La minzione, leggermente dolente ma senza bruciori, avverto un senso

Gentili dottori,
ho 58 anni e a partire dal mese di maggio di questo anno ho cominciato ad accusare i seguenti disturbi alle basse vie urinarie (preciso che tale sintomatologia l'avevo avuta, una ventina di anni fa con qualche breve successiva recidiva):

- frequente stimolo ad urinare sia di giorno che di notte
- terminata la minzione, leggermente dolente ma senza bruciori, avverto un senso di dolore (fitte, tenesmo)che interessa un pò tutto il tratto uretrale e che nei periodi di massima crisi oltre che intenso permane per svariati minuti (30/60).Ultimamente avverto, a volte, anche dolore sovrapubico e a livello perineale. In alcuni casi eiaculazione dolorosa con lieve bruciore.

Ho eseguito ecografia prostatica transrettale da cui è risultata una prostata delle seguenti dimensioni: L.3.6 - T. 4.6 - A.P. 3.2 peso 29 grammi leggermente ingrossata rispetto all'ecografia dell'anno 2000 in cui il peso risultava di 22 grammi.

Uroflussometria con valore al picco massimo di 17 ml/s

Il PSA testato il 22/05/07 era di 0.39 (non l'ho ripetuto perchè mi è stato detto che in presenza di un processo infiammatorio il valore potrebbe essere alterato).

Urinocoltura e spermiocoltura da cui sono risultati nello sperma
Escherichia coli, streptococco e in urine e sperma Enterobacterus faecalis. Dal tampone uretrale non è risultata la presenza di clamidia, ureaplasmi, micoplasmi.

Mi è stata prescritta la seguente cura:
Ipertrofan 40 per 40 giorni
Tavanic per 20 giorni

La successiva urinocoltura/spermiocoltura evidenziava la presenza di Enterobacterus faecalis con carica 1000 u.f.c.

Mi è stato prescritto Prostaplant 1 cp al di, Psyllogell fibra, Tavor 1 cp la sera prima di coricarmi.

Sebbene la prostata al tatto non risulti più dolente come prima della terapia i disturbi purtroppo proseguono e mi rendono la vita molto difficile.
Ora mi trovo in uno stato confusionale e di sconforto perchè non so se la diagnosi dei miei disturbi sia giusta e se è corretta la terapia o si può fare qualcosa di meglio.
Ad esempio dal momento che l'enterobacterus faecalis è presente nello sperma e quindi presumibilmente anche nella prostata, seppure con carica batterica bassa, non sarebbe più opportuno, oltre che curare la regolarità intestinale (Psyllogell, fermenti lattici) proseguire con altri cicli intervallati di antibiotici?
P.S. Dall'ultimo antibiogramma il batterio sembrerebbe resistente a tutti i chinoloni(?). La qual cosa è strana avendo assunto in quest'ultimo periodo Ciproxim per 5 giorni e Tavanic per 20 giorni.Addirittura vi è resistenza anche per il Noroxim che non ho mai assunto. Mi è stato detto che trattasi di false resistenze e che comunque è possibile impiegarli ugualmente per cicli brevi di 7/10 giorni. Tra i pochi antibiotici sensibili segnalati nell’antibiogramma ci sono la nitrofurantoina, la vancomicina, la teicoplanina, l'ampicillina. Cosa mi consigliate di fare?
Ed infine, se come mi è stato detto trattasi di prostatite, è corretto l'uso di prodotti elettivamente impiegati per la IPB (Ipertrofan 40, Prostaplant). Quest'ultimo lo stò assumendo da una quarantina di giorni con 1 cp al di. Posso proseguire con questa dose (o aumentarla a 2 cp/di) e per quanto tempo? Mi è stato anche consigliato l'Omnic che ho preso per una decina di giorni ma mi ha provocato eiculazione retrogada e quindi l'ho abbandonato. Ho ripreso il prostaplant (Serenoa repens + urtica dioica) che non mi sembra abbia effetti collaterali e che dovrebbe avere le stesse finalità terapeutiche dell’Omnic. Cosa ne pensate? E’ possibile integrare la terapia con antinfiammatori? Ed eventualmente quali i più appropriati?

Nell'attesa fiduciosa di una vostra risposta vi saluto cordialmente
[#1]
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.8k 1.2k
Caro lettore ,
la sua problematica "complessa" non può essere spiegata tutta con la presenza, a bassa carica , di alcuni microrganismi non specifici. Visti gli altri esami (l'ecografia, il PSA, l'uroflussometria, ecc, ecc) perfettamente nella norma e che non confermano i supposti problemi infiammatori a livello delle vie seminali, non si possono escludere anche eventuali problemi funzionali e psicologici (stress, situazioni conflittuali , ecc, ecc). A questo punto , se non ancora fatto , potrebbe essere utile consultare anche un esperto andrologo per valutare con lui le eventuali successive strategie terapeutiche.
Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta
www.andrologiamedica.org

Giovanni Beretta M.D.
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[#2]
Dr. Giuseppe Benedetto Urologo, Andrologo 2.7k 15
sono daccordo con il collega

dr Giuseppe Benedetto
www.giuseppebenedetto.netfirms.com

[#3]
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.8k 1.2k
...ci tenga comunque aggiornati , se lo desidera.
Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta
www.andrologiamedica.org

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