Prostatite recidiva

Gentili dottori,vi scrivo nella speranza di ottenere una risposta che mi dia una soluzione al mio attuale problema.Premetto che ho 50 anni,che svolgo un’attività come video terminalista PC e che,da un po’ di tempo a questa parte,soffro purtroppo di una prostatite cronica che,di quando in quando,si riacutizza.A metà di marzo u.s. eseguivo visita urologica poiché all’epoca accusavo senso di peso ipogastrico e perineale con senso di bruciore nella zona sovrapubica ed una certa insensibilità lungo il tratto terminale del canale uretrale in fase di minzione.In tale contesto,mi veniva assegnato cura terapeutica a base di BASSADO 100 (1 cp x 2 volte/die per 7 gg, quindi passare a 1 cp/die per 20 gg) e FERPROST (1 cps/die per 2 mesi). Contestualmente,come Follow Up,mi veniva consigliato di eseguire esame urine, urino-coltura e PSA totale a distanza di 3 mesi.A fine cura,i fastidi che accusavo scomparivano e l’esame colturale urine da mitto intermedio dava esito negativo,il valore di PSA Totale = 3,00 ng/ml (dentro quindi i valori di riferimento 0,00 – 4,00), PSA Libero = 0,64 ng/ml e Rapporto PSA Lib./PSA Tot = 0,21 (> 0,2 quale valore di riferimento).Poco prima della metà di Settembre u.s. però,poco tempo dopo ad un’escursione in bicicletta,ho cominciato ad avvertire nuovamente dei fastidi che,a differenza di quelli accusati in marzo,sono andati sempre più traducendosi in un senso di leggera tensione nella zona perianale e,soprattutto,in un continuo e fastidioso senso di bruciore in corrispondenza dell’ano tanto da rendere difficile poter star seduto su una sedia e dovermi quindi assentare dal lavoro per alcuni giorni.In data 21 Settembre u.s. eseguivo quindi un’altra visita urologica,nella quale mi veniva diagnosticata ER Prostata 4 cm, parenchimatosa e dolente.In tale circostanza mi veniva assegnato ciclo di LEVOFLOXACINA 250 mg (1 cp/die x 30 gg) e PELVILEN 400 mg (1 cp/die x 2 mesi) con il consiglio di eseguire,tra 3 mesi,Spermio coltura, PSA Libero e Totale.Apparentemente,dopo una settimana di riposo,sembrava che tutto stesse tornando alla normalità se non che,ad un certo punto,ho cominciato a riaccusare in crescendo lo stesso fastidio di tensione e bruciore in corrispondenza della zona anale.Recatomi al pronto soccorso,lo specialista urologo mi riferiva che i sintomi che accuso sono dovuti a tenesmo rettale.Sta di fatto che,nonostante stia seguendo ciclo antibiotico con Levofloxacina e Pelvilen dal 21 settembre,nonché PARACETAMOLO 500 mg (poiché il Nimesulide mi produce reazione orticarioide), ad oggi non avverto miglioramenti apprezzabili ed il senso di tensione e bruciore in corrispondenza della zona anale persiste.Vorrei sapere che cos’è esattamente il tenesmo rettale e cosa si potrebbe fare per eliminare il senso di fastidio che ancora accuso nonostante la cura che sto facendo.Trattenersi a lungo dall'eiaculare è dannoso per la prostata?Lo è anche la pratica del ciclismo?Può essere utile anche una visita proctologica? Distinti saluti!
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Prof. Giovanni Maria Colpi Andrologo, Urologo, Endocrinologo 1.6k 22
gentile lettore,

per tenesmo rettale, si intende la sensazione di non aver liberato l'ampolla rettale completamente...credo piuttosto che il collega urologo si riferisse al fatto che forse è leggermente stitico il che può contribuire al senso di peso o fastidio perineale o retro-testicolare, dal momento che la prostata è limitrofa al retto.


è sicuramente sconsigliabile procedere a rapporti prolungati ed eiaculazioni procrastinate nel tempo, nella misura in cui possono favorire la congestione prostatica ed aggravare i sintomi.

di certo, l'alimentazione e il ciclismo sono da rivedere nel suo caso.

