Prostatite sintomatica abatterica

Buonasera, sono nuovamente qui a chiedere consulto...quelo pratico lo faccio da tre anni passando di dottore in dottore senza per altro aver concluso nulla, se non la perdita di diverse setimne di vacanza investite in visite specialistiche...e un inizio di sintomi da depressione, dipesi dal grande sconforto.
Inizia tutto con sintomi urinari, mi viene richiesto dopo una prima cura di anitinfiammatori e antibiotici generici, di effettuare:
Urinocultura, spermocultura, citologia urinaria, eco transrettale, tampone uretrale, cistoscopia uretrale.....tutto nell'arco di 3 anni (nizio sintomatologia nov. 2008) e ripetuto in diverse condizioni...nulla....
ora di nuovo diagnosticata prostatite abatterica da attaccare nuovamente con antinfiammatori (prima o poi qualcuno mi regalera un fegato nuovo): mi chiedo come mai tutte queste ricadute nell'arco di max 3-4 mesi, salvo un periodo dove i sintomi urinari erano diminuiti, ma sostituiti da torpore gamba dx, "accavvallamento" muscoli anca e bruciore cosce-inguine.......
HO 30 ani e vorrei condurre una vita normale, no denro e fuori dagli stui medici per sentirmi dire: ha un'infiammazione ma non so da cosa può dipendere, ha provato....si tutto, Osteopatia, posturologia,RM doorso lombare, colonscopia,tutto negativo...cosa c'è che infiamma tutto? la prostatite mi accompagna silenziosa con dolori muscolari, impossibilità di andare in bici,dolori schiena, pelvi contratte.....vi prego aiutatemi, almeno con una speranza di vita 95% nella qualità, è un ncubo stare male cosi ogni 2 mesi per 3 lunghi anni...
Grazie in anticipo
muscoli anca
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Dr. Mario De Siati Urologo, Andrologo 2.9k 86
Gentile signore, i media hanno inculcato l'dea che la medicina possa risolvere tutti i problemi di salute dell'uomo , ma purtroppo non è cosi. Per la prostatite cronica abatterica (prostatodinia) si va per tentativi terapeutici con risultati non sempre soddisafacenti. Questa entità clinica ,non grave ,ma fastidiosa per il paziente spesso guarisce spontaneamente quando ormai il paziente si è rassegnato a convivere con essa.

Distinti saluti.

Dott. Mario De Siati Urologo-Andrologo esercita a Foggia,Taranto,Altamura (Bari),Brindisi

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Dr. Enrico Conti Urologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Andrologo 2.3k 51
Gentile utente, la Sua situazione è anche definita Sindrome da dolore pelvico cronico, proprio per intendere un generale coinvolgimento delle strutture ivi contenute, con dolori spesso diffusi e capricciosi. In molti casi (come nel Suo) non è possibile riscontrare la presenza di batteri nella prostata e non è chiaro che cosa concorra a mantenere questi sintomi. Sono state fatte moltissime ipotesi sul ruolo di mediatori del dolore (citochine), sul ruolo di circuiti nervosi normalmente silenti che invece si attiverebbero nel dolore cronico. La realtà è che, nonostante le ipotesi formulate e gli studi svolti, non esiste ancora una terapia causale: le strade da percorrere sono a mio avviso due. La prima consiste nel riuscire a ridurre il coinvolgimento emotivo nei confronti dei sintomi, la seconda nell'avere la pazienza di sperimentare (sotto la guida dell'urologo curante!) varie terapie fino a trovare la migliore nel Suo personale caso. Cordiali saluti

Dr. Enrico Conti
Specialista in Urologia e Andrologia
Primario Urologo ASL 5 Spezzino

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