Glande arrossato
Buonasera,
premettendo che ho un appuntamento lunedì prossimo con un urologo di mia fiducia, vi pregherei di preannunciarmi ciò che potrei aspettarmi di ascoltare.
Sostanzialmente ho ricevuto all'età di 14 anni il taglio del frenulo. Devo anche dire che nonostante quell'intevento non sono mai riuscito ad espellere completamente il mio glande durante la fase di erezione del pene e devo pur dire di aver sofferto sempre di una eccessiva sensibilità dello stesso con grossa difficoltà anche a toccare quella che mi è sempre apparsa come una sorta di "pelle viva"... ma ciò nonostante sono sempre ruscito ad avere rapporti intimi senza troppe difficoltà. Ultimamente però con la mia fidanzata ho riscontrato delle difficoltà a praticare determinate posizioni provando un particolare fastidio. Devo anche precisare che uso sempre il preservativo e credo di poter affermare che è proprio grazie allo stesso che riesco a fare in modo che il prepuzio non scopri completamente il glande (che, ripeto, comunque avrebbe difficoltà ad essere espulso completamente in fase di erezione) evitando, in questo modo, un contatto eccessivo del glande che mi darebbe fastidio.
Venendo agli ultimissimi giorni, ho un arrossamento eccessivo (color sangue, praticamente) alla corona del glande ed inoltre, fino a ieri, quando espellevo il glande stesso, provavo un dolorosissimo fastido, quasi insopportabile, ma per fortuna di breve durata.
Quest'ultimo bruciore per fortuna ora è passato ma persiste ancora il rossore anomalo.
Insomma, a valle di quanto detto, previa la visita diretta con il mio urologo, potrei essere io stesso ad avanzare la proposta di operare una bella circoncisione per risolvere una volta per tutte questi piccoli problemi o è sempre e comunque preferibile continuarlo a tenere a riposo?
E' normale dover provare dolore ogni tanto durante i rapporti intimi?
E' effettivamente un mio problema? O devo credere che possa essere un "problema di incastro" con la mia fidanzata?
Grazie anticipatamente per le sollecite risposte a cui, se necessario, potrei far seguire qualche foto chiarificatrice dello stato attuale del mio povero "pene".
Buona sera.
premettendo che ho un appuntamento lunedì prossimo con un urologo di mia fiducia, vi pregherei di preannunciarmi ciò che potrei aspettarmi di ascoltare.
Sostanzialmente ho ricevuto all'età di 14 anni il taglio del frenulo. Devo anche dire che nonostante quell'intevento non sono mai riuscito ad espellere completamente il mio glande durante la fase di erezione del pene e devo pur dire di aver sofferto sempre di una eccessiva sensibilità dello stesso con grossa difficoltà anche a toccare quella che mi è sempre apparsa come una sorta di "pelle viva"... ma ciò nonostante sono sempre ruscito ad avere rapporti intimi senza troppe difficoltà. Ultimamente però con la mia fidanzata ho riscontrato delle difficoltà a praticare determinate posizioni provando un particolare fastidio. Devo anche precisare che uso sempre il preservativo e credo di poter affermare che è proprio grazie allo stesso che riesco a fare in modo che il prepuzio non scopri completamente il glande (che, ripeto, comunque avrebbe difficoltà ad essere espulso completamente in fase di erezione) evitando, in questo modo, un contatto eccessivo del glande che mi darebbe fastidio.
Venendo agli ultimissimi giorni, ho un arrossamento eccessivo (color sangue, praticamente) alla corona del glande ed inoltre, fino a ieri, quando espellevo il glande stesso, provavo un dolorosissimo fastido, quasi insopportabile, ma per fortuna di breve durata.
Quest'ultimo bruciore per fortuna ora è passato ma persiste ancora il rossore anomalo.
Insomma, a valle di quanto detto, previa la visita diretta con il mio urologo, potrei essere io stesso ad avanzare la proposta di operare una bella circoncisione per risolvere una volta per tutte questi piccoli problemi o è sempre e comunque preferibile continuarlo a tenere a riposo?
E' normale dover provare dolore ogni tanto durante i rapporti intimi?
E' effettivamente un mio problema? O devo credere che possa essere un "problema di incastro" con la mia fidanzata?
Grazie anticipatamente per le sollecite risposte a cui, se necessario, potrei far seguire qualche foto chiarificatrice dello stato attuale del mio povero "pene".
Buona sera.
