Fuga venosa confermata
Salve a tutti, sono un ragazzo di 25 anni e soffro da quando ne ho memoria di problema di erezione. Il problema consiste nell'incapacità di mantenere l'erezione, se eccitato riesco a mantenerla per pochissimi secondi, facendo uno sforzo tale che lo paragonerei a quello fatto per trattenere l'urina, poi tutto crolla senza speranza di ritirarlo su. Tutto rimane gonfio ma non rigido.
Ho effettuato una visita dall'andrologo il quale non ha riscontrato placche e mi ha prescritto l'ecodoppler penino dinamico. Effettuato l'esame il referto è stato:
"Dopo Fic con 10 microgrammi di PGE1 si ottiene una buona tumulescenza ma non rigidità. Al controloo ECD si apprezza una normale pervietà e flusso delle arterie cavernose. Prsenza di uno SHUNT tra arteria cavernosa destra e vena dorsale profonda. Piccoli shunt a livello dell'apice dei corpi cavernosi ed il glande. Consiglierei intervento di legatura e sezione delle vene dorsali profonde del pene."
Mi è stato detto, ed ho visto, che è presente una vena, che a parere dell'urologo non dovrebbe esserci per niente, che fa defluire il sangue dall'arteria alla vena. Successivamente sono andato da un altro urologo il quale mi ha confidato la sua scetticità nel eseguire questa operazione, in generale, va valutando il mio caso e i risultati dell'eco, si è dovuto ricredere.
Ora, mi è stato detto che, mal che vada, si ripresenta la stessa situazione iniziale, ma rimango ancora indeciso anche se la situazione mi rende molto difficoltoso il rapporto sessuale. Quanto sopra funziona anche masturbandomi da solo.
Vi chiedo per cortesia suggerimenti e/o commenti tali che possano aitarmi nella scelta.
Grazie
Ho effettuato una visita dall'andrologo il quale non ha riscontrato placche e mi ha prescritto l'ecodoppler penino dinamico. Effettuato l'esame il referto è stato:
"Dopo Fic con 10 microgrammi di PGE1 si ottiene una buona tumulescenza ma non rigidità. Al controloo ECD si apprezza una normale pervietà e flusso delle arterie cavernose. Prsenza di uno SHUNT tra arteria cavernosa destra e vena dorsale profonda. Piccoli shunt a livello dell'apice dei corpi cavernosi ed il glande. Consiglierei intervento di legatura e sezione delle vene dorsali profonde del pene."
Mi è stato detto, ed ho visto, che è presente una vena, che a parere dell'urologo non dovrebbe esserci per niente, che fa defluire il sangue dall'arteria alla vena. Successivamente sono andato da un altro urologo il quale mi ha confidato la sua scetticità nel eseguire questa operazione, in generale, va valutando il mio caso e i risultati dell'eco, si è dovuto ricredere.
Ora, mi è stato detto che, mal che vada, si ripresenta la stessa situazione iniziale, ma rimango ancora indeciso anche se la situazione mi rende molto difficoltoso il rapporto sessuale. Quanto sopra funziona anche masturbandomi da solo.
Vi chiedo per cortesia suggerimenti e/o commenti tali che possano aitarmi nella scelta.
Grazie
[#1]
Caro lettore,
sono un po' perplesso sulla risposta dell'ecocolordoppler !
Personalmente non ho mai visto e conosciuto una arteria che sbocchi direttamente in una vena salvo casi di chirurgia venosa con la tecnica di Virag.
Comunque i dati che lei riferisce fanno pensare alla esistenza di una importante Disfunzione Veno Occlusiva Cavernosa.
Solo pochi andrlogi (?!?) continuano a praticare la chirurgia venosa che non ha mai dimostrato risultati positivi duraturi in termini erettili.
personalmente non pratico tale chirurgia da vari anni.
Ci possono essere altre soluzioni che le possono consentire una buona, accettabile erezione
cari saluti
sono un po' perplesso sulla risposta dell'ecocolordoppler !