è opportuno che contatti un andrologo.

cordialità

Prof. Giovanni Maria  Colpi

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Utente
Utente
Gentile Dottoressa la ringrazio per la sua cortese e sollecita risposta! Resto, tuttavia, un pochino perplesso sul fatto del tenesmo rettale poiché, pur non escludendo che mi è capitato in passato qualche caso di stipsi, da diverso tempo a questa parte sto curando il tipo di alimentazione nella quale ho introdotto buone quantità di fibre solubili (ad es. formelle in frumenti integrale), frutta e verdura e. Il medico urologo mi ha riferito del tenesmo rettale quale effetto probabile di riflesso dovuto alla prostatite. Può davvero essere così? In caso affermativo, cosa potrei fare allora, a suo avviso, per poter risolvere questo mio problema? Nella fattispecie, il sintomo che accuso si potrebbe paragonare (...giusto per dare un'idea) a quella sensazione di leggero, ma pur sempre fastidioso, bruciore che è tipico avvertire dopo esser andati soggetti ad alcune scariche diarroiche. Fermo restando ora che di anti-infiammatori credo di averne già assunti a sufficienza e non vorrei quindi abusarne, mi sorge il dubbio che più di tenesmo rettale in se stesso possa invece trattarsi di un'infiammazione vera e propria della membrana rettale a seguito di irritazione interna del retto procuratasi durante visite urologiche di ispezione prostatica. Se è pur vero che il fastidio è andato un pò attenuandosi rispetto a prima, tuttavia lo stesso persiste ancora e, ad onor del vero, ciò influisce anche negativamente sulla qualità del mio lavoro. Dato il persistere del mio problema ormai da 3 settimane a questa parte (fermo restando che sto continuando il ciclo di terapia antibiotica a base di Levoxacin) il mio dottore mi ha consigliato una visita da medico specialista proctologo. Noto che lei mi consiglia di eseguire una visita andrologica. Perdoni la mia ignoranza, ma posso chiederle per quale ragione? In attesa di ricevere una sua gradita risposta, La ringrazio anticipatamente!
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Prof. Giovanni Maria Colpi Andrologo, Urologo, Endocrinologo 1.6k 22
gentile lettore,

sia l'andrologo che l'urologo so occupano di patologie prostatiche.

mi pare giusto proseguire il percorso già segnato dal'urologo che la conosce più di me sicuramente.

giusto anche escludere patologie di pertinenza proctologica ma di certo alcune prostatiti possono dare sintomi in assenza di una documentata infezione o infiammazione che è possibile escludere con l'analisi del liquido prostatico con relativo studio dei globuli bianchi in esso contenuti..

prosegua il percorso già tracciato.

cordialità
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Utente
Utente
La ringrazio dottore per la sua cortese risposta: sicuramente continuerò il percorso indicatomi dal mio urologo e come da Lei stesso consigliatomi. Le volevo però chiedere quanto segue: ho notato che l'assunzione di PELVILEN 400 mg comincia a produrmi delle reazioni allergiche, paragonabili tipo ai piccoli ponfi tipici da punture di zanzara. Ora, non sono sicuro al 100% che sia dovuto allo stesso oppure questa reazione di tipo allergica (che scompare poi nel giro di 1-2 ore) sia concomitanza di tutta una serie di fattori dovuta ad un periodo prolungato di assunzione di mix tra antibiotici, anti-infiammatori, fermenti lattici, ma Le volevo chiedere se è possibile sostituire l'assunzione di PELVILEN 400 mg ( dato che dovrei assumerlo per 2 mesi ) con quella di FERPROST, integratore a base di Serenoa Repens che, già assunto in passato, non mi hai mai invece dato alcuna reazione di tipo allergico. In data 18/10 p.v. ho già prefissata una visita specialistica da medico proctologo ma, a questo punto, seguirò anche il suo consiglio e vedrò di fare anche una visita andrologica. E' mia intenzione, infatti, andare a fondo in questa situazione e cercare di capire meglio l'attuale mia problematica in essere. Desideravo, infine, chiederLe se l'esame per l'analisi del liquido prostatico con relativo studio dei globuli bianchi in esso contenuto è un tipo di esame doloroso e/o invasivo oppure no, e se mi potrebbe dire, per cortesia, in quale procedura lo stesso consisterebbe.
In attesa di una sua gentile e cortese risposta, La ringrazio anticipatamente.
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Prof. Giovanni Maria Colpi Andrologo, Urologo, Endocrinologo 1.6k 22
gentile lettore,

non è corretto intromettersi in un percorso terapuetico tracciato da un collega, nè tantomeno farlo attraverso un forum.
ricordi che il suo referente della salute è il medico di famiglia.

