Terzo lobo prostata, stenosi recidiva, pollachiuria, nervo vago
Salve a tutti, ritorno a scrivere per aggiornarvi. Prego tutti i medici seriamente interessati a rispondermi di dare un'occhiata alle mie precedenti richieste di consulto per capire meglio la mia anamnesi. Dunque, ho sospeso il Seroquel e, dopo alcuni giorni di sintomi da brusca interruzione, ho avuto un leggero ma netto miglioramento (scomparsa della nicturia). Mi sono recato in un centro chirurgico fuori dalla mia regione dove mi hanno eseguito un esame urodinamico (che non ha rilevato alcuna anomalia nel riempimento - arrivato a 350 cc - e svuotamento vescicale tranne un flusso massimo un po' basso di cui non ho ancora il valore non essendomi arrivata la cartella clinica), attribuito al "tubo" che mi era stato inserito per l'esame. La dottoressa che mi ha effettuato l'esame mi ha detto che probabilmente il Seroquel mi aveva alterato la corretta gestione del pavimento pelvico. In ogni caso non risultava RPM in vescica, ma subito dopo mi venuto forte stimolo minzionale e in 45 minuti ho fatto con molta fatica 5 piccoli getti di pipì. Nel pomeriggio mi è stata fatta una uretrocistoscopia ma al momento dell'inserimento, il cistoscopio "uretra adulta" non entrava perchè...c'era una stenosi della fossa navicolare (categoricamente esclusa dal chirurgo durante la visita preliminare, liquidandomi come "psicosomatico" quando gli ipotizzavo di avere appunto una stenosi, dato che sentivo l'urina bloccarsi non più nella vescica ma nell'uretra, dove non aveva abbastanza pressione per uscire ma abbastanza per darmi un fastidio assurdo e invalidante con stimolo continuo), che ha richiesto meatotomia d'urgenza (non mi hanno detto se mi hanno messo punti ma non penso), dopodichè l'uretrocistoscopia mi ha confermato la sclerosi del collo (nel 2007 descritta come iperemia con fibroelastosi), aggiungendo che è di tipo "flogistico" e che comunque non ostruttiva come accadeva in passato (ho avuto volte in cui il RPM era 110, altre volte 35, etc.) e quindi non richiederebbe una TULIP (che mi porterebbe benefici davvero minimi a fronte di ovvi rischi comunque presenti) ma solo il Lura, per tenerla rilassata (spesso, a prescindere dalla minzione, avverto una contrazione dolorosissima della parete esterna vescicale ad altezza inguinale, come una specie di "tetania" - a proposito, ho carenza di vitamina D, zinco e rame - che mi provoca anche un forte giramento di testa con sensazione di mancato afflusso d'ossigeno dal basso verso l'alto). Mi è stato prescritto, oltre al Lura, l'anti-infiammatorio Dicloreum, che ho dovuto sospendere dopo 4 giorni in cui mi aveva dato disturbi intestinali gravi (evacuazioni 6 o 7 volte al giorno, NON diarrea), sostituendolo con il Flaminase e aggiungengo per qualche giorno Enterogermina. Comunque, i primi 5 giorni dopo l'intervento mi è sembrato che l'uretra fosse addirittura più stretta e i sintomi peggiorati, così l'urologa dell'equipe medica di Arezzo mi ha ipotizzato una pollachiuria conseguente ad una irritazione del nervo vago, che tramite l'intestino (sempre carico di meteorismo) iperstimolerebbe la vescica inducendo indirettamente lo stimolo anche quando l'urina formatasi è troppo poca per essere espulsa (specifico che non ho nè ho mai avuto cistite nè incontinenza), ma questa ipotesi pare non verificabile strumentalmente (e mi hanno detto che per esempio non mi servirebbe nemmeno l'emogasanalisi arteriosa). Nel mio profilo (che potete visionare) ho specificato gli altri miei sintomi "vagali" che suffragherebero indiziariamente questa ipotesi, e devo dire che ho anche un'ernia cervicale dal 2005, più o meno nella zona dove comincia a irradiarsi il nervo vago. In base a questa ipotesi, mi sono fatto prescrivere dalla psichiatra lo Xanax 1 mg a RP, secondo la logica che dovrebbe agire anche sul sistema nervoso centrale (non ho le basi per dire se specificamente anche su quello parasimpatico). Due giorni dopo, assumendo Lura, Flaminase, Enterogermina e Xanax, sembravo incredibilmente guarito, riuscivo a svuotare completamente la vescica e ad avere relativamente pochi episodi minzionali (4 o 5 volte al giorno contro il solito stimolo che ho letteralmente ogni 2 minuti!), e