Personalmente non ho mai visto e conosciuto una arteria che sbocchi direttamente in una vena salvo casi di chirurgia venosa con la tecnica di Virag.
Comunque i dati che lei riferisce fanno pensare alla esistenza di una importante Disfunzione Veno Occlusiva Cavernosa.
Solo pochi andrlogi (?!?) continuano a praticare la chirurgia venosa che non ha mai dimostrato risultati positivi duraturi in termini erettili.
personalmente non pratico tale chirurgia da vari anni.
Ci possono essere altre soluzioni che le possono consentire una buona, accettabile erezione
cari saluti
Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org
[#2]
A quanto detto dal dottor Pozza mi permetto di aggiungere che la diagnosi di disfunzione veno o corporo-occlusiva nel Suo caso è verosimile, ma richiede una ulteriore e definitiva conferma con la cavernosometria/grafia dinamica (vedi sotto ai relativi link).
http://www.andrologiapertutti.com/index.php?option=com_content&view=article&id=85:cavernosometria-dinamica&catid=61:cavernosometria-dinamica&Itemid=88
http://www.andrologiapertutti.com/index.php?option=com_content&view=article&id=84:cavernosografia-dinamica&catid=62:cavernosografia-dinamica&Itemid=88
Prima di questo però, visti anche i legittimi dubbi sulla refertazione dell'ecocolordoppler del pene, un test importante è quello della terapia medica per la disfunzione erettile. Se non risponde a quest'ultima, la diagnosi sospettata appare più verosimile. Solo una volta che è stata confermata la diagnosi in via definitiva si potrà porre il problema del relativo trattamento. Cordiali saluti
http://www.andrologiapertutti.com/index.php?option=com_content&view=article&id=85:cavernosometria-dinamica&catid=61:cavernosometria-dinamica&Itemid=88
http://www.andrologiapertutti.com/index.php?option=com_content&view=article&id=84:cavernosografia-dinamica&catid=62:cavernosografia-dinamica&Itemid=88
Prima di questo però, visti anche i legittimi dubbi sulla refertazione dell'ecocolordoppler del pene, un test importante è quello della terapia medica per la disfunzione erettile. Se non risponde a quest'ultima, la diagnosi sospettata appare più verosimile. Solo una volta che è stata confermata la diagnosi in via definitiva si potrà porre il problema del relativo trattamento. Cordiali saluti
Dr. Enrico Conti
Specialista in Urologia e Andrologia
Primario Urologo ASL 5 Spezzino
[#3]
Utente
Grazie per la risposta; nel caso decidessi di operarmi c'è la possibilità che si creino altre via di fuga causa aumento pressione, oppure che si gonfino quelle già presenti (come la dorsale superficiale che è già abbastanza marcata)? Infine perchè se è presente una condotto che non dovrebbe esserci non si chiede quello e si agiscono su altre vene?
Saluti
Saluti
[#4]
Caro lettore,
personalmente non effettuo più cavernosometrie e grafie dinamiche da oltre 6-7 anni e ho portato l'apparecchio Cavomat in Cantina.
La chirurgia venosa è destinata a quasi sicuro insuccesso con non trascurabili controindicazioni locali, peniene.
Si può avere una vita sessuale soddisfacente utilizzando farmaci orali, iniezioni intracavernose o elastomeri endocarvernosi ultramorbidi.
qualche elemento su www.erezione.org
E' un argomento delicato e si tratta di un problema molto delicato per il paziente, non credo sia il web la sede migliore per prendere decision
Cari salutii
personalmente non effettuo più cavernosometrie e grafie dinamiche da oltre 6-7 anni e ho portato l'apparecchio Cavomat in Cantina.
La chirurgia venosa è destinata a quasi sicuro insuccesso con non trascurabili controindicazioni locali, peniene.
