Per questo suppongo si tratti di fimosi congenita
Salve.
Ho 38 anni e, nonostante i miei ricordi infantili siano molto confusi, non penso di aver mai visto il mio glande per intero in vita mia, ne’ a riposo ne’ in erezione. Per questo suppongo si tratti di fimosi congenita.
In età adolescenziale riuscivo - a fatica e con dolore - a scoprire il glande solo parzialmente. Poi ho smesso di provarci per vivere più sereno.
Dopo il "rodaggio" dei primi rapporti sessuali (20 anni fa) ho conquistato una vita sessuale piena e appagante con la mia ragazza di allora, così come con le compagne che ho avuto successivamente e con la mia attuale. Ho sempre provato un piacere molto intenso nell'atto sessuale (che sento dipendere anche dalla copertura e lubrificazione del glande da parte del prepuzio).
Mai avuto problemi come eiaculazione precoce, infiammazioni, difficoltà di erezione, dolori durante l'atto sessuale, infezioni, difficoltà a orinare, pruriti, ecc.
Non penso di avere problemi di fertilità, dal momento che - dopo aver interrotto l'uso dei profilattici per provare (recentemente) ad avere un figlio con la mia attuale compagna - lei è rimasta subito incinta (salvo poi avere un microaborto, ma questo immagino proprio non dipenda dalla mia fimosi).
I diversi urologi che mi hanno visitato negli ultimi 20 anni – tutti concordi nell’individuare il rischio maggiore del mio problema nell’igiene e nelle possibili future infezioni (causa di problemi ben più gravi) – hanno tuttavia dato interpretazioni diverse sulla potenziale risoluzione del problema: intervento plastico per frenulo corto, invito a fare autonomamente tentativi di scappellamento con l’ausilio di una pomata anestetica, possibilità di rimanere nella mia condizione prestando una particolare cura all’igiene (evitando le inquietanti complicazioni della circoncisione messe in luce dall’American Academy of Pediatrics), circoncisione parziale (per non rinunciare alle importantissime funzioni del prepuzio), circoncisione totale (per evitare il calvario del recidivare).
La maggior parte di queste opzioni si basano sulla necessità di correggere fisicamente la fimosi (anche quando essa non crea alcun problema sessuale o fisiologico al paziente) piuttosto che neutralizzarne le conseguenze, presentano una serie di pro e di contro, generano confusione nel paziente su quale sia il male minore.
Dunque mi chiedo: non esiste una qualche terapia medica anti-infettiva (e non chirurgica) non tanto per "correggere" la fimosi (cosa che a me non interessa, visto che ci convivo felicemente da 38 anni) quanto per tamponare o scongiurare eventuali problematiche - anche gravi - che la fimosi può generare nel tempo?
Possibile che - nel 2011 - non ci sia altro modo per fronteggiare gli inconvenienti (futuri - eventuali) dell'accumulo di smegma o prevenire e/o riconoscere in tempo le infezioni che può provocare, se non sottopormi ad un'operazione che proprio non è nelle mie corde e che mi creerebbe diverse complicazioni fisiche e psicologiche?
Grazie in anticipo
Ho 38 anni e, nonostante i miei ricordi infantili siano molto confusi, non penso di aver mai visto il mio glande per intero in vita mia, ne’ a riposo ne’ in erezione. Per questo suppongo si tratti di fimosi congenita.
In età adolescenziale riuscivo - a fatica e con dolore - a scoprire il glande solo parzialmente. Poi ho smesso di provarci per vivere più sereno.
Dopo il "rodaggio" dei primi rapporti sessuali (20 anni fa) ho conquistato una vita sessuale piena e appagante con la mia ragazza di allora, così come con le compagne che ho avuto successivamente e con la mia attuale. Ho sempre provato un piacere molto intenso nell'atto sessuale (che sento dipendere anche dalla copertura e lubrificazione del glande da parte del prepuzio).
Mai avuto problemi come eiaculazione precoce, infiammazioni, difficoltà di erezione, dolori durante l'atto sessuale, infezioni, difficoltà a orinare, pruriti, ecc.