circa il liquido prostatico, questo viene ottenuto dopo massaggio della prostata per via rettale stimolata appositamente dal medico: è un po' fastidiosa, certo.


cordialità
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Utente
Utente
Gentile Dott. Colpi, in data 11/10 c.m. ho eseguito visita urologica privata nella quale esponevo il mio problema di tenesmo rettale accusato nelle settimane scorse nonché il fatto di andar soggetto a recidive di prostatiti. Premesso che nel 2008 subii, oltretutto, un'intervento di orchifunilectomia per senimona al testicolo sx (in virtù del quale seguii, e seguo tuttora l'iter di controlli medici periodici previsti ), e che in data 23/06/2011 da esami di laboratorio è emerso per me di avere Testosterone Totale = 3,20 ng/ml (range maschio adulto 3,5 - 10,0), in occasione della suddetta visita urologica dell'11/10 mi veniva prescritto assunzione dei seguenti farmaci: TOPSTER Supposte 3 mg (da prendere x 10 gg), OMNIC 0,4 mg (cps da assumere x 3 mesi, alla sera prima di coricarmi) e TESTOGEL gel 50 mg (Testosterone) 1 bustina/die x 3 mesi. Ora, relativamente a TESTOGEL, premesso che lo scopo dello stesso sarebbe quello di portare ad aumentare i miei valori di Testosterone Totale, dall'apposito bugiardino interno alla confezione leggo però che l'assunzione dello stesso potrebbe, tra gli eventuali effetti indesiderati, portare ad aumento del volume della prostata. A questo punto mi sorge spontanea una domanda: se il mio recente problema di tenesmo rettale (che ora sembra finalmente essersi risolto) è stato dovuto ad una sintomatologia legata comunque alla prostata, non diventa allora un "controsenso" che assuma del testosterone? Premetto che pur avendo un valore basso di Testosterone Totale non ho calo della libido, né difficoltà di erezioni tant'è vero che con la mia compagna riesco ad avere rapporti sessuali prolungati. Lei cosa sente di suggerirmi? Personalmente sono un pò timoroso ad assumere del testosterone dato che, comunque, si tratta pur sempre di ormoni e non di caramelle. A suo giudizio vale comunque la pena che io segua questa terapia a base di testosterone? La ringrazio x una sua cortese risposta.
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Prof. Giovanni Maria Colpi Andrologo, Urologo, Endocrinologo 1.6k 22
gentile lettore,


sono legittimi i suoi dubbi...
sottolineo che la terapia con testosterone va eseguita dopo conferma di bassi livelli di testosterone in 2 determinazioni.
giusto e corretto valutare insieme al paziente i dati relativi alla sessualità.

tuttavia è anche vero che il testosterone è un fattore trofico per la prostata quindi può aumentare le dimensioni prostatiche.

è ovvio che deve ridiscutere di tale terapia con il medico prescrittore, per parlare di questi dubbi legittimi.

