Problemi dopo un'operazione per fimosi
Ho 17 anni, ormai un anno e mezzo fa sono stato operato per fimosi (da un urologo).
Però, la ricostruzione del frenulo sembra inadeguata e anzi, mi sembra inadeguato tutto dato che la pelle sotto al glande si è cicatrizzata in modo strano, a destra è attaccata al glande.
L'urologo mi suggeriva di staccarla applicando prima Luan e poi tirando ma questo mi causava dolori a dir poco atroci, così ho lasciato perdere dopo pochi (e inutili) tentativi.
Nella masturbazione non ho alcun fastidio ma ho paura di avere rapporti sessuali in questa situazione, e ho anche paura di tornare in ospedale perchè l'operazione di fimosi si è conclusa in modo disastroso, avevo richiesto con approvazione di mio padre anestesia locale, ma nel corso dell'operazione me ne hanno fatte 3 che funzionavano parzialmente e dunque sentivo un dolore tremendo, alla fine hanno dovuto addormentarmi.
Insomma ho anche una sorta di fobia per quanto riguarda le operazioni al pene. Non so che fare, aiutatemi per favore, non riesco a trovare alcuna soluzione
Però, la ricostruzione del frenulo sembra inadeguata e anzi, mi sembra inadeguato tutto dato che la pelle sotto al glande si è cicatrizzata in modo strano, a destra è attaccata al glande.
L'urologo mi suggeriva di staccarla applicando prima Luan e poi tirando ma questo mi causava dolori a dir poco atroci, così ho lasciato perdere dopo pochi (e inutili) tentativi.
Nella masturbazione non ho alcun fastidio ma ho paura di avere rapporti sessuali in questa situazione, e ho anche paura di tornare in ospedale perchè l'operazione di fimosi si è conclusa in modo disastroso, avevo richiesto con approvazione di mio padre anestesia locale, ma nel corso dell'operazione me ne hanno fatte 3 che funzionavano parzialmente e dunque sentivo un dolore tremendo, alla fine hanno dovuto addormentarmi.
Insomma ho anche una sorta di fobia per quanto riguarda le operazioni al pene. Non so che fare, aiutatemi per favore, non riesco a trovare alcuna soluzione
[#1]
se durante la masturbazione non ci sono problemi è già un dato positivo e quindi verosimilmente anche il rapporto sessuale dovrebbe andare bene
in ogni caso se l'estetica del pene non è soddisfacente sarebbe utile una rivalutazione andrologica chirurgica.
in ogni caso se l'estetica del pene non è soddisfacente sarebbe utile una rivalutazione andrologica chirurgica.
dr Giuseppe Benedetto
www.giuseppebenedetto.netfirms.com
[#3]
Gentile giovane,
se esiste un problema di retrazione cicatriziale dovrà essere studiato bene ed eventualmente corretto con un lembo cutaneo locale.
Distinti saluti
Dott. Claudio Bernardi
se esiste un problema di retrazione cicatriziale dovrà essere studiato bene ed eventualmente corretto con un lembo cutaneo locale.
Distinti saluti
Dott. Claudio Bernardi
Dr. Claudio Bernardi
Chirurgia Plastica
www.claudiobernardi.it - www.lachirurgiaplastica.net
[#4]
Ex utente
Ringrazio tutti per la risposta.
Non so se, come e quando riuscirò a sollevare questo problema con mio padre, come ho sottolineato nel mio primo post mi è rimasta parecchia paura dopo quell'operazione e pensare di tornare a farmi operare mi fa star male, ma in quanto a problemi psicologici non penso possiate aiutarmi.. Cordiali Saluti
Non so se, come e quando riuscirò a sollevare questo problema con mio padre, come ho sottolineato nel mio primo post mi è rimasta parecchia paura dopo quell'operazione e pensare di tornare a farmi operare mi fa star male, ma in quanto a problemi psicologici non penso possiate aiutarmi.. Cordiali Saluti
[#5]
Carissimo ragazzo,
hai l'età della mia seconda dei cinque figli.
Credo in primo luogo che debba essere presa in considerazione l'opportunità di prendere al più presto il discorso con Papà: il sostegno della Persona Maschile a Te più vicina comunque, anche se maggiorenne, è fondamentale. Magari potreste parlare in ambiente protetto come un setting psicoterapeutico familiare.