Non penso di avere problemi di fertilità, dal momento che - dopo aver interrotto l'uso dei profilattici per provare (recentemente) ad avere un figlio con la mia attuale compagna - lei è rimasta subito incinta (salvo poi avere un microaborto, ma questo immagino proprio non dipenda dalla mia fimosi).
I diversi urologi che mi hanno visitato negli ultimi 20 anni – tutti concordi nell’individuare il rischio maggiore del mio problema nell’igiene e nelle possibili future infezioni (causa di problemi ben più gravi) – hanno tuttavia dato interpretazioni diverse sulla potenziale risoluzione del problema: intervento plastico per frenulo corto, invito a fare autonomamente tentativi di scappellamento con l’ausilio di una pomata anestetica, possibilità di rimanere nella mia condizione prestando una particolare cura all’igiene (evitando le inquietanti complicazioni della circoncisione messe in luce dall’American Academy of Pediatrics), circoncisione parziale (per non rinunciare alle importantissime funzioni del prepuzio), circoncisione totale (per evitare il calvario del recidivare).
La maggior parte di queste opzioni si basano sulla necessità di correggere fisicamente la fimosi (anche quando essa non crea alcun problema sessuale o fisiologico al paziente) piuttosto che neutralizzarne le conseguenze, presentano una serie di pro e di contro, generano confusione nel paziente su quale sia il male minore.
Dunque mi chiedo: non esiste una qualche terapia medica anti-infettiva (e non chirurgica) non tanto per "correggere" la fimosi (cosa che a me non interessa, visto che ci convivo felicemente da 38 anni) quanto per tamponare o scongiurare eventuali problematiche - anche gravi - che la fimosi può generare nel tempo?
Possibile che - nel 2011 - non ci sia altro modo per fronteggiare gli inconvenienti (futuri - eventuali) dell'accumulo di smegma o prevenire e/o riconoscere in tempo le infezioni che può provocare, se non sottopormi ad un'operazione che proprio non è nelle mie corde e che mi creerebbe diverse complicazioni fisiche e psicologiche?
Grazie in anticipo
[#1]
Caro Utente,se e' presente una fimosi,l'unica soluzione e' il ricorso alla terapia chirurgica.Non credo che ,al momento,una soluzione farmacologica e/o una maggiore attenzione all'igiene,possano essere considerate delle soluzioni valide nel tempo.La vedo convinto della Sua decisione ma,mi creda,e' fuori strada.Cordialita'.
Dr. Pierluigi Izzo
www.studiomedicoizzo.it
info@studiomedicoizzo.it
[#2]
Ex utente
Salve Dottore,
La ringrazio molto per la tempestiva risposta.
Dunque approfitterò ancora della disponibilità (Sua o di chi interverrà in mio aiuto) e dell'efficienza di questo utilissimo sito.
Un mio amico mi ha raccontato di essere anche lui stato affetto da fimosi, che per questo intorno ai 17 anni si è sottoposto a una circoncisione totale che - oltre a procurargli un "dolore infernale" per più di 15 giorni - ha diminuito di molto la sensibilità del suo glande e il piacere che prova nei rapporti sessuali, influendo anche negativamente nel suo successivo relazionarsi con l'altro sesso. "Tornassi indietro non mi sottoporrei mai a una circoncisione totale", mi ha detto (sconsigliando anche me in tal senso).
D’altra parte l’American Academy of Pediatrics (APA), l’istituzione che - a quanto leggo su www.peneinforma.com - ha più approfonditamente studiato la circoncisione e i suoi effetti immediati e a lungo termine, tende a scoraggiare la circoncisione riportando una serie di inquietanti complicazioni ad essa legate:
- lacerazioni
- skin bridges (‘ponti’ che si creano tra la parte non rimossa del prepuzio e la corona del glande)
- meatiti (infiammazioni del meato urinario)
- stenosi meatica
- ritenzione urinaria
- necrosi del glande
- emorragie
- infezioni
- perdita di sensibilità del pene
E, a lungo termine, tali complicazioni possono causare (leggo):
- affezioni dell’epidermide
- cicatrizzazione macroscopica
- erezioni dolorose
- sanguinamento della cicatrice durante i rapporti sessuali prolungati
- incurvamento del pene dovuta a un’ablazione asimmetrica
- deformazione e perdita progressiva di sensibilità del glande
- necessità di stimolazione eccessiva e dolorosa per raggiungere l’orgasmo.
