Ectropium al meato urinario

Circa due anni fa ho subito un intervento di isterectomia totale per l'asportazione dell'utero per manifestazione di neoplasia limitata all'endometrio per meno di 1/2. L'oncologo non ha ravvisato la necessità di alcuna terapia post intervento. Le visite dal ginecologo e le analisi di laboratorio (marcatori) hanno sempre dato esito negativo. A novembre dell'anno scorso il ginecologo dopo accurata visita ha scorto un ectropium al meato urinario che provocava dei sanguinamenti. A suo dire la cosa non manifestava alcuna gravità, essendo un male comune a molte donne. A giugno di quest'anno a seguito di altra visita ginecologica lo stesso ginecologo ha diagnosticato un "leggero rigonfiamento dell'ectropium al metao urinario", consigliandomi un intervento ambulatoriale della durata di circa dieci minuti per causticare/enucleare l'ectropium. Cortese Dottore, potrebbe dirmi se ciò è stata una complicanza dll'operazione subita in laparoscopia, con ritardo di estrazione del catetere avvenuta esattamente il giorno dopo? E' una malattia grave? Dipende dal cibo? dall'attività motoria? Ci sono altri rimedi per contrastarla che non il ricovero ambulatoriale / ospedaliero (che a me fa sempre paura)?
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.7k 1.2k
Gentile lettrice,

non faccia correlazioni cliniche strane; l'ectropion del meato uretrale è caratterizzato da una estroflessione della mucosa dell'uretra che si affaccia fuori, all'esterno del meato e spesso si presenta come una "gonfiore" rosso e/o violaceo, spesso sanguinante,

Questa lesione è presenta spesso nelle donne dopo la menopausa.

Generalmente richiede la sua asportazione chirurgica che si fa in anestesia locale con successivo esame istologico, per confermarne la sua benignità, e non è richiesto alcun ricovero.

Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta M.D.
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Utente
Utente
Cortese Dottor Beretta, avendo preventivato il suddetto intervento nel giro di qualche tempo, dopo un mese dalla visita di cui le ho riferito, sono stata chiamata inaspettatamente dall'ambulatorio per refertare altro materiale questa volta con una biopsia della cupola vaginale (?) o sulla linea della cicatrice del primo intervento (?) poichè l'eseguito pap test ha mostrato delle cellule atipiche. Nel colloquio avuto con il ginecologo, non ho ricevuto l'esito del pap test, sono stata piuttosto allertata (ma non ho capito per quale motivo), ad eseguire una biopsia nel più breve tempo possibile. Cortesemente, visto che il ginecologo non si è espresso più di tanto, vorrei conoscere sulla questione il suo parere, e sapere se necessariamente devo pensare a qualcosa di male.
La ringrazio per la sua cortesia
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.7k 1.2k
Gentile lettrice,

da questa postazione e per quello che ci scrive, poco le possiamo dire.

Il consiglio che possiamo invece darle è quello di risentire, senza furie, il suo ginecologo e con lui ridiscutere per bene il suo attuale problema clinico.

Ci faccia sapere!

Ancora un cordiale saluto.
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Utente
Utente
Il 22 settembre venivo sottoposta ad una biopsia di neoformazione (verosimile granuloma) alla cupola vaginale. La diagnosi del 14 ottobre riferiva di un frammento irregolarmente nodulare, congesto, di cm 0,5 con diagnosi: frammento neoplastico con gli aspetti dell'adenocarcinoma endometrioide.
Mi sono diretta in Ospedale, al reparto di brachiterapia, in quanto il mio ginecologo sospettava una recidiva locale alla cupola vaginale.
Ho eseguito una serie di esami tra i quali:
- ecografia transvaginale: sul fondo vaginale infiltrato a limiti sfumati del diametro di circa 14x15 mm, nulla livello vescicale e rettale;
- cistiscopia: pareti elastiche, mucosa di aspetto e colorito normale, meati in sede, collo elastico, uretra di calibro e morfologia regolare dal collo allo sbocco;
- marcatori: CA125 4,58U/ml; CA15-3 28,12U/ml; CEA 0,61ng/ml;
- TAC con mdc: non lesioni o alterazioni collo, parenchima polmonare e vie respiratorie, pleura e pericardio, mediastino, fegato, vie biliari, milza, pancreas, surreni, reni ed uretri, ossa, pelvi; PRESENZA DI NUMEROSE NODULAZIONI LINFONODALI di dim. max 18x13 mm a sede iliaco otturatoria bilaterale e di dimensioni maggiori 21x22 mm a sede iliaca interna destra.

Il radioterapista al quale mi ero rivolta, ha pianificato un intervento chirugico (prossima settimana) per la stadiazione delle nodulazioni e la verifica della negatività o positività, estendendola nel caso di positività anche oltre la sede iliaca. Successivamente intende praticare sia radio che chemioterapia.
Gentile Dott. Beretta cosa ne pensa del mio stato di salute? Ne posso uscire da questa situazione? Le sembra corretto questo modo di agire, tanto più che dopo l'intervento chirurgico dovrò attendere per l'inizio delle terapie almeno dai 20 ai 30 giorni?
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.7k 1.2k
Gentile lettrice,

da quello che ci scrive, mi sembra che la strategia terapeutica, proposta per risolvere il suo problema clinico, sia condivisibile ed inoltre mi sembra che il team, che la sta seguendo, sia composto da medici seri e molto ben preparati.

Continui a seguire le indicazioni terapeutiche che le daranno.

Ancora un cordiale saluto.
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Utente
Utente
Gentilissimo Dott. Beretta, la ringrazio per avermi risposto, ma la sua risposta mi ha creato più ansia che mai: forse Lei mi sta dicendo che sto in una grave situazione? In base alla sua esperienza ci sono stati casi del genere risolti positivamente?
Mi scusi per l'insistenza ma la mia è una preoccupazione grave e vorrei tanto capire se devo rivolgermi ad altri centri specializzati (ad esempio Milano)?
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.7k 1.2k
Perché vuole consultare altri Centri?

Da quello che ci scrive la struttura che la sta seguendo mi sembra più che adeguata ad affrontare ed eventualmente risolvere il suo problema.