Ureaplasma ed infertilità

Salve, dopo rimozione di varicocele per via endoscopica nel 2007 (mobilità: 24%; forme tipiche: 10% leucociti: alcuni), e poi per recidiva varicocelectomia nel 2008 (mobilità: 31%; forme tipiche: 10%; leucociti: diversi), i valori erano migliorati nel 2010 (mobilità:37%; forme tipiche 24%; leucociti: alcuni) e il dolore attenuato. Ripetuto lo spermiogramma nel 2011 i valori sono nuovamente peggiorati (mobilità: 20%; Forme tipiche: 8%; leucociti: alcuni) accompagnati da un lieve dolore al testicolo sinistro. Al consulto con l'urologo mi è stato esclusa la recidiva da varicocele ed ho eseguito una spermiocoltura ed un tampone vaginale alla mia compagna. Il tampone vaginale è risultato positivo per ureaplasma mentre la spermiocoltura negativa. L'urologo ha prescritto ad entrambi terapia antibiotica con bassado 2 compresse al giorno per 15 giorni al mese, per 3 mesi, giustificando la negatività della spermiocoltura con il fatto che il batterio può non essere rilevato ma comunque presente causa di scarsa fertilità.
Specifico che in tutte le analisi i seguenti valori sono sempre stati costanti (volume eiaculato: 2,6 ml; concentrazione: 40milioni/ml; ph: 8.2; viscosità: aumentata).
1. E' possibile avere un'infezione pur avendo una spermiocoltura negativa?
2. Per giustificare un'infezione non sarebbe stato meglio eseguire un tampone uretrale?
3. La terapia prescritta non è troppo prolungata?
4. L'ureaplasma puo' essere effettivamente causa di infertilità?
5. Se la diagnosi non è corretta, quali sono gli esami che potrebbero chiarire la causa del problema?
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Dr. Giuseppe Quarto Urologo, Andrologo 7k 173
caro utente putroppo l'ureoplasma è un batterio molto dfficile in quanto spesso è presente nelle donne in forma asintomatica e egli uomini di difficile riscontro, a questo punto in assenza di altre cause, è cmq consigliabile fare la terapia

Dott. Giuseppe Quarto. Urologo andrologo
rep urologia Ist. tumori Napoli fond Pascale
www.andrologo-urologo.com

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Utente
Utente
Dottore, grazie per la risposta, ma restano i seguenti dubbi:
2. Per giustificare un'infezione non sarebbe stato meglio eseguire un tampone uretrale?
3. La terapia prescritta non è troppo prolungata?
4. L'ureaplasma puo' essere effettivamente causa di infertilità?
5. Se la diagnosi non è corretta, quali sono gli esami che potrebbero chiarire la causa del problema?
Aggiungo che il consulto con un medico infettivologo mi ha evidenziato ulteriori dubbi, visto il suo parere:
- l'ureaplasma è un batterio comune nel 70% delle donne e anche se debellato facilmente recidivante
- la terapia antibiotica prescritta non è specifica
- non c'è evidenza scientifica che l'ureaplasma sia causa di infertilità
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Dr. Roberto Mallus Urologo 5.5k 109
Gent.le utente,
segua i consigli del curante,anche per i tempi di cura. Infatti anche se la spermiocoltura è risultata negativa per l'ureoplasma è stata positiva la ricerca nel tampone vaginale.ed inoltre la negatività non è assoluta.
Riguardo alle sue perplessità certamente non vi sono certezze assolute ma questo accade molte volte nella pratica medica e non per questo non ci si cura.L'infettivologo Le ha detto giustamente della presenza saprofitaria dell'ureoplasma nella donna , ma non può avere conoscenza di tutta la sua storia clinica e cmq non è il suo curante.
Cordiali saluti

Dott.Roberto Mallus

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