L'APA - leggo ancora - ha inoltre svolto diverse ricerche mirate a identificare concretamente tutte le funzioni del prepuzio e ha scoperto che questa piccola parte di pelle, svolge in realtà funzioni molto importanti strettamente collegate al piacere sessuale.
- Il prepuzio è la parte più erogena del pene per quantità, concentrazione, e qualità dei recettori sensoriali. Il prepuzio contiene oltre 1000 terminazioni nervose: tagliandolo si taglia parte del piacere sessuale.
- Il prepuzio contiene la mucosa, che riveste un ruolo fondamentale in tutto il meccanismo sensoriale del pene
- Il prepuzio non è un tessuto ridondante, nel senso che nessuna altra parte del corpo umano lo può sostituire, o dar luogo alle stesse sensazioni
- Il prepuzio serve a proteggere il glande a mantenerne sottile la pelle, conservandone intatta la sensibilità prevista dalla natura.
- Il prepuzio procura sensazioni molto forti, e ha una funzione di autolubrificazione.
- Durante i rapporti sessuali, il prepuzio scorre sul pene rendendo la qualità della frizione più dolce e meno abrasiva. Ovviamente questa funzione viene persa completamente a seguito della circoncisione.
- Il prepuzio mantiene il glande umido e protetto per tutta la vita, conservando il pieno piacere sessuale fino agli ultimi decenni, quando un uomo ha bisogno di una più intensa stimolazione fisica per ottenere e mantenere un'erezione (alcuni uomini avanti con gli anni dicono che il loro glande rimasto scoperto dopo la circoncisione è diventato coriaceo come una rotula).
D'altra parte io stesso - pur nella mia ignoranza - ho la netta sensazione che buona parte del mio piacere sessuale sia legato al prepuzio e alla copertura e lubrificazione del glande.
Dunque che senso ha, per un paziente che convive bene con la propria fimosi, sottoporsi a una circoncisione totale per evitare infezioni e poi incappare potenzialmente - una volta circonciso - in una serie di altre complicazioni (tra cui anche infezioni)?
Discorso diverso naturalmente sarebbe per chi ha una serie di problemi nella sfera sessuale e/o nella minzione legati alla fimosi e vede nella circoncisione una liberazione da questi problemi... Ma non è proprio il mio caso!
In effetti, su questo stesso sito, ho letto che il prof. Carlo Grassi afferma: "in sincerità ritengo superato l'intervento di circoncisione", illustrando accuratamente la "correzione plastica della fimosi in anestesia locale", e individuando in essa il "modo ottimale alla correzione di tutte le forme di fimosi" con "modalità che in modo atraumatico ed indolore preservino la integrità morfofunzionale del prepuzio", con vantaggi estetici, funzionali e psicologici...
Forse questa potrebbe essere la soluzione che fa al caso mio...
Tuttavia...
Mi spaventa anche questa, sia perché non è esente dal dolore post-operatorio e dalla successiva desensibilizzazione del glande (anche se forse in misura leggermente minore grazie alla conservazione del prepuzio) sia per la tendenza a recidivare delle soluzioni "non drastiche" di correzione della fimosi su cui l'ultimo urologo che mi ha visitato mi ha messo in guardia: ho letto resoconti di persone che hanno dovuto ripetere una o più volte interventi di circoncisione parziale, vivendo dei veri e propri calvari, compreso il peggiore dei miei incubi (la parafimosi)...