mi era scomparsa anche la mia insonnia cronica dovuta a nicturia (oltre che ad accertata carenza di serotonina). Senonchè anche questo miglioramento, all'improvviso e senza alcun apparente nesso con altri fattori "esterni", dopo soli 5 giorni è svanito. Contemporaneamente, mi è venuta una specie di balanite (che ho avuto già 6 mesi fa per un paio di settimane), con inspessimento abnorme della pelle del prepuzio. Essendomi rimasto un po' di gel Balanil (che allora mi aveva funzionato), l'ho usato per 3 giorni, per poi sosituirlo (al suo esaurimento) con il Gentalyn Beta per altri 2 giorni, e sembrava che l'inspessimento fosse quasi completamente rientrato. Contemporaneamente mi era venuta una sensazione di corpo estraneo sotto la pelle del prepuzio sul terzo distale ventrale del pene sul lato sinistro poco sotto il glande, che mi provocava molto dolore durante l'erezione. Il dermatologo allora mi ha detto che avevo un Lichen Scleroatrofico con fibrosi cutanea genitale, e lì mi è preso un colpo, trattandosi di una cosa autoimmune da curare, a detta di questo specialista, con la circoncisione, alla quale io sono contrarissimo. Al massimo, mi disse, potevo prendere Sursum (vitamina E terapeutica) e continuare con il Balanil. Non contento di questa diagnosi, sono stato da un urologo del San Raffaele che infatti l'ha corretta e cambiata decisamente: non Lichen, perchè avevo assenza di macchie bianche e di prurito, ma "semplice" aumento di consistenza di un cordone vascolare, ad eziologia sconosciuta (esclusa anche una "reazione tromboflebitica" post-meatotomia), da trattare con Edeven pomata e con lavaggi quotidiani con Saugella Uomo. Questo urologo mi ha anche
accennato all'esistenza di un esame chiamato Elettromiografia del Pavimento Pelvico e del Nervo Pudendo, che pare sia complementare a quello urodinamico, ma non ho capito se serve solo per i casi di incontinenza (che io assolutamente non ho) o in generale potrebbe rivelarmi qualcosa in più di quanto già non sappia (che forse è pure troppo). Ho notato che ogni volta che vado di corpo, mi si iperstimola la vescica e non riesco mai a evacuare completamente, e inoltre quando uso il torchio addominale per urinare, mi viene anche lo stimolo a defecare pur avendo pochissime feci prodotte, e così lo stare sul bidet diventa un meccanismo tipo "cane che si morde la coda". La mia alimentazione è costituita essenzialmente da: zucchine, peperoni, melanzane, bruschette con pomodoro, uova, carne di pollo, hamburger di bovino, platesse panate fritte, ogni tanto patate, ogni tanto bresaola, ogni tanto banane o fragole. 1,5 lt di acqua Sant'Anna quotidiani, non di più, ma con sete che mi viene soprattutto la sera (so che su questo sbaglio, però non riesco a cambiare abitudine perchè la sera ho secchezza delle fauci, non so se per effetto di qualcuno dei farmaci che prendo). Due settimane e mezzo dopo il doppio esame di Arezzo, ho sospeso per un giorno sia il Lura sia il Flaminase sia lo Xanax e mi sono recato a titolo informale da un urologo militare a Roma dove faccio periodicamente le uroflussimetrie. Ho effettuato la prima uroflussimetria alle ore 11, a digiuno e con un litro d'acqua bevuta un'ora e mezza prima, con i seguenti valori:
delay time 1 secondo
voiding time 39 secondi
flow time 39 secondi
time to max flow 6 secondi
max flow rate 11,2 ml/sec
average flow rate 6 ml/sec
voided volume 250 ml
Non mi è stata fatta subito l'ecografia dell'RPM ma ho aspettato altri 34 minuti, allorchè mi si era riempita di nuovo la vescica, per rifare per scrupolo l'uroflussimetria, con i seguenti valori:
delay time 11 secondi
voiding time 41 secondi
flow time 38 secondi
time to max flow 14 secondi
max flow rate 11,3 ml/sec
average flow rate 5 ml/sec
voided volume 208 ml
Dopo un'altra mezzora, ho risvuotato la vescica, nuovamente pienatasi, stavolta senza uroflussimetria, e finalmente l'urologo militare mi ha eseguito l'ecografia per valutare il residuo post-minzionale, che è
risultato ASSENTE anche stavolta. Specifico che ho cercato in tutti e tre i casi di non usare il torchio addominale. L'urologo perplesso mi ha detto che il flusso massimo è troppo basso e che deve essere almeno 15, contro il mio che è risultato 11,2/11,3.