Si può avere una vita sessuale soddisfacente utilizzando farmaci orali, iniezioni intracavernose o elastomeri endocarvernosi ultramorbidi.
qualche elemento su www.erezione.org
E' un argomento delicato e si tratta di un problema molto delicato per il paziente, non credo sia il web la sede migliore per prendere decision
Cari salutii
[#5]
Il tasso di successo dell chirurgia venosa nelle disfunzioni venose primitive vere è del 30%: questo significa che 2 pazienti su 3 subito, o dopo un transitorio miglioramento, tornano alla disfunzione basale. Non concordo con il dottor Pozza in merito alla cavernosometria-grafia: penso che prima di procedere ad intervento chirugico sul pene si qualsiasi natura (chirurgia venosa, inserimento di tutori soffici)specie in pazienti giovani, sia opportuno fare il possibile per dimostrare la fuga venosa e giustificare l'atto chirurgico conseguente. Ancra una cosa: ma i farmaci orali Le fanno effetto o no? Buona giornata
[#6]
Utente
Buonasera, per quanto riguarda i farmaci orali non ho mai provato, mi mette una sorta di tristezza iniziare a questa età, e inoltre hanno un prezzo che non posso permettermi. Per quanto riguarda l'operazione, immagino che non si possa esteriormente correggere lo SHUT di cui sopra, per la presenza dei corpi cavernosi(immagino), ma non è possibile chiuderlo in un diverso modo? Se il problema è quello e normalmente non dovrebbe esserci, non si può chiudere quello? Forse dall'interno, entrando attraverso la vena/arteria e chiuderla da dentro? Cosa ne dite? Mi sembra strano intervenire su qualcosa che c'è e funziona, come la vena profonda dorsale, e non farlo su qualcosa che è in più.
Grazie, buona serata
Grazie, buona serata
[#7]
Al di là del giusto ragionamento logico che Lei ha fatto sul chiudere qualcosa in più, l'esperienza insegna che il farlo spesso conduce a delusioni. Il problema và affrontato caso per caso. A volte si può tentare la sclerotizzazione della anomala fuga venosa, fatto abbastanza poco invasivo.
Le ho chiesto se risponde ai farmaci orali poiché come criterio generale se funzionano, la fuga venosa o è lieve o non c'é. Non sarebbe cosa da poco per Lei dimostrare che tali farmaci non funzionano perchè sarebbe una conferma importante della anomalia vascolare.
Le ho chiesto se risponde ai farmaci orali poiché come criterio generale se funzionano, la fuga venosa o è lieve o non c'é. Non sarebbe cosa da poco per Lei dimostrare che tali farmaci non funzionano perchè sarebbe una conferma importante della anomalia vascolare.
[#8]
Caro lettore,
l'uso di Viagra, Cialis, Levitra potrebbe determinare un aumento dell'afflusso arterioso nei suoi corpi cavernosi tanto da "soverchiare" il possibile deflussso venoso con conseguimentp di una rigidità adeguata e soddisfacente.
Lo stesso presupposto si base per le iniezioni intracavernose di PGE1 o Bimix. Aumentare l'afflusso attivando il meccanismo veno-occlusivo.
Per il suo "dubbio vascolare" le ribadisco che nessuna arteria sbocca direttamente in una vena !! comunque le dimensioni sono così ridotte da non poter consentire alcuna procedura endovascolare, perlomeno con le sonde esistenti
Cari saluti
l'uso di Viagra, Cialis, Levitra potrebbe determinare un aumento dell'afflusso arterioso nei suoi corpi cavernosi tanto da "soverchiare" il possibile deflussso venoso con conseguimentp di una rigidità adeguata e soddisfacente.
Lo stesso presupposto si base per le iniezioni intracavernose di PGE1 o Bimix. Aumentare l'afflusso attivando il meccanismo veno-occlusivo.
