Sospetta stenosi post-turp
Ho 53 anni. Operato di TURP per un lobo medio piccolo, ma fortemente ostruente, dopo un paio di mesi si ripresentano i sintomi: riduzione progressiva del getto con varie interruzioni durante la minzione, pollachiuria, nicturia, senso di vescica sempre piena ecc. Alla cistoscopia sclerosi del collo e della loggia prostatica. Mi si propone intervento di uretrotomia a lama fredda, perchè presso le nostre Strutture non si utilizza il laser.
Porgo cortesemente queste domande: c'è un modo per prevenire ulteriori recidive ( cortisonici subito dopo l'intervento o antinfiammatori o altro...), quanto deve durare il cateterismo vescicale dopo l'intervento ed eventualmente il laser Holmium garantisce maggiore successo e mantenimento della pervietà uretrale?
Rinfrazio per la disponibilità
Porgo cortesemente queste domande: c'è un modo per prevenire ulteriori recidive ( cortisonici subito dopo l'intervento o antinfiammatori o altro...), quanto deve durare il cateterismo vescicale dopo l'intervento ed eventualmente il laser Holmium garantisce maggiore successo e mantenimento della pervietà uretrale?
Rinfrazio per la disponibilità
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Gentile Signore, purtroppo ad oggi, nessun farmaco è risultato utile alla prevenzione della formazione di una sclerosi del collo vescicale dopo resezione prostatica transuretrale.
Non è mai stata dimostrata inoltre la superiorità della tecnica laser rispetto a quella con lama a fredddo nella risoluzione del problema.
Per quanto riguarda la durata del mantenimento del catetere nel periodo post operatorio, esistono diverse scuole di pensiero ma negli ultimi anni si tende a mantenere il drenaggio vescicale meno tempo possibile essendo il catetere stesso una possibile causa di recidive
Non è mai stata dimostrata inoltre la superiorità della tecnica laser rispetto a quella con lama a fredddo nella risoluzione del problema.
Per quanto riguarda la durata del mantenimento del catetere nel periodo post operatorio, esistono diverse scuole di pensiero ma negli ultimi anni si tende a mantenere il drenaggio vescicale meno tempo possibile essendo il catetere stesso una possibile causa di recidive
Dott. Mauro Seveso
Responsabile Unità Operativa di Urologia
Istituto Clinico Città Studi , Milano
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 3.4k visite dal 30/10/2011.
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