Recidività stenosi uretrale
Egregi Dottori, buongiorno.
Da metà giugno sto impazzendo a causa di un calcolo sottogiuntale di 12mm. Ho eseguito push-up del calcolo + sistemazione di stent. Poi ho subito due elettrolitiasi e sono approdato ad un ospedale di Milano per farmi rimuovere lo stent ambulatorialmente. Durante questa manovra - dolorosissima - il medico non è riuscito a entrare neppure con la telelcamera, a causa di una stenosi jatrogena all'uretra. Sono stato subito ricoverato e con anestesia generale si è provata la rimozione dello stent di cui sopra. Ma al risveglio l'urologo mi ha detto di non esser riuscito a concludere a casua di questa stenosi. Il 7/11 sono tornato a casa con un catetere ureterale, fortissimi spasmi 5/6 volte al giorno e debole produzione di liquido giallastro all'esterno del catetere. Ieri sono ritornato in ospedale - come convenuto - per un'altra operazione. Finalmente, in sedazione, sono riusciti ad asportarmi lo stent ma la stenosi - a detta dell'urologo - non è migliorata così come si aspettava. Sono tornato oggi a casa ancora con catetere, stavolta vescicale, da tenere fino al 5/12. Dal 7/11 sto prendendo Levoxicin 500mg. Il 5/12 avrò una visita di controllo e forse l'asportazione del catetere.
La mia domanda è la seguente: sapendo che il problema maggiore della stenosi è la sua recidività, vorrei sapere a cosa vado incontro, se potrò risolvere solamente con operazioni chirurgiche o se posso sperare di dimenticare questa pessima fase della mia vita.
Da metà giugno sto impazzendo a causa di un calcolo sottogiuntale di 12mm. Ho eseguito push-up del calcolo + sistemazione di stent. Poi ho subito due elettrolitiasi e sono approdato ad un ospedale di Milano per farmi rimuovere lo stent ambulatorialmente. Durante questa manovra - dolorosissima - il medico non è riuscito a entrare neppure con la telelcamera, a causa di una stenosi jatrogena all'uretra. Sono stato subito ricoverato e con anestesia generale si è provata la rimozione dello stent di cui sopra. Ma al risveglio l'urologo mi ha detto di non esser riuscito a concludere a casua di questa stenosi. Il 7/11 sono tornato a casa con un catetere ureterale, fortissimi spasmi 5/6 volte al giorno e debole produzione di liquido giallastro all'esterno del catetere. Ieri sono ritornato in ospedale - come convenuto - per un'altra operazione. Finalmente, in sedazione, sono riusciti ad asportarmi lo stent ma la stenosi - a detta dell'urologo - non è migliorata così come si aspettava. Sono tornato oggi a casa ancora con catetere, stavolta vescicale, da tenere fino al 5/12. Dal 7/11 sto prendendo Levoxicin 500mg. Il 5/12 avrò una visita di controllo e forse l'asportazione del catetere.
La mia domanda è la seguente: sapendo che il problema maggiore della stenosi è la sua recidività, vorrei sapere a cosa vado incontro, se potrò risolvere solamente con operazioni chirurgiche o se posso sperare di dimenticare questa pessima fase della mia vita.
[#1]
Caro utente è difficile esprimere un parere in quanto manca qualche tassello al suo racconto:
per elettrolitiasi intende ESWL ( onde d'urto extracorporee ) ?
la stenosi dell'uretra è definita jatrogena perchè?; esisteva prima dell'applicazione dello stent ? Se sì sarebbe stato più difficoltoso applicare lo stent che non rimuoverlo, se no è difficile spiegare come una semplice applicazione di uno stent possa aver provocato una stenosi dell'uretra.
Che fine ha fatto il calcolo , è stato frantumato completamente ?
Nel caso di una stenosi non congenita dell'uretra ( come anche per quelle congenite ) è importante sapere la sede e la lunghezza. Un piccolo ring bulbare si può trattare endoscopicamente con una incisione a freddo ( e nel suo caso dovrebbero avergliela già fatto per togliere lo stent ). Sono troppe comunque le questioni sul piatto e solo con una visita urologica si può rispondere ad esse.
Cordialità
M Castiglioni
per elettrolitiasi intende ESWL ( onde d'urto extracorporee ) ?
la stenosi dell'uretra è definita jatrogena perchè?; esisteva prima dell'applicazione dello stent ? Se sì sarebbe stato più difficoltoso applicare lo stent che non rimuoverlo, se no è difficile spiegare come una semplice applicazione di uno stent possa aver provocato una stenosi dell'uretra.
Che fine ha fatto il calcolo , è stato frantumato completamente ?
Nel caso di una stenosi non congenita dell'uretra ( come anche per quelle congenite ) è importante sapere la sede e la lunghezza. Un piccolo ring bulbare si può trattare endoscopicamente con una incisione a freddo ( e nel suo caso dovrebbero avergliela già fatto per togliere lo stent ). Sono troppe comunque le questioni sul piatto e solo con una visita urologica si può rispondere ad esse.
Cordialità
M Castiglioni
Dr Mirco Castiglioni
Specialista in Urologia
Andrologo
[#2]
Utente
Egr. Dott. Castiglioni, le preciso il mio racconto.
Esatto, due trattamenti ESWL al S.Raffaele.
La Stenosi non esisteva prima dell'applicazione dello stent. Si deve essere acuita (se già esistente, questo non lo so) intorno a metà Ottobre, quando cioè mancavano pochi giorni alla data fissata per la rimozione dello stent, ovvero quando mi sono accorto di avere strani fastidi nell'urinare (bruciore e getto discontinuo).
Il calcolo è stato frantumato (rimane un frammento di 4mm nel rene sx) e l'urologo che mi ha in cura è del parere che un frammento di questo calcolo abbia causato l'infezione, visto che a tutt'oggi di 12mm di "sasso" non ho espulso che qualche scaglietta.
Quello che più mi spaventa è la bassa percentuale di successo della cura con antibiotici, almeno da quello che ho letto in giro e da quello che mi ha detto un altro urologo interpellato.
Esatto, due trattamenti ESWL al S.Raffaele.
La Stenosi non esisteva prima dell'applicazione dello stent. Si deve essere acuita (se già esistente, questo non lo so) intorno a metà Ottobre, quando cioè mancavano pochi giorni alla data fissata per la rimozione dello stent, ovvero quando mi sono accorto di avere strani fastidi nell'urinare (bruciore e getto discontinuo).
Il calcolo è stato frantumato (rimane un frammento di 4mm nel rene sx) e l'urologo che mi ha in cura è del parere che un frammento di questo calcolo abbia causato l'infezione, visto che a tutt'oggi di 12mm di "sasso" non ho espulso che qualche scaglietta.
Quello che più mi spaventa è la bassa percentuale di successo della cura con antibiotici, almeno da quello che ho letto in giro e da quello che mi ha detto un altro urologo interpellato.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 4.9k visite dal 21/11/2007.
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