D'altra parte mi sembra di aver capito che non siano esenti da questi rischi anche i metodi non chirurgici "fai da te", nonostante "gli stiramenti del prepuzio, effettuati con dolcezza e praticati sistematicamente dal giovane adulto su se stesso, talvolta abbinati all’uso di creme steroidee, possano migliorare un’eventuale situazione problematica nella maggior parte dei casi, secondo l’American Academy of Pediatrics" (fonte: www.androweb.it) e nonostante la recentissima (ed emblematica!) nascita di nuovi dispositivi medici acquistabili in farmacia - forse un pò sospetti ma comunque autorizzati dal Ministero della Salute - concepiti per curare la fimosi senza interventi chirurgici, e su cui ancora nessuno si esprime (v. www.phimostop.com)...
Per assurdo: piuttosto che operarmi, sarei tranquillamente disposto a inserire attraverso una siringa o una pompetta all'interno del prepuzio una qualche sostanza igienizzante/disinfettante subito dopo aver orinato o eiaculato (o anche a prescindere, una o più volte al giorno), massaggiando poi dolcemente la pelle del prepuzio per spanderla bene sul glande...
Possibile che in ambito medico ancora nessuno abbia mai pensato, per prevenire infezioni, a soluzioni simili o comunque alternative a una scopertura coatta e irreversibile del glande sotto i ferri, magari totalmente opposta alle esigenze e al sentire del paziente (come nel mio caso)?
Possibile che io sia l'unico a convivere felicemente con una fimosi?
Insomma: ho una vita sessuale felice e molto appagante, non ho alcun problema legato alla fimosi, sto cercando di avere un figlio, mi sento "rappresentato" dal mio prepuzio e vivrei la sua asportazione, l'impossibilità di ricoprire il glande e l'indesiderata metamorfosi della fisionomia del mio pene come una violenza e una mutilazione...
C'è qualcuno che ha un rimedio per me?
Grazie ancora
La ringrazio molto per la tempestiva risposta.
Dunque approfitterò ancora della disponibilità (Sua o di chi interverrà in mio aiuto) e dell'efficienza di questo utilissimo sito.
Un mio amico mi ha raccontato di essere anche lui stato affetto da fimosi, che per questo intorno ai 17 anni si è sottoposto a una circoncisione totale che - oltre a procurargli un "dolore infernale" per più di 15 giorni - ha diminuito di molto la sensibilità del suo glande e il piacere che prova nei rapporti sessuali, influendo anche negativamente nel suo successivo relazionarsi con l'altro sesso. "Tornassi indietro non mi sottoporrei mai a una circoncisione totale", mi ha detto (sconsigliando anche me in tal senso).
D’altra parte l’American Academy of Pediatrics (APA), l’istituzione che - a quanto leggo su www.peneinforma.com - ha più approfonditamente studiato la circoncisione e i suoi effetti immediati e a lungo termine, tende a scoraggiare la circoncisione riportando una serie di inquietanti complicazioni ad essa legate:
- lacerazioni
- skin bridges (‘ponti’ che si creano tra la parte non rimossa del prepuzio e la corona del glande)
- meatiti (infiammazioni del meato urinario)
- stenosi meatica
- ritenzione urinaria
- necrosi del glande
- emorragie
- infezioni
- perdita di sensibilità del pene
E, a lungo termine, tali complicazioni possono causare (leggo):
- affezioni dell’epidermide
- cicatrizzazione macroscopica
- erezioni dolorose
- sanguinamento della cicatrice durante i rapporti sessuali prolungati
- incurvamento del pene dovuta a un’ablazione asimmetrica
- deformazione e perdita progressiva di sensibilità del glande
- necessità di stimolazione eccessiva e dolorosa per raggiungere l’orgasmo.
L'APA - leggo ancora - ha inoltre svolto diverse ricerche mirate a identificare concretamente tutte le funzioni del prepuzio e ha scoperto che questa piccola parte di pelle, svolge in realtà funzioni molto importanti strettamente collegate al piacere sessuale.
- Il prepuzio è la parte più erogena del pene per quantità, concentrazione, e qualità dei recettori sensoriali. Il prepuzio contiene oltre 1000 terminazioni nervose: tagliandolo si taglia parte del piacere sessuale.
