Esami urinari
Salve! In occasione della ricerca della causa di una febbricola persistente da diverso tempo, il mio medico mi ha richiesto diversi esami tra cui l' esame completo urine che ha evidenziato la presenza nell' ultime righe (SEDIMENTO): Leucociti: numerosi, Emazie: alcune, Cellule b.v.u.: discreto numero, Fosfati amorfi. Il medico mi ha poi richiesto una urinocoltura che è risultata negativa e mi ha di nuovo fatto fare le analisi delle urine dove vi sono ancora tracce di sangue e leucociti e fosfati amorfi. Adesso vuole prescrivermi un tampone uretrale o in alternativa mi fà fare delle analisi sierologiche per la ricerca degli anticorpi anti-clamydia e ureoplasma. Ammetto di avere un pò di fastidio e bruciore ad urinare ma ho avuto una brutta influenza che è forse la causa di questi strascichi febbrili. Questi batteri di cui mi sono informato anche su internet, si possono prendere in altri modi oltre che per contatto sessuale? (ad esempio frequentando bagni pubblici); è il caso che esegua queste analisi visto i sintomi che hò oppure posso rimandarli? Una riduzione delle difese immunitarie può favorire la comparsa di infezioni urinarie e causare febbre? In attesa della risposta vi ringrazio e vi auguro buone feste e buon lavoro.
[#1]
gentile utente
la presenza di leucociti nelle urine è segno aspecifico di infezione delle vie urinarie. Un aumento massivo dei leucociti è generalmente indice di infezione acuta. Un aumento moderato può essere indice di glomerulonefrite, cistite acuta o cronica, ed altre patologie delle vie urinarie.
Cristalli: sono spesso presenti nelle urine, anche in assenza di particolari problemi; i più comuni sono i fosfati amorfi, il fosfato di calcio, i fosfati tripli, il carbonato di calcio, i cristalli di acido urico, gli urati amorfi e l’ossalato di calcio.
Tra i cristalli rilevabili in corso di stati patologici vi sono:
la leucina, che può segnalare insufficienza epatica;
la cistina, che può segnalare patologie a livello renale;
la tiroxina, tipicamente aumentata nell’insufficienza epatica;
i cristalli di sulfadiazina, la cui presenza è in relazione all’assunzione di sulfamidici.
Le chiedo se magari l'urinocultura è stata eseguita in corso di trattamento antibiotico.
Comunque indagare l'eventuale agente di una flogosi delle vie urinarie, è un attegiamento corretto, valutando che spesso esse sono silenti.
Non credo che alla Sua età ed in assenza di comorbidità sia giusto parlare di "riduzione delle difese immunitarie".
Cordialmente
la presenza di leucociti nelle urine è segno aspecifico di infezione delle vie urinarie. Un aumento massivo dei leucociti è generalmente indice di infezione acuta. Un aumento moderato può essere indice di glomerulonefrite, cistite acuta o cronica, ed altre patologie delle vie urinarie.
Cristalli: sono spesso presenti nelle urine, anche in assenza di particolari problemi; i più comuni sono i fosfati amorfi, il fosfato di calcio, i fosfati tripli, il carbonato di calcio, i cristalli di acido urico, gli urati amorfi e l’ossalato di calcio.
Tra i cristalli rilevabili in corso di stati patologici vi sono:
la leucina, che può segnalare insufficienza epatica;
la cistina, che può segnalare patologie a livello renale;
la tiroxina, tipicamente aumentata nell’insufficienza epatica;
i cristalli di sulfadiazina, la cui presenza è in relazione all’assunzione di sulfamidici.
Le chiedo se magari l'urinocultura è stata eseguita in corso di trattamento antibiotico.
Comunque indagare l'eventuale agente di una flogosi delle vie urinarie, è un attegiamento corretto, valutando che spesso esse sono silenti.
Non credo che alla Sua età ed in assenza di comorbidità sia giusto parlare di "riduzione delle difese immunitarie".
Cordialmente
Cordiali Saluti
Dr. Alessandro D'Angelo
(email: alessandro.dangelo@grupposamed,com)
[#2]
caro lettore,
senza voler esprimere giudizi diversi da quelli del suo Medico Curante che sicuramente la conosce a fondo e la avrà visitata accuratamente le vorrei dire che in un caso analogo che si presentasse alla mia attenzione aspetterei qualche giorno per valutare l'intensità della sintomatologia prima di mettere in atto indagini microbiologiche che , altrimenti, potrebbero essere falsate da precedenti terapie
Cari saluti
senza voler esprimere giudizi diversi da quelli del suo Medico Curante che sicuramente la conosce a fondo e la avrà visitata accuratamente le vorrei dire che in un caso analogo che si presentasse alla mia attenzione aspetterei qualche giorno per valutare l'intensità della sintomatologia prima di mettere in atto indagini microbiologiche che , altrimenti, potrebbero essere falsate da precedenti terapie
Cari saluti
Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org
[#3]
Ex utente
Salve! Ringrazio i medici che hanno risposto alla domanda su urologia che ho inviato in riferimento agli esami urinari. Ritengo i vostri consigli utili e indicativi ma non ho avuto una precisa risposta. Volevo infatti sapere con quali altre vie di trasmissione possibili (oltre che per contatto sessuale diretto) si possono contrarre infezioni sostenute da chlamydia trachomatis, ureaplasma, gonococco ecc. Ad esempio vi sono rischi frequentando bagni pubblici, spogliatoi oppure al mare od in piscina (anche per gli uomini). Scusate per la mia superficialità nella precedente domanda: non ho mai assunto antibiotici per questo problema prima dell' urinocoltura - Aggiungo: una ridotta introduzione di liquidi può causare infezioni vescicali o renali? La prostatite infettiva viene evidenziata sempre con l' urinocoltura? e questa può talvolta risultare negativa anche in presenza di batteri patogeni? _ Grazie mille e buon lavoro.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 15.7k visite dal 26/12/2007.
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