recurvatum ed il deficit erettile.
Io comincio a pensare che l'interessamento di qualche fascio nervoso sia da tenere in considerazione in quanto persiste in concomitanza, ed a ben riflettere credo abbia esordito assieme ai problemi uroandrologici, un dolore a tutta la gamba sinistra, dal gluteo a scendere fino al cavo popliteo, dolore che risponde a miorilassanti centrali (Tizanidina) se assunti in maniera sistematica associati a fans ma che riprende alla sospensione del trattamento. Mi sono sottoposto ad ecografia dell'addome inferiore e dei genitali ma nulla di eclatante, se non un lievissimo idrocele a sinistra; una dilatazione a sinistra del plesso pampiniforme e formazione cistica all'epidididmo di sx, anch'esse modeste, sono documentate assieme ad un residuo post minzionale di circa 30 cc dopo la deplezione della vescica molto repleta.
Lo specialista mi consiglia il dosaggio di testosterone e prolattina oltre a diretta rx delle vie urinarie e ecodoppler aortoiliaco.
Cosa mi consiglia Egregio Dottore? Ritiene fondato il mio dubbio che il dolore sia realmente di natura flogistica di fascio nervoso e casualmente concomitante? Come le ebbi già a dire nel post operatorio dell'ultimo intervento, da subito, ebbi una brutta lombosciatalgia che mi durò 10 giorni.
Sempre grato per la Sua disponibilità, porgo cordiali saluti.
Il deficit erettile è infatti aumentato, possibilmente anche per ragioni psicogene, ed é di molto aggravato anche il recurvatum ventrale. Sto assumendo su consiglio dello specialista, e dopo molti integratori a base di escina, vit E, bromelina, curcuma e prodotti che si usano in genere per l'approccio iniziale del trattamento per la IPP, tadalafil da 5 mg 1 c/die e fans al bisogno. Lo specialista mi ha consigliato una corporoplastica ma, dopo tre uretroplastiche, sono molto perplesso.
Ho anche visto il neurologo, come Lei mi consigliava, il quale non ha rilevato nessuna alterazione di sua competenza e mi ha prescritto, pro forma, una solo fiala di Synacthen ma giusto per non farmi assumere cortisonici. Ad oggi il dolore persiste solo a sinistra dalla regione ischiatica, lungo l'attaccatura dello scroto fino al glande in cui noto ridotta la sensibilità tattile.
Ecograficamente, col pene flaccido non si documentano alterazioni, eccezion fatta per una piccolissima area fibrotica che non giustifica però il recurvatum ed il deficit erettile.
Io comincio a pensare che l'interessamento di qualche fascio nervoso sia da tenere in considerazione in quanto persiste in concomitanza, ed a ben riflettere credo abbia esordito assieme ai problemi uroandrologici, un dolore a tutta la gamba sinistra, dal gluteo a scendere fino al cavo popliteo, dolore che risponde a miorilassanti centrali (Tizanidina) se assunti in maniera sistematica associati a fans ma che riprende alla sospensione del trattamento. Mi sono sottoposto ad ecografia dell'addome inferiore e dei genitali ma nulla di eclatante, se non un lievissimo idrocele a sinistra; una dilatazione a sinistra del plesso pampiniforme e formazione cistica all'epidididmo di sx, anch'esse modeste, sono documentate assieme ad un residuo post minzionale di circa 30 cc dopo la deplezione della vescica molto repleta.
Lo specialista mi consiglia il dosaggio di testosterone e prolattina oltre a diretta rx delle vie urinarie e ecodoppler aortoiliaco.
Cosa mi consiglia Egregio Dottore? Ritiene fondato il mio dubbio che il dolore sia realmente di natura flogistica di fascio nervoso e casualmente concomitante? Come le ebbi già a dire nel post operatorio dell'ultimo intervento, da subito, ebbi una brutta lombosciatalgia che mi durò 10 giorni.
Sempre grato per la Sua disponibilità, porgo cordiali saluti.
Questo consulto ha ricevuto 12 risposte e 5.7k visite dal 13/11/2011.
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