- Il prepuzio contiene la mucosa, che riveste un ruolo fondamentale in tutto il meccanismo sensoriale del pene
- Il prepuzio non è un tessuto ridondante, nel senso che nessuna altra parte del corpo umano lo può sostituire, o dar luogo alle stesse sensazioni
- Il prepuzio serve a proteggere il glande a mantenerne sottile la pelle, conservandone intatta la sensibilità prevista dalla natura.
- Il prepuzio procura sensazioni molto forti, e ha una funzione di autolubrificazione.
- Durante i rapporti sessuali, il prepuzio scorre sul pene rendendo la qualità della frizione più dolce e meno abrasiva. Ovviamente questa funzione viene persa completamente a seguito della circoncisione.
- Il prepuzio mantiene il glande umido e protetto per tutta la vita, conservando il pieno piacere sessuale fino agli ultimi decenni, quando un uomo ha bisogno di una più intensa stimolazione fisica per ottenere e mantenere un'erezione (alcuni uomini avanti con gli anni dicono che il loro glande rimasto scoperto dopo la circoncisione è diventato coriaceo come una rotula).
D'altra parte io stesso - pur nella mia ignoranza - ho la netta sensazione che buona parte del mio piacere sessuale sia legato al prepuzio e alla copertura e lubrificazione del glande.
Dunque che senso ha, per un paziente che convive bene con la propria fimosi, sottoporsi a una circoncisione totale per evitare infezioni e poi incappare potenzialmente - una volta circonciso - in una serie di altre complicazioni (tra cui anche infezioni)?
Discorso diverso naturalmente sarebbe per chi ha una serie di problemi nella sfera sessuale e/o nella minzione legati alla fimosi e vede nella circoncisione una liberazione da questi problemi... Ma non è proprio il mio caso!
In effetti, su questo stesso sito, ho letto che il prof. Carlo Grassi afferma: "in sincerità ritengo superato l'intervento di circoncisione", illustrando accuratamente la "correzione plastica della fimosi in anestesia locale", e individuando in essa il "modo ottimale alla correzione di tutte le forme di fimosi" con "modalità che in modo atraumatico ed indolore preservino la integrità morfofunzionale del prepuzio", con vantaggi estetici, funzionali e psicologici...
Forse questa potrebbe essere la soluzione che fa al caso mio...
Tuttavia...
Mi spaventa anche questa, sia perché non è esente dal dolore post-operatorio e dalla successiva desensibilizzazione del glande (anche se forse in misura leggermente minore grazie alla conservazione del prepuzio) sia per la tendenza a recidivare delle soluzioni "non drastiche" di correzione della fimosi su cui l'ultimo urologo che mi ha visitato mi ha messo in guardia: ho letto resoconti di persone che hanno dovuto ripetere una o più volte interventi di circoncisione parziale, vivendo dei veri e propri calvari, compreso il peggiore dei miei incubi (la parafimosi)...
D'altra parte mi sembra di aver capito che non siano esenti da questi rischi anche i metodi non chirurgici "fai da te", nonostante "gli stiramenti del prepuzio, effettuati con dolcezza e praticati sistematicamente dal giovane adulto su se stesso, talvolta abbinati all’uso di creme steroidee, possano migliorare un’eventuale situazione problematica nella maggior parte dei casi, secondo l’American Academy of Pediatrics" (fonte: www.androweb.it) e nonostante la recentissima (ed emblematica!) nascita di nuovi dispositivi medici acquistabili in farmacia - forse un pò sospetti ma comunque autorizzati dal Ministero della Salute - concepiti per curare la fimosi senza interventi chirurgici, e su cui ancora nessuno si esprime (v. www.phimostop.com)...
Per assurdo: piuttosto che operarmi, sarei tranquillamente disposto a inserire attraverso una siringa o una pompetta all'interno del prepuzio una qualche sostanza igienizzante/disinfettante subito dopo aver orinato o eiaculato (o anche a prescindere, una o più volte al giorno), massaggiando poi dolcemente la pelle del prepuzio per spanderla bene sul glande...
