Radioterapia di completamento

Ho 45 anni e sono stato sottoposto, da circa due mesi, ad una prostatectomia radicale.
Il chirurgo, dopo aver preso atto dell’esame istologico (gl 8 (5+3) con figure di invasione di linfatici infiltrante la capsula prostatica e superandola sul margine di resezione; PSA 9,76 e lib ot 0,06), mi ha consigliato una radioterapia di completamento.
Vi chiedo, la radioterapia risolverà il mio problema? Il trattamento a cui sarò sottoposto avrà effetti collaterali particolari? Saranno permanenti o temporanei? Esiste il modo per alleviarli? Grazie
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Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120
Caro utente,
le caratteristiche isto-patologiche del tumore resecato (gleason di 8ng/ML, infiltrazione di capsula (pT3) e margini di resezione positiva, sono tutti fattori prognostici negativi, che indicano una alta percentuale di recidiva e contemporaneamente una non radicalità(completezza in senso oncologico) dell'intervento.
Numerosi studi hanno dimostrato un incremento del controllo del PSA con una radioterapia entro i 6 mesi dall'intervento chirurgico, rispetto ad un trattamento analogo posticipato al momento di un franco rialzo del PSA post-operatorio(limite tollerato di 0,20ng/ML).
quindi, a mio parere, ci sono tutte le indicazioni per fare un trattamento sulla loggia porstatica, cioè sul letto operatorio allo scopo di eradicare le cellule tumorali residue in loco. E' inoltre fortemente consigliato anche un trattamento ormonale con deprivazione androgenica, al fine di ridurre il rischio di non controllare una malattia eventualemente già al di fuori del sito prostatico.
Gli effetti collaterali sono solo legati ad una possibile infiammazione delle vie urinarie(bruciore, di grado variabile e soggettivo), tranquilllamente gestibili, nella maggioranza dei casi, con una terapia di supporto che le spiegherà il suo radioterapista oncologo.

Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)

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Dr. Giuseppe Quarto Urologo, Andrologo 7k 173
concordo con quanto detto dal collega
cordiali saluti

Dott. Giuseppe Quarto. Urologo andrologo
rep urologia Ist. tumori Napoli fond Pascale
www.andrologo-urologo.com

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Utente
Utente
Egregio dott.re,
il trattamento ormonale da Voi consigliato va effettuato dopo la radioterapia? Inoltre, può essere più chiaro quando afferma che i fattori prognostici negativi "indicano un'alta percentuale di recidiva"?
quest'oggi ho avuto i risultati del valore del PSA che risulta essere minore di 0,09. Ringrazio per la vostra cortesia, saluto cordialmente
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Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120
Quest'ultimo dato del PSA è molto confortante. Per correttezza l'impostazione del tratamento adiuvante ormonale verrà gestita dal suo radioterapista e/o dal suo urologo. Di solito si può cominciare il trattamento in concomitanza o subito dopo la fine della RT.
Relativamente ai fattori prognostici, le ho spiegato che l'extracapsularità e la presenza di un margine infiltrato rappresentano delle situazioni in cui è possibile che la malattia si ripresenti, principalmente con un PSA Rise, cioè un aumento conseguente, dopo un intervento con velleità radicali, ad un aumento della cellularità e attività delle cellule tumorali residue. Con la RT ed eventualemente con la deprivazione androgenica è possibile ridurre questo rischio di ripresa(spesso in modo definitivo) o contenere l'attività delle cellule residue molto a lungo.
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Utente
Utente
La ringrazio per l'attenzione che gentilmente mi ha prestato. I suoi consigli mi aiuteranno senz'altro per il futuro. La terrò aggiornato su quanto l'urologo e l'oncologo mi suggeriranno. Per il momento devo aspettare almeno due mesi (la lista di attesa è piuttosto lunga...) per iniziare la radioterapia. Saluto cordialmente.
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Dr. Daniele Masala Urologo, Andrologo 2.3k 52
In genere noi urologi abbiamo comportamenti variabili per le terapie adiuvanti e neoadiuvanti, in quanto partiamo sempre dal presupposto che la terapia debba essere personalizzata sul singolo paziente e non sempre generalizzata.
In ogni caso è certamente possibile avviare una terapia di blocco androgenico post radioterapia naturalmente se ci sono le condizioni ovvero: malattia a forte rischio di ripresa o ripresa biochimica conclamata. In questo contesto è fondamentale uno stretto controllo del paziente con il psa trimestralmente.
Cordiali saluti,
dott Daniele Masala.

Cordiali saluti,
dott. Daniele Masala.
Dirigente Medico Urologo UOC Urologia Pozzuoli
Perfezionato in Andrologia
Consulente Uro-Oncologo

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