Mi ha detto che comunque fra 10 giorni conviene ritornare da lui e rifare l'uroflussimetria stavolta dopo assunzione del Lura, che io il giorno prima avevo sospeso per non rischiare di falsare il risultato dell'esame.
Allora gli ho spiegato della meatotomia di 3 settimane prima e del fatto che anche allora la vescica si era svuotata (RPM pari a zero) ma l'urina rimaneva sempre un po' bloccata in uretra per via della stenosi, e lui mi ha detto che la balanite potrebbe effettivamente aver fatto recidivare la stenosi e mi ha prescritto di fare una uretrocistografia retrograda e minzionale con contestuale ecografia dell'uretra durante la fase retrograda, solo che prima mi deve passare completamente la balanite, e mi è stato detto di continuare con il Gentalyn alternato al Daktarin per prevenire anche l'eventuale insorgenza di micosi, e quindi fra una ventina di giorni ho in programma di fare anche questo esame, anche se pare che sia "molto irritativo" e non ho capito il perchè, dato che conosco un centro dove il sondino ecografico viene inserito per max.4 cm e non fino alla vescica, quindi non capisco quali ulteriori effetti irritativi potrebbe darmi. Forse il mezzo di contrasto è rischioso?
Comunque ho eseguito anche esame delle urine con PH, urinocoltura, spermiocoltura, psa libero e totale, ricerca Chlamydia Trachomatis sulle urine in PCR e ricerca anticorpi sierici anti-Chlamydia Trachomatis IGA, IGM e IGG (per verificare se quella vecchia infezione che mi aveva portato alla prostatite di fine 2006 si
sia riattivata, avendo tale batterio, secondo la letteratura medica internazionale che ho consultato, la capacità di nascondersi sia negli adipociti sia nei linfociti B, comportandosi più come un virus, motivo per il quale non ho fatto i tamponi che avrebbero quasi sicuramente portato dei falsi negativi come mi è già successo nel 2008 dove era emerso solo uno Streptococco Agalactiae B). In aggiunta, per escludere che non ci fossero a monte dei problemi di produzione urinaria dai reni, ho cercato nel sangue anche la vasopressina ADH, l'aldosterone dopo moto e la renina dopo moto. Per ora i risultati che il laboratorio è riuscito a farmi avere sono: psa totale 0,62, psa libero 0,17 e renina dopo moto 38. I prossimi risultati li avrò il 23 giugno, mentre aldosterone e ADH il 4 luglio (ci vuole più tempo) e non si sa quanto ci vuole per gli anticorpi sierici. L'anno scorso comunque presentavo un'iper-aldosteronemia, una normo-vasopressinemia e una ipo-reninemia, a cui nessun medico ha prestato attenzione.
Per scrupolo venerdì 17 ho effettuato anche un'ecografia prostatica trans-rettale, che mi ha confermato le solite diffuse calcificazioni dell'anno scorso e le dimensioni nei limiti della norma evidenziando però che il terzo lobo medio da 19 mm è sceso a 16, 5 mm, forse per effetto della Serenoa Repens o degli integratori di zinco e selenio o di qualche altra cosa naturale che ho assunto qualche mese fa. Però stavolta il radiologo mi ha esplicitamente detto che, pur rimandando la valutazione ad un urologo, non se la sente di escludere che la posizione periuretrale di questo terzo lobo (che non dovrebbe esserci di norma, a quando ho capito) potrebbe in fase minzionale "simulare" a sua volta una stenosi, non tanto per le sue dimensioni ma appunto per l'altezza alla quale si trova. Da verificare anche questa ipotesi con l'uretrocistografia.
Il chirurgo di Arezzo sostiene invece che l'uretrocistoscopia che mi ha effettuato non ha rilevato alcun lobo medio e che la trans-rettale è inattendibile, ma io non riesco a capire come ciò sia possibile!