Possibile che in ambito medico ancora nessuno abbia mai pensato, per prevenire infezioni, a soluzioni simili o comunque alternative a una scopertura coatta e irreversibile del glande sotto i ferri, magari totalmente opposta alle esigenze e al sentire del paziente (come nel mio caso)?
Possibile che io sia l'unico a convivere felicemente con una fimosi?
Insomma: ho una vita sessuale felice e molto appagante, non ho alcun problema legato alla fimosi, sto cercando di avere un figlio, mi sento "rappresentato" dal mio prepuzio e vivrei la sua asportazione, l'impossibilità di ricoprire il glande e l'indesiderata metamorfosi della fisionomia del mio pene come una violenza e una mutilazione...
C'è qualcuno che ha un rimedio per me?
Grazie ancora
[#3]
...esiste la concreta possibilità che la felice convivenza con la fimosi possa bruscamente trasformarsi in una sofferenza da non sottovalutare.Rispetto il lavoro dell'APA ma noi andrologi dedicati non abbiamo,negli adulti...la stessa esperienza.Cordialita'
[#4]
Ex utente
Dunque le complicazioni elencate dall'APA non si riferiscono alla circoncisione dell'adulto ma solo a quella infantile?
Se l'intervento chirurgico è d'obbligo, nel mio caso, qual è maggiormente consigliabile (dal momento che ho ricevuto pareri contrastanti dalle diverse visite urologiche effettuate)?
Forse quello suggerito dal prof. Carlo Grassi su questo stesso sito?
https://www.medicitalia.it/minforma/chirurgia-plastica-e-ricostruttiva/679-correzione-plastica-della-fimosi-in-anestesia-locale.html
Se l'intervento chirurgico è d'obbligo, nel mio caso, qual è maggiormente consigliabile (dal momento che ho ricevuto pareri contrastanti dalle diverse visite urologiche effettuate)?
Forse quello suggerito dal prof. Carlo Grassi su questo stesso sito?
https://www.medicitalia.it/minforma/chirurgia-plastica-e-ricostruttiva/679-correzione-plastica-della-fimosi-in-anestesia-locale.html
[#6]
caro lettore,
a mio parere è inutile "filosofare" sui pro e contro della circoncisione.
Milioni di ebrei e di musulmani sono circoncisi, hanno il glande completamente scoperto e credo abbiano sensazioni assolutamente piacevoli nella attività sessuale ne più ne meno dei maschi che ancora hanno il prepuzio.
La circoncisione viene fatta o "subita" in infanzia per motivi religiosi, dopo l'infanzia per necessità concrete ( infezioni varie, impossibilità allo scorrimento sul glande e problemi nei rapporti ....), dopo l'infanzia per motivi estetici ed igienici.
E' un intervento semplice, indolore, ambulatoriale....
Le raccomandazioni APA dipendono dal fatto che negli States venivano circoncisi milioni di ragazzi non per credo religioso ma senza poter esprimere un "consenso informato" creando anche situazioni "strane"
cari saluti
a mio parere è inutile "filosofare" sui pro e contro della circoncisione.
Milioni di ebrei e di musulmani sono circoncisi, hanno il glande completamente scoperto e credo abbiano sensazioni assolutamente piacevoli nella attività sessuale ne più ne meno dei maschi che ancora hanno il prepuzio.
La circoncisione viene fatta o "subita" in infanzia per motivi religiosi, dopo l'infanzia per necessità concrete ( infezioni varie, impossibilità allo scorrimento sul glande e problemi nei rapporti ....), dopo l'infanzia per motivi estetici ed igienici.
E' un intervento semplice, indolore, ambulatoriale....
Le raccomandazioni APA dipendono dal fatto che negli States venivano circoncisi milioni di ragazzi non per credo religioso ma senza poter esprimere un "consenso informato" creando anche situazioni "strane"
cari saluti
Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org
[#7]
Ex utente
Grazie mille anche a Lei Dr. Pozza!
Ma dunque è assolutamente indiscutibile che nel mio caso - pur non avendo avvertito alcuna problematica per 38 anni - la cosa migliore sia l'intervento chirurgico?