Se fosse possibile parlare con il collega anestesista per conoscere le problematiche insorte durante l'approccio chirurgico, Ti aiuterebbe a vedere quali sono state quelle condizioni che Ti sei trovato a vivere-subire: conoscenza è mezzo superamento.
Una visita urologico-plastica per poi individuare le metodiche cliniche in grado di assolvere al fatto "estetico" è "vitale"...: non esistono soltanto metodiche chirurgiche e bisogna verificare e vedere.
Per quanto l'anestesia rimango a disposizione per eventuali delucidazioni che Tu voglia espormi.
In Fede
Alessandro Roscetti
hai l'età della mia seconda dei cinque figli.
Credo in primo luogo che debba essere presa in considerazione l'opportunità di prendere al più presto il discorso con Papà: il sostegno della Persona Maschile a Te più vicina comunque, anche se maggiorenne, è fondamentale. Magari potreste parlare in ambiente protetto come un setting psicoterapeutico familiare.
Se fosse possibile parlare con il collega anestesista per conoscere le problematiche insorte durante l'approccio chirurgico, Ti aiuterebbe a vedere quali sono state quelle condizioni che Ti sei trovato a vivere-subire: conoscenza è mezzo superamento.
Una visita urologico-plastica per poi individuare le metodiche cliniche in grado di assolvere al fatto "estetico" è "vitale"...: non esistono soltanto metodiche chirurgiche e bisogna verificare e vedere.
Per quanto l'anestesia rimango a disposizione per eventuali delucidazioni che Tu voglia espormi.
In Fede
Alessandro Roscetti
[#6]
Ex utente
Per quanto riguarda l'anestesia il problema è insorto più volte, anche dal dentista sin da quando avevo 13 anni erano necessarie più locali, non conosco il motivo di questi problemi!
Che il "fatto" estetico sia vitale come dice lei è vero, concordo, il non riuscire ad affrontare il fatto difatti mi crea grossi problemi ma d'altra parte la paura di un'altra operazione è veramente troppo forte, penso che col tempo possa passarmi ma sono anche consapevole che perdere tempo mi penalizza molto; d'altra parte sono sicuro che la soluzione sarebbe solo chirurgica quindi non riesco a trovare un punto di vista che mi permetta di affrontare la situazione, se poi teniamo anche conto del fatto che soffro di depressione in maniera abbastanza pesante le cose si complicano, anche questo problema mi porta a pensare di essere in un tunnel senza via d'uscita quindi veramente non so che fare...
Che il "fatto" estetico sia vitale come dice lei è vero, concordo, il non riuscire ad affrontare il fatto difatti mi crea grossi problemi ma d'altra parte la paura di un'altra operazione è veramente troppo forte, penso che col tempo possa passarmi ma sono anche consapevole che perdere tempo mi penalizza molto; d'altra parte sono sicuro che la soluzione sarebbe solo chirurgica quindi non riesco a trovare un punto di vista che mi permetta di affrontare la situazione, se poi teniamo anche conto del fatto che soffro di depressione in maniera abbastanza pesante le cose si complicano, anche questo problema mi porta a pensare di essere in un tunnel senza via d'uscita quindi veramente non so che fare...
[#7]
Carissimo Amico,
la non riuscita dell'anestesia "locale" potrebbe non necessariamente dipendere da "difetto" nell'esecuzione.
Cercherò di spiegarmi meglio.
Dato che dopo anetesia locale, locoregionale plessica e/o tronculare, permangono percezioni di pressione, stiramento, trazione, è evidente che, se queste "sensazioni sensoriali" vengono ad associarsi a connotazioni caratteri di apprenzione e paura, peraltro giustificabili, la buona riuscita dell'anestesia entra in conflitto con il vissuto personale di chi la riceve.
Per questo motivo viene, non poco spesso, proposta una anestesia generale, durante il colloquio anestesiologico, qualora, alla domanda -se ci si considera persona dal possibile alterato tono dell'umore (ansiose e/o depresse)-, la risposta risultasse positiva.