L'urologa dell'equipe di Arezzo mi ha detto che il restringimento uretrale può anche essere un gonfiore interno reattivo all'infiammazione balanitica e per questo conviene fare l'uretrocistografia fra almeno una ventina di giorni circa. Se risultasse che il restringimento sia dovuto effettivamente a questo
benedetto lobo medio, vorrei esservi operato il prima possibile, perchè i sintomi che sto avendo (stimolo minzionale letteralmente OGNI 2 MINUTI!) mi impediscono di vivere e non mi importa nulla degli eventuali rischi connessi con la mia età, perchè qualunque miglioramento vale sicuramente la pena di correrli, questi rischi, anche se io confido che una mano esperta e l'uso di un laser li possano minimizzare certamente.
Aggiungo che la stessa urologa mi ha anche detto che i farmaci prescritti potrebbero risultarmi inefficaci o assorbiti solo parzialmente per via di una colonia di Helicobacter Pylori di tipo I che mi era stata riscontrata nel sangue l'anno scorso (infezione attiva con anticorpi sierici IGM e IGG molto alti e presenza di tutte le proteine "...kd", anche quelle potenzialmente oncogene VAC e CAG, nel sangue, con l'esame "western blot") nonostante io non abbia assolutamente nessun sintomo a livello gastrico nè esofageo (per questo non l'avevo tentato di eradicare)...quindi domani 22 giugno ho in programma anche l'Urea Breath Test per verificare l'attività di questo batterio e impostare una terapia antibiotica, contestualmente a quella eventuale in seguito agli esiti dell'urinocoltura e spermiocoltura di cui ho richiesto anche l'ABG (ma che spero ovviamente risultino negativi).
Ho comprato in farmacia anche le bustine Ausilium a base di D-mannosio, uno zucchero che non ha proprietà antibiotiche ma è in grado di corrodere le "zampe" (lectine) dei batteri che fossero eventualmente "aggrappati" alle pareti vescicali interne per farli poi espellere con le urine, efficace specificamente contro l'Escherichia Coli ma sicuramente non contro la Chlamydia che non ha queste zampe ed è intracellulare, ma prima di iniziare ad usarlo voglio attendere gli esiti delle colture, anche perchè abbinato al destro-mannosio in questo prodotto c'è anche l'estratto di Noni che ha proprietà immunostimolanti e anche batteriostatiche nei confronti dell'Helicobacter e potrebbe quindi falsare il breath test. Inoltre, ho paura che eventuali batteri staccatisi dalle pareti vescicali mi possano ristagnare giù in uretra per via di questa nuova ostruzione che sento.
L'urologa mi aveva anche accennato alla possibilità di infiltrazioni vescicali di nitrato d'argento, antibiotico naturale contro il quale mi risulta non esista alcuna resistenza da parte dei batteri (a differenza degli stessi apparentemente potenti fluorochinoloni), ma dato che so che i nitrati possono essere tossici, mi chiedevo se come pratica empirica fosse possibile instillare in vescica, con catetere, direttamente l'argento colloidale ionico 10 o 40 p.p.m., che si produce su richiesta in alcune farmacie ed erboristerie. La mia logica, da profano informato (che non vuole rubare il lavoro a nessun medico ma solo cercare tutti i modi per guarire) è questa: avendo l'argento un peso specifico doppio rispetto all'arsenico (metallo cancerogeno che si bioaccumula anche dentro le cellule e che ho letto che, se non si fa la chelazione con EDTA abbinato a minerali, vitamine ed enzimi con proprietà antiossidanti, può "nascondere" e mantenere attive le infezioni batteriche e virali al pari di mercurio, alluminio, cadmio e piombo), se preso per bocca (abbinato a L-taurina per impedire la dispersione della carica elettrica ionica), con passaggio sublinguale e/o deglutito, in forma colloidale ionica va soprattutto nel sangue e magari combatte le setticemie (cosa che dubito fortemente di avere, anche perchè l'emocoltura dell'anno scorso era negativa, ma non si sa mai con i virus erpetici tipo EBV di cui io sono portatore), senza tossicità da bioaccumulo ma con unico effetto collaterale la famosa "argiria" (pigmentazione grigiastro-azzurrognola della pelle che sopraggiunge però con dosaggi elevati dopo anni di assunzione) ma ritengo con scarsi benefici nel mio caso; se invece fosse instillato direttamente in vescica, senza nitrati, senza transito gastrointestinale dove potrebbe abbattere anche la flora batterica benigna e senza passare troppo tempo in circolo nel sangue, potrebbe penetrare le pareti interne e anche i muscoli del trigono e del collo (sfintere? detrusore?) che io presento iperemici, e potrebbe "stanare" e contrastare direttamente da lì, in situ, la mia infezione cronica da Chlamydia che, pur essendo (IGM permettendo!) non più contagiosa mi provoca continue produzioni di interleuchine infiammatorie, e presumo, a rigor di logica, che una volta eradicata la causa, l'infiammazione reattiva cesserebbe. Questo lo propongo in alternativa agli antibiotici orali, dato che negli anni li ho provati invano quasi tutti, dall'amoxicillina all'azitromicina al neofuradantin alla levofloxacina alla kerafloxacina al monuril alla bacampicillina etc.