cordialità
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Utente
Utente
Gentile Dott. Colpi, La ringrazio per la sua risposta. Domenica 16/10 ho concluso il ciclo di terapia antibiotica a base di LEVOXACIN 250 mg e, proprio ieri, ho terminato l'assunzione di TOPSTER Supposte 3 mg. Sostanzialmente di benefici concreti non ne ho riscontrato, nel senso che mi è ritornata quella fastidiosa sensazione di tenesmo rettale che, talvolta, si alterna invece ad una sensazione di tensione nella regione perianale la quale, peraltro, rende fastidiosa la postura da seduto e ciò mi influisce qualitativamente in maniera negativa in ambito lavorativo. Inoltre, ho riscontrato che l'assunzione di OMNIC 0,4 mg , oltre a produrmi delle eiaculazioni anomale ( ridotta emissione di liquido spermatico ), inizia a darmi delle noie a livello epatico per cui ho deciso di interrompere l'assunzione di tale farmaco sia perché non ho problemi nella minzione e sia perché non vorrei che nell'intento di curare un problema si finisca poi col crearne un altro di dimensioni peggiori a livello epatico ( es.: epatite o cirrosi epatica ). A questo punto, è mia intenzione eseguire esami per la valutazione di PSA Libero e Totale, TESTOSTERONE Libero e Totale, ecografia epatica, esami completi del sangue per la valutazione epatica e della creasi ematica, ricerca di presenza di eventuali globuli bianchi nel liquido prostatico. A dirla tutta, francamente non so più cosa pensare, nè che pesci pigliare anche perché tutti questi cocktail di farmaci cominciano un pò a pesarmi. Com'è possibile che, nonostante le cure eseguite, ancora io accusi dei problemi a livello prostatico? In tutta franchezza, Lei che cosa si sente ( o si sentirebbe ) di consigliarmi? In attesa di un suo riscontro, La ringrazio anticipatamente.
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Prof. Giovanni Maria Colpi Andrologo, Urologo, Endocrinologo 1.6k 22
Gentile lettore,

ha correttamente intrapreso un percorso terapeutico con un collega che deve appositamente e correttamente aggiornare circa gli effetti dell'OMNIC (prevedibili sulla eiaculazione, imprevisti sul fegato).

Ciò detto, purtroppo è quasi comune la percezione di fastidi perineali e/o rettali pur in assenza di documentata prostatite. Di certo la corretta funzione intestinale è fondamentale in tutti i casi. Ritengo che in sede di visita si debba pensare ad alternative per il dolore perineale, da valutare con lo specialista.

ripeta il pannello di esami che le hanno prescritto.

cordialità
[#10]
Utente
Utente
Gentile Dott. Colpi, La ringrazio per la sua cortese e sollecita risposta. Personalmente sono un pò perplesso sulla ragione per la quale questa sorta di tenesmo rettale ( se tale può effettivamente ritenersi ) persista poiché ritengo di avere un'alimentazione abbastanza corretta ed equilibrata nella quale non manca l'apporto di fibre tramite assunzione di cereali integrali, frutta e verdura, oltre all'assunzione di fermenti lattici probiotici. Purtroppo la mia attività lavorativa di terminalista video mi porta a svolgere il mio lavoro prevalentemente da seduto, quindi un'attiività fondamentalmente sedentaria. Non a caso, infatti, i fastidi tendo ad accusarli dopo qualche ora che sono seduto attraverso una sensazione di compressione in corrispondenza appunto della zona anale e perianale. Fermo restando che seguirò i suoi consigli Le vorrei però chiedere quanto segue, anche al fine di fugare alcuni miei dubbi. Nel 2006 sono stato purtroppo soggetto ad episodio di Clamidia Tracomathys che è stata poi debellata tramite bombardamenti antibiotici. E' possibile che tale batterio possa essere stato l'artefice materiale di ciò che oggi è questa mia prostatite cronica con i suoi annessi & connessi? Il caffé ed il cioccolato sono da ritenersi dannosi per chi soffre di prostatite? Premesso che con la mia compagna ho un buon feeling sia sul piano affettivo che sessuale, e che per ragioni logistiche ci vediamo ogni 2 settimane nei weekend, è da considerarsi comunque per me (...o, più esattamente per la mia prostata ) controproducente fare sesso con la mia compagna anche 2 volte al giorno ( prevalentemente alla sera e al mattino ) premesso che, talvolta, faccio con lei del sesso anale non protetto? La masturbazione, intesa come pratica coadiuvante per calmare il proprio desiderio erotico allorché non si può fare l'amore con la propria compagna, è da considerarsi dannosa quando si soffre di prostatite? Quando si soffre di prostatite sarebbe utile usare il profilattico? Grazie ancora per una sua ulteriore risposta in merito a quanto sopra.
Prostatite

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