[#1]
Gentile utente,
non è normale provare dolore durante un rapporto e quindi come tale è opportuna una visita come da lei programmata per valutare l'entità del problema e stabilirne la causa propria o della partner per poi decidere la terapia più adeguata.
In questa fase è sconsigliabile qualsiasi tipo di approccio sessuale.
non è normale provare dolore durante un rapporto e quindi come tale è opportuna una visita come da lei programmata per valutare l'entità del problema e stabilirne la causa propria o della partner per poi decidere la terapia più adeguata.
In questa fase è sconsigliabile qualsiasi tipo di approccio sessuale.
Cordiali saluti
Gino Scalese
[#2]
Gentile utente,
non è normale provare dolore durante un rapporto e quindi come tale è opportuna una visita come da lei programmata per valutare l'entità del problema e stabilirne la causa propria o della partner per poi decidere la terapia più adeguata.
In questa fase è sconsigliabile qualsiasi tipo di approccio sessuale.
non è normale provare dolore durante un rapporto e quindi come tale è opportuna una visita come da lei programmata per valutare l'entità del problema e stabilirne la causa propria o della partner per poi decidere la terapia più adeguata.
In questa fase è sconsigliabile qualsiasi tipo di approccio sessuale.
[#3]
Ex utente
Gentili dottori,
dopo aver effettuato dal mio urologo di fiducia una serie di tamponi (uretrali ed anali) che, tra le altre cose, non mi aspettavo essere così fastidiosi :-( , dai risultati si evidenzia la presenza il patogeno "enterococcus faecalis". Inoltre le voci relative all'antibiogramma ha dato i seguenti risultati:
Tetraciclina, Pefloxacina, Ofloxacina, Doxicillina, Eritromicina, ClaritromicinA, Minociclina, Josamicina, Clindamicina tutti sensibili con i rispettivi valori di riferimento: 8, 16, 4, 8, 16, 16, 8, 8, 8.
A valle di quanto scritto e fermo restando che lunedì porterò i risultati al mio urologo di fiducia cosa devo aspettarmi di sentire dallo stesso?
In che modo poso aver contratto il patogeno considerando che l'unica volta che mi sono passato lo sfizio di praticare un rapporto anale ho usato il profilattico e comunque in tutti i miei rapporti ho sempre e comunque usato il profilattico?
E' curabile questo patogeno?
Potrebbe essere proprio questo batterio a causare questo generale arrossamento del glande e dell'uretra con eccessiva e quasi insopportabile ipersensibilità?
Insomma potrò mai usare questo "benedetto/maledetto" strumento al 100% delle sue potenzialità?
Grazie anticipatamente per le risposte che mi aspetto numerose e sollecite.
dopo aver effettuato dal mio urologo di fiducia una serie di tamponi (uretrali ed anali) che, tra le altre cose, non mi aspettavo essere così fastidiosi :-( , dai risultati si evidenzia la presenza il patogeno "enterococcus faecalis". Inoltre le voci relative all'antibiogramma ha dato i seguenti risultati:
Tetraciclina, Pefloxacina, Ofloxacina, Doxicillina, Eritromicina, ClaritromicinA, Minociclina, Josamicina, Clindamicina tutti sensibili con i rispettivi valori di riferimento: 8, 16, 4, 8, 16, 16, 8, 8, 8.
A valle di quanto scritto e fermo restando che lunedì porterò i risultati al mio urologo di fiducia cosa devo aspettarmi di sentire dallo stesso?
In che modo poso aver contratto il patogeno considerando che l'unica volta che mi sono passato lo sfizio di praticare un rapporto anale ho usato il profilattico e comunque in tutti i miei rapporti ho sempre e comunque usato il profilattico?
E' curabile questo patogeno?
Potrebbe essere proprio questo batterio a causare questo generale arrossamento del glande e dell'uretra con eccessiva e quasi insopportabile ipersensibilità?
Insomma potrò mai usare questo "benedetto/maledetto" strumento al 100% delle sue potenzialità?
Grazie anticipatamente per le risposte che mi aspetto numerose e sollecite.
[#5]
Gentile utente,
non è necessario avere un rapporto anale per contrarre una infezione in quanto la si può anche contrarre con la fisiologica penetrazione vaginale od in seguito a rapporti orali cambia solo la probabilità che tale evento avvenga.
non è necessario avere un rapporto anale per contrarre una infezione in quanto la si può anche contrarre con la fisiologica penetrazione vaginale od in seguito a rapporti orali cambia solo la probabilità che tale evento avvenga.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 2.6k visite dal 21/09/2011.
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