Per il suo "dubbio vascolare" le ribadisco che nessuna arteria sbocca direttamente in una vena !! comunque le dimensioni sono così ridotte da non poter consentire alcuna procedura endovascolare, perlomeno con le sonde esistenti
Cari saluti
[#9]
Questo referto eco color doppler che parla di fistola artero-venosa (comunicazione diretta arteria-vena) è solo fonte di confusione. Il problema è solo di tipo veno-occlusivo. Mi associo e concordo su quanto espresso dal dottor Pozza. Cordiali saluti
[#10]
Utente
Scusatemi, innanzitutto ringrazio per la disponibilità nel aiutare chi ha problemi anche tramite il web oltre che personalmente. Riferito al mio caso vedo che ci sono alcune divergenze e pensieri, non ho ancora capito se è difficile che esista il collegamento arteria-vena o se è impossibile. L'unica cosa , dopo 6 mesi di giri per trovare nella mia zona qualcuno che effettuasse l'eco.doppler penino dinamico, di cui ero sicuro era il referto. A questo punto chiedo se conoscete qualcuno in zona, affidabile, che possa visitarmi e fare l'eco. arrivando cosi ad una conclusione. Sono anche disposto a spostarmi in altre città, sempre con della coerenza.
Grazie
Grazie
[#11]
Caro utente, al di là di alcune possibili divergenze di opinione sul metodo di affrontare una sistuazione rara come la Sua (fatto abbastanza comune) vi sono alcune certezze:
1) la comunicazione arteria vena non esiste, quindi si tratta di un artefatto dell'ECD. personalmente l'ho detto in maniera forse non sufficientemente esplicita, ma è così (vedi posts precedenti).
2) La possibilità di risolvere una fuga venosa con chirurgia (legatura vene varie, embolizzazione) è da considerare una procedura poco affidabile: solo il 30% di risultati positivi spiega perché: ciò spiega perché le scelte del chirurgo andrologo sono varie, spesso alternative e non basate su un protocollo comunemente condiviso
Di fronte ad una situazione del genere, in cui pesano anche fattori molto delicati come lo studio e la selezione dei pazienti da avviare alla terapia X o Y, la scelta del trattamento spetta in scienza e coscienza al singolo professionista per ogni singolo caso, (laddove - ripeto - un trattamento standard non è codificato).
In linea di massima vede però che c'è accordo sulla progressività della azione terapeutica: si parte dai farmaci (che possono essere d'aiuto nelle forme di DVO più lievi) e si arriva alla chirurgia.
Sulla possibilità di ottenere un secondo ECD del pene in Emilia, potrebbe trovare un valido aiuto in uno dei professionisti di riferimento andrologico di questo portale nel modenese o nel milanese o anche in Piemonte se lo desidera. Spero di averLe risposteo utilemente. Buona giornata
1) la comunicazione arteria vena non esiste, quindi si tratta di un artefatto dell'ECD. personalmente l'ho detto in maniera forse non sufficientemente esplicita, ma è così (vedi posts precedenti).
2) La possibilità di risolvere una fuga venosa con chirurgia (legatura vene varie, embolizzazione) è da considerare una procedura poco affidabile: solo il 30% di risultati positivi spiega perché: ciò spiega perché le scelte del chirurgo andrologo sono varie, spesso alternative e non basate su un protocollo comunemente condiviso
Di fronte ad una situazione del genere, in cui pesano anche fattori molto delicati come lo studio e la selezione dei pazienti da avviare alla terapia X o Y, la scelta del trattamento spetta in scienza e coscienza al singolo professionista per ogni singolo caso, (laddove - ripeto - un trattamento standard non è codificato).
In linea di massima vede però che c'è accordo sulla progressività della azione terapeutica: si parte dai farmaci (che possono essere d'aiuto nelle forme di DVO più lievi) e si arriva alla chirurgia.
Sulla possibilità di ottenere un secondo ECD del pene in Emilia, potrebbe trovare un valido aiuto in uno dei professionisti di riferimento andrologico di questo portale nel modenese o nel milanese o anche in Piemonte se lo desidera. Spero di averLe risposteo utilemente. Buona giornata
Questo consulto ha ricevuto 11 risposte e 10.1k visite dal 04/05/2011.
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