E'possibile inoltre fare dei clisteri con l'argento diluito in acqua distillata, per farlo arrivare anche nella prostata?
Volevo ordinare anche il pubblicizzato super-ossidante MMS al diossido di cloro con ossigeno stabilizzato, che agirebbe come l'argento ma con un meccanismo diverso e con più rischi, ossidando le cellule infettive che hanno un PH acido, distinguendo tra batteri simbionti e parassiti. Ma mi hanno detto che questo va usato con molta cautela e senza associazioni con altri farmaci o integratori.
In ogni caso, dopo l'eventuale assunzione di questi antibiotici naturali (non brevettabili e per questo spesso boicottati a fronte di numerose testimonianze di guarigioni su cui io non sono fideistico ma nemmeno in malafede a priori) vorrei assumere fermenti Nutriflor, dato che ho letto che l'Enterogermina non arriva fino al colon.
Dopo tutta questa premessa, vorrei conoscere il parere di voi specialisti urologi e se possibile anche di neurologi, gastroenterologi, immunologi, dermatologi e farmacologi, per avere un quadro se non "olistico", quantomeno multidisciplinare sulle possibili cure per le mie sintomatologie che mi rendono la vita veramente impossibile, come spero comprendiate, avendo voi a che fare con pazienti con storie simili alla mia, che si protraggono per troppi anni, e dato che ho 27 anni, non vorrei passare la vita con il bisogno di urinare così frequente, dato che ho già avuto e sto avendo gravi ripercussioni che mi impediscono di avere una accettabile vita sociale, lavorativa, sessuale.
grazie mille in anticipo e cordiali saluti
accennato all'esistenza di un esame chiamato Elettromiografia del Pavimento Pelvico e del Nervo Pudendo, che pare sia complementare a quello urodinamico, ma non ho capito se serve solo per i casi di incontinenza (che io assolutamente non ho) o in generale potrebbe rivelarmi qualcosa in più di quanto già non sappia (che forse è pure troppo). Ho notato che ogni volta che vado di corpo, mi si iperstimola la vescica e non riesco mai a evacuare completamente, e inoltre quando uso il torchio addominale per urinare, mi viene anche lo stimolo a defecare pur avendo pochissime feci prodotte, e così lo stare sul bidet diventa un meccanismo tipo "cane che si morde la coda". La mia alimentazione è costituita essenzialmente da: zucchine, peperoni, melanzane, bruschette con pomodoro, uova, carne di pollo, hamburger di bovino, platesse panate fritte, ogni tanto patate, ogni tanto bresaola, ogni tanto banane o fragole. 1,5 lt di acqua Sant'Anna quotidiani, non di più, ma con sete che mi viene soprattutto la sera (so che su questo sbaglio, però non riesco a cambiare abitudine perchè la sera ho secchezza delle fauci, non so se per effetto di qualcuno dei farmaci che prendo). Due settimane e mezzo dopo il doppio esame di Arezzo, ho sospeso per un giorno sia il Lura sia il Flaminase sia lo Xanax e mi sono recato a titolo informale da un urologo militare a Roma dove faccio periodicamente le uroflussimetrie. Ho effettuato la prima uroflussimetria alle ore 11, a digiuno e con un litro d'acqua bevuta un'ora e mezza prima, con i seguenti valori:
delay time 1 secondo
voiding time 39 secondi
flow time 39 secondi
time to max flow 6 secondi
max flow rate 11,2 ml/sec
average flow rate 6 ml/sec
voided volume 250 ml
Non mi è stata fatta subito l'ecografia dell'RPM ma ho aspettato altri 34 minuti, allorchè mi si era riempita di nuovo la vescica, per rifare per scrupolo l'uroflussimetria, con i seguenti valori:
delay time 11 secondi
voiding time 41 secondi
flow time 38 secondi
time to max flow 14 secondi
max flow rate 11,3 ml/sec
average flow rate 5 ml/sec
voided volume 208 ml
Dopo un'altra mezzora, ho risvuotato la vescica, nuovamente pienatasi, stavolta senza uroflussimetria, e finalmente l'urologo militare mi ha eseguito l'ecografia per valutare il residuo post-minzionale, che è
risultato ASSENTE anche stavolta. Specifico che ho cercato in tutti e tre i casi di non usare il torchio addominale. L'urologo perplesso mi ha detto che il flusso massimo è troppo basso e che deve essere almeno 15, contro il mio che è risultato 11,2/11,3.