Inoltre: come faccio a comprendere quale sia la tecnica chirurgica più adatta a me se le opinioni variano da urologo a urologo?
In generale: qual è la tecnica più universalmente raccomandabile a un adulto della mia età - senza problemi sessuali, di minzione o di fertilità - che non riesce a scappellarsi ne' a riposo ne' in erezione, molto impressionabile e che al solo pensiero di avere il glande scoperto sente già il dolore?
Tra circoncisione totale, postectomia, correzione plastica, laser, ecc. rischio di perdermi...
Certo che dare telematicamente una risposta inequivocabile è impossibile senza una visita, ma io di visite urologiche ne ho fatte già diverse...
Cosa dovrei fare ancora per comprendere qual è la linea da seguire?
Ma dunque è assolutamente indiscutibile che nel mio caso - pur non avendo avvertito alcuna problematica per 38 anni - la cosa migliore sia l'intervento chirurgico?
Inoltre: come faccio a comprendere quale sia la tecnica chirurgica più adatta a me se le opinioni variano da urologo a urologo?
In generale: qual è la tecnica più universalmente raccomandabile a un adulto della mia età - senza problemi sessuali, di minzione o di fertilità - che non riesce a scappellarsi ne' a riposo ne' in erezione, molto impressionabile e che al solo pensiero di avere il glande scoperto sente già il dolore?
Tra circoncisione totale, postectomia, correzione plastica, laser, ecc. rischio di perdermi...
Certo che dare telematicamente una risposta inequivocabile è impossibile senza una visita, ma io di visite urologiche ne ho fatte già diverse...
Cosa dovrei fare ancora per comprendere qual è la linea da seguire?
[#9]
Ex utente
Grazie mille.
Senz'altro seguirò il consiglio.
Probabilmente fisserò un appuntamento con l'urologo che mi ha visitato l'ultima volta e che mi ha consigliato la circoncisione totale (perché - pur molto affezionato al mio prepuzio - ho troppa paura del recidivare e di affrontare altre operazioni)...
Insomma: forse la soluzione più drastica è quella più risolutiva...
Ma per arrivarci, nel frattempo sarebbe prezioso per me - soprattutto da un punto di vista psicologico - ricevere ancora da parte Vostra delle rassicurazioni su quei 15 giorni post-operatori in cui il glande - ipersensibile e abituato a rimanere protetto per 38 anni - soffrirà prima di abituarsi al contatto con l'esterno (e con le stesse mutande, immagino).
Che tipi di creme o di farmaci si utilizzano di solito per sedare il dolore in quei 15 giorni?
Ce ne sono alcuni più efficaci di altri?
L'ideale per me sarebbe dimenticarmi del mio pene per 15 giorni mentre il glande si abitua e si "irrobustisce"...
E' possibile (o quasi)?
Grazie ancora di tutto!
Senz'altro seguirò il consiglio.
Probabilmente fisserò un appuntamento con l'urologo che mi ha visitato l'ultima volta e che mi ha consigliato la circoncisione totale (perché - pur molto affezionato al mio prepuzio - ho troppa paura del recidivare e di affrontare altre operazioni)...
Insomma: forse la soluzione più drastica è quella più risolutiva...
Ma per arrivarci, nel frattempo sarebbe prezioso per me - soprattutto da un punto di vista psicologico - ricevere ancora da parte Vostra delle rassicurazioni su quei 15 giorni post-operatori in cui il glande - ipersensibile e abituato a rimanere protetto per 38 anni - soffrirà prima di abituarsi al contatto con l'esterno (e con le stesse mutande, immagino).
Che tipi di creme o di farmaci si utilizzano di solito per sedare il dolore in quei 15 giorni?
Ce ne sono alcuni più efficaci di altri?
L'ideale per me sarebbe dimenticarmi del mio pene per 15 giorni mentre il glande si abitua e si "irrobustisce"...
E' possibile (o quasi)?
Grazie ancora di tutto!
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 8.3k visite dal 01/09/2011.
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