I.p.p.
[#1]
Gentile lettore,
personalmente non pratico tale terapia ma ritengo utile parlarne con gli specialisti più vicini a lei.
in questo campo, esiste una miriade di molecole e di trattamenti che si possono utilizzare,ma-credo- in base al quadro clinico del paziente, cioè in base all'esordio e alla fase di attività o stabilizzazione della malattia.
cordialità
personalmente non pratico tale terapia ma ritengo utile parlarne con gli specialisti più vicini a lei.
in questo campo, esiste una miriade di molecole e di trattamenti che si possono utilizzare,ma-credo- in base al quadro clinico del paziente, cioè in base all'esordio e alla fase di attività o stabilizzazione della malattia.
cordialità
Prof. Giovanni Maria Colpi
[#2]
Gentile lettore,
la strategia terapeutica da lei indicata è una delle ultime proposte per cercare di risolvere e trattare questo tipo di malattia e per questo motivo non si hanno ancora risultati sicuri e definitivi sulla sua reale utilità.
Detto questo poi si ricordi che l' Induratio Penis Plastica o malattia di La Peyronie è una patologia a causa ancora incerta che caratterizzata dalla formazione di placche fibrotiche all'interno della tunica albuginea del pene.
Osserviamo che questa malattia è facilmente associata a dolore e spesso a curvature anomale del pene durante l'erezione, nelle fasi più avanzate della malattia possono subentrare disturbi dell'erezione.
La causa della malattia è poco nota e molti sono i fattori ipotizzati e spesso associati alla patologia. Tra questi i traumi sono ritenuti i più importanti, soprattutto i microtraumatismi che causano sanguinamento e successiva deposizione di fibrina con attivazione della normale reazione infiammatoria. Altri fattori chiamati in causa sono quelli vascolari (aterosclerosi, ipertensione arteriosa ) ed infettivi (uretriti, ecc.). Un'osservazione che antigeni HLA della classe II sono più comuni in uomini con induratio penis plastica fa ritenere molto suggestiva una causa autoimmunitaria.
La malattia presenta purtroppo un decorso estremamente variabile e a volte capita anche di osservare una risoluzione spontanea della placca.
Per questo motivo il trattamento deve essere all'inizio di tipo farmacologico, conservativo con l'utilizzo di prodotti a base di vitamina E, farmaci antiinfiammatori .
Sono state provate anche altre terapie come gli ultrasuoni ,la diatermia, la laserterapia, le iniezioni intraplacca di farmaci antiinfiammatori .
Da ultimo solo a nodulo stabilizzato ed in presenza di gravi incurvamenti o disturbi dell'erezione ,può essere utile ricorrere ad un trattamento chirurgico che può prevedere l'inserimento di una protesi oppure l'uso di tecniche di chirurgia plastica che permettono l'escissione della placca stessa e la correzione dell'incurvamento.
Un cordiale saluto
la strategia terapeutica da lei indicata è una delle ultime proposte per cercare di risolvere e trattare questo tipo di malattia e per questo motivo non si hanno ancora risultati sicuri e definitivi sulla sua reale utilità.
Detto questo poi si ricordi che l' Induratio Penis Plastica o malattia di La Peyronie è una patologia a causa ancora incerta che caratterizzata dalla formazione di placche fibrotiche all'interno della tunica albuginea del pene.
Osserviamo che questa malattia è facilmente associata a dolore e spesso a curvature anomale del pene durante l'erezione, nelle fasi più avanzate della malattia possono subentrare disturbi dell'erezione.
La causa della malattia è poco nota e molti sono i fattori ipotizzati e spesso associati alla patologia. Tra questi i traumi sono ritenuti i più importanti, soprattutto i microtraumatismi che causano sanguinamento e successiva deposizione di fibrina con attivazione della normale reazione infiammatoria. Altri fattori chiamati in causa sono quelli vascolari (aterosclerosi, ipertensione arteriosa ) ed infettivi (uretriti, ecc.). Un'osservazione che antigeni HLA della classe II sono più comuni in uomini con induratio penis plastica fa ritenere molto suggestiva una causa autoimmunitaria.
La malattia presenta purtroppo un decorso estremamente variabile e a volte capita anche di osservare una risoluzione spontanea della placca.
Per questo motivo il trattamento deve essere all'inizio di tipo farmacologico, conservativo con l'utilizzo di prodotti a base di vitamina E, farmaci antiinfiammatori .
Sono state provate anche altre terapie come gli ultrasuoni ,la diatermia, la laserterapia, le iniezioni intraplacca di farmaci antiinfiammatori .
Da ultimo solo a nodulo stabilizzato ed in presenza di gravi incurvamenti o disturbi dell'erezione ,può essere utile ricorrere ad un trattamento chirurgico che può prevedere l'inserimento di una protesi oppure l'uso di tecniche di chirurgia plastica che permettono l'escissione della placca stessa e la correzione dell'incurvamento.
Un cordiale saluto
Giovanni Beretta M.D.
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Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.7k visite dal 17/10/2011.
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