Mi ha detto che comunque fra 10 giorni conviene ritornare da lui e rifare l'uroflussimetria stavolta dopo assunzione del Lura, che io il giorno prima avevo sospeso per non rischiare di falsare il risultato dell'esame.
Allora gli ho spiegato della meatotomia di 3 settimane prima e del fatto che anche allora la vescica si era svuotata (RPM pari a zero) ma l'urina rimaneva sempre un po' bloccata in uretra per via della stenosi, e lui mi ha detto che la balanite potrebbe effettivamente aver fatto recidivare la stenosi e mi ha prescritto di fare una uretrocistografia retrograda e minzionale con contestuale ecografia dell'uretra durante la fase retrograda, solo che prima mi deve passare completamente la balanite, e mi è stato detto di continuare con il Gentalyn alternato al Daktarin per prevenire anche l'eventuale insorgenza di micosi, e quindi fra una ventina di giorni ho in programma di fare anche questo esame, anche se pare che sia "molto irritativo" e non ho capito il perchè, dato che conosco un centro dove il sondino ecografico viene inserito per max.4 cm e non fino alla vescica, quindi non capisco quali ulteriori effetti irritativi potrebbe darmi. Forse il mezzo di contrasto è rischioso?
Comunque ho eseguito anche esame delle urine con PH, urinocoltura, spermiocoltura, psa libero e totale, ricerca Chlamydia Trachomatis sulle urine in PCR e ricerca anticorpi sierici anti-Chlamydia Trachomatis IGA, IGM e IGG (per verificare se quella vecchia infezione che mi aveva portato alla prostatite di fine 2006 si
sia riattivata, avendo tale batterio, secondo la letteratura medica internazionale che ho consultato, la capacità di nascondersi sia negli adipociti sia nei linfociti B, comportandosi più come un virus, motivo per il quale non ho fatto i tamponi che avrebbero quasi sicuramente portato dei falsi negativi come mi è già successo nel 2008 dove era emerso solo uno Streptococco Agalactiae B). In aggiunta, per escludere che non ci fossero a monte dei problemi di produzione urinaria dai reni, ho cercato nel sangue anche la vasopressina ADH, l'aldosterone dopo moto e la renina dopo moto. Per ora i risultati che il laboratorio è riuscito a farmi avere sono: psa totale 0,62, psa libero 0,17 e renina dopo moto 38. I prossimi risultati li avrò il 23 giugno, mentre aldosterone e ADH il 4 luglio (ci vuole più tempo) e non si sa quanto ci vuole per gli anticorpi sierici. L'anno scorso comunque presentavo un'iper-aldosteronemia, una normo-vasopressinemia e una ipo-reninemia, a cui nessun medico ha prestato attenzione.
Per scrupolo venerdì 17 ho effettuato anche un'ecografia prostatica trans-rettale, che mi ha confermato le solite diffuse calcificazioni dell'anno scorso e le dimensioni nei limiti della norma evidenziando però che il terzo lobo medio da 19 mm è sceso a 16, 5 mm, forse per effetto della Serenoa Repens o degli integratori di zinco e selenio o di qualche altra cosa naturale che ho assunto qualche mese fa. Però stavolta il radiologo mi ha esplicitamente detto che, pur rimandando la valutazione ad un urologo, non se la sente di escludere che la posizione periuretrale di questo terzo lobo (che non dovrebbe esserci di norma, a quando ho capito) potrebbe in fase minzionale "simulare" a sua volta una stenosi, non tanto per le sue dimensioni ma appunto per l'altezza alla quale si trova. Da verificare anche questa ipotesi con l'uretrocistografia.
Il chirurgo di Arezzo sostiene invece che l'uretrocistoscopia che mi ha effettuato non ha rilevato alcun lobo medio e che la trans-rettale è inattendibile, ma io non riesco a capire come ciò sia possibile!
