Prostatite e terapia

Buongiorno dottori,
qualche giorno fa ho iniziato ad avvertire dal nulla bruciori durante la minzione, accompagnati da un dolore interno non ben precisato alla fine della minzione. In una delle ultime minzioni di quella sera ho visto bene che le urine erano rosse, come se ci fosse del sangue. Il tutto accompagnato anche da fastidi piuttosto forti alla zona perineale-anale. Nessun problema in merito alla difficoltà di urinare invece.

Preoccupato da tale quadro, mi sono rivolto al mio medico che mi ha detto (come pensavo) che fosse prostatite e probabilmente di origine batterica. Mi ha detto di fare l'urinocoltura, prendere l'antibiotico Tavanix e supposte al cortisone. A queste ho aggiunto di mia iniziativa un decongestionante a base di Serenoa che avevo già usato in passato per una infiammazione della prostata, ma senza nessuna infezione batterica.

Le analisi hanno confermato la diagnosi: Escherichia coli, con carica batterica di 300.000 UFC/ml. Nel sedimento delle urine sono stati rinvenuti eritrociti ma soprattutto leucociti con valore ampiamente al di sopra della norma (90). Inoltre tracce di emoglobina.

Antibiogramma ha evidenziato la sensibilità di tutti i principi attivi, con nessuna resistenza quindi. Fra tutti, proprio la Levofloxacina è quello con il valore MIC più basso (<0.13).

Quello che vorrei chiederVI, è se una sola scatola di questo antibiotico (5 compresse, 500 mg) può risolvere l'infezione, visto che il mio medico mi ha consigliato di fare una scatola e poi rifare le analisi. Non c'è il rischio che sospendendo così presto la terapia i batteri restanti si moltiplichino e sviluppino così una resistenza maggiore al principio attivo? Non sarebbe meglio fare un trattamento di almeno 10 gg? Vi chiedo questo perchè conosco persone con tale problema e mi han detto che la terapia antibiotica è di solito molto lunga, e a me il fatto di farla solo per 5 giorni mi suona male.

Vi chiedo inoltre se ci può essere un collegamento fra alcuni miei problemi intestinali (soffro di colite e stipsi) e l'infezione da tale batterio caratteristico proprio dell'intestino.


Ringraziando già da adesso per l'attenzione,
porgo distinti saluti
[#1]
Dr. Pierluigi Izzo Andrologo, Sessuologo 28.9k 643
Caro Utente,il Suo medico avra' avuto i suoi motivi per prescrivere solo 5 gg. di terapia.E' vero che la medesima puo' durare molto piu' a lungo ma le prostatiti hanno una gravita' ed una evoluzione differente fra di loro,per cui non essendoci uno standard diagnostico,non puo' esserci uno standard terapeutico.Ha mai avuto coliche renali e/o renella?.Vi puo' essere una relazione tra colite,stipsi e la sintomatologia riferita.Cordialita'.

Dr. Pierluigi Izzo
www.studiomedicoizzo.it
info@studiomedicoizzo.it

[#2]
Utente
Utente
Gentile dottore, La ringrazio per la celere risposta.
Non ho mai avuto coliche renali, ne renella, anche se sinceramente non so cosa sia.
In compenso, a causa della colite, ogni tanto soffro di dolorosissimi crampi intestinali.

Se c'è quindi una possibile relazione fra i miei problemi intestinali e la prostatite batterica in corso, sarà utile intervenire anche sull'intestino una volta risolto il problema alla prostata?

In merito al quesito posto nel consulto iniziale, volevo precisare che le mie paure derivano dalle possibili ricadute cicliche che ho letto essere molto frequenti(a causa della mancata eradicazione completa del patogeno). Soprattutto perchè pratico ciclismo a livello amatoriale e, nonostante fino ad ora non abbia mai avuto problemi così gravi, mi preoccupa il fatto di non poter più praticare il mio sport preferito con tranquillità. Anche se, a detta del mio medico, il ciclismo non è stata certo la causa dell'infezione che è sicuramente da imputarsi all'intestino. Comunque adesso ho sospeso l'attività in via cautelativa.

Lei cosa ne pensa?


Ancora grazie,
distinti saluti
[#3]
Dr. Pierluigi Izzo Andrologo, Sessuologo 28.9k 643
...agierei in contemporanea sulla colite e sulla prostata.Quanto al ciclismo,una volta guarito,riprenderei ,gradualmente,l'attivita'.Concordo con il Suo medico sulla non relazione causa/effetto tra ciclismo ed infezione batterica prostatica.Cordialita'.
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