Generalmente daltronde, a meno che non ci sia già in precedenza una relazione affettiva di fiducia nell'anestesista, in altri termini che l'anestesista sia di "famiglia", alle persone minorenni viene consigliata una anestesia generale: a maggior ragione per interventi su "organi di delicato significato" coinvolgenti la personalità della persona.
L'anestesia generale non è uno "spauracchio" da temere: non è uno stato di coma nemmeno farmacologico!!! Come spesso si legge da mala informazione mediatica.
Si tratta di uno stato onirico, di sonno, che, allo stato attuale della scienza anestesiologica, consente alla persona che la riceve di indirizzare essa stessa l'andamento dell'intervento.
In altri termini con il linguaggio del corpo, con gli attuali sistemi di monitoraggio, la "sola abilità" dell'anestesista sta nel conoscere questo linguaggio, del nostro sistema emozionale affettivo, e di rispondervi in modo appropriato.
Disturbi del sistema emozionale affettivo, come ansia e depressione, non alterano questa costante comunicazione in atto durante la anestesia generale.
Amico carissimo, si può uscire dal tunnel, soprattutto quando il tunnel non c'è. Cerca di incontrare parlare condividere col tuo anestesista le tue paure.
Ti sono vicino
Rimanendo sempre a disposizione
Alessandro
la non riuscita dell'anestesia "locale" potrebbe non necessariamente dipendere da "difetto" nell'esecuzione.
Cercherò di spiegarmi meglio.
Dato che dopo anetesia locale, locoregionale plessica e/o tronculare, permangono percezioni di pressione, stiramento, trazione, è evidente che, se queste "sensazioni sensoriali" vengono ad associarsi a connotazioni caratteri di apprenzione e paura, peraltro giustificabili, la buona riuscita dell'anestesia entra in conflitto con il vissuto personale di chi la riceve.
Per questo motivo viene, non poco spesso, proposta una anestesia generale, durante il colloquio anestesiologico, qualora, alla domanda -se ci si considera persona dal possibile alterato tono dell'umore (ansiose e/o depresse)-, la risposta risultasse positiva.
Generalmente daltronde, a meno che non ci sia già in precedenza una relazione affettiva di fiducia nell'anestesista, in altri termini che l'anestesista sia di "famiglia", alle persone minorenni viene consigliata una anestesia generale: a maggior ragione per interventi su "organi di delicato significato" coinvolgenti la personalità della persona.
L'anestesia generale non è uno "spauracchio" da temere: non è uno stato di coma nemmeno farmacologico!!! Come spesso si legge da mala informazione mediatica.
Si tratta di uno stato onirico, di sonno, che, allo stato attuale della scienza anestesiologica, consente alla persona che la riceve di indirizzare essa stessa l'andamento dell'intervento.
In altri termini con il linguaggio del corpo, con gli attuali sistemi di monitoraggio, la "sola abilità" dell'anestesista sta nel conoscere questo linguaggio, del nostro sistema emozionale affettivo, e di rispondervi in modo appropriato.
Disturbi del sistema emozionale affettivo, come ansia e depressione, non alterano questa costante comunicazione in atto durante la anestesia generale.
Amico carissimo, si può uscire dal tunnel, soprattutto quando il tunnel non c'è. Cerca di incontrare parlare condividere col tuo anestesista le tue paure.
Ti sono vicino
Rimanendo sempre a disposizione
Alessandro
[#11]
Carissimo Amico,
Ne sono certo, anche se i medici non sono maghi, ma ne sono certo che non si tratti di una cosa "brutta".
Sono a disposizione, con qualsiasi mezzo di comunicazione, per ogni chiarimento specialistico ed affettivo... Ti ho già detto che hai l'età della Mia Seconda Figlia!!!
Aspetto
Un Abbraccio
In Fede
Alessandro
Ne sono certo, anche se i medici non sono maghi, ma ne sono certo che non si tratti di una cosa "brutta".
Sono a disposizione, con qualsiasi mezzo di comunicazione, per ogni chiarimento specialistico ed affettivo... Ti ho già detto che hai l'età della Mia Seconda Figlia!!!
Aspetto
Un Abbraccio
In Fede
Alessandro
Questo consulto ha ricevuto 12 risposte e 17.4k visite dal 08/01/2005.
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