L'urologa dell'equipe di Arezzo mi ha detto che il restringimento uretrale può anche essere un gonfiore interno reattivo all'infiammazione balanitica e per questo conviene fare l'uretrocistografia fra almeno una ventina di giorni circa. Se risultasse che il restringimento sia dovuto effettivamente a questo
benedetto lobo medio, vorrei esservi operato il prima possibile, perchè i sintomi che sto avendo (stimolo minzionale letteralmente OGNI 2 MINUTI!) mi impediscono di vivere e non mi importa nulla degli eventuali rischi connessi con la mia età, perchè qualunque miglioramento vale sicuramente la pena di correrli, questi rischi, anche se io confido che una mano esperta e l'uso di un laser li possano minimizzare certamente.
Aggiungo che la stessa urologa mi ha anche detto che i farmaci prescritti potrebbero risultarmi inefficaci o assorbiti solo parzialmente per via di una colonia di Helicobacter Pylori di tipo I che mi era stata riscontrata nel sangue l'anno scorso (infezione attiva con anticorpi sierici IGM e IGG molto alti e presenza di tutte le proteine "...kd", anche quelle potenzialmente oncogene VAC e CAG, nel sangue, con l'esame "western blot") nonostante io non abbia assolutamente nessun sintomo a livello gastrico nè esofageo (per questo non l'avevo tentato di eradicare)...quindi domani 22 giugno ho in programma anche l'Urea Breath Test per verificare l'attività di questo batterio e impostare una terapia antibiotica, contestualmente a quella eventuale in seguito agli esiti dell'urinocoltura e spermiocoltura di cui ho richiesto anche l'ABG (ma che spero ovviamente risultino negativi).
Ho comprato in farmacia anche le bustine Ausilium a base di D-mannosio, uno zucchero che non ha proprietà antibiotiche ma è in grado di corrodere le "zampe" (lectine) dei batteri che fossero eventualmente "aggrappati" alle pareti vescicali interne per farli poi espellere con le urine, efficace specificamente contro l'Escherichia Coli ma sicuramente non contro la Chlamydia che non ha queste zampe ed è intracellulare, ma prima di iniziare ad usarlo voglio attendere gli esiti delle colture, anche perchè abbinato al destro-mannosio in questo prodotto c'è anche l'estratto di Noni che ha proprietà immunostimolanti e anche batteriostatiche nei confronti dell'Helicobacter e potrebbe quindi falsare il breath test. Inoltre, ho paura che eventuali batteri staccatisi dalle pareti vescicali mi possano ristagnare giù in uretra per via di questa nuova ostruzione che sento.
L'urologa mi aveva anche accennato alla possibilità di infiltrazioni vescicali di nitrato d'argento, antibiotico naturale contro il quale mi risulta non esista alcuna resistenza da parte dei batteri (a differenza degli stessi apparentemente potenti fluorochinoloni), ma dato che so che i nitrati possono essere tossici, mi chiedevo se come pratica empirica fosse possibile instillare in vescica, con catetere, direttamente l'argento colloidale ionico 10 o 40 p.p.m., che si produce su richiesta in alcune farmacie ed erboristerie. La mia logica, da profano informato (che non vuole rubare il lavoro a nessun medico ma solo cercare tutti i modi per guarire) è questa: avendo l'argento un peso specifico doppio rispetto all'arsenico (metallo cancerogeno che si bioaccumula anche dentro le cellule e che ho letto che, se non si fa la chelazione con EDTA abbinato a minerali, vitamine ed enzimi con proprietà antiossidanti, può "nascondere" e mantenere attive le infezioni batteriche e virali al pari di mercurio, alluminio, cadmio e piombo), se preso per bocca (abbinato a L-taurina per impedire la dispersione della carica elettrica ionica), con passaggio sublinguale e/o deglutito, in forma colloidale ionica va soprattutto nel sangue e magari combatte le setticemie (cosa che dubito fortemente di avere, anche perchè l'emocoltura dell'anno scorso era negativa, ma non si sa mai con i virus erpetici tipo EBV di cui io sono portatore), senza tossicità da bioaccumulo ma con unico effetto collaterale la famosa "argiria" (pigmentazione grigiastro-azzurrognola della pelle che sopraggiunge però con dosaggi elevati dopo anni di assunzione) ma ritengo con scarsi benefici nel mio caso; se invece fosse instillato direttamente in vescica, senza nitrati, senza transito gastrointestinale dove potrebbe abbattere anche la flora batterica benigna e senza passare troppo tempo in circolo nel sangue, potrebbe penetrare le pareti interne e anche i muscoli del trigono e del collo (sfintere? detrusore?) che io presento iperemici, e potrebbe "stanare" e contrastare direttamente da lì, in situ, la mia infezione cronica da Chlamydia che, pur essendo (IGM permettendo!) non più contagiosa mi provoca continue produzioni di interleuchine infiammatorie, e presumo, a rigor di logica, che una volta eradicata la causa, l'infiammazione reattiva cesserebbe. Questo lo propongo in alternativa agli antibiotici orali, dato che negli anni li ho provati invano quasi tutti, dall'amoxicillina all'azitromicina al neofuradantin alla levofloxacina alla kerafloxacina al monuril alla bacampicillina etc.
E'possibile inoltre fare dei clisteri con l'argento diluito in acqua distillata, per farlo arrivare anche nella prostata?
Volevo ordinare anche il pubblicizzato super-ossidante MMS al diossido di cloro con ossigeno stabilizzato, che agirebbe come l'argento ma con un meccanismo diverso e con più rischi, ossidando le cellule infettive che hanno un PH acido, distinguendo tra batteri simbionti e parassiti. Ma mi hanno detto che questo va usato con molta cautela e senza associazioni con altri farmaci o integratori.
In ogni caso, dopo l'eventuale assunzione di questi antibiotici naturali (non brevettabili e per questo spesso boicottati a fronte di numerose testimonianze di guarigioni su cui io non sono fideistico ma nemmeno in malafede a priori) vorrei assumere fermenti Nutriflor, dato che ho letto che l'Enterogermina non arriva fino al colon.
Dopo tutta questa premessa, vorrei conoscere il parere di voi specialisti urologi e se possibile anche di neurologi, gastroenterologi, immunologi, dermatologi e farmacologi, per avere un quadro se non "olistico", quantomeno multidisciplinare sulle possibili cure per le mie sintomatologie che mi rendono la vita veramente impossibile, come spero comprendiate, avendo voi a che fare con pazienti con storie simili alla mia, che si protraggono per troppi anni, e dato che ho 27 anni, non vorrei passare la vita con il bisogno di urinare così frequente, dato che ho già avuto e sto avendo gravi ripercussioni che mi impediscono di avere una accettabile vita sociale, lavorativa, sessuale.
grazie mille in anticipo e cordiali saluti
[#1]
Caro lettore,
entrare nel merito di una storia urologica così sfaccettata da indurla a cercare lumi in "terra aretina" è molto difficile e potrebbe essere scorretto nei confronti di chi ha "gestito" tutte le indagini.
Il suo non sembrerebbe essere caso da Web medicina
cari saluti
entrare nel merito di una storia urologica così sfaccettata da indurla a cercare lumi in "terra aretina" è molto difficile e potrebbe essere scorretto nei confronti di chi ha "gestito" tutte le indagini.
Il suo non sembrerebbe essere caso da Web medicina
cari saluti
Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org
[#2]
Utente
Caro dottor Pozza, la ringrazio per la risposta ma, gradirei avere lo stesso un suo parere, anche "a istinto"...sul fatto che possano entrarci o meno problemi di ordine neurologico e sulle eventuali speranze terapeutiche, cerchi di comprendere il mio stato d'animo scoraggiato dopo quasi 5 anni di sofferenza...ho cercato di fornire tutte le informazioni anamnesiche in modo esaustivo proprio perchè spesso su questo sito viene detto (più o meno) "le informazioni riportate non sono sufficienti a formulare una diagnosi, occorre una visita di persona", in questo modo francamente non vedo l'utilità di essere disponibili a consulti online (che non penso sia sempre liquidabile come "web medicina"), dato che ovviamente servono le visite dai vari specialisti, che io ho effettuato e riportato nei minimi dettagli...non è una polemica, solo un rinnovato invito ad aiutarmi, a indirizzarmi, a consigliarmi, a fugarmi dei dubbi...inoltre nessun rischio di "scorrettezza", in quanto attualmente non ho ancora un unico specialista urologo che mi segue ("gestisce") continuativamente, purtroppo ho dovuto cambarne tanti, perchè o si ostinavano a prescrivermi l'assolutamente inutile Xatral (parlo per me, non mi ha mai funzionato) o si sono rifiutati di farmi perfino accertamenti necessari o hanno sottovalutato (come ho raccontato a proposito della stenosi che poi effettivamente c'era nonostante la mia "giovane età" che a molti medici farebbe sembrare improbabile ogni tipo di patologia complessa, ma ciò non toglie che io possa rientrare proprio in quella casistica rara) la mia sintomatologia, che si aggrava sempre di più...insomma rinnovo la mia richiesta d'aiuto, grazie!
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 6.7k visite dal 21/06/2011.
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